spot_img

ENEL TRA I LEADER MONDIALI DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

0

L’Enel si piazza ancora una volta tra i leader della sostenibilità su scala internazionale. Il Gruppo italiano è stato riconfermato nella FTSE4Good Index Series, che classifica le migliori imprese al mondo in termini di pratiche e trasparenza a livello ambientale, sociale e di governance (ESG), a seguito della revisione di FTSE4Good del primo semestre del 2021. L’azienda è stata confermata anche nella revisione semestrale dell’indice Euronext V.E (Vigeo-Eiris) World 120. Due volte all’anno, l’indice Euronext V.E World 120 classifica le 120 imprese più sostenibili fra le 1.500 principali società in termini di capitale flottante in Nord America, Asia-Pacifico ed Europa. Enel ha inoltre confermato la propria presenza negli indici regionali Euronext V.E Eurozone 120 ed Europe 120, che comprendono le 120 imprese più sostenibili fra le 500 aziende con il maggiore capitale flottante rispettivamente nell’Eurozona e in Europa.

“Il modello di business di Enel, che fa della sostenibilità il suo valore principale, integrandola lungo tutta la catena del valore, è stato riconosciuto ancora una volta da due dei principali indici del mercato finanziario che misurano la performance delle aziende a livello ambientale, sociale e di governance”, dichiara Francesco Starace, CEO e Direttore Generale di Enel. E aggiunge: “Incoraggiamo lo sviluppo sostenibile in tutti i paesi in cui operiamo, promuovendo le imprese e le tecnologie che sono in prima fila nell’affrontare le maggiori sfide che attendono la società, tra cui quella del cambiamento climatico. Questa è la strada che perseguiamo per creare valore per tutti i nostri stakeholder e mantenere la nostra posizione di leadership”.

Gli indici FTSE4Good e V.E hanno premiato l’impegno di Enel nell’integrare le pratiche ESG all’interno della strategia aziendale lungo tutta la catena del valore. FTSE4Good ha riconosciuto le pratiche e la trasparenza di Enel in più ambiti, come cambiamento climatico, biodiversità, salute e sicurezza, diritti umani, corporate governance e trasparenza fiscale. Allo stesso tempo, l’indice V.E, che ha assegnato ad Enel il primo posto nel 2020 fra circa 5.000 imprese valutate in tutti i settori di business, ha riconosciuto l’eccezionale performance di Enel a livello di sviluppo della strategia ambientale, di gestione del capitale umano e di promozione delle buone pratiche di governance.

Questa eccezionale performance e l’ottimo posizionamento raggiunto si estendono anche ad altre società quotate del Gruppo Enel, come la controllata spagnola Endesa, che ha visto ribadito il proprio posizionamento nell’indice FTSE4Good e in tutti e tre gli indici di V.E. Anche Enel Américas e Enel Chile, le controllate di Enel che operano in America Latina, sono state confermate nell’indice FTSE4Good.

La leadership di Enel in tema di sostenibilità è riconosciuta a livello mondiale anche dalla presenza del Gruppo in diversi altri rinomati ranking e indici di sostenibilità, come ad esempio il Dow Jones Sustainability Index World e Europe, gli MSCI ESG Leaders Indices, la Climate “A” List di CDP, l’indice STOXX Global ESG Leaders, il rating ISS “Prime”, il Refinitiv TOP 100 Diversity and Inclusion Index, il Bloomberg Gender-Equality Index, l’Equileap’s Top 100 Gender Equality Global Ranking, gli indici ECPI e i Thomson Reuters/S-Network ESG Best Practices Indices.

Il Gruppo sta attirando sempre maggiore attenzione da parte degli investitori socialmente responsabili, la cui quota nella società è in costante crescita e rappresenta oggi circa il 14,6% del capitale di Enel, un valore più che raddoppiato rispetto al 2014. Questo incremento, coerente con il crescente riconoscimento dell’importanza degli elementi non finanziari nella creazione di valore sostenibile a lungo termine, testimonia la crescente leadership di Enel a livello globale in termini di sostenibilità.

Enel vanta una lunga storia di inclusione nei principali indici di sostenibilità a livello mondiale, grazie all’impegno in prima linea nelle principali sfide energetiche della società, come l’economia circolare. Al seguente link è disponibile un esempio specifico di come Enel X, una delle business line globali del Gruppo Enel, stia promuovendo e accelerando la circolarità sia all’interno dell’azienda stessa sia per i proprio clienti:

https://www.enel.com/it/azienda/storie/articles/2021/04/enelx-factbook-economia-circolare

 

PARTNERSHIP ENEL-KOELLIKER PER VEICOLI ELETTRICI

0

Sviluppo di soluzioni per accelerare la diffusione della mobilità elettrica e servizi di logistica integrata nei più importanti snodi marittimi del Paese: sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato da Enel e Koelliker, azienda leader in Italia nell’importazione e distribuzione commerciale e logistica di marchi automotive. Una collaborazione che vede Enel X impegnata a offrire un supporto integrato di servizi innovativi volti allo sviluppo della mobilità elettrica e il coinvolgimento di Enel Logistics, società del Gruppo Enel nata con l’obiettivo di sviluppare poli logistici in aree all’interno di ex centrali elettriche situate in alcuni dei principali snodi marittimi del Paese.

Nello specifico, Enel Logistics potrà offrire servizi di logistica a supporto delle attività di importazione di autoveicoli elettrici, mediante la gestione di tutti gli aspetti operativi del processo. Enel X realizzerà una strategia commerciale con Koelliker per le aziende produttrici di veicoli elettrici, in particolare del mercato asiatico e USA, che hanno intenzione di portare i loro marchi in Italia. Inoltre Enel X supporterà Koelliker attraverso la fornitura di soluzioni avanzate per la ricarica dei veicoli elettrici sia in ambito domestico che urbano. Come ad esempio l’installazione delle JuiceBox di Enel X, le innovative stazioni di ricarica domestica, presso i dealers dei marchi automotive del Gruppo Koelliker; l’elettrificazione delle flotte aziendali delle aziende clienti di Koelliker e l’attivazione di stazioni di ricarica presso le sedi del Gruppo.

Dichiara Andrea Angelino, amministratore unico di Enel Logistics: “Questo accordo   conferma come riconvertire asset del Gruppo Enel, presenti in aree strategiche quali quelle portuali, in depositi doganali e rivalorizzarli, possa generare valore per i territori e per il Paese. Attraverso sinergie strategiche come quella con Koelliker possiamo contribuire allo sviluppo e alla diffusione della mobilità elettrica nel Paese, generando un circolo virtuoso tra economia circolare ed elettrificazione dei consumi, due delle principali leve della transizione energetica in atto”.

“La collaborazione con il Gruppo Koelliker conferma l’impegno di Enel X nello sviluppo di progetti e servizi che contribuiscano alla diffusione della mobilità elettrica in Italia e nel mondo”, afferma Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X: “Si tratta di una partnership che ci permetterà da una parte di offrire ai marchi automotive di Koelliker soluzioni avanzate per la ricarica domestica e pubblica dei veicoli elettrici; dall’altra di creare valore per il Paese, aprendo un canale preferenziale nel mercato asiatico per attirare in Italia nuovi produttori di auto. L’obiettivo è ribadire che la scelta di passare all’elettrico è quella vincente perché vantaggiosa sia in termini economici, che di sostenibilità ambientale, e iniziative come questa sono un chiaro esempio in questa direzione”.

“La partnership di Koelliker con Enel X e Enel Logistics darà un forte impulso allo sviluppo della mobilità sostenibile permettendo a tutti i nostri clienti di godere di una straordinaria scelta di auto, mezzi commerciali e servizi di ricarica integrati fra di loro e personalizzati per ogni esigenza di mobilità elettrica,” aggiunge Luca Ronconi, amministratore delegato del Gruppo Koelliker: “Al contempo questo accordo consente di proporci, a tutti i nuovi brand nativi elettrici, per gestire ogni aspetto del loro ingresso nel mercato della Comunità Europea. Il passaggio all’elettrico sarà quindi un viaggio senza pensieri, facile e ricco di soluzioni affascinanti”.

 

 

NEL 2019-2020 RIQUALIFICATE 17 SCUOLE DA “ENEL CUORE”

0

Sono stati 17 nell’ultimo biennio, dal 2019 al 2020, gli interventi di riqualificazione architettonica e pedagogica degli spazi scolastici di altrettanti istituti primari e dell’infanzia nelle periferie del Paese, realizzati da Enel Cuore e dalla Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi nell’ambito del progetto “Fare Scuola”. Di questi, 10 sono stati ultimati nel 2020 in piena pandemia da Covid 19, a conferma della forte sinergia tra Enel Cuore e la Fondazione che ha consentito di accelerare i lavori nonostante l’emergenza sanitaria. Le ultime riqualificazioni (vedi foto) hanno interessato gli istituti di Napoli, La Spezia, Genova, Valle Castellana (TE), Belluno, Cittareale (RI), Pinerolo (TO), Taranto. Sono stati completati, inoltre, gli interventi a Sesto San Giovanni (MI) e Palermo, sostenuti da Enel Cuore anche con il contributo di Enel Energia.

enel-cuore-4

Michele Crisostomo, presidente di Enel ed Enel Cuore dichiara: “Siamo orgogliosi di aver contribuito, insieme a Fondazione Reggio Children, a creare un modello di riferimento per l’educazione delle generazioni future. Enel Cuore è da sempre impegnata nel contrasto all’abbandono scolastico e alle disuguaglianze educative: la pandemia ha evidenziato ancora di più la necessità di progetti come Fare Scuola, che considera l’ambiente scolastico non solo un luogo per lo sviluppo pedagogico del bambino, ma anche uno spazio dove creare relazioni inclusive, avvalendosi sempre di più dello strumento digitale. In questi mesi abbiamo compreso le fragilità ma anche le straordinarie potenzialità di un sistema educativo che può, e deve essere, volano dello sviluppo sostenibile del nostro Paese”.

enel-cuore-3

 

“Ritrovare coraggio, protagonismo e identità della scuola nelle periferie, è questo l’obiettivo che avevamo con ‘Fare Scuola’ insieme a Enel Cuore”, afferma Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children. E aggiunge: “Questo obiettivo si è rafforzato durante l’esperienza pandemica, con altri dieci interventi terminati. E’ successo di più. L’idea della scuola come grande laboratorio che esprime questo progetto partecipato, si è rivelata molto preziosa sia per chi ha potuto continuare le attività in presenza, in questi spazi flessibili e molto attrezzati, sia per la didattica a distanza. Con le scuole, le comunità e gli architetti abbiamo progettato idee, perché le scuole alzassero la propria possibilità, esprimessero qualcosa di nuovo e di diverso”.

“Fare Scuola” promuove un’idea innovativa di utilizzo degli spazi scolastici che conferisce a ogni ambiente una valenza educativa. Il progetto è partito nel 2015 unendo la conoscenza dei contesti sociali di Enel Cuore e l’esperienza pedagogica della Fondazione Reggio Children: entro la fine del 2021 toccherà quota 90 interventi in scuole dell’infanzia e primarie. In cinque anni sono stati realizzati finora 76 interventi in tutto il Paese, che hanno coinvolto più di 10mila bambini, oltre 300 insegnanti e 40 progettisti.

Durante la pandemia è stata creata una piattaforma digitale attraverso la quale i docenti delle scuole coinvolte possono confrontarsi sui vari temi relativi alla didattica. Le opere hanno permesso di recuperare aree di passaggio o aule poco utilizzate, trasformandole in ambienti di ricerca, di relazione e di apprendimento di qualità. Si tratta di nuovi spazi che ospitano diverse discipline: Food Lab, Atelier Materico Digitale e Spazi Biblioteca. Il progetto “Fare scuola” è coerente con il quarto dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per l’accesso a un’istruzione equa di qualità.

enel-cuore-1

Enel Cuore sostiene progetti e iniziative di forte impatto per le comunità. Gli interventi, realizzati in collaborazione con le organizzazioni del Terzo Settore, sono articolati in quattro aree: il contrasto della povertà sociale degli anziani, l’accoglienza di famiglie e mamme in difficoltà, la qualità dell’educazione di bambini e adolescenti, l’inclusione sociale e scolastica di quelli con bisogni educativi speciali e le azioni rivolte alle generazioni future, per favorire l’inserimento lavorativo e sociale dei giovani e l’autonomia delle persone con disabilità. Si tratta di progetti rivolti a persone di tutte le età, in linea con alcuni dei 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Onu, per un modello di sviluppo che – come una fonte di energia alternativa – crea valore, inclusivo ed equo.

La Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi nasce nel 2011 a Reggio Emilia con l’obiettivo di migliorare la vita delle comunità in Italia e nel mondo promuovendo i diritti dell’infanzia, a partire dal diritto all’educazione di qualità. La Fondazione promuove la stretta relazione tra ricerca e solidarietà, con progetti e azioni in partnership con istituzioni, enti e imprese, a livello internazionale, che vogliono partecipare e contribuire all’idea di una cultura condivisa dello sviluppo e dell’innovazione, a partire dalle enormi potenzialità dell’infanzia.

 

ROMA, PIANTATI NUOVI ALBERI NEL CUORE DI VILLA BORGHESE

0

Aveva fatto notizia, qualche tempo fa, la notizia postata dal giornalista inglese Crispian Balmer, corrispondente da Roma dell’agenzia Reuters, sulla scala mobile del Galoppatoio di Villa Borghese, abbandonata al degrado e coperta di piante ed erbacce. Qualche giorno dopo, però, lui stesso s’era affrettato a pubblicare altri scatti che mostravano il grande parco pubblico della Capitale “in una luce migliore”.

Ora arriva un’altra segnalazione, inviata al nostro sito dalla signora Vittoria Grimaldi e corredata anch’essa di foto: “A Villa Borghese – scrive la lettrice – non c’è solo degrado: ecco una piccola documentazione sui nuovi alberi che vengono piantati dal Servizio Giardini del Comune di Roma”. Raccogliamo e pubblichiamo volentieri questo contributo, sebbene Amate Sponde avesse già segnalato altri lavori di manutenzione in corso a Villa Borghese intorno al laghetto: https://www.amatesponde.it/roma-il-laghetto-di-villa-borghese-si-rifa-il-look/

villa-borghese-extra

 

L’immagine della scala mobile scattata dal giornalista inglese (nella foto qui sotto) era rimbalzata sui social dall’Italia all’Inghilterra fino agli Stati Uniti, facendo il giro del mondo. Ed era  finita sul Messaggero, quotidiano della Capitale, in una pagina di Cronaca. Per smorzare le polemiche sugli ingressi al Galoppatoio, il Comune aveva replicato: “Sono accessi chiusi da 30 anni e la manutenzione è a carico del gestore del parcheggio sotterraneo”: tant’è che l’area antistante è stata delimitata per ragioni di sicurezza.

villa-borghese-scala-mobile

 

Durante l’epidemia e i mesi di lockdown, i cittadini hanno come riscoperto la Villa nel cuore della città, frequentandola più spesso e in maggior numero, soprattutto nel weekend. Basta attraversarla da Parco dei Daini fino alla terrazza del Pincio, in una qualsiasi giornata di bel tempo, per rendersene conto: gente che cammina, corre, fa jogging o ginnastica, va in bicicletta o in monopattino elettrico. Il sabato e la domenica, Piazza di Siena s’è trasformata ormai in una palestra all’aperto. Ai tempi del coronavirus, il “polmone verde” della Capitale ha offerto ai romani – oltre all’aria pulita – anche un sostegno psicologico e un conforto, quasi fosse un rifugio collettivo.

Resta il fatto, comunque, che una metropoli verde com’è Roma meriterebbe più attenzione da parte di chi si occupa dell’ambiente, delle strade e delle piazze. A parte l’annosa questione delle buche che compromettono i pneumatici delle auto, e attentano all’incolumità di chi viaggia su due ruote, la città appare spesso sporca, con i cassonetti colmi di spazzatura e attorniati da rifiuti ingombranti come televisori, frigoriferi o materassi. Il Comune deve fare, certamente, la sua parte. Ma anche i cittadini sono chiamati a una maggiore autodisciplina e responsabilità per tutelare un bene comune come Villa Borghese.

 

 

 

IDROGENO, UNA SVOLTA O UN GRANDE AFFARE?

0

Nell’orgia mediatica sulla tutela dell’ambiente, si diffonde sempre più il “falso ecologico”: tutto ormai diventa “green”, verde, sostenibile. Anche i materiali e i prodotti più in-sostenibili. E sul tema centrale delle fonti rinnovabili, alternative ai combustibili fossili e inquinanti come il petrolio, oltre all’eolico e al fotovoltaico cresce il mito dell’idrogeno.

Ma, a differenza di quello che comunemente si pensa, l’idrogeno non è una fonte energetica in senso stretto, bensì un mezzo per accumularla, un “carrier”, un portatore di energia che può essere prodotta in modo più o meno “pulito”. C’è quello buono e quello cattivo. L’idrogeno, infatti, non si trova in natura al contrario del petrolio, del gas o del carbone: per ricavarlo attraverso gli elettrolizzatori, bisogna staccarlo dalle molecole con cui è combinato, come nell’acqua e nel metano. E nel processo di produzione, si possono usare fonti diverse.

Su questo mercato, a cui il Recovery Plan destina 3,1 miliardi di euro, fa il punto in modo chiaro ed esemplare un recente articolo di Domenico Affinito e Milena Gabanelli, già autrice e conduttrice della trasmissione televisiva Report, che ora cura la rubrica “Dataroom” sul Corriere della Sera. “L’idrogeno ci salverà (ma serve tempo)”, annuncia il titolo. Nel testo, come si legge nello stesso sommario, gli autori avvertono che “quello pulito si produce solo con energia rinnovabile, l’industria petrolifera invece vuole utilizzare il metano”.

Nell’articolo sul Corriere, Affinito e Gabanelli spiegano che esiste l’idrogeno verde, ma anche quello grigio e blu. A ciascun colore, corrisponde un metodo diverso di produzione. Quello verde, il più ecologico, si ricava attraverso gli elettrolizzatori dall’acqua e da energia proveniente da fonti rinnovabili: e perciò, non produce CO₂ (vedi schema sotto). Al momento, rappresenta il 4% della produzione mondiale.

idrogeno-schema

Per l’idrogeno grigio e per quello blu, invece, la materia prima sono i combustibili fossili ed entrambi vengono prodotti utilizzando combustibili fossili. Nel primo caso, per ogni chilogrammo di idrogeno se ne generano 9 di anidride carbonica. Per l’idrogeno blu, la CO₂ viene catturata e stoccata nei giacimenti esausti delle grandi compagnie petrolifere: da qui, il loro forte interesse economico. “È quello che vorrebbe fare l’ENI – scrivono i due giornalisti – nel suo giacimento di metano esausto di fronte a Ravenna”. Insieme l’idrogeno grigio e quello blu coprono al momento il 96% del mercato.

L’idrogeno verde, dunque, è l’unico effettivamente pulito e sostenibile. Ma – come già detto – rappresenta soltanto il 4% della produzione mondiale e non c’è abbastanza energia rinnovabile per ricavarlo: dovremmo aumentarla 80 volte. Per di più, con la tecnologia attuale, non siamo in grado di farlo su scala industriale. E infine, in attesa che il costo degli elettrolizzatori si riduca secondo il trend del mercato, al momento l’idrogeno a zero emissioni costa molto più di quello grigio (dai 4 ai 6 euro a chilo contro 1,5 euro). Il verde, quindi, per ora è fuori mercato.

idrogeno-2-copia

 

In questo campo, tuttavia, l’Italia vanta grosse potenzialità. A cominciare dalla Sardegna, la regione più solare e ventosa, adatta a ospitare impianti per la produzione di energie rinnovabili, evitando che nel frattempo proceda la metanizzazione dell’isola per piazzare dovunque tubi del gas. Ma anche la Sicilia e la Puglia possono contribuire in misura determinante a questa riconversione. A patto, però, che “il potenziale passaggio all’idrogeno – come concludono Affinito e Gabanelli – non deve essere usato come giustificazione per costruire ora nuovi gasdotti, con la scusa che possono servire per il gas verde nel futuro”.

 

 

 

 

 

 

INTESA SANPAOLO 55 MILIONI PER LA SOSTENIBILITA’ A LU-VE GROUP

0

Con un totale di 55 milioni di euro, Intesa Sanpaolo ha scelto di finanziare la crescita sostenibile al centro del progetto di sviluppo di LU-VE Group, la multinazionale varesina quotata su MTA, tra i principali operatori al mondo nel settore degli scambiatori di calore ad aria (nella foto, impianti destinati alla Cina). Un prestito S-Loan pari a 30 milioni è finalizzato a sostenere il capitale circolante e i piani di sviluppo dell’azienda incentrati su nuovi programmi ESG (Environmental, Social, Governance) già strategici per la società.

A questo si aggiunge un finanziamento pari a 25 milioni di euro che LU-VE ha ottenuto, a valere sul plafond di 6 miliardi che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha destinato allo sviluppo dell’Economia Circolare: l’obiettivo è quello di sostenere le migliori aziende del territorio nel perseguire piani di crescita responsabile, per promuovere la loro capacità progettuale nonostante il difficile momento condizionato dalla pandemia in corso. In particolare, l’operazione S-Loan ha l’obiettivo di supportare attività di forte impatto ambientale e sociale che si traducono nell’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili e nel supporto delle associazioni operanti nel no profit e nel sostegno personale e professionale alle categorie svantaggiate.

L’amministratore delegato di LU-VE Group, Matteo Liberali, dichiara: “LU-VE è da sempre molto sensibile alla sostenibilità e al rispetto ambientale, sono temi che fanno parte del nostro DNA aziendale. È proprio in questa direzione che sono orientati i nostri progetti futuri: l’obiettivo è proseguire il percorso di innovazione e crescita interpretando le nuove esigenze di rispetto ambientale. Siamo felici che Intesa Sanpaolo abbia riconosciuto il nostro impegno in obiettivi sempre più sostenibili, che sono stati e continuano a essere fondamentali perché hanno consentito la crescita economica del Gruppo”.

Tito Nocentini, direttore regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, afferma: “Questo significativo finanziamento erogato a un’eccellenza quale LU-VE testimonia l’importanza di creare relazioni virtuose tra partner che condividono valori comuni e l’impegno a crescere, promuovendo tali valori. La transizione sostenibile passa anche attraverso la crescita e lo sviluppo delle PMI che mostrano di comprendere e governare il proprio impatto sociale, ambientale e di governance, al quale la banca affianca a sua volta il proprio supporto e la propria partecipazione. In particolare, il prestito S-Loan di Intesa Sanpaolo legato a obiettivi di sostenibilità, come in questo caso, è stato rafforzato di recente con un ulteriore scopo solidale e di alto impatto sociale: la banca infatti destinerà una donazione per ogni prestito erogato, che diventa così un’ulteriore occasione per accrescere anche il proprio impatto sociale in un sistema di reciprocità con l’impresa”.

LU-VE si avvale di circa 3.500 collaboratori ed è in prima linea tra le realtà più dinamiche del panorama industriale italiano con una forte spinta all’internazionalizzazione, grazie a una ramificata rete internazionale di 16 stabilimenti produttivi in Europa, Russia, Cina, India e Stati Uniti. L’attenzione alla sostenibilità rappresenta uno dei tratti distintivi del Gruppo fin dalla sua fondazione.

Dal 1986 a oggi, attraverso progetti di ricerca sui nuovi refrigeranti, LU-VE Group vanta un track record di installazioni a CO2 di grande successo in Europa, America Latina, Medio Oriente e Asia. Nel 2004, la società ha realizzato il primo impianto transcritico d’Europa (Coop Tägipark a Wettingen, Svizzera), puntando su fluidi refrigeranti naturali e rispettosi dell’ambiente e sta potenziando sempre di più l’introduzione nei suoi scambiatori di calore dei fluidi refrigeranti naturali (anidride carbonica, ammoniaca e propano) con zero o bassissimo ODP (Ozone Depletion Potential) e GWP (Global Warming Potential), in sostituzione degli idrofluorocarburi (HFC). Nel 2020, per esempio, è stato installato il primo impianto in Ucraina, destinato a un supermarket (Silpo, a Kiev, Ucraina) a zero impatto ambientale, equipaggiato con pompe di calore, energia solare e un impianto di refrigerazione ad alta efficienza ad anidride carbonica. Nel 2018, è partita la nuova sfida: spostare “l’equatore della CO2” e rendere questa tecnologia efficiente anche in paesi in cui prima non era possibile. Due impianti pilota sono in funzione in India (INDEE Project presso l’ITT – Indian Institute of Technology Madras di Chennai) e ad Amman in Giordania, dove è in funzione uno dei più avanzati sistemi di refrigerazione a CO2 per supermarket della regione, nell’ambito di un progetto sviluppato dall’United Nations Industrial Development Organization (UNIDO), con il supporto del ministero dell’Ambiente giordano.

Questi valori hanno trovato piena condivisione nella soluzione proposta da Intesa Sanpaolo attraverso il finanziamento S-Loan, che prevede il monitoraggio degli obiettivi rilevati nell’ambito della nota integrativa del bilancio della società. Il primo Gruppo bancario italiano ritiene fondamentale promuovere lo sviluppo di una economia sostenibile, favorendo lo sviluppo di tale cultura in particolare nelle PMI, riconoscendo la rilevanza degli investimenti che vengono inquadrati nei tre criteri guida ESG. Con il finanziamento a medio-lungo termine denominato S-Loan, le imprese possono contare così su supporto finanziario per interventi verso una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa. Per ogni anno in cui l’impegno sarà rispettato, verrà riconosciuto uno sconto sul finanziamento per premiare i risultati conseguiti.

TIM, INTERNET ULTRAVELOCE VIA SATELLITE IN ZONE SCOPERTE

0

Per superare il digital divide e offrire una connessione più veloce a livello nazionale, TIM lancia il nuovo servizio Internet satellitare in via sperimentale riservato ai propri clienti di linea fissa ubicati nelle aree non ancora raggiunte dalla rete broadband e ultrabroadband.  Grazie a questo nuovo servizio i clienti avranno la possibilità di navigare con velocità fino a 100 Megabits/secondo in download, sfruttando la connettività del satellite Konnect di Eutelsat riservato a TIM in esclusiva per il territorio italiano. Con questa iniziativa, l’Azienda guidata dall’ad Luigi Gubitosi rafforza la propria offerta, portando la connettività ultraveloce nelle zone non ancora raggiunte dalla fibra e dal Fixed Wireless Access (FWA).

I primi 3.000 clienti che aderiranno potranno sperimentare in esclusiva il nuovo servizio satellitare che sarà proposto commercialmente da TIM nei prossimi mesi. Ai clienti sarà consegnato un kit satellitare, in comodato d’uso gratuito, comprensivo di parabola, trasmettitore esterno e modem Wi-Fi. L’installazione, gratuita, sarà effettuata da un tecnico specializzato.  La sperimentazione è attiva sulla quasi totalità del territorio nazionale e si concluderà entro il prossimo ottobre: i clienti potranno poi scegliere di aderire alla nuova offerta commerciale.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa e per aderire alla sperimentazione, i clienti interessati hanno a disposizione i consueti canali e la pagina dedicata: https://www.tim.it/fisso-e-mobile/fibra-e-adsl/tim-internet-satellitare.

ACCORDO TIM PHILIP MORRIS PER RIDURRE EMISSIONI CO2

0

Con le nuove tecnologie, si possono anche ridurre le code e le soste dei Tir, abbassando così le emissioni di CO₂ a vantaggio dell’ambiente. TIM e Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna hanno siglato un accordo per la realizzazione di un importante progetto di digitalizzazione degli accessi e della logistica nello stabilimento di Crespellano, in provincia di Bologna (nella foto), basato sulle applicazioni dell’Internet of Things. La collaborazione prevede l’utilizzo di un innovativo sistema di Yard Management (gestione dei piazzali di sosta) realizzato da TIM e Olivetti, digital farm per l’IoT del Gruppo, che permetterà di migliorare ulteriormente la pianificazione e il tracciamento dei flussi dei mezzi di trasporto e delle merci in ingresso, in stazionamento e in uscita dal sito produttivo, riducendo al minimo i tempi di attesa degli autotrasportatori.

Il cuore della soluzione è rappresentato da un’applicazione digitale, basata su tecnologie IoT, che consente di evitare il formarsi di code e stazionamenti. Un’innovazione che avrà anche importanti effetti positivi sull’ambiente, permettendo una consistente riduzione delle emissioni di CO₂. La digitalizzazione della logistica consentirà, inoltre, di assicurare maggiore sicurezza e trasparenza nei processi informativi della filiera facilitando i controlli delle autorità preposte.

“Siamo particolarmente orgogliosi di realizzare con il gruppo Philip Morris questo progetto dedicato a un sito produttivo di grande rilievo per l’economia del territorio e che rappresenta un efficace esempio di collaborazione con gli attori delle diverse filiere produttive”, dichiara Federico Rigoni, Chief Revenue Officer di TIM: “L’iniziativa è in linea anche con la nostra strategia nei distretti industriali italiani, dove con le nostre infrastrutture e competenze all’avanguardia vogliamo affiancare nella trasformazione digitale sia le piccole realtà di eccellenza sia importanti aziende attente alle potenzialità offerte dalle tecnologie nella creazione di valore per l’ecosistema”.

“Il progetto con TIM va nella direzione di un costante miglioramento nell’efficienza delle nostre strutture produttive in una logica di sostenibilità”, afferma Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia. E aggiunge: “Siamo lieti di avviare una collaborazione con un’eccellenza italiana con la quale stiamo lavorando per digitalizzare sempre di più il nostro stabilimento per i prodotti senza combustione, protagonista proprio quest’anno di ulteriori, significativi investimenti”.

Il progetto conferma la costante ricerca delle migliori soluzioni tecnologiche per migliorare la sostenibilità del sito produttivo anche in sinergia con aziende di diversi settori. La partnership con il Gruppo TIM, infatti, rientra in una serie di collaborazioni e investimenti del gruppo Philip Morris nel panorama industriale italiano. Entrambe le aziende, inoltre, collaborano con il Competence Center BI-REX di Bologna – istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico nel quadro del piano governativo Industria 4.0 – con focus specifico sul tema Big Data.

 

AUTO ELETTRICHE, RICARICA NELLE OFFICINE PIRELLI CON ENEL X

0

L’e-mobility passa anche dai gommisti. Pirelli ed Enel X hanno avviato un progetto che porterà all’installazione di “colonnine” della global business line innovativa del Gruppo Enel in alcuni punti vendita della rete Driver. L’accordo dà il via alla collaborazione che coinvolgerà da subito numerose officine Pirelli in Italia, poi sarà la volta della Spagna e di altri paesi europei con una roadmap in definizione. Questo progetto s’inserisce nelle diverse attività che Pirelli realizza nel campo della sostenibilità, di cui è leader mondiale per il settore Automobiles & Components in base agli indici Dow Jones Sustainability World e Europe. Nello stesso tempo, rappresenta un contributo per sostenere la diffusione delle auto elettriche che oggi trova il primo limite nella mancanza di capillarità delle infrastrutture di ricarica in Italia.

RICARICA E SERVIZI DI ASSISTENZA

La collaborazione tra Pirelli ed Enel X fa parte di un progetto europeo di sviluppo dei servizi Driver per la e-mobility, segmento in costante crescita e a cui le officine Driver Pirelli dedicheranno sempre più attenzione nell’offerta di servizi. Oltre all’installazione della stazione di ricarica, è previsto anche un percorso di formazione specifica per il rivenditore.

Gli impianti presso i centri Driver Pirelli saranno disponibili in diverse dimensioni, a seconda delle caratteristiche del territorio e del volume di traffico dell’officina. In particolare, Enel X metterà a disposizione dei dealer Driver caricatori fra i 22 KW e i 50 KW di potenza, capaci di ricaricare anche più veicoli contemporaneamente. Qualora le officine Driver Pirelli valuteranno l’opportunità di installare “colonnine” accessibili al pubblico, queste saranno visibili sulle app di diversi Mobility Service Provider: come JuicePass di Enel X, l’app facile e intuitiva da utilizzare che permette di cercare le installazioni vicine, di prenotarle pagarle monitorando costantemente lo stato di ricarica del veicolo. A oggi sono circa 13mila i punti di ricarica attivati da Enel X sul territorio italiano: tra questi, anche i nuovi HPC (High Power Charging), caricatori con una potenza fino a 350 KW che permettono di ricaricare un veicolo elettrico in circa 20 minuti.

PIRELLI E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Anticipando un mercato in forte crescita, Pirelli ha già sviluppato una gamma specifica di pneumatici per le vetture elettriche, denominata Pirelli Elect, che garantisce una bassa resistenza al rotolamento permettendo un minor consumo di energia e un conseguente incremento della durata delle batterie, un limitato rumore a bordo, un grip immediato per far fronte alla coppia tipica dei motori elettrici e una struttura adatta a supportare il peso del veicolo, più elevato rispetto a quelli a motore termico a causa della presenza del pacco batterie. Lo sviluppo di prodotti che guardano alla nuova mobilità è inoltre coerente con la strategia di sostenibilità di Pirelli, il cui impegno è testimoniato dalla continua attività di Ricerca e Sviluppo nel campo dei materiali e dei processi. L’approccio Eco Safety Design del reparto R&D di Pirelli, in particolare, punta a massimizzare il rispetto per l’ambiente dei nuovi prodotti e di sicurezza per le persone in viaggio, abbracciando l’intero ciclo di vita del prodotto fin dalla sua progettazione. Al 2025 Pirelli punta a ridurre del 25% le emissioni assolute di CO₂ rispetto al 2015 e utilizzare il 100% di energia elettrica rinnovabile, consentendo al gruppo di raggiungere nel 2030 la carbon neutrality per energia sia elettrica sia termica.

Dichiara Daniele Deambrogio, CEO Pirelli Italia: “Pirelli prosegue con sempre maggiore decisione sulla strada della sostenibilità, a partire dal prodotto con la massima attenzione al suo intero ciclo di vita, che inizia con scelte attente sui materiali utilizzati e si conclude con la possibilità di recuperare parti del pneumatico una volta dismesso. Il contributo che assieme a Enel X daremo all’infrastruttura di ricarica per le auto elettriche, è una nuova tappa del percorso  verso un impatto ambientale sempre inferiore e conferma la visione ampia dell’azienda nei confronti della sostenibilità”.

Commenta Augusto Raggi, Responsabile Enel X Italia: “La strategia di Enel X per una rapida diffusione della mobilità elettrica passa necessariamente attraverso partnership con i più importanti operatori del settore. L’accordo con Pirelli è la naturale conseguenza di questo approccio, perché si tratta di un partner con il quale condividiamo la visione della mobilità sostenibile del presente e del futuro”.

 

FESTA DELLA REPUBBLICA, INNO ALLA “GRANDE BELLEZZA”

0

Un’inedita versione dell’Inno di Mameli, per festeggiare il 75° anniversario della Repubblica e la fine del lockdown all’insegna della Grande Bellezza italiana, è stata postata su YouTube da Cristiana Pegoraro Piano, pianista ternana di fama internazionale. “Questo mio nuovo arrangiamento – spiega lei stessa – è diventato la colonna sonora del video L’Italia s’è desta, girato presso la Rocca Albornoz di Narni (Terni), una bellissima fortificazione medievale edificata nel 1367 e che fu sede di cardinali, papi e imperatori”.

Il video si apre negli ambienti della Rocca. Le scene girate nel Salone degli Onori e nel cortile interno rappresentano il periodo difficile dell’ultimo anno, durante il quale gli italiani si sono ritrovati rinchiusi nelle loro case per la pandemia. Anche il tricolore è raffigurato come se fosse ammainato, a terra, in memoria delle tantissime vittime del Covid. Le prime note dell’Inno Nazionale vengono eseguite al pianoforte con un ritmo lento e solenne. Poi l’inizio della rinascita: le finestre della Rocca tornano ad aprirsi, le immagini si spostano all’esterno, il ritmo della colonna sonora si fa incalzante e brioso. E il video si conclude con la protagonista che, come nell’immagine iconica dell’“Italia Turrita”, brandisce al vento il tricolore rivolgendo lo sguardo alla lussureggiante Conca Ternana, come a guardare verso un futuro migliore.

rocca-albornoz-interno
Il Salone degli Onori

Commenta la pianista: “Sono molto felice e onorata di contribuire con questo video alle celebrazioni per il 75° anniversario della Repubblica, un’importante ricorrenza che coincide anche con l’inizio del ritorno alla vita normale per tutti gli italiani. Realizzare queste riprese è stata anche un’esperienza personale: ho ricordato il periodo peggiore, quello del lockdown nazionale, il cambio repentino della mia vita di artista, le tante difficoltà, il diffondersi della paura, le vittime del contagio. Ma è stato bello mostrare anche il momento della ripartenza, dell’Italia che ‘s’è desta’ come recita l’Inno di Mameli, che torna a guardare avanti. Buona Festa della Repubblica!”.

cristiana-pegoraro-piano
La pianista Cristiana Pegoraro Piano

Da Wikipedia: la Rocca di Narni fu costruita nel 1367 a fini difensivi per volere del cardinale Egidio Albronoz ed è a 332 metri sul livello del mare. Domina l’abitato e la valle del fiume Nera da una posizione strategica favorevolissima. Sovrasta, da un lato, la conca Ternana, consentendo di controllare le vie di accesso per Perugia, Amelia e Terni; dall’altro lato si affaccia verso sud-sud ovest, dominando la via Flaminia e la strada verso Orte ed il Lazio. Questa posizione ne ha fatto, storicamente, la sentinella alla porta sud dell’Umbria.

rocca-albornoz-cortile
Il cortile interno della Rocca

Costruita secondo precisi schemi difensivi, protetta da una robusta cinta muraria e circondata da un fossato, la Rocca sopportò non pochi assalti, fra cui quello dei Lanzichenecchi di ritorno dal Sacco di Roma del 1527dalle milizie ternane, che invece conquistarono e devastarono la sottostante città di Narni. Al comando della fortezza, si alternarono vari castellani e fra le sue mura furono ospitati Papi come Bonifacio IX e Niccolò V. Dopo alterne vicende e un generale decadimento, è stata acquistata e restaurata dal Comune di Narni e dalla Provincia di Terni che l’hanno riportata al suo antico splendore con uno stanziamento di circa 2,4 milioni di euro.

IL VIDEO CON LA COLONNA SONORAhttps://www.youtube.com/watch?v=DoxX1Qsk-LM