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PARTNERSHIP ENEL-A2A NELLA DISTRIBUZIONE ELETTRICA A MILANO E BRESCIA (1,2 MILIARDI)

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Con l’obiettivo di razionalizzare la gestione delle reti di distribuzione che interoperano in Lombardia, il Gruppo Enel – attraverso la controllata e-distribuzione S.p.A. (“e-distribuzione”) – ha firmato un accordo per cedere a A2A il 90% del capitale sociale di un veicolo societario di nuova costituzione (NewCo), in cui saranno conferite le attività di distribuzione elettrica in alcuni comuni delle province di Milano e Brescia. In base a questa intesa, A2A riconoscerà a Enel un corrispettivo di circa 1,2 miliardi di euro, definito sulla base di un Enterprise Value (riferito al 100%) pari a circa 1,35 miliardi di euro. L’importo sarà versato al closing ed è soggetto a un meccanismo di aggiustamento prezzo tipico per questo tipo di operazioni.

Al perfezionamento dell’operazione, e-distribuzione manterrà una partecipazione pari al 10% del capitale sociale di NewCo, funzionale alla fase di start-up della società. Questo sarà oggetto di un meccanismo di opzioni put e call, esercitabili a partire dal primo anno successivo alla data di perfezionamento dell’operazione. Sono previsti, inoltre, specifici accordi tra le parti attraverso i quali e-distribuzione garantirà le attività di supporto per assicurare la continuità del servizio.

Si prevede che l’operazione genererà nel 2024 un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Enel pari a circa 1,2 miliardi di euro e un impatto positivo sull’utile netto reported del Gruppo pari a circa 1 miliardo di euro. Laddove si giunga, successivamente alla data odierna e prima del closing dell’operazione, a una puntuale definizione di ulteriori attività che e-distribuzione potrà svolgere per NewCo e le stesse siano riflesse in accordi specifici, e ciò dovesse configurare un modello di Stewardship industriale, i citati effetti economici potrebbero essere rilevati anche sui risultati ordinari del Gruppo.

Il closing dell’operazione, previsto entro il 31 dicembre 2024, è subordinato ad alcune condizioni sospensive, tra le quali il rilascio dell’autorizzazione Antitrust, il positivo completamento della procedura in materia di golden power presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’ottenimento del provvedimento di voltura delle concessioni del servizio di distribuzione elettrica a favore di NewCo.

L’operazione, inclusa nel Piano Strategico 2024-2026, è coerente con l’obiettivo di sostenibilità finanziaria del Gruppo. Questo Piano prevede circa 12,2 miliardi di euro di investimenti nel triennio per le reti in Italia a beneficio dei 31 milioni di utenti finali che e-distribuzione continuerà a servire, in circa 7.300 comuni sul territorio nazionale, successivamente al perfezionamento. In concomitante con la sottoscrizione dell’accordo, è stato sottoscritto inoltre un Memorandum of Understanding (“MoU”), non vincolante, finalizzato a esplorare l’eventuale acquisizione – da parte della società controllata da Enel – di alcune attività di distribuzione elettrica attualmente nella titolarità di A2A, al di fuori delle province di Milano e Brescia.

 

UNA TEMPESTA DI VENTO DIVIDE LEGAMBIENTE E ITALIA NOSTRA: LITE SULLE PALE EOLICHE

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Una tempesta di vento investe l’ambientalismo italiano. E scuote due storiche associazioni, come Legambiente e Italia Nostra, alimentando il fuoco delle polemiche. L’oggetto del contendere è lo sviluppo dell’energia eolica nel nostro Paese. La prima associazione lo difende a spada tratta, in funzione delle rinnovabili; mentre la seconda lo contrasta in nome della difesa del paesaggio e passa perciò all’attacco di Legambiente. Ne dà conto il quotidiano La Stampa di Torino, con un articolo a firma di Franco Giubilei. In questa diatriba, non si può dimenticare che il giornale in questione fa capo alla famiglia Agnelli-Elkann e quindi all’ex Fiat, da sempre refrattaria – per non dire ostile – alla diffusione dell’auto elettrica.

A innescare la miccia, è stata Legambiente imputando alle Soprintendenze “ritardi, burocrazia e contenziosi che bloccano parchi eolici e fotovoltaici”. Italia Nostra ha subito contrattaccato, accusando l’altra associazione di essere la “lobby delle rinnovabili”, come se questa fosse di per sé una colpa. Il fatto è che Legambiente, fedele alla sua tradizione di concretezza e pragmatismo, tende a preoccuparsi più delle conseguenze provocate dall’inquinamento atmosferico e dalle emissioni nocive: e cioè il cambiamento climatico, la desertificazione, il riscaldamento globale, i danni per l’ambiente e per l’agricoltura. Sull’altro fronte, invece, Italia Nostra tiene di più alla tutela del paesaggio, minacciato a suo parere dalle trasformazioni indotte dalle rinnovabili (pale eoliche, pannelli fotovoltaici sulle case e sul terreno, nei centri storici).

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Convinti che sia opportuno perseguire alleanze con le imprese più innovative e  con le istituzioni più sensibili e illuminate, i dirigenti di Legambiente – insieme a quelli del Fai e del Wwf – hanno chiesto al ministero della Cultura di elaborare “linee guida per garantire l’integrazione degli impianti rinnovabili” nel territorio e nell’habitat naturale. Un approccio soft, insomma, nel rispetto dell’ambiente. Dall’altra parte, Italia Nostra interpreta un integralismo paesaggistico, come se le pale eoliche o i campi fotovoltaici – opportunamente collocati in un determinato contesto – fossero peggio dei tralicci dell’alta tensione che attraversano le nostre campagne e a volte deturpano le nostre coste. La stessa associazione impugna gli articoli dell’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, pubblicati sul Messaggero dell’immobiliarista Francesco Gaetano Caltagirone, in cui il Professore ricordava polemicamente che l’apporto del nostro Paese nella riduzione dell’anidride carbonica è praticamente irrilevante.

È vero, come osserva Prodi, che l’Italia produce il 7% della CO₂ in Europa e che il nostro Continente ne produce in totale appena l’1% di quella mondiale. Ed è anche vero che la Cina, grande produttrice di pannelli fotovoltaici, ne immette invece nell’atmosfera il 25%. Ma nulla impedisce che i Paesi europei, sulla strada della transizione ecologica, possano entrare su questo mercato e fare concorrenza alle imprese cinesi. Com’è pure vero che l’inquinamento prodotto principalmente da Pechino e da Shangai non può costituire l’alibi per giustificare i ritardi dell’Occidente. Ma, comunque, l’aria che noi italiani respiriamo è quella che insiste sulla nostra Penisola.

“Una frattura profonda e di sostanza – conclude l’articolo di Giubilei – che indebolisce il fronte ambientalista, anche se Italia Nostra sottolinea di essere nata per proteggere il paesaggio e di appartenere marginalmente a quel mondo”. Solo che non si difende il paesaggio se non si difende l’ambiente. E occorre trovare, perciò, un punto d’incontro o magari di compromesso per tutelare un patrimonio naturale che non appartiene a questa o a quella associazione, bensì all’intera collettività.

ENERGIE RINNOVABILI, RECORD DI ENEL GRIDS NEL 2023: 540MILA LE NUOVE CONNESSIONI (+56% SU 2022)

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Con 540mila nuove connessioni di produttori e prosumer (produttori-consumatori), Enel Grids – la business line globale del Gruppo Enel dedicata alla distribuzione di energia elettrica –   ha raggiunto nel 2023 una cifra record. L’aumento è stato del 56% rispetto a quello realizzato nell’anno precedente. Queste connessioni, di cui il 90% circa si trova in Europa, hanno aggiunto 7,9 GW di capacità rinnovabile ai sistemi di distribuzione nelle regioni in cui Enel opera. L’Italia rimane il mercato più dinamico del Gruppo: durante tutto il 2023 sono state aggiunte quasi mille nuove connessioni di generazione distribuita al giorno (circa 360mila in totale), arrivando a un numero totale di circa 1,5 milioni di connessioni di produttori e prosumer.

ENEL GRIDS foto 2

“A oggi, in Enel ogni mese assistiamo a una media di 45.000 nuove connessioni di produttori e prosumer alle reti di distribuzione che gestiamo in tutto il mondo”, dichiara Gianni Vittorio Armani, Direttore Enel Grids e Innovability. E aggiunge: “Questi numeri da record evidenziano come la crescita della generazione rinnovabile nel mondo sia guidata non solo dalla produzione a livello industriale, ma anche da iniziative promosse dai clienti a livello locale che contribuiscono in modo significativo a ridurre il consumo di combustibili fossili e a generare elettricità a zero emissioni di CO2. Molti prosumer installano anche delle batterie per rendere i propri consumi più flessibili e modulare domanda e offerta di energia. I prosumer, che rappresentano dei player chiave verso un nuovo paradigma di generazione distribuita, scelgono l’elettrificazione anche per cucinare e per il riscaldamento, oltre che per ricaricare i veicoli elettrici. Nel complesso, questa cultura dell’indipendenza energetica sta producendo un importante cambiamento nel ruolo delle reti di distribuzione dell’elettricità, che stanno diventando dei veri e propri elementi abilitanti per l’elettrificazione e la transizione energetica”.

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La capacità rinnovabile complessiva di piccola e media taglia collegata alle reti Enel in tutto il mondo supera attualmente i 68 GW, provenienti da circa 2 milioni di connessioni di produttori e prosumer. Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla crescente hosting capacity e all’elevato livello di digitalizzazione delle reti di distribuzione.

Dei 7,9 GW connessi da Enel nel 2023, in Italia ne sono stati realizzati 4,7 GW. La capacità connessa nel nostro Paese lo scorso anno si è concentrata nelle regioni settentrionali, con 2,6 GW, con ulteriori 1,1 GW allacciati nelle regioni centrali. Le regioni meridionali e le isole hanno contribuito anch’esse in modo significativo con 1 GW di nuova capacità. Complessivamente, a oggi Enel ha collegato circa 39 GW alle sue reti di distribuzione in Italia.

 

MILANO, TRE MILIONI DA INTESA SANPAOLO AL “CENTRO TOG” PER LA DISABILITA’ INFANTILE

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Con un finanziamento di tre milioni di euro, Intesa Sanpaolo sostiene il progetto di Fondazione Together To Go – TOG per la realizzazione del nuovo centro TOG Carlo De Benedetti, il polo di eccellenza per la disabilità infantile. L’operazione è stata seguita dalla Direzione Impact che, all’interno della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, fornisce supporto creditizio alle Organizzazioni Non Profit e crea sinergie tra pubblico e privato per rendere più efficace l’intervento sociale nei territori.

Il finanziamento si inserisce in un sostegno più ampio del Gruppo Intesa Sanpaolo a favore della Fondazione Together To Go – TOG, in linea con il proprio impegno a voler diventare la prima Impact Bank al mondo e dare un reale contributo sociale al bene della collettività e alla riduzione delle disuguaglianze. Impegno che ha confermato destinando 1,5 miliardi di euro nel quinquennio 2023- 2027 a supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali e dotandosi di un’unità organizzativa dedicata, “Intesa Sanpaolo per il Sociale”, al fine di rafforzare la strategia d’intervento a favore del Paese, dei territori e delle comunità.

La Fondazione TOG ha una nuova casa in via Livigno 1, angolo viale Jenner a Milano, nell’area che ospitava le ex docce pubbliche (il rendering nella foto in alto). La riqualificazione dell’immobile costituisce per TOG una tappa verso il futuro e per Milano una grande opportunità: il progetto coinvolge non solo l’utenza del Centro Sanitario, ma anche i cittadini e il territorio.

ISP stanza riabiltativa

Nel nuovo centro sono state trasferite tutte le attività, ampliati gli spazi a disposizione e inclusi i nuovi servizi e laboratori dedicati all’acquisizione e al perfezionamento di abilità professionali dei ragazzi, utili al loro inserimento nell’attività lavorativa. Per affiancare l’attività fisioterapica (foto sopra), è stata realizzata inoltre una piscina per i trattamenti di idroterapia (foto sotto), da affiancare all’attività fisioterapica. La Fondazione Tog ha intrapreso questo progetto per poter accogliere più bambini nei percorsi riabilitativi gratuiti e per distinguersi come centro di eccellenza e modello di buona sanità sul territorio regionale e nazionale.

ISP piscina coperta

Dichiara Antonia Madella Noja, Segretario generale e direttore del Centro TOG dichiara: “Voglio ringraziare a nome di Fondazione TOG il Gruppo Intesa Sanpaolo per aver creduto nel progetto Centro TOG Carlo De Benedetti, attraverso un sostegno eccezionale. Il contributo ha reso possibile concretamente la realizzazione degli spazi che oggi ospitano uno dei centri riabilitativi più all’avanguardia di Milano e della Lombardia. Il Centro TOG vuole diventare il polo di riferimento per la disabilità e le fragilità infantili e adolescenziali e la consapevolezza di essere sostenuti da un Gruppo così importante ci incoraggia e ci induce a lavorare con ancora più passione e impegno.”

Afferma Andrea Lecce, responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo: “Vogliamo continuare ad assicurare il supporto finanziario a iniziative come quella di Fondazione Together To Go – TOG di rilievo sociale e di inclusività, rivolta al benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. La Direzione Impact eroga circa 300 milioni di euro di finanziamenti ogni anno e le nostre 600 persone specializzate e vocate al mondo del sociale sono impegnate nell’agevolare le imprese non profit nell’accesso al credito e nell’accompagnarle nei loro progetti di crescita orientata al bene comune”.

 

ULTIMA SPIAGGIA, IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA: “SCADUTE LE CONCESSIONI BALNEARI A FINE 2023”

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Alla vigilia della stagione balneare, il Consiglio di Stato conferma la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre del 2023. Il massimo organo amministrativo del Paese obbliga così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe alla fine di quest’anno, richiamandosi “ai principi della Corte di Giustizia Ue” per dare “immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”, secondo la direttiva Bolkestein. Nella sentenza si sottolinea che la risorsa spiaggia “è scarsa”, cioé limitata rispetto al territorio nazionale, contraddicendo così la mappatura inviata a Bruxelles dal governo italiano che aveva “allungato” artificialmente il litorale italiano di circa tremila chilometri, da 8mila e 11mila, in modo da comprendere anche le zone rocciose. Ma proprio su questo punto si era concentrata la battaglia dei titolari di stabilimenti: in base alle regole Ue, infatti, non scatta l’obbligo di messa a gara se una risorsa non presenta caratteristiche di scarsità. E intanto il Tar di Bari autorizza la proroga di 21 concessioni.

SPIAGGE TOP

La sentenza del Consiglio di Stato riguarda un ricorso presentato nel 2023 dal proprietario di uno stabilimento balneare a Rapallo. I giudici amministrativo si richiamano ora alle indicazioni della Corte di Giustizia europea (20 aprile 2023) e a tutta la giurisprudenza europea precedente, di dare corso immediatamente alla procedura di gara per favorire la concorrenza nell’assegnazione delle concessioni. Di conseguenza, sottolineano l’obbligo per i Comuni di disapplicare le deroghe confermando la scadenza delle concessioni al 31 dicembre dello scorso anno.

In base alla direttiva Bolkestein, l’Italia è tenuta a mettere a gara le concessioni. Finora però nessun governo lo ha fatto, per non contrastare la lobby dei balneari, ricorrendo a vari rinvii ed escamotage. Ma adesso l’Europa sollecita l’esecutivo in carica a fornire cifre più accurate e veritiere.

In questo quadro di incertezza generale,  Comuni interessati si muovono in ordine sparso. Quello di Jesolo, sul litorale veneto, ha messo a gara due concessioni giunte a scadenza. I titolari uscenti hanno perso. Altri comuni tra cui Rimini e Ravenna, hanno prorogato di un anno l’avvio delle gare, altri hanno semplicemente prorogato le concessioni in essere.

SPIAGGIA di Fegina

In molti casi i canoni annuali risultano irrisori. Secondo un rapporto della Corte dei conti, da 12mila concessioni lo Stato incassa ogni anno appena 92 milioni di euro. In media, circa 7.600 euro a stabilimento, a fronte di fatturati medi stimati in 260mila. Lo scorso dicembre il ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, ha deciso di ridurre ulteriormente i canoni del 4,5%.

Attacca in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs (Alleanza Verdi e Sinistra), Angelo Bonelli (nella foto sotto): “Con la sentenza del Consiglio di Stato, viene sbugiardato il lavoro di mappatura delle spiagge del governo Meloni che aveva allungato le spiagge italiane per dimostrare che sono un bene disponibile e quindi non mandare a gara le attuali concessioni demaniali”.

ANGELO BONELLI

Reagiscono i dirigenti di Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “La mappatura delle coste, svolta nei mesi scorsi dal tavolo tecnico sulla base dei dati forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è frutto di un lavoro serio che ha visto coinvolti tutti i ministeri competenti. I risultati di tale lavoro sono oggetto dell’interlocuzione in corso tra il governo e la Commissione europea, volto a superare la procedura di infrazione e a definire una norma di riordino dell’intero settore che dia certezza agli operatori e alle amministrazioni locali”.

A sua volta il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli, si dichiara “sgomento per l’ennesima sentenza del Consiglio di Stato che non rispetta neppure la legge Draghi sui termini del 2024 in attesa di una riforma del settore balneare; né il lavoro richiesto dalla direttiva servizi sulla mappatura che il governo sta gestendo; né tantomeno il negoziato formale con la Commissione Ue per una riforma che riteniamo ormai necessaria per mettere ordine al settore”.

Per il momento, il governo ha preso tempo. Ma la stagione estiva incalza: siamo arrivati davvero all’ultima spiaggia. E già si annunciano polemiche, controversie e vertenze giudiziarie.

 

IN MOSTRA L’ARTE ASTRATTA DI INTESA SANPAOLO ALLA CASA MUSEO DI AREZZO (34 OPERE)

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Alla Casa Museo dell’Antiquariato di Arezzo, parte del patrimonio di Intesa Sanpaolo, è aperta al pubblico fino al 9 giugno 2024, la mostra La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo organizzata e promossa dalla Banca, dalla Fondazione Ivan Bruschi e dalla Fondazione CR Jesi, in sinergia con Gallerie d’Italia. L’esposizione – di cui è curatore Marco Bazzini, uno dei più noti studiosi dell’odierna cultura figurativa – attinge alle prestigiose collezioni di Intesa Sanpaolo, nel quadro di un’efficace collaborazione che anche nel 2023 è stata attivata con le due Fondazioni e che avvia un innovativo percorso espositivo in due tappe, prima ad Arezzo e poi a Jesi, dal 7 dicembre 2024 al 5 maggio 2025.

Attraverso una selezione ragionata di 34 opere che costituiscono il nucleo centrale delle due tappe espositive, la mostra prende in considerazione il periodo tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio dei favolosi anni Sessanta in Italia. Un decennio o poco più in cui si ricostruisce il Paese per lasciarsi alle spalle le rovine materiali delle città, dell’economia e della società civile. E allo stesso tempo, in quello che può essere immaginato come un abbandonato e incolto territorio, inizia anche la ricostruzione di una coscienza culturale che aveva pesantemente sofferto le restrizioni del Ventennio.

Gli anni Cinquanta sono gli anni della rinascita del Paese, della formazione della Repubblica, del risvegliarsi delle arti attraverso molteplici esperienze che non risparmiano accese polemiche. Il dibattito guidato da fronti opposti che non ignorano differenti orientamenti politici, oltre che poetici, è la prova di una vera vitalità e ripresa dell’arte italiana.

Luca Benvenuti, presidente Fondazione Ivan Bruschi, commenta: “Esprimo la massima soddisfazione nell’essere riusciti a organizzare ad Arezzo, grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo e con Fondazione CR Jesi, un’esposizione che offre l’opportunità ai visitatori di godere di opere di artisti di caratura internazionale come tra i tanti Afro, Burri e Fontana, oltre a una selezione di rilievo di importanti artiste come Carla Accardi e Carol Rama. Un progetto che arricchisce la proposta culturale e turistica della nostra città, che siamo molto lieti possa proseguire da fine anno nella tappa di Jesi”.

 Dichiara Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo: “La condivisione delle opere d’arte di proprietà, anche al di fuori di Gallerie d’Italia, oltre le sedi di rappresentanza e i caveau aperti al pubblico, racconta l’impegno di Intesa Sanpaolo nel mettere sempre più a disposizione un patrimonio di forte significato identitario. Il lavoro di valorizzazione intorno alle collezioni diventa a sua volta momento prezioso di dialogo con i territori e ragione di sinergia con le principali realtà del Paese”.

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Opera Alberto Burri

 L’esposizione parte presentando quella breve esperienza astratta che si manifestò tra le due guerre, con personalità come Alberto Magnelli e Corrado Cagli, per poi aprirsi a una libertà di maniere: da qui, il titolo della mostra che vuole essere anche un omaggio a Giorgio Vasari nell’anno delle sue celebrazioni, maniere che guardano all’arte polimaterica come in Alberto Burri o a nuove dimensioni come in Lucio Fontana e con lui in Edmondo Bacci e Gino Morandis.

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Opera di Lucio Fontana

Nelle sale di Casa Bruschi, i visitatori potranno ammirare le opere di giovani artisti che si indirizzano verso esperienze che scoprono il segno, come Carla Accardi, Achille Perilli e Antonio Sanfilippo (esponenti anche del gruppo Forma); ma anche il gesto, come quello rivoluzionario di Emilio Vedova. Oppure, si rivolgono a una realtà concreta che supera ogni estrazione dal reale cercata dal Movimento Arte Concreta, presente qui con Gillo Dorfles, Bruno Munari, Atanasio Soldati, Gianni Monnet. E ancora c’è chi come Birolli e Morlotti guardano alla natura con dense superfici pittoriche o, al contrario, chi scruta l’universo atomico sia del micro che del macrocosmo, Enrico Baj e Guido Biasi. Anche le artiste prendono parte a questa nuova dimensione con una sensibilità fortemente autonoma: oltre ad Accardi sono esposte opere di Carol Rama, Renata Boero, Regina e Paola Levi Montalcini.

A completare la rassegna, un nucleo di artisti che si forma in questi anni, ma che da tali premesse salta oltre l’Informale per guidare le ricerche del decennio successivo in cui si conquistano nuove dimensioni pittoriche: Toti Scialoja, Gastone Novelli, Mario Nigro ed Enrico Castellani.

“IL CAMP DELLE RAGAZZE”, INTESA SANPAOLO SOSTIENE IL PROGETTO PER OLTRE CENTO STUDENTESSE

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Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica. Intesa Sanpaolo, coadiuvata nella scelta dalla Fondazione CESVI, ha deciso di sostenere il progetto StemDays. Il camp delle ragazze della Fondazione Human+ attraverso il Programma Formula. L’iniziativa è dedicata alla sostenibilità ambientale, all’inclusione sociale e all’accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà, con un’attenzione particolare ai territori: in questo caso la Città Metropolitana di Torino. L’obiettivo è raccogliere 100.000 euro entro fine aprile, per coinvolgere oltre 100 studentesse delle scuole superiori nell’esperienza del camp immersivo di empowerment e laboratori tecnologici dedicati alle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).

Le pari opportunità fra i generi nel nostro Paese sono in noto ritardo e ciò richiede iniziative per colmare il divario. In Italia l’ambito tecnico-scientifico vede una presenza femminile molto contenuta: su 100 studentesse iscritte all’Università, solo 21 scelgono corsi di laurea STEM. Ogni mille giovani residenti in Italia, la quota di laureati STEM tra i maschi è del 19,4%, mentre quella delle laureate si attesta al 13,3% (dati Eurostat 2021).

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Attraverso il camp StemDays, ragazze di terza e quarta superiore – in un’età in cui gli stimoli risultano particolarmente efficaci – potranno vivere un’esperienza unica, utile a favorire la consapevolezza del proprio potenziale e delle proprie ambizioni, a superare i “bias di genere” (distorsioni legate al genere)  e a orientarsi nelle scelte future di vita e di lavoro. StemDays è un percorso di formazione intenso: due settimane immersive di empowerment, per favorire e la consapevolezza di sé come donne, e avvicinare all’esperienza del lavoro tecnico scientifico in team. Il lavoro sul campo insieme a un gruppo di pari, guidato da esperte/i di formazione, crea le basi per un orientamento consapevole nelle scelte future delle giovani donne.

Il momento centrale del camp sarà il project work, in cui le partecipanti faranno pratica di linguaggi di programmazione, intelligenza artificiale, sensoristica e robotica. La sperimentazione diretta delle discipline STEM darà vita ad output tecnologici funzionanti, uno per ogni gruppo di ragazze, che presenteranno in pubblico il proprio lavoro nella giornata conclusiva di StemDays.

L’obiettivo del crowdfunding è raggiungere i 100.000 euro entro fine aprile. Per sostenere il progetto con una donazione, è attiva sul sito web di For Funding Formula una pagina dedicata, con l’aggiornamento in tempo reale delle somme raccolte:

https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/stemdays-camp-torino

“Negli ultimi anni la Fondazione Human+ si è concentrata nel mettere a terra interventi concreti in linea con gli obiettivi di sostenibilità sociale promossi dalle istituzioni nazionali ed europee”, dichiara la presidente Patrizia Ghiazza. E aggiunge: “Lavoriamo per la parità di genere nel mondo dello studio e del lavoro con un approccio pragmatico, concreto. Iniziative intense e innovative come StemDays, il camp delle ragazze testimoniano la nostra volontà di incidere sulla cultura della parità, sul valore della diversità e sull’irrinunciabilità delle discipline Stem per affrontare le sfide del nostro tempo”.

Spiega Stefano Cappellari, Direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo: “Sosteniamo StemDays, contribuendo in prima persona come Banca, perché riflette il preciso impegno che Intesa Sanpaolo ha assunto nei confronti dei giovani di favorire percorsi di formazione inclusivi, volti a renderli cittadini più consapevoli. Con il medesimo principio, abbiamo fatto da apripista in Italia nella concessione dei prestiti d’onore basati esclusivamente sul merito per finanziare gli studi, e promosso il programma Giovani&Lavoro per aiutare le ragazze e i ragazzi senza occupazione ad acquisire le competenze richieste dai datori di lavoro”.

La Banca parteciperà attivamente al crowdfunding devolvendo 2 euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online e con la compartecipazione alle donazioni di diverse società del Gruppo.

VELENI IN TAVOLA: L’AGRICHIMICA, L’ALIMENTAZIONE E I PERICOLI PER LA NOSTRA SALUTE

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Nel polverone mediatico sollevato dalla protesta dei trattori, fra tante legittime rivendicazioni e richieste dei manifestanti, è passato in secondo piano un tema centrale per la difesa dell’ambiente e per la salute umana: l’uso dei pesticidi in agricoltura. In italiano, il termine più corretto sarebbe “prodotti fitosanitari”, spesso chiamati anche antiparassitari, fitofarmaci, agro-farmaci. Ma la sostanza del problema non cambia. Si tratta di prodotti chimici che i coltivatori usano per proteggere i campi, gli alberi e le piante dagli effetti del cambiamento climatico e, in particolare, dalla proliferazione di insetti o parassiti. E tuttavia, queste sostanze inquinano l’ambiente e avvelenano la frutta e la verdura che arrivano sulla tavola dei consumatori.

Sotto la pressione dei trattori, la Commissione europea ha ritirato la controversa legge che mirava a dimezzare l’uso dei pesticidi chimici nell’Unione. Salvo poi riprenderla eventualmente in considerazione dopo le elezioni di giugno, all’inizio della nuova legislatura, quando i parlamentari di Strasburgo non correranno più il rischio di essere “impallinati” nelle urne. Ma intanto il cedimento della presidente Ursula Von der Leyen alle proteste scoppiate in tutta Europa segna la prima battuta d’arresto per l’iter del Green New Deal, concepito per ridurre le emissioni nocive e i gas serra entro il 2050.

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A tutti questi temi, intrecciati strettamente fra loro, Legambiente ha dedicato nel 2023 un ampio e documentato dossier intitolato Stop pesticidi nel piatto, sottotitolo “Analisi dei residui dei fitofarmaci negli alimenti” (https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Pesticidi-nel-piatto-2023.pdf). Il rapporto, in collaborazione con Alce Nero, è stato redatto da Angelo Gentili, Carlotta Priore e Margherita Ambrogetti Damiani. “La crisi climatica e la delicata fase storica e ambientale in cui siamo inseriti – si legge nella premessa – ci pongono davanti a sfide che non possiamo non cogliere. Appare evidente l’urgenza di promuovere una cultura ecologica diffusa, che miri a una piena e concreta transizione del comparto agroalimentare che dovrà accompagnare l’Italia verso una sempre più massiccia riduzione dell’inquinamento, un incremento della biodiversità e un uso sempre più sostenibile delle risorse”. Segue un avvertimento su cui conviene riflettere: “In un Pianeta malato non possono vivere persone sane ed è ormai evidente a tutti che gli attuali modelli di coltivazione, allevamento e produzione di energia non siano adatti a raggiungere questi obiettivi”.

Dal report di Legambiente, risulta che nei 6.085 alimenti provenienti da agricoltura convenzionale e biologica emerge una percentuale molto bassa di alimenti irregolari, pari a 1,62%. Nel 39,21% dei campioni sono state rilevate tracce di uno o più residui di fitofarmaci con una percentuale di mono-residuo pari al 15,67%. Il multi-residuo è pari al 23,54%. Dato preoccupante se si considera che la compresenza di più residui in uno stesso campione può provocare effetti additivi e sinergici negativi per la salute umana.

FRUTTA E VERDURA

La categoria merceologica più colpita risulta la frutta (67,96% di campioni con uno o più residui). Nella verdura la percentuale è del 29,98%. Tra gli alimenti trasformati, la percentuale di multi-residuo è del 36,22% con cereali integrali trasformati in testa con il 71,21%, seguiti dal vino con il 50,85%. I pesticidi più rilevati sono insetticidi e fungicidi.

Questo quadro dimostra con chiarezza che, nonostante la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci, la contaminazione degli alimenti destinati all’alimentazione umana è ancora troppo alta. In un campione di uva passa, per esempio, sono stati rintracciati 17 diversi residui, in una pesca 12, in una mela 11. Appare chiara, dunque, l’urgenza di regole finalizzate a una forte riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci in agricoltura.

Industrial agriculture theme. Man spraying toxic pesticides or insecticides on fruit growing plantation. Natural hard light on sunny day. Blue sky with clouds in background.

Salvaguardare gli ecosistemi e la salute, dunque, dev’essere la priorità. La quantità di principio attivo che colpisce il bersaglio è inferiore al 5%. Il resto si disperde nell’ambiente, contaminando acqua, aria e suolo, costituendo un elemento di rischio anche per la salute degli operatori del settore.

TESTO INTEGRALE DEL DOSSIER 2023 DI LEGAMBIENTE:

https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Pesticidi-nel-piatto-2023.pdf

 

HA COMPIUTO TRE MESI ED È VISIBILE AL PUBBLICO LA TIGROTTA NATA NEL BIOPARCO DI ROMA (LE PRIME FOTO)

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Un lieto evento, più unico che raro. Tanto più in un ambiente che non è quello naturale. Kala, la cucciola di tigre di Sumatra nata all’interno Bioparco di Roma, nel cuore di Villa Borghese, è finalmente visibile al pubblico. Ed è già diventata la beniamina dei visitatori, grandi e piccoli. Ogni giorno esce nell’area dedicata a questi meravigliosi felini ed esplora centimetro per centimetro l’exhibit esterno, sotto lo sguardo attento dei genitori Tila e Kasih (dall’unione dei loro nomi, deriva il suo).

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Kala ha appena compiuto tre mesi, è molto vivace e curiosa, gioca tutto il giorno senza interruzione da sola e con entrambi i genitori. Dal giorno della nascita, la tigrotta ha vissuto in una zona protetta: qui, grazie alle telecamere interne, è stato possibile riprendere e condividere tramite i canali social del Bioparco le sue fasi di crescita, senza disturbare la famiglia di felini: dai controlli veterinari, alle coccole dei genitori e alle pesature.

La coppia di genitori proviene da strutture zoologiche europee. La mamma Tila è nata nel 2011 allo Zoo di Chester (Inghilterra) e proviene dallo Zoo di Heidelberg, in Germania. Il papà Kasih è nato nel 2014 allo Zoo di Beauval, in Francia.

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“La nascita al Bioparco di Kala è molto importante per molteplici ragioni”, afferma la presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Paola Palanza, professoressa di Biologia. E spiega: “La riproduzione è un segnale di benessere degli animali e ne arricchisce l’esperienza sociale. Da etologa ho inoltre osservato un bel comportamento di cura e di incoraggiamento all’esplorazione da parte materna e di interazione di gioco, anche con il padre”.

La tigre di Sumatra è una specie gravemente minacciata di estinzione: al momento, ne sopravvivono circa 500 esemplari. Il Bioparco di Roma partecipa attivamente ai programmi internazionali di tutela della specie, sia attraverso progetti di conservazione in natura (in-situ) sia contribuendo al mantenimento della sottospecie in cattività.

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La presidente Palanza sottolinea il fatto che “i giardini zoologici moderni, accreditati presso le associazioni europee e mondiale di zoo e acquari (rispettivamente, EAZA e WAZA), rivestono un ruolo cruciale nella conservazione della biodiversità, come parte integrante del network per la sopravvivenza delle specie della IUCN (Unione mondiale per la conservazione della Natura). Il lavoro che gli zoo svolgono con gli animali a loro affidati, le ricerche eco-etologiche, il monitoraggio genetico e sanitario ex-situ hanno contribuito a salvare decine di specie dall’estinzione nonché al monitoraggio degli animali minacciati”.

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Ma la velocità e la vastità del degrado ambientale, dovuto all’inquinamento e allo sfruttamento indiscriminato degli habitat, rappresentano una minaccia costante per le specie animali e vegetali. “Perciò – conclude l’etologa – sono necessarie azioni di contrasto efficaci e innovative, unite alle azioni di sensibilizzazione del pubblico, a cui il Bioparco di Roma contribuisce con dedizione e passione grazie al personale impiegato e agli organi direttivi e di controllo, con il sostegno di Roma Capitale e dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti”.

(Credit foto: Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco)

INTESA SANPAOLO, UTILE NETTO DI 7,7 MLD. L’AD MESSINA: “IMPEGNO PER UNA SOCIETA’ PIU’ EQUA”

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Con un utile netto di 7,7 miliardi di euro, Intesa Sanpaolo (nella foto sopra, la sede di Milano illuminata dal tricolore) ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2023, confermando così la sua capacità di generare una redditività sostenibile anche in un contesto economico complesso. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie a un modello di business diversificato e resiliente, fondato sull’impegno ESG (Environmental, Social, Governance) del Gruppo guidato dall’amministratore delegato e Ceo Carlo Messina.

In particolare: 4,6 miliardi di imposte generate (+1,4 miliardi rispetto al 2022); espansione del programma “Cibo e Riparo” per le persone in difficoltà (interventi per oltre 36,8 milioni); rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (circa 14,8 miliardi di credito sociale e rigenerazione urbana nel 2022-2023; contributo di 1,5 miliardi nel 2023-2027 per far fronte ai bisogni sociali (di cui circa 300 milioni già quest’anno); ruolo di forte promotore per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore creditizio e finanziario.

ISP Carlo Messina e Isybank

In una dichiarazione rilasciata a commento dei risultati 2023, l’Ad Messina (nella foto sopra) ha annunciato: “Nel 2024 proseguiremo nel disegnare le nuove strategie di leader europeo, mantenendo l’impegno verso il più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, con rilevante beneficio per tutti gli stakeholders”. E poi ha aggiunto: “Siamo un’istituzione al servizio del Paese: sosteniamo con 1,5 miliardi di euro entro il 2027 – in aggiunta al miliardo del periodo 2018 – 2021 – e con mille professionisti della Banca, il principale progetto di coesione sociale del Paese, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto”.