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NAPOLI, ALLE GALLERIE D’ITALIA LA MOSTRA DI JR “CHI SEI, NAPOLI?”: 606 FOTORITRATTI D’AUTORE

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Le Gallerie d’Italia portano a Napoli l’artista francese JR, tra i più importanti rappresentanti della scena artistica contemporanea, famoso in tutto il mondo per le sue opere che uniscono fotografia, arte pubblica e impegno sociale. Il nuovo progetto, intitolato  “Chi sei, Napoli?”, ottavo capitolo delle della serie Chronicles che, dopo Clichy-Montfermeil (2017),  San Francisco (2018), New York (2018), Miami (2022), Kyoto (2024), tre città americane (Dallas, Saint Louis e Washington DC) per un murale sul tema delle armi in America (2018), e quindici città di Cuba (2019), giunge nella città partenopea con la prima installazione di questo tipo in Italia, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli.

L’opera site-specific di JR interessa la facciata della Cattedrale di San Gennaro, Duomo di Napoli, trasformata in un mosaico di volti locali, incarnando lo spirito comunitario, la resilienza, l’energia e l’anima polimorfa della città. Nel settembre 2024, l’artista francese JR ha iniziato a Napoli un’esplorazione profonda dell’identità culturale complessa della città. In una settimana, dal 23 al 29 settembre, sono stati protagonisti i cittadini di sette quartieri, con set fotografici allestiti a Piazza Sanità, Piazza Dante, Fuorigrotta, Mergellina, San Giovanni a Teduccio, Piazza Cavour e Borgo di Sant’Antonio.

Durante questo intenso periodo, sono stati raccolti i ritratti e le storie di 606 napoletani provenienti da diversi background sociali e culturali, catturando così l’essenza di Napoli. Se il progetto fosse stato fatto una settimana prima o dopo, sarebbe stato completamente diverso. È fatto delle persone che erano lì, in quel momento.

Il risultato del lavoro di JR è un collage fotografico monumentale sulla facciata del Duomo e raccontato nella sua composizione nella mostra alle Gallerie d’Italia in via Toledo, dove si potrà rivivere anche il “dietro le quinte”. In mostra verranno presentati, inolttre, tre murales della serie ‘Chronicles’, realizzata in Francia (Chroniques de Clichy-Montfermeil), a Cuba (Las Crónicas de Cuba) e in USA (The Gun Chronicles: A Story of America), per mostrare come l’arte di JR possa stimolare conversazioni creando un potente impatto visivo.

Napoli, con il suo carattere contrastante – raffinata e ruvida, poetica e caotica, sospesa tra mare e vulcano –, si è rivelata un luogo ideale per questa narrazione collettiva. Le donne e gli uomini che hanno partecipato al progetto – pizzaioli, vigili del fuoco, poliziotti, sacerdoti, scrittori, musicisti, turisti, nonne, studenti, e il sindaco stesso – hanno scelto come farsi rappresentare, e hanno raccontato la loro storia in italiano o in napoletano. I ritratti, realizzati tutti con la stessa luce, assegnano pari dignità a ogni persona coinvolta. Le registrazioni vocali sono disponibili sul sito jrchronicles.net.

JR ha un legame personale con Napoli e la sua cultura: il suo studio a Soho, New York, si trova a pochi isolati da Mulberry Street, cuore della comunità italiana e sede della Festa di San Gennaro. Nel 2014 ha realizzato “Unframed” sull’isola di Ellis, incollando immagini storiche di immigrati – molti dei quali napoletani – sull’ex ospedale dell’isola. Con il cortometraggio “Ellis”, interpretato da Robert De Niro, JR ha reso omaggio ai tanti che da Napoli sono partiti per cercare una nuova vita in America.

Attraverso “Chi sei, Napoli?”, JR invita ognuno a riflettere su come vorrebbe essere ricordato. L’opera, che unisce arte e partecipazione, passato e presente, intende stimolare nuove conversazioni, generare incontri inaspettati e restituire alla città un ritratto in cui ogni abitante possa riconoscersi.

Afferma Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo: “È stato straordinario tornare a lavorare con JR, artista e fotografo tra i più magnetici, conosciuti e seguiti, in un grande progetto di arte collettiva che dalle Gallerie d’Italia di via Toledo coinvolge tutta Napoli. Un enorme e sorprendente affresco racconta sulla facciata del Duomo, nel luogo simbolo della città, le storie di centinaia di napoletani, dando forma spettacolare al dialogo continuo fra persone, strade, monumenti e arte che è una delle bellezze più inconfondibili di Napoli. JR usa la creatività come azione sociale e trasforma l’arte in una forza contagiosa capace di raggiungere e unire le persone. Chi sei, Napoli? sottolinea in modo evidente la funzione pubblica delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo e rende l’impegno in cultura della più importante banca del Paese un collante tra istituzioni, realtà culturali e artisti, per dare vita a racconti ed esperienze uniche. Le cronache di Napoli sono la conferma del profondo legame tra le Gallerie d’Italia e la città, proprio in occasione del terzo anniversario dell’apertura del museo nel 2022”.

L’artista JR dichiara: “Naples is one of the most interesting cities in Europe because its bustling life, its energy cannot be found anywhere else. On the road for instance no one respects traffic law but everyone cares about each other. Technology hasn’t disconnected people, who ask help to each other on the streets. One can wonder how long it can stay like this Neapolitans are very proud of their city and to welcome us here. It is a warm and welcoming city, unique, even in Italy where everyone knows there’s a truth to this city that every other city has lost. I’m very honored to have been able to create The Chronicles of Naples here and to present it on the Duomo and at Gallerie d’Italia.”

Spiega il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi “L’arte pubblica ha un grande valore per le città, culturale e sociale, che v ad arricchire il patrimonio artistico di Napoli già di per sé straordinaria. E così, anche i luoghi di culto possono, proprio attraverso l’arte pubblica, esprimere nuovi significati e diventare veicolo di messaggi collettivi estremamente evocativi. La facciata del Duomo di Napoli diventa, con il lavoro dell’artista francese JR, un caleidoscopio di umanità e rappresenta, verso l’esterno, le anime della città”.

L’Arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, osserva: “Sono felice che il sogno artistico di JR e del suo staff sulla facciata della nostra Cattedrale in questi giorni trovi compimento: la facciata del nostro Duomo grazie a questa iniziativa nei prossimi giorni non sarà solo una parete decorata, ma un respiro collettivo, un mosaico di umanità che ci ricorda che siamo un popolo in cammino, non un’istituzione che si guarda allo specchio”. E aggiunge: “Desidero ringraziare di cuore JR per aver condiviso con noi il suo sguardo e la sua arte, e tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima opera, sostenendola anche con generosità. Grazie a chi ha creduto che l’arte potesse diventare parola viva, ponte tra il cielo e la terra, specchio della dignità di ogni persona.”

Il catalogo dell’esposizione è edito da Società Editrice Allemandi.

INFORMAZIONI

Sede: Gallerie d’Italia – Napoli | Via Toledo, 177 Napoli

Orari: da martedì a venerdì dalle 10 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 20; lunedì chiuso; ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura.

Tariffe: biglietto intero 7€, ingresso speciale mostra JR 4€, ridotto 4€, ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo

PRENOTAZIONI: http://www.gallerieditalia.com, napoli@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619

(Immagini di Salvatore Laporta)

 

NATURA E CULTURA: AL MUSEO MAXXI DI ROMA LA MOSTRA “GIARDINO ALL’ITALIANA” DELLO STUDIO SARTOGO

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Due generazioni di architetti a confronto sulla creatività. La mostra a quattro mani di Nathalie Grenon Sartogo ed Elica Sartogo espone opere uniche, prototipi di una produzione artigiana complessa dove interagiscono forme, materiali e colori: legno, ceramica, metallo e tessili, tutti materiali nobili tradizionali che richiedono una particolare maestria e conoscenza, testimoni per una importante sfida, dove l’intelligenza manuale incontra l’intelligenza artificiale.

La mostra dello Studio Sartogo sarà aperta al pubblico, dal 22 maggio al 29 giugno 2025, presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma (via Guido Reni, 4a). Rappresenta un progetto espositivo che indaga il tema del giardino all’italiana come forma d’arte e modello di partenza da cui si configurano il paesaggio, l’architettura e il design. Si esprime con l’alto artigianato italiano, integrando innovazione e tradizione millenaria, con l’intento di creare un unicum e continuum tra l’esterno e l’interno tra la natura e lo spazio abitato.

Dal giardino all’italiana, di cui Villa Borghese (nella foto sopra, il giardino della Galleria Borghese) si configura come modello con i suoi giochi d’acqua e ogni suo elemento fitomorfo, nascono Limonaia, Roseto, Siepe, Aqva, Prato Colto e Pummarola, l’Onda, La Petalosa e La Magnolia, I Pini Romani e Volare. La collezione trova la sua quintessenza nel profondo blu mediterraneo come collezione del genius loci dal territorio alle isole, laddove i colori e le geometrie narrano i terrazzamenti a orto, i giardini pensili e il sottofondo marino, per comporre un Orizzonte Italiano.

Per coinvolgere il visitatore, e anche al fine di superare i limiti fisici dello spazio interno ed esterno, sono disposte ampie quinte specchianti che dilatano lo spazio e aumentano la fruibilità delle opere. È un percorso multisensoriale nel “Giardino all’italiana” con l’interazione di multiple note olfattive – attraverso le fragranze Bvlgari: da quelle più aromatiche e agrumate dell’iconica Eau Parfumée au Thé Vert, a quelle dal profumo intenso della rosa damascena di Le Gemme Sahare, vera e propria alchimia moderna dove saperi ed emozioni si fondono in una sinfonia invisibile.

L’ispirazione di questa mostra nasce dalle passeggiate quotidiane a Villa Borghese. L’entusiasmo di committenti illuminati, che hanno sposato l’idea di fare entrare Villa Borghese nella loro dimora romana, ha generato questa collezione, vero e proprio omaggio a uno straordinario connubio natura-cultura.

La mostra diventa così anche un’occasione per contemplare e apprezzare la presenza del giardino all’italiana nell’Urbe e nel Lazio: una vera e propria composizione spaziale e simbolica, che integra spazi scenografici sotto il cielo, elementi architettonici e sculture, con le collezioni di essenze vegetali e le molteplici fontane, espressioni dell’indispensabile risorsa Acqua, oggi spazi verdi sempre più preziosi in ambito urbano (nella foto sotto, un modellino ricostruttivo di Villa Adriana a Tivoli).

Probabilmente, la loro salvaguardia è proprio la loro dimensione progettuale, che non è solo testimonianza storica e archeologica, ma è anche patrimonio culturale e ambientale. Oggi si possono conciliare funzioni estetiche e valori ambientali grazie alla ricerca scientifica degli ultimi decenni, che ha rinnovato un interesse particolare sugli esseri viventi animali e vegetali negli spazi verdi urbani e in particolare nei giardini all’italiana, atti a preservare e valorizzare la biodiversità, con l’intero ecosistema che li caratterizza.

Sartogo Architetti è uno studio internazionale nato nella Città eterna, fondato da Piero Sartogo nel 1960. Oggi è formato da Nathalie ed Elica Sartogo, continuando una progettualità multidisciplinare: dalla grande pianificazione urbana all’organismo architettonico e al design.

INTESA SANPAOLO: CONCLUSA CON 130MILA EURO LA RACCOLTA FONDI PER “CASA ERSILIA” (DONNE SOLE)

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Si è conclusa con successo la raccolta fondi promossa lo scorso settembre da Intesa Sanpaolo e Fondazione Asilo Mariuccia attraverso For Funding, la piattaforma di crowdfunding della Banca, destinata al progetto “Casa Ersilia”: l’obiettivo è la realizzazione di due case rifugio a indirizzo segreto sul territorio lombardo per donne vittime di abusi e violenze. Il progetto ha raccolto oltre 130.000 euro che hanno finanziato la ristrutturazione di due appartamenti, di proprietà della Fondazione. Gli interventi, realizzati in tempi brevi e nel rispetto delle norme di sicurezza e delle esigenze di privacy delle donne ospiti e dei loro bambini, sono terminati e le case rifugio sono già operative.

Grazie a questa raccolta si è potuto inoltre finanziare un anno di attività dell’équipe specializzata nell’accoglienza (psicoterapeuta, mediatori culturali, sostegno psicologico), l’acquisto di un automezzo e il costo dell’autista per il trasporto in sicurezza delle donne e dei loro bambini. La Fondazione si occupa, inoltre, di sostenere i costi per le spese alimentari, i vestiti e alcuni giochi per rendere il periodo di isolamento meno traumatico possibile.

Le case rifugio sono strutture a indirizzo segreto che ospitano a titolo gratuito le donne sole, o con i loro figli, che si sono rivolte a un centro dell’antiviolenza in quanto soggette a violenza di genere. “Casa Ersilia” ha già accolto in pochi mesi circa 10 donne sole e con figli, alcune hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza, altre sono ancora nel periodo di protezione. I minori impossibilitati a frequentare la scuola ricevono un servizio di “home schooling” da parte degli educatori.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo, ha sostenuto l’iniziativa con una propria donazione.

La sede della “Fondazione Asilo Mariuccia”

Dichiara la Presidente di Fam, Emanuela Baio: “Ringraziamo, a nome di tutta la Fondazione, la Divisione IMI Corporate & Investment banking di Intesa Sanpaolo per il grande supporto al progetto che ci ha permesso in tempi brevi di ristrutturare e aprire i nuovi servizi. L’obiettivo della Fondazione è quello di accompagnare queste donne sole o con i loro figli verso un percorso di fuoriuscita dalla violenza, progettando dove possibile un ricollocamento in tempi brevi in comunità, o in altre strutture del territorio”,

La piattaforma For Funding consente alle persone – fisiche e giuridiche – di donare e prestare denaro a soggetti del Terzo Settore in modo diretto, senza l’utilizzo di intermediari e senza commissioni a carico del donatore o del beneficiario. Tramite la propria organizzazione e infrastruttura, inoltre, Intesa Sanpaolo garantisce sicurezza e trasparenza, con una rendicontazione pubblica sia sull’andamento della raccolta, sia sul successivo utilizzo del denaro.

Fin dalle sue origini nel 1902, la Fondazione Asilo Mariuccia si prefigge lo scopo di promuovere nelle sue comunità d’accoglienza l’autonomia, la crescita e il benessere psicofisico di mamme e dei loro bambini che hanno subito forme di violenza. E anche di assistere minori non accompagnati, spesso costretti a fuggire dal loro Paese d’origine, che si trovano ad affrontare un periodo difficile della propria vita.

Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo

L’iniziativa conferma il ruolo di Intesa Sanpaolo quale istituzione che vuole dare un contributo reale alla comunità in termini di inclusione, valorizzazione dell’ambiente e della cultura, promozione dell’educazione e dell’innovazione. Con il Piano di Impresa 2022-2025 il Gruppo, guidato dal CEO Carlo Messina, grazie alla costituzione della struttura dedicata Intesa Sanpaolo per il Sociale, rafforza l’obiettivo di essere un punto di riferimento nella sostenibilità sociale, promuovendo i temi dell’inclusione e della coesione nel quadro della propria strategia complessiva.

CHI INQUINA, NON PAGA

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Fu il socialista Giorgio Ruffolo, quando divenne ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica nel 1987, a coniare lo slogan “chi inquina, paga”. Era un principio – rivoluzionario, per quell’epoca – che puntava a responsabilizzare gli italiani, e in particolare gli imprenditori e gli altri operatori economici, nei confronti dell’inquinamento ambientale e della salute collettiva. Sono passati quasi quarant’anni e purtroppo dovremmo capovolgere quello slogan, per dire “chi inquina, non paga”.

Le bonifiche dei siti inquinati segnano il passo. Sono meno di 8mila ettari di territorio, su quasi 150mila, pari ad appena il 6% di suolo, quelli che risultano risanati. E ancor meno le falde bonificate, pari ad appena il 2%. Un’emergenza ambientale che mette a rischio la salute di 6,2 milioni di persone, oltre il 10% della popolazione nei siti nazionali e regionali.

A lanciare l’allarme è il rapporto “Ecogiustizia subito: nel nome del popolo inquinato” delle associazioni, laiche e cattoliche, che hanno promosso una campagna itinerante di denuncia in tutt’Italia: Acli, Agesci, Azione Cattolica, Legambiente e Libera. L’iniziativa è stata praticamente ignorata dai principali giornali italiani, con la lodevole eccezione di Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale, che ha pubblicato recentemente un nuovo articolo a firma di Luca Liverani. Sull’argomento è intervenuta anche Confindustria, rilevando che una grande operazione di risanamento potrebbe alimentare fino a 200mila posti di lavoro.

Più in dettaglio, dei 148.598 ettari di aree inquinate, in 41 Siti di interesse nazionale (Sin), solo 7.972 sono stati finora bonificati. E appena 6.188 ettari (5%) hanno visto approvato il progetto di bonifica o di messa insicurezza. Ancora peggio per le falde acquifere: solo il 23% di quelle sotterranee è stato “caratterizzato”, con la definizione della tipologia e dell’inquinamento; mentre appena il 7% ha un progetto di bonifica approvato.

Ma quali sono i motivi di questo degrado che penalizza il territorio nazionale e minaccia la salute pubblica? L’articolista di Avvenire li riassume così: gravi ritardi negli iter amministrativi da parte degli enti locali, “per mancanza di mezzi, capacità, volontà”; poi, “una media bassissima di ettari bonificati all’anno”; e infine “la frequenza di reati di omessa bonifica”. Per quest’ultima voce, se ne registrano 35 su 241 controlli dal 1° gennaio 2015, l’anno della legge sugli ecoreati, fino al 2023: in media, un reato ogni 6,8 controlli. La graduatoria delle regioni, in questo campo, assegna la “maglia nera” alla Sicilia (17 reati), seguita da Lazio e Lombardia (5 a testa), al terzo posto la Calabria (3) e quarta la Campania (2).

Per accelerare le bonifiche, il Rapporto delle associazioni propone anche un piano dettagliato d’intervento, indicando 12 priorità in tre ambiti: “governance con aspetti normativi e procedurali”; “integrazione degli aspetti sanitari”; “reindustrializzazione per i piccoli lotti”. Riguardo agli impatti sulla salute, nelle aree inquinate – secondo uno studio dell’Istituo Superiore di Sanità – si registra “un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione rispetto al resto della popolazione”.

In una dichiarazione rilasciata ad Avvenire, Giuseppe Notarstefano, presidente dell’Azione Cattolica, avverte: “Non si può tornare indietro sulla visione della transizione ecologica, che mette insieme ciò che è utile con ciò che è giusto per un nuovo umanesimo”. E il presidente delle Acli, Emiliano Manfredonia, sottolinea che proprio l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco ha affermato il concetto di “ecologia integrale”: vale a dire, la difesa dell’ambiente legata alla giustizia sociale.

MILANO, MOSTRA FOTOGRAFICA DI JESS. T. DUGAN ALLE GALLERIE D’ITALIA (FINO AL 19 /10)

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Le Gallerie d’Italia – Milano di Intesa Sanpaolo ospitano dal 17 maggio fino al 19 ottobre “Look at me like you love me – Guardami come se mi amassi”, dell’artista statunitense Jess. T. Dugan, a cura di Renata Ferri, un progetto fotografico ideato e organizzato con la struttura Diversity, Equity & Inclusion della Banca e con la collaborazione di ISPROUD, la community interna LGBTQ+. La mostra, che apre nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, esplora i temi complessi della personalità, delle relazioni, dell’identità, dell’amore e della famiglia.

Attraverso la sua opera autobiografica, Jess T. Dugan ci conduce nel suo mondo: una comunità di corpi e volti, gesti e sguardi, in coppia o soli, narrata attraverso ritratti di grande formato capaci di ispirare una meditazione profonda e sensibile che sfiora i temi del desiderio, della solitudine e della relazione e di come queste esperienze modellino l’identità di ognuno di noi. Con una sequenza di fotografie e video, Jess T. Dugan porta la nostra attenzione su una delle più potenti e complesse forme di intimità, quella di vedere ed essere visti.

In mostra sono esposte 30 opere, di cui cinque completamente inedite, e due video. Il primo è “Letter to My Daughter, 2023”, un video di fotografie intervallate da suoi testi; nel secondo, “Letter to My Father, 2017”, viene esplorato il rapporto tra l’artista e il padre.

L’esposizione sarà accompagnata da quattro appuntamenti del palinsesto #INSIDE, gratuiti e aperti alla cittadinanza. Il primo evento è in programma il 16 maggio dalle ore 18,30 alle 19,30: un talk tra l’artista e la curatrice Renata Ferri sul tema “Un altro modo di guardare è possibile?”. Al termine, firmacopie del catalogo. Gli altri incontri sono previsti il 5 giugno, con Francesca Vecchioni, il 19 giugno con Josephine Yole Signorelli in arte Fumettibrutti e l’11 settembre con Vittorio Lingiardi. Prenotazione consigliata fino ad esaurimento posti a milano@gallerieditalia.com.

Il 16 maggio, dalle 19,30 alle 20,30, apertura in anteprima gratuita per tutti i visitatori.

Il catalogo della mostra è edito da Società Editrice Allemandi.

La sede espositiva di Milano, insieme a quelle di Torino, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia.

SCHEDA BIOGRAFICA

Il lavoro di Jess T. Dugan (Stati Uniti, 1986) esplora i temi dell’identità, della sessualità, del genere, delle relazioni e della comunità attraverso la fotografia, il video e la scrittura. I suoi lavori sono regolarmente esposti a livello internazionale e fanno parte delle collezioni permanenti di più di cinquanta musei.

Le sue pubblicazioni monografiche includono Look at me like you love me (MACK, 2022), finalista all’Aperture-Paris Photo Photobook Awards, To Survive on This Shore: Photographs and Interviews with Transgender and Gender Nonconforming Older Adults (Kehrer Verlag, 2018) e Every Breath We Drew (Daylight Books, 2015), grazie alle quali Dugan ha ottenuto il Pollock-Krasner Foundation Grant,  un riconoscimento ICP Infinity Award e la nomina di LGBT Artist Champion of Change dalla Obama White House.

INFORMAZIONI

Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica: aperto dalle 9,30 alle 19,30; giovedì: aperto dalle 9,30 alle 22,30; lunedì: chiuso; ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

TARIFFE

Dal 17 maggio al 29 maggio 2025 e dal 6 ottobre al 19 ottobre (ingresso Manzoni 10):

  • Ingresso intero 5 euro, ridotto 3 euro, gratuità per clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo e under 26; gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e prima domenica del mese.

Dal 30 maggio al 5 ottobre 2025 (ingresso Piazza della Scala, 6):

  • Ingresso intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridotto speciale 5 euro per clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo e under 26; gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e prima domenica del mese.

PRENOTAZIONI

http://www.gallerieditalia.com, milano@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619

L’ITALIA E’ PIU’ BLU: AUMENTANO A 246 I LIDI PREMIATI CON LE “BANDIERE”. IN TESTA LIGURIA, PUGLIA E CALABRIA

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Con 246 Comuni rivieraschi, rispetto ai 236 del 2025, l’Italia conquista 10 Bandiere Blu in più rispetto all’anno scorso. Il riconoscimento ambientale, assegnato dalla Foundation for environmental education (Fee), attesta l’eccellenza delle condizioni del nostro mare negli ultimi quattro anni, l’efficienza della depurazione e della gestione dei rifiuti e nel complesso del territorio (in alto, una spiaggia di Ugento, in provincia di Legge – Puglia)

Ai lidi comunali, si aggiungono 84 approdi turistici (81), per complessive 487 spiagge che corrispondono a circa l’11,5% di tutti quelli premiati a livello mondiale. I litorali dei laghi scendono invece a 22, con un Comune in meno.

Sono 15 in totale le “new entry” che si aggiungono all’elenco dell’anno scorso, a fronte di cinque uscite. In dettaglio, la Liguria perde una bandiera e ottiene 33 località; la Puglia sale a 27 con 3 nuovi ingressi; poi c’è la Calabria con 23 Bandiere Blu che conquista tre vessilli in più.

Una spiaggia della Maremma – Toscana) (foto di Giovanna Nuvoletti – per gentile concessione dell’autrice)

Ecco l’elenco completo delle nuove Bandiere Blu Fee italiane: Torino di Sangro (Abruzzo), Cariati (Calabria), Corigliano Rossano (Calabria), Cropani (Calabria), Sapri (Campania), Cattolica (Emilia-Romagna), Formia (Lazio), Campofilone (Marche), Castrignano del Capo (Puglia), Margherita di Savoia (Puglia), Pulsano (Puglia), San Teodoro (Sardegna), Messina (Sicilia), Nizza di Sicilia (Sicilia), Marciana Marina (Toscana). Questi i cinque Comuni non riconfermati: Capaccio Paestum (Campania), Ceriale (Liguria), San Maurizio d’Opaglio (Piemonte), Ispica (Sicilia) e Lipari (Sicilia). I cinque Comuni non riconfermati sono Capaccio Paestum (Campania), Ceriale (Liguria), San Maurizio d’Opaglio (Piemonte), Ispica (Sicilia) e Lipari (Sicilia).

Il lago di San Maurizio d’Opaglio, in provincia di Novara (Piemonte)

La Bandiera Blu viene assegnata in base ai 32 criteri del Programma che vengono aggiornati periodicamente, in modo da indurre i Comuni partecipanti a impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio. Lo scopo è quello di favorire un’attenta salvaguardia dell’ambiente, come spiega la Fee Italia.

“Quest’anno – afferma Claudio Mazza, presidente della stessa Fondazione – abbiamo chiesto alle Amministrazioni comunali di redigere e presentare un Piano di Azione per la Sostenibilità, con le attività realizzate e programmate nel triennio 2025-2027”. Gli obiettivi individuati per il prossimo triennio, sono cinque: mobilità sostenibile; città e comunità sostenibili; vita sulla terra; vita sott’acqua; lotta contro il cambiamento climatico.

Uno stabilimento balneare, sulla riviera toscana

Se l’Italia diventa “più blu” per la qualità del mare, altrettanto non si può dire per la situazione generale delle spiagge. Resta ancora aperta – come Amate Sponde ha già riferito (https://www.amatesponde.it/caos-spiagge/ ) – la vertenza sulle concessioni balneari. Il governo Meloni le ha prorogate fino al 2027, ma il Consiglio di Stato ha ribadito invece che vanno indette le gare a livello europeo. Tra cause e ricorsi, già s’annuncia perciò un caos nel corso dell’estate ormai imminente.

 

 

UN LIBRO A CURA DI ALDO GRASSO RACCONTA L’IMPEGNO SOCIALE DI INTESA SANPAOLO IN 6 PAROLE CHIAVE

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Futuro, Fragilità, Cura, Persona, Nido e Metamorfosi sono le sei parole chiave che guidano il racconto del volume “Nessuno Escluso”, curato da Aldo Grasso (Editore Allemandi), in uscita il 27 maggio dopo la presentazione in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino: storie vere di inclusione sociale resa possibile da Intesa Sanpaolo e dalla sua collaborazione con istituzioni, organizzazioni del terzo settore, imprese e comunità per realizzare progetti di equità sociale.

La Casa di Oz, a Torino, per bambini e ragazzi fragili

Il libro riporta alcune fra le più esemplari iniziative in ambito sociale realizzate dal Gruppo guidato dal CEO Carlo Messina, attraverso testimonianze che danno voce sia a chi ha progettato e realizzato questi interventi, sia a chi ne ha beneficiato. Ne emerge un ritratto che parla di un approccio autentico, serio e determinato alla riduzione dei divari. Formazione, lavoro, accesso alla salute, legalità, povertà primarie nel nostro Paese sono gli ambiti in cui muove la Banca attraverso un’area di governo dedicata al Social Impact.

Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo

Obiettivo del volume è anche diffondere consapevolezza e sensibilità presso cittadini, imprese, istituzioni e possibili beneficiari rispetto alla dignità delle persone e alla speranza in un futuro diverso. Il titolo del volume riprende l’evento “Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo. L’impegno di Intesa Sanpaolo” dell’ottobre 2023 che ha confermato un contributo alla società senza eguali in Italia.

LE PAROLE CHIAVE E I PROGETTI RACCONTATI

FUTURO – Giovani e Lavoro: il futuro del lavoro per i giovani

“Giovani e Lavoro” di Intesa Sanpaolo offre percorsi formativi destinati a giovani disoccupati in funzione dell’esigenza precisa di aziende clienti. Oltre 4.850 ragazzi hanno partecipato ai corsi, con un tasso di occupazione dell’84%. Più di 2.480 aziende sono state coinvolte.

Progetto Emmaus

FRAGILITÀ Futura: trasformare la fragilità in forza

Il progetto “Futura”, realizzato da Intesa Sanpaolo con Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk offre oltre 300 ragazze e giovani donne piani formativi personalizzati per farle partire o ripartire sia nei percorsi scolastici che in quelli lavorativi, superando i difficili contesti da cui provengono.

CURA – Aiutare chi Aiuta: un sostegno alle nuove fragilità

Con il programma “Aiutare chi Aiuta: Un Sostegno alle Nuove Fragilità”, Intesa Sanpaolo, con il supporto di Caritas Italiana e delle Diocesi, si propone di fornire assistenza immediata a chi ha bisogno, anche costruendo una rete di solidarietà capace di sostenere le persone nel lungo termine, garantendo loro sia beni essenziali, sia percorsi di socializzazione per animare le comunità.

PERSONA Cibo e Riparo

Dal 2018 al 2024, con il programma “Cibo e Riparo per le Persone in Difficoltà”, Intesa Sanpaolo ha realizzato circa 81 milioni di interventi a favore delle persone in difficoltà, offrendo pasti, posti letto, farmaci e indumenti attraverso una solida partnership con il Banco Alimentare, con il Banco Farmaceutico e con molti altri soggetti del Terzo settore dedicati a rispondere ai bisogni primari. Il programma ha permesso di creare infrastrutture di relazioni affidabili e sostenibili per ridurre esclusione e povertà.

La cucina dell’Orto sociale

NIDO – Programma Intesa Sanpaolo per Bambini Lungodegenti

In collaborazione con l’Associazione Italiana di Emato-Oncologia Pediatrica (AIEOP), il Programma “Intesa Sanpaolo per Bambini Lungodegenti” offre gratuitamente servizi nido presso ospedali italiani ai bambini tra 0 e 3 anni affetti da patologie onco-ematologiche. L’obiettivo è far superare l’isolamento sociale e psicologico ai bambini lungodegenti e dare sollievo alle famiglie. Dal 2019 il programma ha coinvolto oltre 780 bambini in otto ospedali pediatrici in Italia.

La palestra di Bebe Vio, a Roma

METAMORFOSI – Ri-Pescato: dal mercato illegale al mercato solidale

Il progetto “Ri-Pescato: Dal Mercato Illegale al Mercato Solidale” ideato da Intesa Sanpaolo con il coinvolgimento di attori pubblici, privati e del Terzo Settore, si basa sulla trasformazione del pescato di frodo sequestrato dalle Autorità in risorse alimentari destinate a chi versa in situazioni di precarietà. Un’azione che permette di rigenerare l’illegalità a favore di chi ha bisogno, salvaguardando l’ambiente marino e sostenendo le economie locali.

IN MOSTRA A ROMA E MILANO LE FOTO DI MARIO GIACOMELLI: 300 STAMPE MOLTE INEDITE E MAI ESPOSTE

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In occasione del centenario della nascita di Mario Giacomelli, l’Archivio Giacomelli ha promosso una serie di iniziative per celebrare l’eredità artistica e culturale di uno dei più grandi maestri della fotografia italiana. Il cuore delle celebrazioni sarà un importante progetto espositivo che si svolgerà simultaneamente a Roma, presso il Palazzo Esposizioni (nella foto in alto) dal 20 maggio al 3 agosto; e a Milano, a Palazzo Reale dal 22 maggio al 7 settembre, offrendo due percorsi complementari che approfondiranno le molteplici sfaccettature del lavoro di Giacomelli.

Curato da Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli, il progetto espositivo proporrà una vasta selezione dell’intera opera fotografica del maestro, sottolineandone la straordinaria capacità di attraversare e contaminare diverse discipline artistiche. Entrambe le mostre saranno composte da circa 300 stampe originali, molte delle quali inedite e mai esposte.

A Roma, il focus sarà sulle relazioni tra l’opera di Giacomelli e le arti visive contemporanee. Milano, invece, dedicherà la mostra al profondo legame di Giacomelli con la poesia, evidenziando come la sua ricerca si intrecci con l’universo lirico, trasformando l’immagine in una forma di narrazione poetica.

La mostra a Palazzo Esposizioni Roma Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista, si sviluppa come un percorso attraverso diverse stanze tematiche, proponendo una serie di dialoghi tra l’opera di cinque grandi maestri dell’arte e della fotografia contemporanea, Afro Basaldella Alberto Burri, Jannis Kounellis, Enzo Cucchi, Roger Ballen, e alcune serie fotografiche di Mario Giacomelli.

Al cuore del percorso espositivo, si trova una sala interamente dedicata alla celebre serie Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961-1963), che, nei primi anni Sessanta, ha consacrato Mario Giacomelli sulla scena internazionale. Concepita come una vera e propria installazione, la sala restituisce l’energia e il movimento circolare che animano la serie, esaltandone la dimensione performativa. Le immagini dei giovani seminaristi, sospese tra gioco e spiritualità, si fanno pura poesia visiva, capaci ancora oggi di emozionare e coinvolgere lo spettatore con la loro intensità senza tempo.

Palazzo Esposizioni Roma
via Nazionale 194
00184 Roma

tel. +39 06 696271

palazzoesposizioniroma.it

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Orari di apertura

Lunedì chiuso
Martedì 10:00__20:00
Mercoledì 10:00__20:00
Giovedì 10:00__20:00
Venerdì 10:00__20:00
Sabato 10:00__20:00
Domenica 10:00__20:00


L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura.

UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO: UN RAPPORTO DI “LEGAMBIENTE” PREVEDE 250 KM IN PIU’ DI RETE, CON 5,4 MLD DI INVESTIMENTI

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Arriva il tram. O meglio, ritorna. Questo mezzo di trasporto urbano – elettrico, sostenibile ed efficiente – si accinge a vivere una nuova stagione in Italia, e in molte città dell’Unione europea, secondo un ampio e documentato Rapporto di Legambiente. “A Streetcar named desire”, un tram chiamato desiderio, s’intitolava un celebre film del 1951 diretto da Elia Kazan e interpretato da Marlon Brando e Vivien Leigh, tratto da una pièce teatrale con cui Tennessee Williams aveva vinto il Premio Pulitzer nel 1948. E si chiamava desiderio perché venne accusato di essere una rappresentazione lasciva delle pulsioni carnali, considerata fuori luogo per i costumi dell’epoca (nella foto sotto, il manifesto originale e una scena in bianco e nero).

Ma oggi il tram non è più un “oggetto oscuro” del desiderio. Anzi, è un mezzo pubblico che sta tornando di moda, ai tempi della crisi energetica e della transizione ecologica. Sono 250 chilometri di rete in costruzione che si aggiungeranno agli attuali 397,4, riducendo il gap con gli altri grandi Paesi europei: la Germania ne ha 2.044,5 e la Francia ne ha 878,2. Seguono Spagna e Regno Unito, rispettivamente con 302,8 e 256,6. E in Portogallo, dove i chilometri sono 31 a Lisbona, il tram è anche un motivo di richiamo turistico a cominciare dal mitico “28” che attraversa la Capitale da un capo all’altro (nella foto sotto).

I progetti in cantiere nel nostro Paese ammontano complessivamente a 5,4 miliardi di euro. Provengono in buona parte dai fondi europei del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), anche se al momento – a causa dei ritardi di esecuzione – prevale l’incertezza in vista della scadenza del 2026 stabilita dall’Ue. Le città interessate all’estensione della rete tranviaria sono, nell’ordine: Palermo con 64,2 nuovi chilometri, Milano (35,9), Roma (34,2) Bologna (23,4), Padova (30,3), Firenze (25), Bergamo e Brescia (entrambe con 23,2), Cagliari (6,), Napoli (4,1) e Sassari (2,2).

Nel Rapporto, curato da Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità di Legambiente; Simone Nuglio, coordinatore ufficio nazionale mobilità dell’Associazione; Giulia Verboso, ufficio nazionale mobilità; Amedeo Trolese, responsabile mobilità Lazio; e Gabriele Nanni, Ufficio Scientifico, si legge: “Un tempo i tram erano un pilastro del trasporto di massa nelle città europee. Oggi, questa ‘vecchia idea’ sembra essere un’ottima soluzione ai nuovi problemi. Nelle città europee, una nuova generazione di tram migliora la vita dei cittadini e la sostenibilità degli spostamenti”. A Firenze, per esempio, nel 2024 i passeggeri sono stati più di 39 milioni.

Si tratta, insomma di “una scelta che si sta dimostrando strategica ed efficace, non solo nel ridurre il traffico e la congestione assorbendo una buona quota di domanda di mobilità, ma anche nell’abbattimento dell’inquinamento atmosferico che soffoca le città”. Secondo gli esperti di Legambiente, “Il tram sembra infatti essere in grado di liberare lo spazio urbano dalle automobili, riqualificando e riconnettendo interi quadranti delle città, contribuendo così ad una radicale trasformazione dello spazio urbano verso un assetto più salubre e vivibile. Una vecchia idea in grado di vincere le nuove sfide”.

Non mancano, naturalmente, le polemiche (come a Roma, in merito al tracciato) e le incognite economiche. Osservano gli autori del Rapporto: “I tram non sono la risposta all’intera domanda di mobilità urbana, ma di certo si stanno dimostrando in grado di rispondere adeguatamente alle sfide della transizione. Per questo, l’attività di policy making deve essere guidata da una visione orientata a favorire sempre e prioritariamente il trasporto pubblico, senza dimenticare la necessaria risolutezza che questa visione richiede”.

Il testo integrale del Rapporto si può consultare cliccando su questo link:

https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2025/04/Dossier-Tramvie.pdf

ENEL: PRIMO PROGETTO IN EUROPA DI ACCUMULO ELETTRICO IN UN IMPIANTO IDROELETTRICO. UTILE DI 2 MILIARDI DI EURO NEL 1° TRIMESTRE 2025

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È il primo progetto a livello europeo di accumulo elettrico in un impianto idroelettrico. Si chiama “BESS4HYDRO” e l’ha avviato Enel a Dossi di Valbondione, in provincia di Bergamo. Entrerà in pieno esercizio nella primavera del 2026.

Il progetto prevede l’esercizio integrato di una batteria a litio in un impianto idroelettrico programmabile a bacino come unità unica a mercato. In quello di Dossi (44 MW), verrà installata una batteria da 4 MW e 2 ore di accumulo, combinando la capacità delle batterie a quella delle centrali idroelettriche a bacino. Questo consentirà un aumento della capacità sistema di accumulo; una risposta più rapida alle esigenze della rete elettrica; una migliore efficienza operativa e una maggiore flessibilità dell’impianto, rispondendo così alle sfide poste dalla transizione energetica globale.

L’ innovazione del progetto è stata riconosciuta anche a livello europeo con l’assegnazione, a ottobre 2024, del finanziamento Ue Innovation Fund nella categoria small scale (con investimenti tra 2,5 e 20 milioni euro) e del sigillo europeo “STEP” (Strategic Technologies for Europe Platform), un’iniziativa della Commissione europea dedicata a stimolare gli investimenti nelle tecnologie critiche che apportano al mercato dell’Unione elementi di innovazione con un significativo potenziale economico.

Spiega Alessandra Carota, Head of Innovation Hydro di Enel: “Il progetto, estremamente innovativo per le sue caratteristiche, permetterà di sviluppare nuove logiche di controllo per ottimizzare la sinergia tra la batteria e la turbina idroelettrica, migliorando l’efficienza operativa e la vita utile della turbina, valorizzando gli asset idroelettrici esistenti e garantendo una maggior flessibilità della rete, grazie allo scambio continuo di energia tra le due unità, entrambe flessibili”. E aggiunge: “Una volta operativa, la batteria fungerà anche da secondo bacino virtuale, migliorando la programmazione e l’utilizzo della risorsa idroelettrica”.

Commenta il sindaco di Valbondione, Walter Semperboni: “L’Amministrazione Comunale è lieta di dare il proprio supporto a Enel per l’avvio di questo importante progetto, sul nostro e a favore di tutto il territorio. Questo intervento rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità e l’efficientamento energetico, contribuendo a una maggiore autonomia e stabilità della rete elettrica locale e non solo. Il progetto, sviluppato da Enel, mira a favorire l’uso di energie rinnovabili e a migliorare la resilienza del nostro sistema energetico”. 

Il Consiglio di amministrazione dell’Enel ha approvato, intanto, i risultati del primo trimestre 2025. Confermato il positivo andamento del Gruppo, con un utile di 2.007 milioni di euro (contro 1.830 del primo trimestre 2024, pari a un +9,7%). I ricavi ammontano complessivamente a 22.074 milioni di euro (19.432 milioni di euro nel primo trimestre 2024, pari a un +13,6%).

L’AD di Enel. Flavio Cattaneo

Dichiara Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato del Gruppo Enel: “Nonostante la riduzione dei prezzi ai clienti finali in Italia, abbiamo confermato per il settimo trimestre consecutivo il percorso di crescita organica e sostenibile comunicato ai mercati, grazie all’ottimizzazione di processi, attività e prodotti e al contributo di Iberia e delle Americhe. L’EBITDA ordinario e l’Utile netto ordinario sono in aumento del 2% a parità di perimetro “. E aggiunge: “Questi risultati dimostrano l’efficacia delle azioni manageriali: in questi due anni abbiamo reso l’azienda più solida dal punto di vista finanziario e industriale e offerto agli azionisti una remunerazione complessiva superiore al 50%, decisamente migliore della media del settore in Europa, con il valore del titolo cresciuto di oltre il 30% e più di 9 miliardi di euro di dividendi distribuiti. L’ampia visibilità che abbiamo oggi sulla performance del Gruppo ci consente di confermare fin da ora la guidance per il 2025.”