spot_img

INTESA SANPAOLO SORGENIA GREEN PARTNERSHIP PER SUPERBONUS

0

La transizione ecologica si realizza anche attraverso le opere di riqualificazione energetica che coinvolgono imprese, famiglie e cittadini su tutto il territorio nazionale. Sorgenia Green Solutions (nella foto, la nuova sede di Grassobbio – Bergamo) ha siglato una partnership con Intesa Sanpaolo per sostenere questo processo virtuoso, massimizzando le opportunità introdotte dal Superbonus 110%. La ESCo del gruppo Sorgenia nasce, infatti, per offrire servizi che favoriscano il passaggio a un’economia sempre più sostenibile, attraverso l’utilizzo di rinnovabili e digitale.

L’accordo rende possibile la cessione del credito d’imposta a Intesa Sanpaolo, con la sicurezza di essere accompagnati dalla ESCo durante tutte le fasi del processo. Sorgenia Green Solutions gestirà l’intero pacchetto di lavori, dalla diagnosi energetica all’installazione delle soluzioni più idonee, seguendo tutto il processo relativo al finanziamento.

Il Superbonus 110% – afferma Andrea Chinellato, AD di Sorgenia Green Solutions – rappresenta una grande opportunità per i nostri clienti: vogliamo accompagnarli in questo percorso virtuoso, rendendolo il più semplice possibile. Per noi si tratta di un mercato importante per il quale ci prefiggiamo l’obiettivo di una crescita a doppia cifra”.

Dichiara Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo: “L’accordo siglato con Sorgenia Green Solutions permetterà di supportare l’economia reale, facilitando investimenti sostenibili e virtuosi. Si tratta di un’operazione importante con un primario operatore del settore, che pone particolare attenzione alle tematiche della transizione energetica in ottica ESG, in linea con le linee guida strategiche del Gruppo Intesa Sanpaolo per uno sviluppo del Paese sostenibile”.

Secondo l’attuale Legge di Bilancio per il 2021, il Superbonus 110% ha validità fino al 30 giugno 2022*. Il governo sta discutendo un prolungamento dell’agevolazione fino a fine 2023.

Il Superbonus innalza al 110% la detrazione delle spese sostenute per la casa e può essere richiesto per interventi antisismici, per l’efficientamento energetico, l’installazione negli edifici di impianti fotovoltaici, di colonnine di ricarica e, in generale, di infrastrutture per veicoli elettrici. Particolare attenzione è rivolta agli immobili (tranne le nuove costruzioni) oggetto di interventi finalizzati al miglioramento della prestazione termica o alla riduzione del rischio sismico. Una opportunità che consente di aumentare il valore del proprio immobile sfruttando il contributo statale pari al 110% della spesa.

*La scadenza è fissata al 31 dicembre 2022 per i condomìni che entro giugno 2022 abbiano concluso almeno il 60% dei lavori. Per gli ex-IACP che al 31 dicembre 2022 abbiano completato almeno il 60% dei lavori, il superbonus 110% spetta anche per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023.

STUDIO ENEL GREEN POWER CON ENEA: SOLE E MICROALGHE

0

Solare e microalghe. Enel Green Power ed ENEA hanno firmato un accordo per la sperimentazione di una tecnologia innovativa che abbina queste due fonti alternative per la produzione di energia elettrica. Presso il Centro ricerche ENEA di Portici, verrà realizzato un impianto pilota per lo studio e la dimostrazione dell’integrabilità di queste tecnologie: in parallelo, verrà effettuata un’analisi di scalabilità per applicazioni su un impianto fotovoltaico di grandi dimensioni. La sperimentazione prevede la coltivazione di microalghe a elevato valore commerciale (tra 100 e 200 euro al chilogrammo) con un sistema di coltura completamente integrato con l’impianto fotovoltaico. I vantaggi sono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e di sostanze pregiate per alimenti e integratori, la riduzione delle emissioni di CO2 che vengono assorbite e trasformate in biomassa, da aggiungere a quelle già evitate per la produzione elettrica da fotovoltaico.

“La collaborazione con ENEA – commenta il responsabile Innovazione di Enel Green Power, Nicola Rossi – rientra in un più ampio piano di dimostrazione di soluzioni innovative di integrazione di attività produttive agricole e zootecniche con i nostri impianti fotovoltaici che stiamo portando avanti insieme a vari partner di ricerca e agricoli per promuovere un uso più efficiente del suolo e identificare opportunità di creazione di valore condiviso con i territori e le comunità che ospitano i nostri impianti. I risultati di queste attività sperimentali ci offrono l’opportunità di identificare interventi efficaci che soddisfino le esigenze locali in sinergia con l’obiettivo di produrre energia senza emissioni e a basso costo. Questa è la chiave per rendere la generazione rinnovabile ancora più sostenibile nel lungo termine”.

“Con questo accordo – sottolinea Ezio Terzini, direttore della divisione ENEA di Fotovoltaico e Smart Device presso il dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili – lanciamo una nuova possibile sinergia per l’uso condiviso del suolo che abbiamo definito, con un nostro marchio, ‘algovoltaico’, una delle opportunità dell’agrivoltaico, settore nel quale stiamo investendo molte risorse per attuare gli indirizzi contenuti anche nel PNRR. Il tema si inquadra nel percorso verso gli obiettivi nazionali di decarbonizzazione del PNIEC, con un approccio sostenibile, incentrato sull’utilizzo del fotovoltaico, la valorizzazione delle colture e del paesaggio e l’accettabilità sociale. Inoltre, l’accordo rafforza la collaborazione pluriennale con Enel Green Power sul versante delle tecnologie fotovoltaiche, con un modello collaborativo che ENEA replica con molti partner industriali”.

Lo studio s’inquadra nel filone dello sviluppo di soluzioni innovative per l’ottimizzazione dell’uso del suolo legato agli impianti fotovoltaici di larga scala, con differenti soluzioni di condivisione di spazi tra generazione energetica e attività agricole.

Enel Green Power, all’interno del Gruppo Enel, è dedicata allo sviluppo e alla gestione di rinnovabili in tutto il mondo, con una presenza in Europa, nelle Americhe, in Asia, Africa e Oceania. Leader mondiale nel settore dell’energia pulita, con una capacità installata di circa 49 GW e un mix di generazione che include l’energia eolica, l’energia solare, l’energia geotermica e l’energia idroelettrica, Enel Green Power è all’avanguardia nell’integrazione di tecnologie innovative in impianti rinnovabili.

ENEA è l’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile; opera nei settori dell’innovazione, dello sviluppo e trasferimento di tecnologie innovative alle imprese e la prestazione di servizi avanzati alla PA, ai cittadini e al sistema produttivo. Dispone di 13 tra centri di ricerca e grandi laboratori sul territorio nazionale con circa 2.600 ricercatori, tecnologi e personale di supporto. È specializzata nel campo delle tecnologie energetiche rinnovabili, smart city, smart grid, accumulo energetico, idrogeno, chimica verde, tecnologie abilitanti, fusione nucleare, efficienza energetica, economia circolare, protezione sismica, sicurezza alimentare, inquinamento, scienze della vita, materie prime strategiche, cambiamento climatico. Coordina il Cluster Tecnologico Nazionale Energia.

 

SBLOCCATE 57 OPERE: UNA SPINTA DI 83 MILIARDI PER STRADE E FERROVIE

0

Sono 57 le opere pubbliche sbloccate dal DEF (Documento di economia e finanza), approvato dal Consiglio dei ministri per un valore di circa 83 miliardi di euro, di cui 33 già finanziati. Gli altri verranno integrati con i finanziamenti del Next Generation Ue. Ora, dopo l’allarme lanciato recentemente dall’ANCE (Associazione costruttori edili) e ripreso da Amate Sponde, è arrivato da Palazzo Chigi il “via libera” per 14 opere stradali (costo di circa 10,9 miliardi) e per 16 lavori sulla rete ferroviaria (46,2 miliardi), più altri interventi minori. Un investimento che dovrebbe portare 100mila nuovi posti di lavoro.

Saranno i 29 commissari governativi, in forza degli ampi poteri loro assegnati, a sovrintendere sull’esecuzione di queste opere: alcuni di loro ricopriranno più incarichi. Oltre a essere dotati delle risorse necessarie, potranno adottare ogni decisione che riterranno opportuna, anche rielaborando i progetti originari, assumendo direttamente la funzione di stazione appaltante e derogando alla legge sui contratti pubblici. Ottenuto l’ok dalle Regioni territorialmente competenti, i commissari governativi avranno anche la facoltà di fare a meno di ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta, con l’unica esclusione di quelli relativi ai beni tutelati.

Il piano di interventi stradali comprende, fra l’altro, il completamento della Statale 106 Jonica per 3 miliardi (nella foto principale); il nuovo collegamento trasversale tirrenico Grosseto-Fano E78 (1,92 miliardi); i lavori sulla Ragusa-Catania (754 milioni) e quelli tra Enna e Caltanisetta (990 milioni). In campo ferroviario, gli interventi più rilevanti riguardano l’alta velocità Brescia-Verona-Padova (8,6 miliardi); il potenziamento della Venezia-Trieste (1,8 miliardi) e le opere sulla Napoli-Bari (5,88 miliardi): nella foto qui sotto, il progetto di una stazione.

napoli-bari

In attesa di un secondo elenco di opere da sbloccare, il governo sta mettendo a punto i progetti da inserire nel Recovery Plan per presentarli a Bruxelles entro il 30 aprile prossimo. Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha parlato di circa 50 miliardi di investimenti, destinati in prevalenza al Sud. Questi serviranno anche a ridurre il gap fra le “due Italie”, promuovendo la crescita del Mezzogiorno e quindi la ripresa nazionale.

ponte-genova-2

Sulla necessità di agire in fretta, siamo tutti d’accordo: la “manna dal cielo” dei fondi europei, in parte a fondo perduto e in parte in prestiti a lungo termine, è un’occasione storica e irripetibile per ammodernare l’Italia e anche per ridurre le distanze fra Nord e Sud. Ma, in base alle direttive di Bruxelles, tutto ciò deve avvenire nel rispetto dell’ambiente e della transizione ecologica. Quanto al pericolo di infiltrazioni mafiose nella gestione delle opere, spetterà alla magistratura sorvegliare sugli appalti oltreché sulle insidie del malaffare e della corruzione. Il caso esemplare del Ponte di Genova, ricostruito e riaperto in appena due anni su progetto dell’architetto Renzo Piano e in regime commissariale, rappresenta un modello di efficienza e trasparenza da seguire (foto sopra).

 

 

 

 

 

 

 

COLTIVATORI: NO AL FOTOVOLTAICO SUI TERRENI

0

Ambiente, Agricoltura, Alimentazione: è la “catena delle tre A” che assicura la nostra sopravvivenza. Ben consapevoli di questa connessione, i coltivatori del Nord sono scesi in guerra per difendere i terreni agricoli dagli impianti fotovoltaici. Evidentemente, non sono contro i pannelli che catturano l’energia “pulita” del sole, ma piuttosto contro lo “scempio ambientale” che provocano quando vengono installati direttamente sulla terra da coltivare, danneggiando così la produzione agricola.

Dal Polesine al Friuli, le associazioni dei coltivatori si sono mobilitate per tutelare un patrimonio di biodiversità che comprende diversi prodotti certificati: l’insalata di Lusia Igp, l’aglio bianco polesano Dop e il radicchio di Chioggia Igp. E ancora specialità in via di estinzione, come il fagiolo “Roviotto” e alcune razze animali preservate nell’area naturale della Biosfera Mab Unesco. Ne dà notizia Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, in un articolo firmato da Francesco Dal Mas. In provincia di Rovigo, è la Coldiretti a guidare la protesta; in quella di Udine, è Confagricoltura.

Ad accendere la miccia è stato l’ok della Conferenza dei Servizi all’installazione di 50 ettari di pannelli solari a ridosso del Parco del Delta del Po, nel Comune di Loreo (Rovigo). “Sottrazione di terra ai giovani, ma soprattutto di verde ai cittadini”, reclamano gli imprenditori agricoli. Nel resto del Veneto, oltre ai 500 ettari già coperti da pannelli a terra pari a 1.500 campi di calcio, le installazioni in programma riguardano altri 200 ettari.

C’è un’alternativa? E quale? Risponde all’Avvenire il presidente della Coldiretti Veneto, Daniele Salvagno: “Se si mettessero i pannelli fotovoltaici sul 20% dei tetti e delle aree di pertinenza degli 11mila capannoni non utilizzati e si coprisse il 20% dei circa 10mila ettari di aree a destinazione urbanistica non agricola, si produrrebbe una quantità di energia da fonti rinnovabili di cinque volte superiore rispetto a quella che si fa oggi con gli impianti presenti su suolo agricolo”.

La stessa Coldiretti sposta l’attenzione sulle maglie larghe della normativa vigente italiana. Questo ha indotto la politica locale a presentare una proposta di legge “ad hoc”, depositata al Consiglio regionale del Veneto che dovrebbe individuare le aree dismesse o marginali idonee all’installazione dei pannelli fotovoltaici. Per bocciare, quindi, i progetti sui terreni agricoli fertili.

Ecologisti e agricoltori sono alleati, da sempre, nella difesa dell’ambiente e del territorio. Non può essere perciò l’energia solare a suscitare un’assurda guerra fra di loro. La “filiera delle tre A” unisce in modo indissolubile la produzione agricola, l’alimentazione e la salute dei cittadini e dei consumatori.

 

 

TIM E Rai Play UNA DOCUSERIE SU RISORGIMENTO DIGITALE

0

Otto storie per raccontare il “Risorgimento Digitale” degli italiani con una docuserie. Un viaggio speciale alla scoperta del Paese che ha cambiato abitudini e stile di vita grazie a Internet e alle nuove opportunità offerte dall’innovazione. Questo il progetto in collaborazione tra “Operazione Risorgimento Digitale”, la partnership promossa da TIM tra imprese, istituzioni e terzo settore per la diffusione della cultura digitale, e RaiPlay: dal 13 aprile al 26 aprile, sarà possibile raccontare le proprie esperienze digitali e candidarsi a protagonisti di una delle otto puntate della nuova serie “Tutto è possibile – Storie di Risorgimento Digitale” che andrà in onda su RaiPlay il prossimo ottobre.

L’obiettivo della docuserie è quello di realizzare una narrazione corale, attraverso le storie più significative di chi ha acquisito una maggiore consapevolezza dei vantaggi della digitalizzazione nella vita di tutti i giorni. Storie di studenti, docenti, medici, artigiani, commercianti che hanno compreso come l’impatto della transizione tecnologica in corso genera benefici in molti ambiti.

Sul sito https://www.operazionerisorgimentodigitale.it/ sono disponibili tutte le informazioni per candidarsi al progetto, ideato dal giornalista Riccardo Luna. Ogni episodio, della durata di circa 25 minuti, si aprirà con un viaggio e l’incontro con il protagonista: da qui il racconto della storia e la scoperta di come è cambiata la vita e come la tecnologia ha rappresentato una concreta opportunità di crescita non solo del protagonista ma anche del suo mondo di riferimento. Al termine di ogni puntata il protagonista donerà un oggetto rappresentativo della sua impresa del cambiamento, che andrà ad arricchire la collezione speciale di “Tutto è possibile – Storie di Risorgimento Digitale”.

tim-risorgimento-digitale

(nella foto, Elena Capparelli e Salvatore Rossi)

Operazione Risorgimento Digitale è stata lanciata alla fine del 2019 per accompagnare la digitalizzazione del Paese con un progetto che divulgasse le nuove conoscenze tra tutte le fasce di popolazione e in tutto il territorio, affinché nessuno rimanesse indietro”, dichiara Salvatore Rossi, Presidente di TIM: “In questo arco di tempo abbiamo costruito molto e siamo orgogliosi di fare un ulteriore passo avanti insieme alla Rai. Negli anni ‘50 il mai dimenticato Maestro Manzi dagli schermi Rai diede un contributo importante ad alfabetizzare mezza Italia e a completare l’unificazione del Paese. Oggi il nuovo alfabeto è quello digitale. Questa è la sfida. Attraverso la grande alleanza di Operazione Risorgimento Digitale ci mettiamo a disposizione del Paese per colmare le disuguaglianze di conoscenza, di pari passo con lo sviluppo delle infrastrutture di rete sul territorio”.

 Aggiunge Elena Capparelli, Direttore RaiPlay e Digital: “Il racconto di come, a partire da un’emergenza così grave come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, si sia generata innovazione insieme a una nuova e più diffusa cultura digitale, è un racconto bellissimo, positivo, autentico. Per questo siamo felici che la ‘casa’ di queste storie sia RaiPlay, la piattaforma del Servizio Pubblico, che tra i suoi obiettivi ha anche quello di promuovere l’alfabetizzazione digitale del suo pubblico, in particolare di quello più tradizionale.”

 

 

 

ECCO L’ITALIA “GREEN” 2021 NEI DIECI SELFIE DELLA FONDAZIONE “SYMBOLA”

0

Lo sapevate che siamo campioni europei nell’economia circolare, quella del riciclo e del riuso? Che è italiano il più grande operatore delle energie rinnovabili (Enel, con la controllata Green Power)? Che il Made in Italy è sempre più green? Che l’Italia è seconda al mondo per export di prodotti green? Che il nostro è il Paese europeo con il maggior numero di imprese del Design? Che nella nautica da diporto siamo leader mondiale per saldo commerciale? Che la nostra industria del legno arredo è prima in Europa nell’economia circolare e nell’export? Che l’agricoltura italiana è la prima per sostenibilità a livello europeo? Che la nostra industria farmaceutica è seconda solo alla Germania in Europa? E infine, che il nostro Paese è il primo esportatore europeo di biciclette?

C’è un’immagine dell’Italia più positiva di quanto comunemente si creda nei “10 selfie 2021” scattati dal nuovo rapporto di “Symbola”, la Fondazione per le qualità italiane presieduta da Ermete Realacci. Il dossier, realizzato in collaborazione con Unioncamere e Assocamerestero, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il ministero della Transizione Ecologica, mette in risalto – dati e cifre alla mano – i nostri punti di forza. È molto utilizzato anche per raccontare l’Italia nel mondo e per questo è tradotto in diverse lingue, tra cui inglese, spagnolo, francese, russo, cinese e giapponese.

“Abbiamo bisogno di trovare una missione comune, per far ripartire l’economia”, dichiara Realacci. E aggiunge: “Affrontare con coraggio la crisi prodotta dalla pandemia da Covid e la crisi climatica non solo è necessario ma rappresenta, come affermiamo nel Manifesto di Assisi, una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali”.

Ecco, più in dettaglio, i 10 selfie raccolti nell’album di “Symbola”:

  •  L’Italia è una superpotenza nell’economia circolare con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità di rifiuti: il 79%, il dopo delle media europea, e per questo risparmia 63 milioni di tonnellate equivalenti di tonnellate di CO₂.
  • È italiano il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili: Enel, anche per questo, è la società elettrica privata più capitalizzata nelle borse europee.
  • Le 432.000 imprese italiane che hanno investito nel periodo 2015-2019 in prodotto e tecnologie green, sono quelle che innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro.
  • L’Italia, secondo uno studio dell’Università di Oxford, è seconda al mondo nella capacità di esportare prodotti green tecnologicamente avanzati, e potenzialmente la prima.
  • L’Italia è prima in Europa per numero di imprese di design con il 15.5% del totale.
  • Siamo leader mondiale per saldo commerciale nella nautica (2,2 miliardi di dollari), davanti al Regno Unito (1,5).
  • Nel legno-arredo l’Italia è prima in Europa nell’economia circolare con il 93% dei pannelli truciolari di legno riciclato e terza nel mondo per saldo della bilancia commerciale nell’arredo.
  • In agricoltura siamo avanti nella sostenibilità con emissioni (30 milioni di tonnellate di Co₂) nettamente inferiori a quelle della Francia (76 milioni) e della Germania (66 milioni).
  • Confermata la nostra leadership in Europa per produzione farmaceutica, con 32,2 milioni di euro, subito dopo la Germania (32,9).
  • Il nostro Paese è il primo esportatore europeo di biciclette con 1.779.300 bici vendute all’estero. Primi al mondo nella produzione di selle con il 53,9% del totale mondiale.

Il testo completo del rapporto “10 selfie 2021” si può trovare su www.symbola.net

 

AUTO ELETTRICHE: ENEL X, RICARICA SENZA LIMITI A CASA O IN UFFICIO

0

 

Si chiama OpenCharge la nuova soluzione integrata di Enel X ed Enel Energia per la ricarica illimitata dei veicoli elettrici, a casa o in ufficio. Per aderire all’offerta è necessario avere a disposizione, o acquistare, una JuiceBox di Enel X, l’innovativa stazione di ricarica disponibile nei modelli 3.7kW, 7.4kW e 22kW, installabile comodamente e in totale sicurezza nel box o posto auto privato e sul luogo di lavoro. I clienti che hanno già una fornitura elettrica Enel, accederanno direttamente all’offerta OpenCharge dedicata, cambiando prodotto gratuitamente tramite Enel Energia; per i nuovi, invece, sarà sufficiente sottoscrivere un contratto a condizioni vantaggiose, con energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Con OpenCharge i benefici si estendono anche alla ricarica pubblica, con due pieni di energia al mese da effettuare presso gli oltre 12mila punti di ricarica Enel X, attivi su tutto il territorio nazionale.

 

“Guidare elettrico è una realtà consolidata e da oggi con OpenCharge sarà ancora più facile e sostenibile”, dichiara Augusto Raggi, Responsabile Enel X Italia: “In collaborazione con Enel Energia, abbiamo realizzato un’offerta su misura per gli utenti che, tramite la JuiceBox domestica, possono ricaricare il proprio veicolo elettrico, a casa o a lavoro, senza limiti di consumo. Una soluzione innovativa che dimostra ancora una volta l’impegno di Enel X nel rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti, sia in ambito privato che pubblico”.

“Siamo soddisfatti di aver sviluppato OpenCharge in sinergia con Enel X: finalmente sarà possibile semplificare la ricarica delle auto elettriche ottenendo vantaggi anche in bolletta”, aggiunge Nicola Lanzetta, Responsabile mercato Italia di Enel: “Grazie a questa iniziativa, i clienti di Enel Energia avranno a disposizione un pacchetto completo con la fornitura elettrica a prezzo all’Ingrosso e condizioni agevolate, ed energia interamente prodotta da fonti rinnovabili, nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità”.

Le soluzioni studiate da Enel X ed Enel Energia sono state disegnate prendendo in considerazione i reali bisogni degli utenti e abbinano la ricarica a casa o in ufficio a quella in ambito pubblico. OpenCharge 20, è ideale per chi ha un’auto con batteria fino a 20 kWh: offre la ricarica illimitata tramite la JuiceBox a casa o in ufficio e fino a 30kWh al mese presso i punti di ricarica pubblici di Enel X; OpenCharge 50, è dedicata a veicoli con batterie da 21kWh fino a 50 kWh: ricarica illimitata con JuiceBox a casa o in ufficio e fino a 80kWh in ambito pubblico; OpenCharge 75, consente di ricaricare l’auto da 51kWh fino a 75 kWh: ricarica illimitata attraverso la JuiceBox e fino a 150kWh al mese presso i punti di ricarica pubblici di Enel X. In occasione del lancio, le tre soluzioni sono accessibili a una tariffa promozionale che si può sottoscrivere fino al 31 luglio prossimo e valida fino al 31 dicembre 2021.

Aderendo all’offerta sul sito Enel X Store, sarà possibile procedere all’installazione della JuiceBox e all’attivazione della nuova fornitura elettrica. Nel periodo di attesa, ciascun cliente avrà a disposizione fino a tre mesi di ricarica gratuita sulla rete nazionale di Enel X, compresi i nuovi caricatori HPC (High Power Charger) con potenze di ricarica fino a 350 kW. Per individuare le stazioni di ricarica più vicine e monitorare i consumi domestici della JuiceBox, Enel X mette a disposizione l’innovativa App JuicePass, che consente di accedere a tutti i servizi di mobilità elettrica targati Enel X.

 

 

ENI, TRIVELLA CONTINUA NUOVI POZZI IN ADRIATICO E AL LARGO DELLA SICILIA

0

Nella querelle sulle nuove trivellazioni petrolifere autorizzate dal ministero della Transizione ecologica e criticate dagli ambientalisti, di cui il principale beneficiario è l’ENI nel mar Adriatico e al largo della Sicilia, interviene Il Fatto Quotidiano con un commento a firma del giornalista Giovanni Valentini. Si legge fra l’altro nell’articolo: Chissà che cosa ne pensano ora Luca, Silvia e Giulia, i tre testimonial disegnati per la campagna pubblicitaria dell’ente di Stato che punta a promuovere la sua immagine “verde”. Luca che, secondo il claim “Insieme per un’altra energia”, ricicla la plastica per darle nuova vita; Silvia che a casa è sempre attenta a non sprecare l’acqua; e Giulia che in città ha scelto di mollare l’auto per usare la bici. Nel frattempo, però, l’Eni continua imperterrito a trivellare il mare, lungo tutta la Penisola, ignaro o incurante del fatto che è iniziata la fantomatica transizione ecologica, per avviare la “decarbonizzazione” e combattere il riscaldamento climatico del pianeta, sostituendo i combustibili fossili inquinanti e nocivi con le energie “pulite” come il sole e il vento”.

In tono polemico, lo stesso giornalista aggiunge: “Non scherziamo e non prendiamoci in giro. La difesa dell’ambiente è una questione molto seria. E il ‘New Green Deal’ lanciato dal governo giallorosso di Giuseppe Conte, anche per consentire all’Italia di accedere ai finanziamenti del Recovery Fund europeo di 209 miliardi di euro, non può diventare una barzelletta”. L’articolo si conclude con questi interrogativi che puntano il dito sull’ENI: “È mai possibile che, in piena transizione ecologica a livello planetario, un ente pubblico si dedichi ancora alla ricerca degli idrocarburi? E per far questo, buchi il mare Adriatico o Tirreno, compromettendo l’equilibrio ambientale, il paesaggio e il turismo che – con buona pace del ministro leghista Massimo Garavaglia – resta la nostra prima industria nazionale?”.

Sono numerose, infatti, le autorizzazioni che riguardano il Gruppo petrolifero del “cane a sei zampe”, dall’Adriatico al Canale di Sicilia. Eppure, nel referendum del 17 aprile 2016, furono 13 milioni e 334mila gli italiani che si pronunciarono contro le trivellazioni petrolifere entro le 12 miglia dalla costa, raggiungendo l’85% dei voti (nella foto sotto, la dimostrazione di Greenpeace davanti alla piattaforma ENI Agostino B). È vero che cinque anni fa la partecipazione dei cittadini si fermò al 31% e non si raggiunse il quorum, ma quello fu un responso popolare che non si può ignorare.

trivelle-3

Ora – secondo le informazioni pubblicate dal Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria, arriva invece il via libera ambientale all’ENI per perforare il giacimento Donata al largo di San Benedetto del Tronto e Alba Adriatica. La trivellazione sarà eseguita dalla piattaforma Emilio. È stata approvato anche il progetto per sostituire la piattaforma Bonaccia NW in mezzo all’Adriatico, al largo di Recanati. Oltre alla nuova piattaforma, l’ENI perforerà quattro pozzi e saranno posate le condotte di collegamento di un paio di chilometri per collegarsi alle tubature già esistenti e far arrivare a terra il metano.

Soddisfa i requisiti, e quindi ha conseguito il parere di ottemperanza ambientale, anche il giacimento di metano Clara a più di 50 chilometri al largo di Ancona; nuova piattaforma a quattro zampe, quattro nuovi pozzi e un lungo gasdotto marino di collegamento con la piattaforma Calipso per allacciarsi alla condotta che porta a terra il gas. Via libera all’ENI per perforare il giacimento di metano Lince a una trentina di chilometri al largo della costa di Licata e Gela. È stata verificata l’ottemperanza ambientale anche per sei nuovi pozzi nei giacimenti Argo e Cassiopea, più altri due pozzi esplorativi.

L’ufficio minerario Unmig, passato dallo Sviluppo economico al ministero della Transizione ecologica, ha di recente prorogato di cinque anni intanto la concessione a 13 giacimenti in mare, di cui 12 dell’ENI e uno dell’Energean. È stato concesso il via libera ambientale, inoltre, alla perforazione di un pozzo nel giacimento Calipso dell’Eni molto al largo di Ancona.
Per quanto riguarda i giacimenti in mare, come ricorda lo stesso quotidiano della Confindustria, il piano regolatore dovrà integrarsi con l’intera pianificazione marina imposta dalla Ue, pianificazione che l’Italia avrebbe dovuto consegnare all’Europa in marzo. Ma il nostro governo non ha ancora inviato a Bruxelles il documento di pianificazione generale delle attività marine. E al momento, sono soltanto sei i Paesi europei che hanno adempiuto a questo obbligo.

La strategia marina europea richiede espressamente che vengano messi a sistema i diversi usi del mare, insieme alla sua tutela e alla difesa della biodiversità: dalla pesca all’allevamento di specie marine, dalla navigazione ai trasporti, dal turismo all’estrazione di risorse petrolifere e minerarie come il sale, fino al diporto e altre attività. Ma il rischio è che l’Italia possa vedersi respingere i progetti per accedere ai 209 miliardi di euro previsti dal Recovery Fund europeo, 82 a fondo perduto e 127 in prestiti, se non rispetterà l’impegno per la transizione ecologica fondata sul passaggio dai combustibili fossili inquinanti alle fonti alternative.

E’ TROPEA IL “BORGO DEI BORGHI 2021”

0

 

È Tropea, in Calabria,  il “Borgo dei borghi 2021”. Eliminata qualche mese fa dalla corsa al titolo di Capitale italiana della cultura 2022, la “Perla del Tirreno” conquista il titolo assegnato ogni anno da Rai3. La vittoria dell’angolo della Costa degli dei, culla del turismo in Calabria, è stata annunciata durante la trasmissione Kilimangiaro. Tropea ha superato le 20 finaliste, con Banuei (Sardegna) e Geraci Sicuro (Sicilia) arrivate seconda e terza.

A suffragare l’immagine della cittadina sono spiagge come la Rotonda, quella del Cannone, dell’Occhiale e della Linguata, oltre alla grotta del Palombaro. “Tropea esulta della vittoria e insieme alla gioia avverte una profonda gratitudine per i tanti che hanno contribuito a decretarla”, ha detto il sindaco Nino Macrì dopo l’annuncio della vittoria. A influire in misura determinante sulla classifica finale sono state anche le preferenze del pubblico che ha partecipato al concorso votando attraverso i social.

La leggenda narra che Tropea fu fondata da Ercole, al ritorno dalle Colonne, l’attuale Gibilterra. La sua caratteristica è l’insieme di costruzioni che si affacciano a strapiombo sul promontorio e che ne fanno una naturale terrazza sul mare capace di offrire panorami mozzafiato, con la vista che durante tutto il giorno può arrivare fino alle Isole Eolie, in particolare al tramonto.

Tropea (Trupèa in calabrese) è un Comune di circa 6mila abitanti in provincia di Vibo Valentia. È il cuore della Costa degli Dei, la riviera che parte dalla città di Pizzo e termina a Nicotera.

La sua morfologia si divide infatti in due parti: la parte superiore, dove si trova la popolazione e dove si svolge la vita quotidiana del paese, una parte inferiore (chiamata “Marina”), che si trova a ridosso del mare e del porto.

Nella parte superiore, la città è costruita su una roccia a picco sul mare, a un’altezza che varia tra circa 50 metri nel punto più basso e 61 metri nel punto più alto. L’abitato storico era un tempo cinto di mura e incastellato su un lato: vi si poteva accedere solo attraverso delle porte provviste di sistemi di difesa.

La storia di Tropea inizia in epoca romana, quando lungo la costa calabrese Sesto Pompeo sconfisse Cesare Ottaviano. A sud di Tropea i romani avevano costruito un porto commerciale a Formicoli (toponimo derivato da una corruzione di Foro di Ercole), di cui parlano Plinio e Strabone.

Per la sua caratteristica posizione di terrazzo sul mare, Tropea ebbe un ruolo importante, sia in epoca romana (attestato dalla cava di granito che sorge a circa due chilometri dall’abitato, nell’attuale comune di Parghelia) sia in epoca bizantna: molti sono i resti lasciati dal bizantini, come la chiesa sul promontorio o le mura cittadine (chiamate appunto “mura di Belisario”).

Dopo un lungo assedio, la città fu strappata ai Bizantini dai pirati arabi, per riconquistata dai Normanni, sotto i quali prosperò. E continuò a crescere anche sotto il dominio degli Aragonesi.

Il 4 febbraio 2016 fu costituito il Club UNESCO Tropea Costa degli Dei.

 

 

 

ENEL LANCIA RACCOLTA FONDI SEDIA DISABILI

0

Con una donazione fino a 50mila euro, l’Enel (nella foto sopra, il rendering della sede che verrà ristrutturata a Roma) ha deciso di contribuire alla raccolta dei fondi necessari allo sviluppo di Avanchair, la sedia a ruote elettriche di ultima generazione gestita da sistemi di movimento automatici e destinata a utenti disabili (nella foto sotto). Il crowdfunding è stato lanciato sulla piattaforma Eppela, durerà circa quaranta giorni e ha l’obiettivo di raggiungere i centotrentamila euro necessari per la realizzazione del prototipo ready to market.

enel-sedia-rotelle

“Siamo felici di supportare lo sviluppo di un progetto innovativo in grado di migliorare la vita di milioni di persone costrette a vivere su una sedia a ruote”, dichiara Ernesto Ciorra, Direttore Innovability® di Enel: “La storia di Avanchair dimostra che c’è bisogno più che mai di nuove tecnologie e nuove soluzioni che supportino e guidino il cambiamento. Enel è costantemente alla ricerca di innovazioni che promuovano lo sviluppo sostenibile, startup, innovatori indipendenti, università e centri di ricerca, potenziali aziende partner, ONG e associazioni”.

“È un traguardo importante per me, in pochi anni aver fondato Avanchair e oggi pensare di poter passare al prototipo chiedendo alla “folla” di investitori di contribuire al progetto. Il target di 130mila euro è importante ma sono fiducioso”, aggiunge Andrea Depalo, founder e CIO di Avanchair.

Rispetto alle sedie a ruote elettriche presenti finora sul mercato di massa, questo progetto incorpora elementi di novità focalizzati a supportare gli utenti durante le attività della vita quotidiana (ADL) e le attività strumentali della vita quotidiana (IADL). I vantaggi di Avanchair sono apprezzabili in particolare nella rivoluzionaria semplificazione dei trasferimenti tra sedia a ruote e le piattaforme che gli utenti desiderano raggiungere quotidianamente, con la possibilità di monitoraggio IoT del loro stato di salute. Attraverso l’utilizzo dei sensori, la sedia non solo è in grado di monitorare i segni vitali, ma fornirà anche supporto nelle operazioni di assistenza remota e potrà integrarsi con le piattaforme di sanità elettronica (e-health).

Grazie al dispositivo JuiceAbility di Enel X, infine, la sedia a ruote di Avanchair può essere caricata tramite le infrastrutture di ricarica delle auto elettriche. Attraverso un cavo intelligente e una App, JuiceAbility consente di riconoscere le batterie delle sedie a ruote elettriche e di connetterle al sistema di stazioni di ricarica dei veicoli elettrici.