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GRUPPO ENEL CAMBIA NOME ALLA LINEA DI BUSINESS

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Energie rinnovabili, decarbonizzazione e sostenibilità. Su questi cardini l’Enel ha incentrato i cambiamenti implementati negli ultimi anni dal Gruppo. E di conseguenza, per allinearsi al modello di business e al mix di generazione del Gruppo, la linea di business Trading è stata rinominata Global Energy and Commodity Management.

“Il nuovo nome è il risultato del lungo viaggio che la nostra linea di business ha iniziato alcuni anni fa per rispecchiare l’evoluzione della mission del Gruppo”, spiega Claudio Machetti, Responsabile Global Energy and Commodity Management di Enel: “La forte attenzione alle energie rinnovabili, la strategia di decarbonizzazione del Gruppo e la crescente attività sui mercati wholesale dell’elettricità hanno rimodellato il nostro modo di lavorare, ben rappresentato nel nuovo nome della linea di business”.

La forte e costante crescita della produzione da energie rinnovabili, nonché la riduzione dell’incidenza degli impianti termici sul portafoglio del Gruppo, ha prodotto un profondo cambiamento nella linea di business. L’attività della Global Energy and Commodity Management è oggi più focalizzata sui mercati dell’energia elettrica, vendita all’ingrosso, ottimizzazione e hedging della produzione piuttosto che sulle attività di approvvigionamento di combustibili. Dal 2014, per esempio, gli acquisti di carbone del Gruppo sono diminuiti di circa il 95%, mentre l’attività di hedging è stata ampiamente diversificata, con un aumento del 150% dei volumi gestiti, portando a un robusto miglioramento della redditività nonché a un portafoglio integrato in gestione più equilibrato e resiliente.

Il nuovo nome riflette inoltre i cambiamenti strutturali della linea di business, derivanti dalla crescente interazione tra la linea di business centrale e le unità di Energy Management nei paesi in cui il Gruppo opera, a causa della crescente attività sui diversi mercati locali dell’elettricità wholesale. La sostenibilità, infine, è stata sempre più integrata nell’attività della linea di business, come dimostra l’evoluzione della sua unità Global Fuels in Global Fuels, Logistic and Circular Management che, facendo leva sui principi dell’economia circolare adottati dal Gruppo, punterà sulle spedizioni e la logistica, nonché sul riciclaggio creando valore dalle materie prime secondarie, dai materiali a fine vita o dai beni usati del Gruppo.

 

 

TIM: LA PUGLIA PRIMA REGIONE RETE ULTRALARGA

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La Puglia è la prima regione italiana a chiudere il digital divide. TIM ha completato in questi giorni il piano di copertura in banda ultralarga attraverso la rete FTTx (ovvero con tecnologie FTTC fino a 200 Mbps e FTTH fino a 1 Gigabit/s), che raggiunge il 99,4% delle famiglie che utilizzano la rete fissa, con il restante 0,6% che viene coperto anche attraverso connessioni ultrabroadband FWA o satellitari.

Grazie a questa accelerazione, i cittadini e le imprese pugliesi possono accedere alle tecnologie di ultima generazione e ai servizi digitali più evoluti. Nonostante la fase emergenziale legata al Covid-19, negli ultimi mesi TIM ha proseguito il suo piano di sviluppo della fibra ottica e, nel caso della Puglia, sono stati realizzati interventi infrastrutturali in circa 200 comuni per costruire nuove reti o ampliare quelle esistenti, assicurando a cittadini e imprese connessioni ultrabroadband.

Per favorire l’adozione delle nuove tecnologie e accelerare la transizione verso la digitalizzazione del Paese, TIM proporrà prossimamente all’AGCOM (Autorità di garanzia sulle Comunicazioni) e a tutti gli altri operatori di telecomunicazioni un’azione sul territorio finalizzata a spegnere nella provincia di Taranto la rete in rame (RTG) e migrare tutte le linee della città su rete ultrabroadband FTTx, con l’obiettivo di estenderla all’intera regione.

Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, TIM ha accelerato il suo piano di copertura in fibra in oltre 3.500 comuni italiani, prevalentemente nelle aree bianche del Paese. Ad oggi la rete in fibra di TIM è disponibile per oltre il 91% delle famiglie italiane che utilizzano la rete fissa, a cui si aggiungono le coperture in banda ultralarga tramite FWA, mobile (4G/5G) e via satellite.

A partire da aprile inoltre FiberCop, società controllata dal Gruppo TIM, accelererà la realizzazione della rete secondaria in fibra ottica per arrivare a coprire entro il 2025 il 76% delle aree nere e grigie del Paese con tecnologia Fiber To The Home (FTTH). La nuova infrastruttura di FiberCop consentirà di sviluppare soluzioni FTTH secondo il modello del co-investimento “aperto” previsto dal nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche.

TIEPOLO A UDINE QUARTO EPISODIO DEL VIRTUAL TOUR INTESA SANPAOLO

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E’ on line la quarta puntata di “Sotto un unico cielo. Alla scoperta dei territori del Tiepolo”, la mini-serie dedicata ai principali territori italiani in cui l’artista ha operato e ha lasciato testimonianze indelebili del suo talento. Ne seguiranno altri tre: due ambientati a Vicenza e uno a Este (Padova), per completare la serie di sette video.

Il quarto approfondimento è dedicato alla testimonianza di Tiepolo nella città di Udine. Vania Gransinigh, Conservatore dei Civici Musei, e Linda Borean, docente presso l’Università di Udine, trattano le opere di Tiepolo presenti nel Castello, nell’Oratorio della Purità e nella Cappella della Santissima Trinità presso la Cattedrale. Intervengono inoltre Pietro Fontanini, Sindaco di Udine, e Fabrizio Cigolot, Assessore alla Cultura del Comune di Udine.

L’iniziativa, realizzata da Intesa Sanpaolo in occasione della grande mostra “TIEPOLO. Venezia, Milano, l’Europa” in corso fino al 2 maggio alle Gallerie d’Italia a Milano, è un viaggio virtuale che celebra l’artista e le straordinarie bellezze del territorio italiano con approfondimenti condotti da importanti storici dell’arte ed esperti relatori.

Gli episodi saranno online sul sito group.intesasanpaolo.com ogni mercoledì alle ore 18.00 a partire dal 24 febbraio alla pagina dedicata SOTTO UN UNICO CIELO – alla scoperta dei territori del Tiepolo.

 

I PROSSIMI EPISODI

24 marzo – VICENZA: Villa Cordellina e Villa Loschi Zileri

31 marzo – VICENZA: Villa Valmarana ai Nani

7 aprile – ESTE: La Pala di Santa Tecla

Per approfondimenti sulla mostra TIEPOLO. Venezia, Milano, l’Europa”: www.gallerieditalia.com, https://tiepolo.gallerieditalia.com/it/

 

 

LEGAMBIENTE: “PORTI VERDI” CONTRO LA CRISI CLIMATICA

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Anche le navi possono partecipare alla transizione ecologica. Nella lotta alla crisi climatica un importante contributo può arrivare dalla decarbonizzazione del trasporto marittimo, reso possibile dai progressi tecnologici che consentono oggi l’elettrificazione dei consumi navali in porto oltre che della logistica e della attività portuali di terra. Un processo che deve essere accelerato puntando su innovazione tecnologica, digitalizzazione dei sistemi logistici portuali, efficientamento energetico degli scali, integrazione tra porti e rete ferroviaria creando “corridoi green”, progressiva elettrificazione dei consumi attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili e conversione della flotta navale con mezzi che hanno un minor impatto ambientale (v. grafico qui sotto).

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È questa la rotta da seguire per accelerare il processo di decarbonizzazione secondo Legambiente ed Enel X, la global business line del Gruppo Enel che progetta e sviluppa soluzioni incentrate sui principi di sostenibilità ed economia circolare, per fornire a persone, comunità, istituzioni e aziende un modello alternativo che rispetti l’ambiente e integri l’innovazione tecnologica nella vita quotidiana. Il report “Porti verdi: la rotta verso uno sviluppo sostenibile”, presentato nel corso di un webinar in diretta, sulla pagina Facebook e sul sito della Nuova Ecologia e Legambiente.it., fa il punto anche sulle best practices di settore, sui vincoli da superare e sulle opportunità di sviluppo che si aprono: a partire dal prezioso contributo tecnologico del cold ironing, letteralmente “naviglio freddo”, cioè la tecnologia per mezzo della quale è possibile ridurre le emissioni navali in porto con la connessione alla rete elettrica su terraferma, fino ad azzerarle se si alimenta questa pratica con le fonti rinnovabili.

Sono sei, in base al Rapporto “Porti Verdi”, le azioni-chiave a cui dare priorità nel 2021:

1) finalizzare il processo di definizione di una tariffa elettrica dedicata al cold ironing in modo da renderla competitiva rispetto all’utilizzo dei motori di bordo;

2) introdurre schemi di finanziamento o cofinanziamento pubblico per accelerare la transizione del sistema portuale italiano verso la sostenibilità;

3) identificare gli interventi prioritari sul sistema portuale per avviare il processo di elettrificazione;

4) promuovere la progressiva elettrificazione dei consumi portuali con fonti rinnovabili;

5) sviluppare una roadmap nazionale che preveda l’elettrificazione dell’intero sistema portuale: l’abilitazione al cold ironing dei 39 porti italiani del network TEN-T permetterebbe ogni anno di evitare la combustione di oltre 635mila tonnellate di gasolio marino;

6) sviluppare le infrastrutture ferroviarie nei porti e le interconnessioni con la rete al fine di favorire il trasporto elettrico e su ferro per lunghe e medie distanze.

Con queste misure si potrebbe contribuire a rafforzare il sistema portuale italiano e a innovare la gestione nella direzione della sostenibilità. Tali azioni, inoltre, consentirebbero anche la riduzione dell’inquinamento derivante dal trasporto marittimo che rappresenta una quota importante e crescente di emissioni di gas a effetto serra. Le emissioni associate a questo settore sono stimate in 940 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, pari a circa il 2,5% delle emissioni globali di gas serra. Se non saranno messe in atto rapidamente delle misure di mitigazione, tali emissioni rischiano di aumentare in modo significativo. Infatti, secondo lo studio dell’International Maritime Organization (IMO), mantenendo invariata la situazione attuale, le emissioni del trasporto marittimo potrebbero aumentare tra il 50% e il 250% entro il 2050 e compromettere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente: “Il trasporto marittimo e le attività portuali risultano oggi ancora fortemente dipendenti per i loro consumi dalle fonti fossili. Con questo studio, realizzato insieme a Enel X, abbiamo voluto mettere in evidenza le scelte che possono innescare un virtuoso processo di rinnovamento e crescita dell’intero settore portuale e marittimo italiano. Da anni ci battiamo per ridurre l’inquinamento prodotto dalle navi nei porti delle città ed è arrivato il momento di investire sul cold ironing, una tecnologia oggi matura, e di rafforzare le connessioni con la rete ferroviaria per creare filiere di trasporto merci low carbon. Ma sono tante le azioni che oggi possono essere intraprese di innovazione nel settore nella direzione della sostenibilità, come raccontano le buone pratiche del report, già in atto in diversi parti del mondo che hanno puntato su tecnologie e processi finalizzati alla fornitura di energia pulita, all’integrazione dei servizi, alla migliore interazione tra gli attori portuali e le comunità locali e all’utilizzo di nuovi vettori marittimi più efficienti. L’Italia non perda questa preziosa occasione per mettere al centro del Recovery Plan interventi che rivestono un ruolo importante nella lotta alla crisi climatica”.

“L’elettrificazione dei trasporti marittimi e della logistica a terra è un passaggio necessario per dare un’ulteriore spinta al processo di transizione energetica in atto in altri settori industriali”, dichiara Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia: “Enel ha intrapreso la strada della progressiva decarbonizzazione delle proprie attività grazie a investimenti nella produzione di energia da fonti rinnovabili, nella digitalizzazione delle reti ed elettrificazione dei consumi; scelte che hanno come comune denominatore la sostenibilità, pilastro della strategia di business dell’azienda. In linea con questa filosofia abbiamo presentato oggi lo studio realizzato in collaborazione con Legambiente che mostra come il cold ironing non sia solo una scelta vincente in termini di riduzione di emissioni climalteranti, ma anche un’opportunità di innovazione e di crescita industriale per l’intero comparto marittimo italiano”.

PROSPETTIVE DI DECARBONIZZAZIONE – Focus principale del report è il cold ironing, su cui sta crescendo l’attenzione e l’interesse da parte delle amministrazioni portuali che stanno sviluppando progetti di elettrificazione. Nello studio Legambiente ed Enel X ricordano che la decarbonizzazione del settore portuale, del trasporto marittimo e della logistica di terra, è una priorità indicata nella Sustainable and Smart Mobility Strategy europea e un’emergenza indicata a diverso titolo da operatori e organizzazioni quali l’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi. La stessa Commissione Europea ha stabilito l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni legate al settore dei trasporti entro il 2050 e nell’ambito delle misure Green Deal promuove lo sviluppo di alternative sostenibili ai combustibili fossili.

A questo riguardo, nello studio si pone l’attenzione anche sui combustibili per la decarbonizzazione del trasporto navale e sulla prospettiva della sua elettrificazione. Sono diverse, nel mondo, le sperimentazioni di traghetti basati sulla propulsione elettrica su distanze brevi, con chiari vantaggi in termini di abbattimento delle emissioni inquinanti e climalteranti.

Per quanto attiene al trasporto marittimo a zero emissioni, nel report si analizza quello legato all’idrogeno rinnovabile, l’ammoniaca rinnovabile o le batterie da elettricità verde. La scelta della tecnologia dipenderà anche dalla distanza che le singole navi devono percorrere. L’uso di batterie per alimentare i motori elettrici delle imbarcazioni. Per esempio, l’uso di batterie per alimentare i motori elettrici delle imbarcazioni potrebbe diventare una soluzione diffusa per i trasporti a corto raggio nel breve futuro. Già oggi piccole navi alimentate a batteria eseguono servizi di linea in Cina e Norvegia.

Nei trasporti a lungo raggio l’alimentazione elettrica via batteria non sembra una soluzione ancora sostenibile a causa degli elevati costi, dimensioni e peso delle batterie realizzate con le attuali tecnologie. A meno di importanti sviluppi in tal senso, l’idrogeno e l’ammoniaca rinnovabili rappresentano oggi opzioni più concrete, sebbene ancora lontane dall’essere tecnologicamente e commercialmente mature.

INTEGRAZIONE TRA PORTI E RETE FERROVIARIA – Per costruire una filiera del trasporto merci sostenibile, occorre inoltre integrare le infrastrutture portuali con quelle ferroviarie, in modo da rendere competitiva la filiera logistica. Legambiente ed Enel X sottolineano perciò l’importanza di attivare i corridoi green. Gran parte dei porti italiani sono dotati di connessione alla rete ferroviaria nazionale e molti di questi collegamenti risultano elettrificati. Ma, per garantire filiere efficienti, occorre fare in modo che queste connessioni siano garantite in tutti i porti principali e con efficienti raccordi alla rete per ridurre i tempi, così come di infrastrutture logistiche di smistamento nei porti o nell’entroterra.

In Italia, il porto di Trieste (nella foto principale), dotato di linee e operatore ferroviario integrato con Monfalcone e Porto Nogaro, con i nuovi collegamenti ferroviari in via di completamento ha recentemente raggiunto una capacità di 2 milioni di TEUs/anno (unità equivalente a 20 piedi per misurare il volume di trasporto dei container), in gran parte orientato verso l’Austria-Nord Europa, la Slovenia-Est Europa e Padova-Milano. Al momento, il porto triestino dispone di 6 binari di 750 metri di lunghezza per la composizione di treni, con un flusso di 200 treni alla settimana, qualificandosi come primo porto italiano per merci extra-UE e per traffico ferroviario.

BUONE PRATICHE NEL MONDO – Sono diversi i casi di successo in cui il cold ironing si dimostra un’efficace soluzione per la decarbonizzazione dei consumi navali in porto. Si possono citare i casi di Gothenburg in Svezia, Rotterdam nei Paesi Bassi, Los Angeles in USA, Vancouver in Canada, Lübeck in Germania, Bergen in Norvegia, Marsiglia in Francia.

Già nel 1989 il porto di Gothenburg (nella foto qui sotto, una veduta notturna) è stato dotato di un sistema cold ironing e oggi l’intera struttura beneficia di sei unità di cold ironing (una ulteriore è in fase di realizzazione).

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In Francia, nel 2017 al porto di Marsiglia sono stati realizzati tre punti di connessione cold ironing per navi traghetto e, grazie a un ulteriore piano di investimenti di 22 milioni di euro, il porto ambisce a diventare 100% elettrico entro il 2025. In questo caso, l’installazione del cold ironing è stata sostenuta da fondi pubblici forniti dall’UE, oltre che dal governo francese.

Un altro caso di studio, infine, è rappresentato dal porto di Los Angeles, il principale porto merci dell’emisfero occidentale e uno dei principali protagonisti mondiali del cold ironing. Le prime infrastrutture sono state realizzate già nel 2004 con la California Environmental Protection Agency che ne ha supportato la successiva progressiva espansione, introducendo nel 2007 anche un regolamento per mitigare le emissioni di particolato e ossidi di azoto in porto che hanno reso il cold ironing una virtuosa soluzione per rientrare nei limiti.

 

ROMA, IL LAGHETTO DI VILLA BORGHESE SI RIFA’ IL LOOK

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Si trova nel cuore di Villa Borghese, il “polmone verde” della Capitale. È noto come “Il Giardino del Lago” ed è considerato il posto più romantico di Roma. Luogo di incontri e di passeggiate per gli innamorati, ma anche di ritrovo per i bambini, attratti dal richiamo del laghetto artificiale e degli uccelli acquatici che vi abitano. Per i visitatori, c’è anche un piccolo imbarcadero dove prendere in affitto le barchette a remi. Ora, dopo anni di trascuratezza se non proprio di abbandono, finalmente è in corso un intervento per la “riqualificazione ambientale e vegetazionale” di tutta l’area circostante (vedi foto qui sotto).

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Il progetto, a cura del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, prevede il rifacimento dei viali in pozzolana stabilizzata e ghiaia, la piantumazione di Hydrangea ovvero ortensia, un prato con l’aggiunta di bulbi di Crocus (10%), una superficie ricoperta da Hedera helix, una siepe di Laurus nobilis e diverse bordure in fiori. Al centro, il bar “Casina del Lago” con tavolini e sedie all’aperto. Di fronte, la sede del Museo Belotti, ricavata nell’antica Aranceria dopo un restauro che l’ha sottratta al degrado: ospita mostre d’arte ed eventi culturali.

 

L’originaria sistemazione del Giardino del Lago risale alla fine del Settecento. La sua creazione va inquadrata nell’ambito del rinnovamento della villa voluto dal principe Marco Antonio IV Borghese e proseguito poi nei primi anni dell’Ottocento dai figli Francesco e Camillo, marito quest’ultimo di Paolina Bonaparte. I lavori di restauro fecero perdere alla villa il suo originale aspetto settecentesco, che secondo i canoni del giardino all’italiana obbediva alle leggi della prospettiva e della geometria, per trasformarla in un grande parco all’inglese, che sostanzialmente è quello a noi pervenuto, dove prevale una maggiore libertà e una concezione pittorica, in senso paesaggistico, della natura.

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Immerse nel verde, si trovano qua e là statue, urne, fontane, false rovine che conferiscono all’insieme un preziosismo artistico e accentuano il carattere romantico della villa. Verso la fine del Settecento, Marco Antonio Borghese aveva fatto pubblicare un manifesto nel quale si diceva: “Chiunque tu sia, o straniero, purché uomo libero, non temere qui punto le catene delle leggi. Passeggia dove vuoi, cogli ciò che desideri, ritirati quando ti aggrada. Tutti qui è disposto per il godimento degli stranieri prima ancora che per il proprietario”.  Ma fin da allora la villa veniva aperta anche al passeggio popolare dei romani e oggi è frequentata abitualmente dagli appassionati di jogging.

 

 

 

 

 

PARTNERSHIP ENEL X-CDP PER L’ENERGIA RINNOVABILE

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Enel X, azienda del Gruppo Enel dedicata ai servizi e ai prodotti energetici avanzati, ha aderito all’organizzazione non-profit CDP – Disclose Insight Action (“CDP”), in qualità di Gold Accredited Renewable Energy Solutions Provider. La partnership siglata dalle due organizzazioni si propone di migliorare l’accesso delle aziende a soluzioni nell’ambito dell’energia rinnovabile. In qualità di Gold Accredited Solutions Provider di CDP, Enel X potrà rafforzare la sua posizione presso le aziende a cui può fornire servizi di consulenza su soluzioni per l’energia sostenibile.

Questa partnership sottolinea i nostri rispettivi ruoli nel perseguire un’economia prosperosa e sostenibile entro il quadro della lotta globale al cambiamento climatico”,  ha dichiarato Francesco Venturini, CEO di Enel X: “Per promuovere la decarbonizzazione, abbiamo bisogno di partnership efficaci di questo tipo: opereremo con il massimo impegno insieme a CDP perché le aziende abbiano sempre più opportunità per migliorare le credenziali di sostenibilità delle proprie attività, nel percorso verso la realizzazione di comunità più pulite per tutti”.

Enel X può contare su team specializzati di ingegneri e consulenti in grado di aiutare le aziende a pianificare una propria roadmap energetica sostenibile e su misura, che possa integrarsi perfettamente con il modello di business delle organizzazioni. Dalla preparazione della strategia all’implementazione fino alle fasi di ottimizzazione, l’azienda offre ai clienti vari tipi di servizi che includono la consulenza in materia di contratti PPA (Power Purchase Agreements), strategie per le energie rinnovabili, roadmap per i processi di decarbonizzazione, contabilizzazione dell’emissioni di CO2 e il coinvolgimento degli stakeholder. In questo modo, Enel X aiuta le imprese a integrare comportamenti più sostenibili nella propria strategia aziendale, a raggiungere condizioni economiche favorevoli e a rafforzare l’immagine positiva del loro brand agli occhi di consumatori sempre più attenti all’ambiente.

La partnership favorisce condizioni estremamente promettenti per un’economia prosperosa e sostenibile. CDP, organizzazione globale senza scopo di lucro all’avanguardia nella misurazione e rendicontazione di dati ambientali, ha accolto Enel X nella sua rete di gold partner in virtù dell’obiettivo comune a sostenere le aziende nella riduzione delle emissioni di CO2. Enel X applicherà le proprie competenze nel settore energetico per stimolare le imprese a gestire il proprio impatto ambientale in modo più prudente, consapevole e smart grazie alle sue soluzioni innovative e sostenibili.

L’azienda del Gruppo Enel apporterà un importante contributo alla partnership in quanto leader nelle soluzioni energetiche sostenibili, avendo aiutato molti clienti a stipulare circa 2.800 MW di PPA negli ultimi tre anni e ad acquisire 60.000.000 MWh di energia rinnovabile negli ultimi 16 anni a livello globale attraverso la piattaforma proprietaria Energy Exchange. Questa piattaforma semplifica l’acquisto e la vendita di materie prime energetiche, rendendo le operazioni più veloci ed efficienti attraverso la digitalizzazione delle transazioni (https://www.enelx.com/it/it/imprese/prodotti/enelx-connect).

Commenta Paul Robins, Head of Corporate Partnerships CDP: “Siamo molto lieti di accogliere Enel X come Gold Renewable Energy Partner di CDP. Questa partnership offrirà competenze di grande valore alle numerose migliaia di aziende che utilizzano CDP per diffondere i propri dati e le aiuterà ad accelerare il loro impiego di energie rinnovabili, condizione essenziale per velocizzare la transizione verso un’economia ad emissioni zero in linea con l’obiettivo di 1,5 °C. Siamo convinti che le capacità di Enel X possano aiutare molte aziende a realizzare strategie rinnovabili più ambiziose”.

CDP è un’organizzazione globale non-profit che gestisce il sistema di rendicontazione dei dati ambientali a livello mondiale per aziende, città, stati e regioni. L’organizzazione lavora con 590 investitori con asset di 110,000 miliardi di dollari USA, facendo leva sul potere di investitori e acquirenti per motivare le aziende a comunicare e gestire il proprio impatto ambientale. Nel 2020 sono state oltre 9.600 le aziende, per più del 50% della capitalizzazione di mercato globale, a divulgare i propri dati ambientali attraverso CDP, a cui si aggiungono 940 città, stati e regioni. Pienamente in linea con la TCFD (Task Force on Climate-Related Financial Disclosures), CDP possiede il più vasto database mondiale di dati ambientali: perciò le sue valutazioni sono ampiamente utilizzate per promuovere decisioni di investimento e acquisto orientate verso un’economia a zero emissioni di CO2, sostenibile e resiliente.

Attraverso questa partnership, Enel X e CDP promuoveranno la trasparenza dei dati sulle prestazioni ambientali e l’implementazione di misure che possano favorire un impiego più sostenibile dell’energia nell’intera filiera.

“FRATELLI CARLI” (OLIO D’OLIVA): 1,5 MILIONI DA ISP

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Il “progresso responsabile” al centro della visione imprenditoriale, per essere un punto di riferimento nella diffusione della tradizione gastronomica e della cultura mediterranea, senza compromessi su etica e qualità, nel rispetto dell’ambiente e delle persone: sono questi i valori che guidano lo sviluppo di Fratelli Carli S.p.A. Società Benefit, produttrice dal 1911 di olio extra vergine di oliva, a cui Intesa Sanpaolo ha erogato un finanziamento S-Loan (Sustainability Loan) di 1,5 milioni di euro.

L’operazione è finalizzata al raggiungimento di due obiettivi di miglioramento ESG (Environmental, Social, Governance): il primo è riferito all’acquisto del 100% di energia elettrica con garanzia di origine, mentre il secondo riguarda l’aumento del numero di clienti e fornitori coinvolti in attività di sostenibilità. Con un costante impegno rivolto alle attività di innovazione sostenibile, nel 2014 la Fratelli Carli è stata la prima realtà produttiva italiana a certificarsi Benefit Corporation e a trasformarsi poi, nel 2019, in Società Benefit.

Questo significa che l’azienda ha impegni “sostenibili” ben definiti e che delineano un chiaro orizzonte di azione. Tali impegni sono formalizzati all’interno del nuovo Statuto, esplicitando così le finalità di beneficio comune che verranno perseguite.

I valori che ispirano Fratelli Carli trovano piena condivisione con l’orientamento verso un approccio sostenibile e inclusivo, che già da tempo indirizza l’attività di Intesa Sanpaolo. Per la Banca è fondamentale promuovere lo sviluppo di un’economia sostenibile, supportando le imprese attive nel processo di transizione verso un modello di business circolare e riconoscendo la rilevanza degli investimenti inquadrati nei tre criteri guida denominati ESG.

In questa ottica è stato lanciato S-Loan, finanziamento innovativo a medio-lungo termine, specificatamente disegnato per accompagnare gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa. S-Loan prevede condizioni dedicate agevolate, che premiano i comportamenti virtuosi delle aziende: la Banca riconosce una riduzione di tasso per ogni anno in cui sono raggiunti gli obiettivi di miglioramento in ambito ESG, sulla base di indicatori di performance condivisi e monitorati nell’ambito della nota integrativa del bilancio della società. Con il supporto di Intesa Sanpaolo, quindi, il cliente non solo persegue gli obiettivi di crescita della propria impresa, ma migliora anche l’impatto sull’ambiente creando valore per la comunità.

“Siamo soddisfatti di questa operazione effettuata con Intesa Sanpaolo che ha ben interpretato le nostre esigenze”, afferma il direttore generale dell’azienda, Carlo Carli: “Grazie a questa collaborazione, continua con rinnovato impegno il nostro programma di “progresso responsabile”. Siamo, infatti, motivati a proseguire nel costante miglioramento per essere un’impresa che contribuisce attivamente a rigenerare le risorse e gli equilibri del sistema ambientale e sociale”.

Dichiara Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo: “Essere attenti alle esigenze del territorio, e in particolare alle istanze peculiari del comparto agroalimentare, è al centro dell’impegno e delle azioni del nostro Gruppo. E poter offrire il nostro supporto a realtà di primo piano come Fratelli Carli è un motivo di grande orgoglio. La storia di questa azienda è un chiaro esempio di come un impegno consapevole e durevole nella sostenibilità possa rafforzare competitività e performance economiche”.

 

INTESA SANPAOLO FINANZIAMENTO A PARMAREGGIO

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La crescita sostenibile al centro del progetto di sviluppo della Parmareggio SpA, finanziato da Intesa Sanpaolo con 37 milioni di euro, con obiettivi di miglioramento ESG (Environmental, Social, Governance). Il finanziamento S-Loan, strutturato per accompagnare gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità, in questo caso è garantito digitalmente e in tempi brevi da Sace tramite Garanzia Italia, lo strumento del Decreto Liquidità destinato al sostegno delle imprese italiane durante l’emergenza Covid-19.

Il finanziamento è finalizzato a sostenere il capitale circolante, il costo del personale e il piano investimenti dell’azienda modenese, che sarà incentrato su nuovi programmi ESG già strategici per l’azienda. L’operazione – della durata di 72 mesi – avrà infatti fra i diversi obiettivi sostenere attività di forte impatto sociale a supporto delle associazioni operanti nel no profit e nel sostegno personale e professionale alle categorie svantaggiate, nonché programmi di formazione interna dedicati al personale sui temi della cultura della sostenibilità ambientale.

Parmareggio SpA è tra i principali operatori dell’industria lattiero-casearia italiana. L’azienda cura la stagionatura e commercializzazione di formaggi duri DOP e, in particolar modo, di Parmigiano Reggiano (con il marchio Parmareggio) e Grana Padano (a seguito della recente integrazione con Agriform). Parmareggio appartiene al Gruppo Bonterre, a totale proprietà cooperativa e fortemente radicato sul territorio modenese, frutto di aggregazioni di eccellenze italiane nei salumi e nei formaggi stagionati, che ha raggiunto dimensioni importanti per sviluppare sinergie ed economie di scala. Con circa 1,3 miliardi di fatturato, 3 filiali commerciali all’estero, 18 stabilimenti in Italia, 2.200 dipendenti, 165.000 tonnellate vendute all’anno, il Gruppo Bonterre è oggi leader nella filiera del Parmigiano Reggiano, Grana Padano e nella produzione dei salumi.

Tra i valori di Parmareggio e del Gruppo spiccano l’impegno per ridurre l’impatto ambientale ottimizzando l’utilizzo delle risorse, rendendo più efficienti i processi produttivi, abbassando i consumi energetici, ricercando sempre nuove tecnologie e materiali che assicurino la qualità del prodotto con un minore impatto ambientale. Questi valori hanno trovato piena condivisione nella soluzione proposta da Intesa Sanpaolo attraverso il finanziamento S-Loan, che prevede il monitoraggio degli obiettivi rilevati nell’ambito della nota integrativa del bilancio della società. Il primo gruppo bancario italiano ritiene fondamentale promuovere lo sviluppo di una economia sostenibile, favorendo lo sviluppo di tale cultura in particolare nelle PMI, riconoscendo la rilevanza degli investimenti che vengono inquadrati nei tre criteri guida, denominati ESG.

Grazie al finanziamento a medio-lungo termine denominato S-Loan, le imprese possono contare su supporto finanziario per interventi verso una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa. Per ogni anno in cui l’impegno sarà rispettato, verrà riconosciuto uno sconto sul finanziamento al fine di premiare i risultati conseguiti.

 

 

AUTO ELETTRICHE ENEL X STORE APERTO A ROMA CON VOLKSWAGEN

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Enel X ha aperto nella Capitale, in collaborazione con Volkswagen Group Italia, la prima area cittadina per la ricarica ultrafast dei veicoli elettrici e primo sito HPC del progetto europeo “CEUC”. L’Enel X Store di Corso Francia 212 (foto principale), offre tecnologie per l’efficientamento energetico, servizi finanziari e soluzioni per la mobilità elettrica, oltre a un punto ristoro. Lo Store è stato inaugurato dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi; dal CEO di Enel X, Francesco Venturini; e dal CEO di Volkswagen Group Italia, Massimo Nordio (nella foto qui sotto).

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“Questo – ha dichiarato la sindaca Raggi – è un altro importante e fondamentale passo per rendere Roma sempre più smart e green. Rafforziamo così la presenza in città di punti di ricarica elettrica incentivando l’utilizzo di veicoli a emissione zero. Si tratta di un ulteriore tassello che rientra pienamente nel percorso che Roma Capitale ha avviato in tema di mobilità sostenibile, efficientamento energetico e innovazione”.

L’Enel X Store di Corso Francia è la prima area urbana ultrafast con quattro stazioni HPC (High Power Charger), che consentono la ricarica di altrettanti veicoli contemporaneamente. Si tratta delle prime quattro stazioni ultrafast in Italia del progetto “Central European Ultra Charging”, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della call Connecting Europe Facility Transport 2017. Ciascun punto di ricarica ha una potenza fino a 350 kW e permette, alle auto elettriche compatibili con la carica a potenza elevata, di fare il pieno di energia in circa 20 minuti. Oltre ai caricatori ultrafast sono presenti anche una JuicePole, la stazione di ricarica pubblica da 22 kW + 22 kW e un JuiceMedia, lo schermo digitale integrato con due stazioni di ricarica, riservato ai test drive dei brand di Volkswagen Group Italia. Diverse soluzioni per un’esperienza di ricarica completa, comoda e veloce che dà la possibilità, nell’attesa, di prendere un caffè nell’area bar dello store e di conoscere e provare le tecnologie e i prodotti sostenibili di Enel X per la casa e la mobilità elettrica.

Tra questi, Homix, la soluzione di smart home con Alexa integrata, che permette di gestire facilmente, anche tramite controllo vocale e da remoto, la temperatura, la sicurezza, l’illuminazione e altri dispositivi dell’ecosistema domestico; Enel X Sun Plug&Play, l’innovativo impianto fotovoltaico da balcone facile da installare senza dover effettuare interventi strutturali, che consente di contribuire al fabbisogno della casa con l’energia prodotta dal sole anche in città, per alimentare elettrodomestici e altri apparecchi, riducendo la componente energia fino al 20%; fino a JuiceBox, la stazione di ricarica domestica progettata per assicurare una ricarica intelligente, sicura e flessibile.

Nell’Enel X Store di Corso Francia sono disponibili inoltre prodotti per l’efficientamento energetico, come impianti per il riscaldamento e la climatizzazione; e le soluzioni di Enel Energia per la gestione dei consumi elettrici. A questi si aggiungono soluzioni specifiche come JuiceAbility che permette di utilizzare l’infrastruttura pubblica per la ricarica delle sedie a ruote elettriche.

Lo store offre anche l’opportunità di effettuare i pagamenti di bollettini, le ricariche, a breve disponibili anche per l’app JuicePass per fare il pieno alle vetture elettriche, le spedizioni e avere informazioni per l’attivazione di Enel X Pay: l’App e conto on line con carta Mastercard e IBAN italiano che consente, in maniera semplice e intuitiva, di effettuare tutte le tipologie di transazioni: dal pagamento di bollettini, tasse e tributi delle Pubbliche Amministrazioni aderenti al circuito pagoPA, ai bonifici SEPA, passando per lo scambio di denaro peer to peer fino alle donazioni per iniziative di solidarietà ad associazioni del terzo settore. Enel X Pay permette inoltre di aprire un conto con carta abbinata per i propri figli dagli 11 ai 17 anni e di aderire al Programma Cashback di Stato senza SPID e App Io.

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All’interno dello store troveranno spazio, a rotazione, i modelli 100% elettrici dei brand di Volkswagen Group Italia (Volkswagen, Audi, SEAT, CUPRA, ŠKODA e Volkswagen Veicoli Commerciali) a partire da Volkswagen ID.3, l’auto che segna l’inizio di una nuova era della mobilità (nella foto qui sopra). Sono previste attività specifiche sia per i clienti che hanno già scelto un’auto del Gruppo, sia per gli utenti interessati a scoprire la mobilità a zero emissioni, con workshop e consulenze dedicati e la possibilità di effettuare test drive.

 

 

 

 

ENERGIA “PULITA” INTESA SANPAOLO PRIMA BANCA NELLA CIP

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È Intesa Sanpaolo la prima banca italiana a entrare nella Climate Investment Platform (CIP), iniziativa nata dalla partnership tra l’International Renewable Energy Agency (IRENA), il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, l’organizzazione Sustainable Energy for All e il Green Climate Fund, per aumentare i finanziamenti dedicati alla transizione energetica e consentire a ogni Paese di raggiungere obiettivi climatici ambiziosi. L’adesione è stata siglata nella sede di IRENA ad Abu Dhabi dal Direttore Generale dell’Agenzia, Francesco La Camera, e da Christophe Hamonet, Responsabile della Filiale Hub Intesa Sanpaolo di Dubai, che coordina le attività della rete internazionale nel Medio Oriente e in Africa della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Attraverso CIP, l’Agenzia IRENA lavora per riunire istituzioni finanziarie pubbliche e private per supportare la realizzazione di progetti di energia rinnovabile in tutto il mondo, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. In qualità di principale organizzazione intergovernativa per la transizione energetica, l’Agenzia lavora con 163 stati membri, inclusa l’Unione Europea, per sostenere un futuro energetico sostenibile.

CIP aiuta i governi in quattro fasi fondamentali della politica energetica: la definizione degli obiettivi climatici e dei relativi contributi nazionali; l’implementazione e la buona applicazione di politiche e regolamenti per l’energia pulita; la creazione di un mercato con cui mettere in contatto investitori e progetti; la riduzione del rischio finanziario, in modo da garantire l’accesso al credito e la bancabilità dei progetti.

Intesa Sanpaolo metterà a disposizione di CIP e dei Paesi ed enti aderenti l’esperienza maturata a livello internazionale nel finanziamento per la realizzazione di grandi impianti per la produzione di energia pulita, oltre alla propria rete di relazioni nei maggiori mercati di capitali e all’assistenza necessaria per rendere bancabili i progetti che rispettano i più alti criteri ESG.

“Per IRENA e i suoi partner la piattaforma CIP è un’iniziativa prioritaria, perché consente di rispondere collettivamente alle esigenze dei Paesi membri in una fase cruciale degli interventi in campo energetico”, dichiara il direttore generale La Camera. E aggiunge: “Accogliamo con favore la stretta collaborazione con società del settore privato come Intesa Sanpaolo che condividono una visione globale per un sistema energetico a basse emissioni di carbonio e per una crescita inclusiva e sostenibile”.

“Intesa Sanpaolo è una delle banche più sostenibili al mondo ed è inclusa nei principali indici internazionali di sostenibilità”, afferma Mauro Micillo, Chief of IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo: “Tutto il Gruppo è impegnato nel supportare la produzione di energia da fonti rinnovabili, in linea con il proprio impegno per la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale, capisaldi del nostro Piano di Impresa. La collaborazione con IRENA e l’accesso alla piattaforma CIP ci daranno modo di ampliare i nostri interventi a sostegno della transizione verso l’energia pulita in numerosi Paesi in forte crescita, soprattutto in Africa”.