LA MARCIA DEI TRATTORI

LA MARCIA DEI TRATTORI

Ambiente-Agricoltura-Alimentazione: per chi crede nella “catena delle tre A”, coniata dal giornalista Giovanni Valentini nel suo libro Brutti, sporchi e cattivi (Longanesi, 2012), la marcia dei trattori assume il valore di un paradigma sull’incrocio fra la crisi climatica e quella economica. Sono questi i tre elementi che legano la difesa dell’Ambiente in cui viviamo con la tutela dell’Agricoltura e con quella dell’Alimentazione: cioè, tra la natura, la campagna e il cibo. E in qualche modo, gli agricoltori che in tutt’Europa sono scesi in strada contro le misure dell’Ue contenute nel New Green Deal, il “patto verde” che prevede di ridurre entro il 2030 le emissioni nocive e i gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, hanno inscenato una manifestazione che in prospettiva rischia di danneggiarli tutti e tre.

PESTICIDI 1

Il dietro front della Commissione europea sul regolamento per mettere al bando l’uso dei pesticidi, in seguito alla protesta dei trattori, prelude a un ulteriore inquinamento ambientale che si rifletterà inevitabilmente sulla coltivazione dei campi e quindi sulla produzione alimentare. Continueremo a consumare, insomma, frutta e verdura “protette” dai fitofarmaci come il glisolfato, ritenuto cancerogeno e quindi pericoloso per la salute umana (vedi foto sotto sui social), anche se è vero che i limiti in vigore in Italia sono i più bassi di tutta l’Europa, come sostengono le organizzazioni degli agricoltori. Resta il fatto che la cosiddetta “agrichimica” può nuocere alla nostra sicurezza alimentare. Piuttosto che adeguarci alle “cattive pratiche” dei nostri partners, sarebbe meglio che loro si adeguassero alle nostre “buone pratiche”.

AGRICHIMICA

Foto postata su “X” da VerdeVetriolo

TRATTORI post 2

Foto postata su “X” da Solc Aliente

Il “popolo dei trattori” ha ragione una seconda volta a lamentare la concorrenza sleale degli altri Paesi, in particolare quelli extra-europei, che esportano frutta e verdura a basso costo, al di fuori di qualsiasi controllo sulla loro qualità e genuinità. Ma allora bisogna pretendere che vengano introdotte e rispettate regole più rigorose per impedire questo dumping agro-alimentare che oggettivamente penalizza i nostri coltivatori. E non hanno torto, gli organizzatori della protesta, neppure quando denunciano il gap fra i prezzi a cui vendono i loro prodotti e il prezzo a cui vengono rivenduti nei supermercati della grande distribuzione.

TRATTORI bandiera tricolore

Foto postata su “X” da Sabrina Giannini

Fatto sta che è stato questo governo a eliminare qualche mese fa la detrazione fiscale sull’Irpef agricola (calcolata sulla rendita catastale dei terreni, come fosse quella sulla “prima casa”): tant’è che ora la Lega propone un emendamento per ripristinarla, provocando tensioni all’interno della stessa maggioranza. E la premier si affretta perciò a offrire un’esenzione fino a 10mila euro. Né si può dimenticare che nel 2017 la stessa Giorgia Meloni era contraria all’accordo Ue-Canada che consentiva la vendita del grano prodotto con il glisolfato, ma nel 2023 ha votato per prorogare l’uso di questo erbicida. Non a caso la premier s’è dichiarata soddisfatta per la retromarcia dell’Europa sui pesticidi. Ma, secondo “Pagella politica”, è vero che il governo, con la revisione del piano, ha aumentato le risorse destinate all’agricoltura da 5 a 8 miliardi di euro.

E’ la stessa fonte, tuttavia, ad avvalorare la tesi dell’economista Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, secondo il quale “gli agricoltori non pagano l’Imu, l’Irap e l’Irpef sui terreni”. In breve, sostiene “Pagella politica”, “i terreni posseduti o condotti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali sono esenti dal pagamento dell’Imu” e inoltre “è esente dal pagamento dell’Irap chi esercita un’attività agricola”. E aggiunge: “Fino al 2023 è rimasta in vigore l’esenzione dall’Irpef – introdotta temporaneamente dal 2017 – sui redditi domenicali e catastali”.

Con un emendamento al “decreto Milleproroghe”, il governo ha deciso poi di prorogare per due anni l’esenzione dall’Irpef per i redditi fino a 10mila euro l’anno e l’ha ridotta del 50% per quelli compresi fra i 10mila e i 15mila. Ma la Lega di Matteo Salvini continua a chiedere l’esenzione totale.

TRATTORI COLDIRETTI

Da registrare, a margine della protesta dei trattori in Italia, la reazione di Coldiretti accusata di strapotere e orientamento filogovernativo sotto la presidenza di Cesare Prandini. Il segretario generale della confederazione agricola, Vincenzo Gesmundo, ha inviato una lettera a tutti i direttori regionali e provinciali, per rivendicare “l’orgoglio Coldiretti”. Al di là di alcune ammissioni di colpa, la missiva contiene anche un avvertimento: “Serve al tempo stesso esprimere con chiarezza il concetto che queste proteste – accanto all’indubbio malessere dei molti – portano l’impronta riconoscibile del teppismo e di una politica che si svende per una manciata di voti”.

 

 

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