CERTALDO, LA PIAZZA DI BOCCACCIO MINACCIATA DA UN PROGETTO URBANISTICO

CERTALDO, LA PIAZZA DI BOCCACCIO MINACCIATA DA UN PROGETTO URBANISTICO

Due milioni e duecentomila euro per far rivoltare nella tomba il povero Giovanni Boccaccio, l’autore del celebre Decamerone. Il Comune di Certaldo, 15mila abitanti, che fa parte della Città metropolitana di Firenze, ha deciso di spendere così i soldi del Pnrr per ripavimentare la sua bellissima piazza (nella foto principale), sostituendo i sampietrini originali dell’Ottocento con tre strisce di colore diverso e di materiale estraneo alla storia di questo luogo; progettando di tagliare i lecci secolari che la circondano e di spostare dal centro la statua dedicata all’illustre concittadino (nella foto sotto, il restyling). “Un’insensata modifica che la devasterà”, come sostiene Tomaso Montanari, storico dell’arte e saggista, Rettore dell’Università per stranieri di Siena, che ha dedicato a questo caso un’intera pagina sul Fatto Quotidiano.

PIAZZA CERTALDO 2

“Sarebbe potuto andare anche peggio – scrive Montanari – ma la sommossa dei cittadini ha, se non altro, mitigato il danno”. Sono state accolte, infatti, le osservazioni presentate dai cittadini riguardo al mantenimento degli alberi e della posizione della statua e relative al riutilizzo dei sampietrini che verrà definito in fase esecutiva. “Ci stiamo indebitando – si legge nel sommario dell’articolo – non per fare quello che davvero servirebbe ma per rifare quello che non ha nessun bisogno di essere rifatto”.

PIAZZA CERTALDO 3

La statua di Giovanni Boccaccio

In tono polemico, Montanari si chiede innanzitutto “come sia possibile che la Soprintendenza di Firenze abbia autorizzato lo stravolgimento di una piazza ottocentesca perfettamente conservata”. E subito dopo, lo storico dell’arte aggiunge: “Ma la domanda più profonda è anche la più inquietante: perché diavolo l’amministrazione comunale (governata da una giunta di centrosinistra – n.d.r.) si è gettata in un’impresa così devastante per l’identità della città e, al tempo stesso, così priva di una qualunque ricaduta utile”. Molto meglio, secondo Montanari, sarebbe stato investire i soldi del Pnrr in asili nido, studentati non di lusso, piccoli ospedali delle aree interne.

“C’è qualcosa di terribile – incalza l’autore dell’articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano – in questo consumismo fine a se stesso, coniugato con la più incivile noncuranza per la forma dei luoghi in cui da secoli vive una comunità”. E a questo proposito, cita le pagine scritte nel 1974 da Pier Paolo Pasolini sulla nostalgia della povertà. “Cinquant’anni dopo – conclude Montanari – siamo ancora profondamente immersi in questo totalitarismo: ciò che chiamiamo patrimonio culturale è una merce come un’altra e obbedisce alle regole del mercato e del consenso mediatico”.

All’articolo di Montanari, ha replicato Alessandra Angioletti per l’Ufficio stampa del Comune di Certaldo, con una lettera pubblicata sul Fatto Quotidiano: “La piazza non era così negli anni ‘80 del 1800: non c’erano i sanpietrini, installati nel secondo dopoguerra come dimostrano molte foto dell’Archivio fotografico Bartalini, né i lecci a cui si fa riferimento. Non c’è quindi nessuno ‘stravolgimento di una piazza ottocentesca perfettamente conservata’. La nuova piazza sarà senza barriere architettoniche e fruibile per tutti. Non sarà ‘interrotta la storica via senese- romana ’, poiché ora ci sono gettate di asfalto da un lato e dall’altro. Non è vero inoltre che le strisce pavimentali del progetto sono estranee alla storia della piazza, anzi, la porzione centrale sarà in cotto, in continuum materico e cromatico con la facciata della Chiesa di S.Tommaso”.

La stessa fonte aggiunge: “La modifica alla piazza non nasce in maniera casuale per una nostra velleità, ma a seguito di un percorso lungo, iniziato nel 2013 con un concorso per i progettisti. Quando il Comune ha fatto la gara per il progetto di riqualificazione, ha inserito proprio i 3 progetti selezionati in quell’occasione tra i materiali di riferimento. Il lavoro finale è stato poi sottoposto al percorso di partecipazione, aperto a tutti e composto da molti incontri, durante il quale sono state decise le modifiche, non dopo una ‘sommossa popolare’, come scrive Montanari. Inoltre 2 milioni non ci sono stati assegnati per caso, ma per questo progetto specifico”.

A sua volta, Montanari risponde polemicamente: “Quanto alla piazza, si tratta di un organismo urbano che riceve il suo sigillo nel 1897, con la posa della statua di Boccaccio (quella che, fino alla reazione popolare, la giunta voleva delocalizzare), e che poi continua a svilupparsi in una continuità culturale che questo intervento, del tutto inutile, stravolge. Possibile che a Certaldo non si trovi un modo di spendere meglio 2 milioni di euro del Pnrr?”.

 

 

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