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GALLERIE D’ITALIA, 2024: 750MILA VISITATORI (100MILA STUDENTI) NEI QUATTRO MUSEI DI INTESA SANPAOLO A MILANO, NAPOLI, TORINO E VICENZA

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Nel 2024 sono stati 750 mila i visitatori delle Gallerie d’Italia, i quattro musei di Intesa Sanpaolo a Milano (nella foto in alto), Napoli, Torino e Vicenza, che nascono dalla trasformazione di palazzi storici di proprietà della Banca precedentemente adibiti a sedi di lavoro: grazie a imponenti interventi di ristrutturazione architettonica, questi edifici sono diventati luoghi dedicati all’arte e alla cultura per l’esposizione di parte delle oltre 35 mila opere d’arte di cui 3.500 di particolare pregio della collezione di Intesa Sanpaolo.

Il Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli

Centomila di questi visitatori sono stati studenti di scuole di ogni ordine e grado, per i quali gli ingressi sono gratuiti. L’attività svolta nell’ambito del Progetto Cultura, piano pluriennale di iniziative nato per volontà dell’attuale Presidente Emerito Giovanni Bazoli, ha consentito la realizzazione di 12 grandi mostre, 60 incontri collaterali e numerose partnership con istituzioni culturali italiane e straniere. L’impegno verso l’arte e la cultura, diventato negli anni un valore identitario e tratto distintivo del Gruppo guidato da Carlo Messina, è parte di un imponente programma che destina 1,5 miliardi di euro per interventi per l’Italia entro il 2027.

Il consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

Il primo museo fu istituito a Vicenza nel 1999, quello di Napoli nel 2007 e quello di Milano nel 2011. Nel maggio 2022 la nascita del quarto museo a Torino (nella foto sotto), insieme al trasferimento delle Gallerie napoletane nella nuova sede di via Toledo, ha arricchito e completato il polo museale di Intesa Sanpaolo. La cura delle raccolte d’arte appartenenti al Gruppo si accompagna all’attenzione nei confronti del patrimonio artistico e architettonico nazionale attraverso “Restituzioni”, il più importante programma di restauri a livello mondiale, che dal 1989 a oggi ha consentito di “restituire” alla collettività oltre 2.200 beni artistici del Paese, con il coinvolgimento delle Soprintendenze italiane, delle Direzioni Regionali Musei e Musei autonomi e di restauratori qualificati su tutto il territorio nazionale, oltre ai maggiori centri per il restauro.

Andrea Cappello – Fotografo

La mostra di “Restituzioni” che raccoglie i beni restaurati nel corso della XX edizione si svolgerà a Roma nel 2025. Nelle attività del Progetto Cultura, rientrano inoltre la gestione e la condivisione dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo che raccoglie il vasto patrimonio documentale appartenuto alle numerose banche entrate a far parte del Gruppo.

Dal 2017, un elemento di forte innovazione in materia di valutazione è il monitoraggio costante del valore economico delle collezioni rispetto al mercato, attraverso il processo di rideterminazione a fair value del valore delle opere appartenenti alla classe “patrimonio artistico di pregio” tramite perizie triennali. Intesa Sanpaolo è stata la prima banca a livello internazionale a realizzare tale operazione che va ben oltre il significato contabile poiché rende tangibile la profonda integrazione tra la collezione corporate e la vita dell’impresa.

Il modello adottato da Intesa Sanpaolo è stato oggetto di un Protocollo di collaborazione firmato di recente presso il Ministero dell’Interno con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Il Gruppo metterà a disposizione la sua esperienza per realizzare un modello di misurazione utile a valutare a valore di mercato (fair value) opere d’arte, beni archivistici e librari di 862 chiese di proprietà del Fondo Edifici di Culto (FEC) operante presso il Dipartimento.

Un allestimento della mostra “Restituzioni”

S’intensifica poi l’ampia collaborazione instaurata con la National Gallery, una delle più prestigiose istituzioni museali al mondo. Intesa Sanpaolo sarà Leading Exhibition Sponsor della grande mostra “Siena: The Rise of Painting 1300-1350” la cui apertura è prevista a Londra dall’8 marzo al 22 giugno 2025. Con oltre cento dipinti, sculture, oreficerie, tessuti, la rassegna approfondirà un momento straordinario agli albori del Rinascimento italiano e il ruolo cardine svolto da artisti senesi come Duccio, Pietro e Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini nella definizione della pittura occidentale. La mostra “The Last Caravaggio”, incentrata sul Martirio di Sant’Orsola, l’opera principale della collezione di Intesa Sanpaolo solitamente esposta nel museo delle Gallerie d’Italia di Napoli, è stata, con trecentomila visitatori – tremila al giorno, la terza più visitata negli ultimi dieci anni del museo britannico.

Gallerie d’Italia, Napoli: “Il martirio di Sant’Orsola” di Caravaggio

Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha di recente annunciato il rilancio di “Umberto Allemandi Editore” attraverso l’acquisizione del 100% dei rami industriali della storica casa editrice, player di riferimento nel mondo dell’arte con la testata Il Giornale dell’Arte, fondata nel 1983, con le pubblicazioni dedicate all’arte, all’architettura, all’antiquariato, al design, e, più in generale, alla divulgazione culturale e alla critica contemporanea.

A partire dal 2018, il Progetto Cultura diventa parte del Piano d’Impresa, a testimonianza della sua centralità all’interno della visione di una grande Banca che, oltre a svolgere una funzione insostituibile nello sviluppo economico, è sempre più riconosciuta anche come attore di primo piano nella crescita sociale e culturale del Paese. Il Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, gestito dalla Direzione Arte Cultura e Beni storici di cui è responsabile Michele Coppola, anche Direttore Generale delle Gallerie d’Italia della Banca, rientra dall’aprile 2024 nell’Area di Governo Sostenibilità guidata da Paola Angeletti.

L’anno che si conclude – afferma Coppola – è stato un anno di risultati oltre gli obiettivi e le aspettative. Non mi riferisco solo ai grandi progetti espositivi realizzati nelle quattro Gallerie d’Italia, sempre originali, frutto di ricerca e di relazione con importanti istituzioni, ma penso anche al numero crescente di visitatori e alle attività fatte con le scuole e i pubblici fragili, componente identitaria del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo. La principale soddisfazione è la forte considerazione con cui le Gallerie d’Italia sono conosciute e riconosciute, come luoghi che appartengono alle rispettive comunità, portando contributi che qualificano la proposta culturale delle città e delle piazze che le ospitano. è importante sottolineare anche l’ampiezza delle iniziative dedicate alle nostre collezioni d’arte in altre sedi in Italia e all’estero, grazie a un lavoro condiviso con altre realtà che pone la Banca tra i principali interlocutori europei nel difendere e diffondere il patrimonio culturale nazionale”.

INTESA SANPAOLO PER IL SOCIALE: CONTRIBUTO PER L’ECOSISTEMA EDUCATIVO DI CASORIA (NA)

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Per i giovani dell’area di Napoli Nord, Intesa Sanpaolo ha contribuito alla nascita dell’ecosistema educativo di Casoria (Napoli), realizzato dall’Istituto Mater Dei dell’Ordine delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli di Napoli con la Regione Campania. La Banca ha sostenuto gli interventi infrastrutturali di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria dell’immobile che ospita le nuove aule didattiche, laboratori, centri di orientamento al lavoro e sportelli di assistenza per garantire ai giovani un luogo piacevole dove stare. L’iniziativa s’inserisce nell’impegno di Intesa Sanpaolo per il sociale che destina al sociale 1,5 miliardi di euro entro il 2027 e che è parte del Piano di Impresa 2021-2025.

Un’equipe di professionisti (educatori, psicologi, orientatori, personale amministrativo) sviluppa una comunità educativa che promuove progetti di vita lontani dalla criminalità destinati ai giovani, con percorsi di istruzione e formazione professionale, attività extra scolastiche, di supporto alla genitorialità attraverso il coinvolgimento delle famiglie, orientamento al lavoro. Con l’anno scolastico 2024-25 sono avviati percorsi triennali per l’acquisizione di qualifiche e diplomi professionali, tirocini lavorativi, assunzioni.

Il Polo, inaugurato a settembre 2024 con sede presso il Madrinato di San Placido di Casoria, è frutto di una co-progettazione con il territorio, la Regione Campania, l’Istituto Mater Dei dell’Ordine delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli di Napoli e Intesa Sanpaolo. L’obiettivo è il contrasto alla dispersione scolastica e alla criminalità, offrendo speranza di cambiamento e fiducia nel futuro a tanti giovani in una delle aree più svantaggiate in Italia.

Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo

Con il Piano d’Impresa 2022-2025 Intesa Sanpaolo ha consolidato il programma di contrasto alle povertà voluto dal consigliere delegato e CEO Carlo Messina fin dal 2018, costituendo un’Area di Governo dedicata, sotto la responsabilità di Paolo Bonassi e inserita nell’Area Sostenibilità guidata da Paola Angeletti. La Banca mette in relazione soggetti del Terzo Settore, aziende e istituzioni secondo un progetto che si distingue per capacità di individuare il bisogno, programmazione pluriennale, capillarità degli interventi e pluralità dei soggetti coinvolti.

INTESA SANPAOLO UNICA BANCA ITALIANA NEGLI INDICI SOSTENIBILITA’ SECONDO S&P GLOBAL

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Anche quest’anno Intesa Sanpaolo (nella foto in alto, la sede di Milano “illuminata” dal tricolore) è stata inclusa negli indici finanziari Dow Jones Sustainability World Index e Dow Jones Sustainability Europe Index, tra i più importanti indici borsistici di sostenibilità mondiali ed europei. È l’unica banca italiana presente in questi indici, con una presenza continuativa negli ultimi 14 anni.

Gli indici includono le migliori società rispettivamente a livello mondiale ed europeo, in oltre 60 settori di attività, selezionate sulla base della valutazione annuale condotta da S&P Global. Al Gruppo guidato dal CEO Carlo Messina, è stato assegnato un punteggio complessivo pari a 85 su 100, rispetto a una media del settore di 481. Nel 2024, sono state 25 le banche inserite nel Dow Jones Sustainability World Index e 8 nel Dow Jones Sustainability Europe Index.

Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo

Il riconoscimento conferma Intesa Sanpaolo tra i gruppi più attivi al mondo per lo sviluppo sostenibile e riflette l’impegno del Gruppo ribadito nel Piano d’impresa 2022-2025, che prevede un posizionamento ai vertici mondiali per impatto sociale e un grande focus sul clima. Con 422 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine settembre 2024, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale.

La sede della Gallerie d’Italia a Torino (foto di Andrea Cappello)

A livello europeo è leader nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.

GALLERIE D’ITALIA: APERTURE STRAORDINARIE A MILANO, NAPOLI, TORINO E VICENZA ANCHE IL GIORNO DELL’EPIFANIA. INGRESSO GRATUITO IL 5 GENNAIO

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In occasione del periodo delle festività le Gallerie d’Italia, polo museale di Intesa Sanpaolo, rimarranno aperte anche il giorno dell’Epifania. E inoltre il 5 gennaio 2025, come ogni prima domenica del mese, l’ingresso sarà gratuito.

Sono numerose le esposizioni temporanee da scoprire, con nuove mostre aperte di recente: dalla mostra Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento a Milano, alle mostre Sir William e Lady Hamilton e Andy Warhol. Triple Elvis a Napoli, all’esposizione, nell’ambito della rassegna “L’Ospite illustre”, Gentileschi e Van Dyck. Due capolavori dalla collezione Corsini e alla mostra Mitch Epstein. American Nature a Torino, alla mostra La caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos a Vicenza.

Durante le festività, inoltre, le quattro sedi delle Gallerie d’Italia presentano un ampio programma di iniziative per tutte le famiglie con una serie di appuntamenti speciali, visite guidate e laboratori pensati appositamente per bambini e ragazzi. Il dettaglio delle date e delle singole iniziative è sempre aggiornato sul sito gallerieditalia.com.

MILANO – Nella sede delle Gallerie in piazza della Scala, è possibile ammirare la nuova mostra Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento, realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, a cura di Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Paola Zatti. L’esposizione, dedicata alla città da sempre luogo di innovazione in ambito artistico, è organizzata in sezioni tematiche e cronologiche e presenta opere di artisti straordinari che hanno lasciato il loro segno nel capoluogo lombardo, tra cui Leonardo da Vinci, Giovanni Battista Tiepolo, Francesco Hayez, Giovanni Segantini e Lucio Fontana.

In esposizione, inoltre, lo straordinario dipinto di Robert Ryman, Surface Veil IV, proveniente dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, che arricchisce il percorso espositivo dedicato alla collezione d’arte moderna e contemporanea del Gruppo Intesa Sanpaolo.

NAPOLI – Da visitare la mostra Sir William e Lady Hamilton, dedicata alla poliedrica personalità di Sir Hamilton e al ruolo da lui ricoperto insieme alla moglie Emma nella Napoli del Settecento. L’esposizione, curata da Francesco Leone e Fernando Mazzocca, ha il sostegno dell’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito e il supporto dell’Ambasciata britannica a Roma.

È aperta anche la mostra Andy Warhol. Triple Elvis a cura di Luca Massimo Barbero.

È possibile scoprire, inoltre, l’allestimento di due installazioni luminose di Dan Flavin, uno dei principali esponenti della Minimal Art americana. Le due importanti opere appartengono alla Collezione Luigi e Peppino Agrati confluita, grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati, nel patrimonio storico-artistico tutelato e valorizzato da Intesa Sanpaolo.

Fino al 4 gennaio proseguono gli eventi del tradizionale appuntamento natalizio in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella: il ciclo di concerti ad ingresso gratuito È aperto a tutti quanti. A Christmas Carol.

TORINO – Ultimi giorni, fino al 6 gennaio, per visitare la mostra Antonio Biasiucci. Arca, terzo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch. In questa mostra, una delle più importanti dedicate al fotografo con oltre 250 fotografie esposte, i diversi capitoli del “poema utopico” di Biasiucci vengono presentati insieme per la prima volta.

È stata da poco inaugurata, inoltre, la mostra Gentileschi e Van Dyck. Due capolavori dalla collezione Corsini, in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma. L’esposizione s’inserisce nell’ambito della rassegna “L’Ospite illustre”: torna a Torino il tradizionale appuntamento espositivo che Intesa Sanpaolo organizza nel periodo delle festività invernali e che per la prima volta viene ospitato alle Gallerie d’Italia, con due importanti opere mai esposte in città.

In corso anche la mostra Mitch Epstein. American Nature, la più importante retrospettiva del fotografo americano. Curata da Brian Wallis, l’esposizione presenta per la prima volta riunite le serie fotografiche più significative degli ultimi vent’anni di Mitch Epstein, in cui esplora i conflitti tra la società americana e la natura selvaggia nel contesto del cambiamento climatico globale.

VICENZA – È possibile ammirare La caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos, curata da Fernando Mazzocca e Monica De Vincenti.  Si tratta della prima mostra dedicata a Francesco Bertos, uno degli scultori più singolari e celebrati della Serenissima nel primo Settecento. L’esposizione ruota attorno al capolavoro assoluto dell’artista: la stupefacente Caduta degli angeli ribelli, conservata nel museo e ripercorre l’originale vicenda artistica di Francesco Bertos, plasmata dalle interazioni con alcuni degli scultori e artisti più rinomati della sua epoca.

In occasione delle festività natalizie, è possibile visitare con giornate di apertura straordinaria anche la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi ad Arezzo, parte del patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo, e la Galleria di Palazzo degli Alberti a Prato.

AREZZO – Alla Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi, che custodisce l’eclettica collezione dell’illustre aretino ideatore della Fiera Antiquaria, è presente la mostra Tornei di Toscana. La Giostra del Saracino, il Palio della Balestra e il Gioco del Ponte, a cura di Riccardo Franci. L’esposizione fa parte del programma Terre degli Uffizi, ideato e realizzato da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze.

La Casa Museo Bruschi propone come giornate di apertura straordinaria lunedì 23 e 30 dicembre e lunedì 6 gennaio, oltre aessere aperta regolarmente il 26 dicembre e con orario ridotto il 1° gennaio.

PRATO – La Galleria di Palazzo degli Alberti, dove si possono ammirare i capolavori di Caravaggio, Giovanni Bellini, Filippo Lippi, Puccio di Simone e una collezione di grande valore identitario per la città, è aperta ogni domenica gratuitamente e sarà aperta in via straordinaria e sempre gratuita anche giovedì 26 dicembre, mercoledì 1° gennaio, con orario ridotto, e lunedì 6 gennaio.

Chiusura per tutte le sedi museali il giorno di Natale e orari diversificati (tutte le info in www.gallerieditalia.com).

RINNOVABILI, LUCE VERDE: 9,7 MILIARDI DI EURO DALL’UE ALL’ITALIA PER I NUOVI IMPIANTI DI ENERGIA GREEN

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Eolico, solare, idroelettrico e gas da depurazioni. L’Italia potrà ottenere 9,7 miliardi di euro per incentivare la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili mature. Si tratta del cosiddetto decreto FER X transitorio, a cui l’Unione europea ha dato finalmente il via libera: le risorse saranno a sostegno della produzione di energia green per promuovere un’economia a zero emissioni. Ne dà notizia un articolo a firma di Luigi Chiarello pubblicato in prima pagina su Italia Oggi, il quotidiano economico diretto da Pierluigi Magnaschi.

Il semaforo verde è scattato nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, adottato il 9/2/2023 e successivamente modificato fino al 2/5/2024. “L’Italia – commenta il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin – ora potrà rafforzare la sua sicurezza energetica, riducendo la dipendenza dall’estero e liberando tutto il potenziale rinnovabile”. Via libera, quindi, a pale eoliche, campi fotovoltaici, centrali idroelettriche e biogas.

Un campo di pannelli fotovolatici

Può essere una svolta importante non solo per la difesa dell’ambiente, contro l’inquinamento e il riscaldamento globale, ma anche sul piano economico per contrastare l’aumento dei prezzi sul mercato dell’energia innescato dalla guerra in Ucraina. È stato proprio il ricorso ai combustibili fossili, come gas e petrolio, a mettere l’Italia in condizione di dipendere dalla Russia per gli approvvigionamenti a basso costo.

I nuovi impianti – come si legge su Italia Oggi – dovranno entrare in funzione entro 36 mesi dalla data di concessione dell’aiuto. Secondo le stime di Bruxelles, potranno immettere in rete 17,65 GW di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Gli aiuti saranno concessi attraverso una procedura di gara: i beneficiari dovranno presentare un’offerta relativa alla tariffa incentivante necessaria per realizzare ogni singolo progetto. “L’aiuto – precisa il giornale -assumerà la forma di pagamento variabile nell’ambito di un contratto bidirezionale per differenza per ogni kWh di energia elettrica prodotta e immessa nella rete. La tariffa incentivante sarà versata su un periodo di 20 anni”. Il contratto sosterrà il 95% dell’energia prodotta da ciascun beneficiario, lasciando il 5% esposto al rischio di mercato.

Una centrale idroelettrica di Enel

Come verrà calcolato l’incentivo? Risponde l’autore dell’articolo: “L’aiuto sarà calcolato confrontando il prezzo d’esercizio con il prezzo di mercato dell’energia elettrica”. Un meccanismo, insomma, per evitare o contenere le speculazioni. Quando il prezzo di riferimento sarà superiore a quello di esercizio, i beneficiari dovranno corrispondere la differenza alle autorità italiane.

Al di là degli aspetti tecnici, si tratta evidentemente di un forte impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese. Si potranno costruire così nuovi impianti eolico onshore, di solare fotovoltaico, di idroelettrico e di gas residuati dai processi di depurazione. A condizione, naturalmente, che la burocrazia non ne rallenti o impedisca la realizzazione, per consentire di terminare i lavori entro i tre anni stabiliti dall’Unione europea.

INTESA SANPAOLO: UN MODELLO PER VALUTARE OPERE D’ARTE, BENI D’ARCHIVIO E LIBRARI DI 862 CHIESE DEL FONDO EDIFICI DI CULTO

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Un protocollo di collaborazione tra Intesa Sanpaolo e il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, è stato firmato a Roma presso il Ministero dell’Interno.  Il Gruppo guidato da Carlo Messina metterà a disposizione la sua esperienza per realizzare un modello di misurazione utile per valutare, a valore di mercato (fair value), opere d’arte, beni archivistici e librari di 862 chiese di proprietà del Fondo Edifici di Culto (FEC) operante presso il Dipartimento.

Carlo Messina, CEO del Gruppo Intesa Sanpaolo

Si tratta di un patrimonio diffuso su tutto il territorio italiano disponibile, alla fruizione di praticanti il culto e di turisti e oggetto di prestiti a istituzioni culturali nazionali e internazionali. Lo studio, condotto dal professor Guido Guerzoni (Università Bocconi), analizzerà anche possibili modalità di valorizzazione in termini gestionali e ricadute economiche e organizzative.

Nel 2017 lntesa Sanpaolo, nell’ambito del proprio Progetto Cultura, con la consulenza del professor Guerzoni, è stata la prima banca italiana che ha realizzato un’operazione di rideterminazione a fair value di 3.500 opere classificate come “di pregio” tra le 35 mila di sua proprietà. Da allora, il valore a bilancio dei beni di Intesa Sanpaolo viene aggiornato con cadenza triennale attraverso la misurazione e il monitoraggio costante del valore delle opere rispetto al mercato.

La sede del FEC

Nell’ambito del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, il Fondo Edifici di Culto è un ente patrimoniale dotato di personalità giuridica, le cui finalità istituzionali consistono nella conservazione, restauro, tutela e valorizzazione degli edifici di culto di proprietà. Il patrimonio del FEC è composto da beni culturali, artistici, naturalistici, immobili e terreni, tra cui 862 chiese, prevalentemente di riconosciuto interesse storico-artistico presenti in diverse realtà del Paese, oltre ad aree archeologiche e museali.

Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo

L’accordo è stato firmato da Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo e da Laura Lega, Capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Erano presenti il Prefetto Alessandro Tortorella, Direttore Centrale degli Affari dei Culti e per l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto; Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia; e il professor Guido Guerzoni, docente dell’Università Bocconi di Milano.

SICILIA, I “PICCOLI COMUNI” APRONO LE PORTE AI MIGRANTI: UN MODELLO DI ACCOGLIENZA DIFFUSA

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Ambiente, territorio e immigrazione. Che cosa hanno in comune questi tre termini? L’anello di congiunzione potrebbero essere i Piccoli Comuni, sparsi per tutta la Penisola, che si sono già spopolati o si stanno spopolando. L’esempio viene dalla Sicilia, terra di sbarchi e respingimenti, primo approdo di chi attraversa il Mediterraneo a bordo delle “carrette del mare” per fuggire dalla fame, dalla miseria, dalle guerre e dalle torture.

I borghi siciliani, rappresentati dall’Anci (Associazione dei Comuni italiani), aprono le porte ai migranti. Lo racconta in un ampio articolo Giacomo Giambassi, inviato a Palermo dal quotidiano d’ispirazione cattolica Avvenire. Sono storie esemplari che dimostrano come si possono salvare, allo stesso tempo, i piccoli paesi abbandonati dai giovani e gli immigrati che arrivano dal mare sui “barconi della speranza”.

Il sindaco Filippo Miracula accoglie una famiglia di migranti nel municipio di San Marco d’Alunzio in provincia di Messina – Anci Sicilia (da “Avvenire”)

È il caso, per cominciare, del Comune di San Marco d’Alunzio (foto in alto), nel Messinese, che rappresenta un modello di accoglienza Qui un diciottenne del Gambia, sbarcato da un gommone, è diventato un operaio modello. Già prima di approdare in Italia, come si legge nell’articolo del giornale d’ispirazione cattolica, Dibba Abubacar voleva fare il sarto.  Ed è riuscito a realizzare il suo sogno, trovando un lavoro e anche una casa mesa a disposizione dall’azienda che lo ha assunto: quella del sindaco Filippo Miracula, che quarant’anni fa emigrò anche lui in Svizzera prima di poter tornare alla sua terra e aprire la “Sartoria San Lorenzo”.

Inserito nella classifica dei borghi più belli d’Italia, San Marco D’Alunzio si trova sulla vetta del monte Castro, da cui si vede il mare, ma oggi conta meno di duemila abitanti. “Il meticciato – scrive Giambassi – è iscritto nella sua storia, fra radici greche, conquiste romane, rifugiati bizantini, assedi arabi, riconquiste normanne”. Spiega il sindaco Miracula: “La nostra è una comunità aperta che dà un futuro anche a chi non ha il passaporto italiano, nel segno della legalità e dell’integrazione”.

La festa per una famiglia di migranti a San Marco d’Alunzio in provincia di Messina – Anci Sicilia (da “Avvenire”)Sono numerosi i Piccoli Comuni della Sicilia che puntano sull’integrazione.    Un percorso proficuo sia per il migrante, sia per la realtà che spalanca le porte”, dice Mario Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia. E aggiunge: “In contesti ristretti la cura della persona è più attenta e chi li sceglie per viverci dopo essere fuggito da guerre, miseria o sfruttamento rinvigorisce la comunità”. E così il flusso migratorio può diventare una risorsa, anche per fermare lo spopolamento che minaccia il “deserto demografico”.

Avverte Maurizio Zingales, referente dell’Anci siciliana per i Piccoli Comuni e sindaco di Mirto: “In cinque anni i Comuni della Sicilia con meno di cinquemila abitanti hanno perso il 5% della popolazione. E nell’intera isola sono 210 quelli che corrono il pericolo di un autentico impoverimento e rappresentano un segmento significativo della nostra regione”.

I suoi concittadini sono appena 846. Ma c’è un tessuto produttivo molto vivace, con imprese che producono tubi di irrigazione, aziende enogastronomiche, comparto tessile e del marmo, stabilimenti di pellet e una start-up di commercio online che fattura tre milioni di euro l’anno. La disoccupazione è quasi a zero e perciò serve manodopera.

Finora, sono quaranta i Comuni siciliani che hanno aderito al “Progetto SAI”, (Sistema Accoglienza Immigrazione), costituito a livello nazionale dalla rete degli enti locali e finanziato dallo Stato. Queste amministrazioni si dichiarano disponibili a “adottare” i migranti, secondo le procedure programmate. E si tratta di municipi delle città più grandi o di piccoli paesi: come San Salvatore di Fitalia, poco più di mille abitanti, uno fra i punti di riferimento per la prefettura di Agrigento quando scatta l’”allarme sbarchi”, ogni volta che sbarca una nave di profughi.

“Il Sai non è unicamente un cammino che assicura un tetto, cibo o abiti ai migranti e che li inserisce nel contesto sociale italiano, ma è anche un dispensatore di energie positive per i territori”, afferma Angela Errore, responsabile del Progetto a Palermo. E aggiunge: “Siamo la prova di come il Sai di una grande città possa dialogare con i piccoli Comuni che hanno una forte domanda di nuova cittadinanza”. Un modello di accoglienza diffusa, quindi, che può essere applicato in tante altre regioni italiane – come sta avvenendo anche al Nord e al Centro (foto sopra) – piuttosto che “deportare” i migranti in Albania o di condannarli all’emarginazione e alla clandestinità. A beneficio dell’ambiente, del territorio e della convivenza civile.

 

FINANZIAMENTO DI 50 MILIONI (CON GARANZIA SACE) DA INTESA SANPAOLO AD ABOCA PER AGROINDUSTRIA E FARMACEUTICA

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Un finanziamento di 50 milioni di euro, con Garanzia Futuro di SACE, è stato perfezionato da Intesa Sanpaolo a favore di Aboca Spa Società agricola, fondata nel 1978 in Toscana. Oggi l’azienda è leader italiano ed europeo nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative e biodegradabili a base di complessi molecolari naturali.

La sede di Aboca a Sansepolcro (Arezzo)

Il finanziamento di Intesa Sanpaolo rappresenta un passo significativo per il piano di investimenti 2024-2025 di Aboca, con particolare riguardo agli investimenti relativi alle filiere strategiche di Garanzia Futuro di SACE come agroindustria e farmaceutica. Un piano che mira a migliorare i processi di ricerca scientifica, di produzione agricola e industriale e la sostenibilità ambientale con particolare attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie, alla formazione professionale e al perfezionamento del business.

Gli investimenti saranno rivolti a rendere ancora più efficiente la capacità produttiva, coinvolgendo in primis lo stabilimento umbro di Pistrino (PG). Sono previsti, inoltre, interventi IT con l’introduzione dell’intelligenza artificiale e ulteriore digitalizzazione dei processi interni. In parallelo, sono in programma anche investimenti immobiliari nel centro direzionale.

Aboca opera da oltre 40 anni nel settore della salute, creando prodotti naturali e biodegradabili per la cura dell’organismo. Il suo modello di business è fortemente integrato, con un ciclo produttivo verticalizzato che parte dalla coltivazione biologica con oltre 1.700 ettari in Toscana e Umbria, per passare poi alla fase di trasformazione e produzione nelle unità produttive aziendali.

Come società benefit, Aboca ha inserito all’interno del proprio statuto finalità di beneficio comune: dalla promozione di salute e benessere delle persone, all’utilizzo e diffusione di pratiche che rispettano e migliorano l’ambiente e la biodiversità, alla ricerca e sviluppo di complessi molecolari naturali e scientificamente evoluti. Fino alla creazione di nuovi modelli di filiera basati sulla condivisione dei valori, al sostegno dello sviluppo culturale, sociale ed economico della comunità in cui la società opera oltre alla valorizzazione dei dipendenti per lo sviluppo del loro potenziale.

Interno del museo di Aboca

Dichiara Massimo Mercati, Amministratore Delegato di Aboca SpA: “Dobbiamo ringraziare Intesa Sanpaolo e SACE. Questa operazione ci permette di sostenere con ancora più forza il nostro sviluppo, condividendo con i nostri partner l’impegno per il bene comune espresso in investimenti che sono concretamente al servizio di una visione che vede la tecnologia come strumento per una evoluzione capace di rispettare uomo e ambiente”.

A sua volta, Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, afferma: “Essere a fianco di Aboca in questa rilevante operazione testimonia come il cammino verso una maggiore sostenibilità, nei confronti delle persone, del territorio e dei processi produttivi responsabili, sia sempre più al centro dell’impegno di realtà nazionali leader nel nostro Paese come quelle coinvolte in questo investimento. Un percorso virtuoso che abbiamo deciso di sostenere grazie alle comuni finalità con il nostro programma Il tuo futuro è la nostra impresa, in linea proprio con la rivoluzione verde e la transizione ecologica che Aboca da anni sta portando avanti. Un impegno della nostra banca che conta oltre 770 milioni di euro di finanziamenti ESG erogati in Toscana e Umbria, su un totale di 1,2 miliardi di euro finanziati a fine settembre.”

FERROVIE DELLO STATO: NUOVA SALA OPERATIVA PER MONITORARE 24 ORE SU 24 IL TRAFFICO DELLE MERCI

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Ottantamila treni all’anno, 37 milioni di tonnellate di merce trasportata in Italia e in Europa. La nuova Sala Operativa Nazionale Logistica – SONLOG di Mercitalia Rail, società del Polo Logistica del Gruppo FS, è una vera e propria cabina di regia che monitora 24 ore su 24 la circolazione di questo traffico ferroviario.

Le tecnologie di ultima generazione consentono ai 90 operatori di controllare costantemente tutto il movimento nazionale e internazionale gestito dalle società del Polo Logistica. A Roma, è attivo inoltre il presidio di Sonlog, in collegamento diretto con la sala di Milano per garantire una comunicazione efficace con la Sala RFI.

Durante l’inaugurazione, Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics, ha sottolineato quanto sia importante questo nuovo capitolo per il Polo Logistica, per continuare a generare valore lavorando in sinergia: “Questa inaugurazione apre un’altra pagina del Polo Logistica, una pagina che abbiamo dedicato al cuore pulsante dell’operation aziendale: la nostra sala operativa. È in questo luogo che ogni giorno lavoriamo per i nostri clienti, grazie a un’attività sempre più coordinata tra le diverse anime del Polo e finalizzata a mettere al centro del nostro agire quotidiano la qualità del servizio”.

All’interno della Sala sono presenti anche una struttura Post Vendita e l’Assistenza Clienti, che lavorano in stretta collaborazione e sinergia con la Sala Operativa, per assicurare a tutti gli utenti la massima efficienza nella gestione delle loro merci e rispondere prontamente alle loro esigenze, sia in Italia sia in Europa.

All’inaugurazione della sala, ha partecipato anche Silvio Damagini, Amministratore Delegato di Mercitalia Rail, che ha aggiunto: “Siamo costantemente impegnati nell’adozione di soluzioni e tecnologie all’avanguardia per rispondere alle esigenze dei nostri clienti, velocizzando lo scambio di informazioni e consentendo una gestione sempre più efficace delle merci trasportate”.

NON C’E’ SOSTENIBILITA’ SENZA SALUTE, UMANITA’ E FELICITA’: UN LIBRO DI LAPUCCI E LUCCHINI

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L’acronimo ESG sta per Environment, Social, Governance: sono i criteri fondamentali utilizzati per verificare e misurare l’impegno di un’impresa o di un’organizzazione in termini di sostenibilità. Ma, a sua volta, non c’è sostenibilità senza le “tre H”: cioè, Health, Human e Happiness. Vale a dire Salute, Umanità, Felicità.

All’insegna di un nuovo umanesimo concreto, questa è la tesi di fondo che Massimo Lapucci (manager e senior ddvisor, International Fellow su Artificial Intelligence all’Università di Yale) e Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, sviluppano nel loro libro fresco di stampa “Ritrovare l’umano”, edito da Baldini+Castoldi.

Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo

Di fatto, sostengono gli autori, le metriche di ESG non bastano più e andrebbero rivoluzionate: sono anche altre le lettere utili a ragionare sulla sostenibilità. “Non possiamo parlare di sostenibilità senza pensare all’essere umano nella sua interezza”, avverte Lucchini.

Secondo i due autori, vanno presi in considerazione i parametri di un benessere tangibile (Health, Human, Heart) ai quali si aggiunge – stando alla Dichiarazione di Indipendenza Americana – Happiness) che focalizzino l’attenzione sull’essere umano come persona “integrata nel villaggio globale”. Si tratta, appunto, un rinnovato umanesimo, anche per le sfide poste dal presente e dal futuro: dall’Intelligenza artificiale alla finanza etica. Un “manifesto”, insomma, per costruire un modello di progresso all’insegna della sostenibilità, ambientale ed economica.