VELENI IN TAVOLA: L’AGRICHIMICA, L’ALIMENTAZIONE E I PERICOLI PER LA NOSTRA SALUTE

VELENI IN TAVOLA: L’AGRICHIMICA, L’ALIMENTAZIONE E I PERICOLI PER LA NOSTRA SALUTE

Nel polverone mediatico sollevato dalla protesta dei trattori, fra tante legittime rivendicazioni e richieste dei manifestanti, è passato in secondo piano un tema centrale per la difesa dell’ambiente e per la salute umana: l’uso dei pesticidi in agricoltura. In italiano, il termine più corretto sarebbe “prodotti fitosanitari”, spesso chiamati anche antiparassitari, fitofarmaci, agro-farmaci. Ma la sostanza del problema non cambia. Si tratta di prodotti chimici che i coltivatori usano per proteggere i campi, gli alberi e le piante dagli effetti del cambiamento climatico e, in particolare, dalla proliferazione di insetti o parassiti. E tuttavia, queste sostanze inquinano l’ambiente e avvelenano la frutta e la verdura che arrivano sulla tavola dei consumatori.

Sotto la pressione dei trattori, la Commissione europea ha ritirato la controversa legge che mirava a dimezzare l’uso dei pesticidi chimici nell’Unione. Salvo poi riprenderla eventualmente in considerazione dopo le elezioni di giugno, all’inizio della nuova legislatura, quando i parlamentari di Strasburgo non correranno più il rischio di essere “impallinati” nelle urne. Ma intanto il cedimento della presidente Ursula Von der Leyen alle proteste scoppiate in tutta Europa segna la prima battuta d’arresto per l’iter del Green New Deal, concepito per ridurre le emissioni nocive e i gas serra entro il 2050.

PESTICIDI 1

A tutti questi temi, intrecciati strettamente fra loro, Legambiente ha dedicato nel 2023 un ampio e documentato dossier intitolato Stop pesticidi nel piatto, sottotitolo “Analisi dei residui dei fitofarmaci negli alimenti” (https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Pesticidi-nel-piatto-2023.pdf). Il rapporto, in collaborazione con Alce Nero, è stato redatto da Angelo Gentili, Carlotta Priore e Margherita Ambrogetti Damiani. “La crisi climatica e la delicata fase storica e ambientale in cui siamo inseriti – si legge nella premessa – ci pongono davanti a sfide che non possiamo non cogliere. Appare evidente l’urgenza di promuovere una cultura ecologica diffusa, che miri a una piena e concreta transizione del comparto agroalimentare che dovrà accompagnare l’Italia verso una sempre più massiccia riduzione dell’inquinamento, un incremento della biodiversità e un uso sempre più sostenibile delle risorse”. Segue un avvertimento su cui conviene riflettere: “In un Pianeta malato non possono vivere persone sane ed è ormai evidente a tutti che gli attuali modelli di coltivazione, allevamento e produzione di energia non siano adatti a raggiungere questi obiettivi”.

Dal report di Legambiente, risulta che nei 6.085 alimenti provenienti da agricoltura convenzionale e biologica emerge una percentuale molto bassa di alimenti irregolari, pari a 1,62%. Nel 39,21% dei campioni sono state rilevate tracce di uno o più residui di fitofarmaci con una percentuale di mono-residuo pari al 15,67%. Il multi-residuo è pari al 23,54%. Dato preoccupante se si considera che la compresenza di più residui in uno stesso campione può provocare effetti additivi e sinergici negativi per la salute umana.

FRUTTA E VERDURA

La categoria merceologica più colpita risulta la frutta (67,96% di campioni con uno o più residui). Nella verdura la percentuale è del 29,98%. Tra gli alimenti trasformati, la percentuale di multi-residuo è del 36,22% con cereali integrali trasformati in testa con il 71,21%, seguiti dal vino con il 50,85%. I pesticidi più rilevati sono insetticidi e fungicidi.

Questo quadro dimostra con chiarezza che, nonostante la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci, la contaminazione degli alimenti destinati all’alimentazione umana è ancora troppo alta. In un campione di uva passa, per esempio, sono stati rintracciati 17 diversi residui, in una pesca 12, in una mela 11. Appare chiara, dunque, l’urgenza di regole finalizzate a una forte riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci in agricoltura.

Industrial agriculture theme. Man spraying toxic pesticides or insecticides on fruit growing plantation. Natural hard light on sunny day. Blue sky with clouds in background.

Salvaguardare gli ecosistemi e la salute, dunque, dev’essere la priorità. La quantità di principio attivo che colpisce il bersaglio è inferiore al 5%. Il resto si disperde nell’ambiente, contaminando acqua, aria e suolo, costituendo un elemento di rischio anche per la salute degli operatori del settore.

TESTO INTEGRALE DEL DOSSIER 2023 DI LEGAMBIENTE:

https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Pesticidi-nel-piatto-2023.pdf

 

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