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IL CEO MESSINA A CNBC: “INTESA SANPAOLO PRIMA BANCA IN EUROPA PER VALORE DI MERCATO”

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“Intesa Sanpaolo è la prima banca in Europa per market cap”: l’ha dichiarato Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo della Banca, in un’intervista al canale televisivo americano Cnbc, specializzato in notizie economiche. La capitalizzazione di mercato si riferisce al valore totale in dollari delle azioni in circolazione di una società quotata in Borsa. Questa, per Intesa Sanpaolo, ha superato di recente i 72,5 miliardi.

CARLO MESSINA
il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

A giudizio di Messina, “l’attuale valore di mercato di Intesa Sanpaolo, superiore a quello di altri istituti di credito della zona euro, indica che gli investitori sono rassicurati dalla sua strategia e dalla mancanza di operazioni di fusione o acquisizione. Intesa genererà valore per gli azionisti internamente, attraverso investimenti in tecnologia”. Lo stesso CEO ha poi sottolineato: “Paghiamo il settanta per cento in termini di dividendo in contanti. Siamo un caso unico in Europa per la distribuzione di dividendi in contanti”.

A una domanda dell’intervistatore sull’operazione Unicredit e Commerzbank, Messina ha così risposto: “Se si ha una banca tedesca, si può fare un’operazione in Germania e si può creare valore per gli azionisti, ma non è tipicamente un’operazione transfrontaliera”. E poi ha aggiunto: “Si tratta più di un’operazione interna che può creare sinergia in Germania. E quindi è più simile all’operazione Ubi che abbiamo fatto in passato perché si può creare sinergia attraverso la fusione di due entità”.

Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 7,2 miliardi di euro al 30 settembre scorso, previsto a 8,5 per l’intero anno e a 9 per il 2025 (nella foto in alto, la sede della Banca a Milano illuminata con il tricolore). Questo positivo andamento economico e patrimoniale s’è tradotto in una significativa creazione di valore, fondata anche sul forte impegno ESG (Environmental, Social, Governance) del Gruppo, per tutti gli stakeholder e non solo per gli azionisti. In particolare: 4,6 miliardi di imposte generate; espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà; rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale; contributo di circa 1,5 miliardi nel periodo 2023-2027 per far fronte ai bisogni sociali.

La Banca conferma così il suo ruolo di “acceleratore della crescita dell’economia reale in Italia”: circa 30 miliardi di nuovo credito a medio e lungo termine a famiglie e imprese nei primi nove mesi dell’anno; circa 2250 aziende riportate in bonis nello stesso periodo e circa 143mila negli ultimi dieci anni, preservando rispettivamente oltre 11mila e oltre 715mila posti di lavoro.

“Con questi risultati – dichiara Messina – abbiamo appena concluso il nostro miglior terzo trimestre di sempre. Le attività finanziarie della clientela hanno raggiunto 1.400 miliardi di euro, in crescita di 135 su base annua e di 25 nei primi nove mesi”. Il CEO sottolinea inoltre la trasformazione tecnologica della Banca e il ricambio generazionale: nei prossimi tre anni, sono previste 9mila uscite con un risparmio di circa 500 milioni. E annuncia che nella Banca dei Territori verranno assunti 1.500 Global Advisor, fino ad arrivare a un totale di 2.500.

 

FS TRENI TURISTICI ITALIANI: DEBUTTA IL “SICILIA EXPRESS” DA TORINO A MESSINA

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Nuovo collegamento “Sicilia Express” di FS Treni Turistici Italiani (Gruppo FS) che unisce in treno le città del Nord e Centro Italia con la Sicilia. L’ha annunciato e presentato l’Amministratore Delegato dell’azienda, Luigi Cantamessa.

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L’Ad di FS Treni turistici, Luigi Cantamessa, alla presentazione del “Sicilia Express” con l’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Siciliana Alessandro Aricò; l’Assessore alle Infrastrutture e lavori Pubblici di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi; e l’Assessore ai trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia Franco Lucente.

Il nuovo “Sicilia Express” nasce in collaborazione con l’Assessorato Regionale dell’Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana, con l’obiettivo di offrire un nuovo modo di viaggiare che coniuga il turismo lento, sostenibile, di qualità alla bellezza del viaggio in treno. Il collegamento sarà disponibile il 21 dicembre e il 5 gennaio per garantire una maggiore offerta per chi desidera spostarsi in Sicilia durante le festività natalizie.

Grazie alla collaborazione con la Regione Siciliana, il collegamento di FS Treni Turistici Italiani avrà prezzi competitivi a fronte di livelli di servizio: dalle carrozze letto alle cuccette, fino agli scompartimenti con sei posti a sedere. L’esperienza a bordo sarà arricchita dalla presenza di personaggi noti – come l’attore Salvo Piparo, Claudio Casisa dei Soldi Spicci, lo stilista siciliano Alessandro Enriquez e diversi influencer – che racconteranno il viaggio verso la Sicilia. Il “Sicilia Express” avrà a disposizione due carrozze ristorante dove saranno serviti, durante tutto il viaggio, prodotti tipici della tradizione enogastronomica siciliana. Inoltre, a bordo di tutti i convogli di FS Treni Turistici Italiani, è possibile ospitare anche gli animali domestici.

Il treno viaggerà il 21 dicembre con partenza da Torino Porta Nuova alle ore 15,05 e arrivo a Messina la mattina successiva alle ore 9,45. Fermate intermedie nelle stazioni di Novara (16,12), Milano Porta Garibaldi (17,03), Parma (19,10), Modena (19,52), Bologna (20,21), Firenze Santa Maria Novella (21,44) Arezzo (23,16), Roma Tiburtina (01,07), Salerno (03,56) e Messina. Una volta giunto dall’altra parte dello Stretto il convoglio, diviso in due sezioni, prevederà per la parte diretta a Palermo (13,35), la partenza da Messina alle 10,20 e le fermate di Milazzo (10,44), Capo d’Orlando (11,32), Santo Stefano di Camastra (12,18)., Cefalù (12,44), Termini Imerese (13,06) e Bagheria (13,22). Allo stesso modo, la sezione diretta a Siracusa (13,15), partirà da Messina alle 10,10 e fermerà a Taormina (11,19), Giarre Riposto (11,34), Acireale (11,46), Catania Centrale (12,01), Lentini (12,27) e Augusta (12,50).

Il ritorno è in programma il 5 gennaio 2025, con partenza da Messina alle ore 18,50 e arrivo a Torino porta Nuova alle ore 12,50 del giorno successivo. I biglietti per viaggiare a bordo del “Sicilia Express” saranno acquistabili dal 3 dicembre sul sito www.fstrenituristici.it e su tutti i canali di vendita di Trenitalia, App, biglietterie di stazione e Self-Service.

 

ITALIA “GREEN” 2024: SECONDO LEGAMBIENTE LE CITTA’ PIU’ VERDI SONO REGGIO EMILIA E PARMA, IN CODA QUELLE DEL SUD

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È proprio l’Emilia-Romagna, la regione colpita nell’ultimo anno da una sequenza impressionante di alluvioni, quella che risulta più “verde” in base ai dati sulla raccolta dei rifiuti, sulla qualità dell’aria e sulla mobilità. Il primato riguarda in particolare due città: Reggio Emilia e Parma, rispettivamente al primo e al terzo posto nella classifica del Rapporto annuale sull’Ecosistema urbano, a cura di Legambiente e Ambiente Italia in collaborazione con il quotidiano Il Sole 24 Ore.

L’indagine, condotta in 106 capoluoghi, è stata elaborata in base a 20 parametri suddivisi in cinque settori: mobilità, aria, ambiente, acqua e rifiuti. Le “due Capitali” si trovano, invece, a metà graduatoria: Milano al 56° posto e Roma al 65°. Mentre le principali città del Sud finiscono in coda alla classifica: nell’ordine, Catania ultima (106), Napoli (103), Palermo (102) e Bari (89).

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Il report registra, però, anche un ulteriore aumento del consumo di suolo tra il 2017 e il 2022: +7,9 metri quadrati per abitante. Questo trend in crescita della cementificazione influisce negativamente sulle coste, sui fiumi e sugli altri corsi d’acqua, oltre che ovviamente sull’ambiente e sul paesaggio. E in molti casi compromette l’assetto idrogeologico del territorio, favorendo allagamenti, alluvioni, frane e smottamenti.

I 20 parametri, scelti dal Rapporto di Legambiente e Ambiente Italia, sono stati così articolati.

MOBILITA’: passeggeri del trasporto pubblico, offerta di trasporto pubblico locale, zone a traffico limitato, piste ciclabili, tasso di motorizzazione, vittime della strada.

ARIA: biossido di azoto, ozono, pm 10, pm 2,5.

AMBIENTE: isole pedonali, alberi, verde totale, uso efficiente del suolo, consumo di suolo, solare pubblico.

ACQUA: consumi idrici domestici, dispersione idrica.

RIFIUTI: rifiuti prodotti, raccolta differenziata.

RIFIUTI RM cassonetti

Da questa analisi dettagliata, città per città, risulta che la migliore qualità dell’aria spetta al Mezzogiorno. Ma solo L’Aquila (Abruzzo), prima per minore incidenza di polveri sottili, può vantare una situazione definita “ottima” nel Rapporto. Risulta “buona” l’aria di Ragusa (Sicilia) mentre in altre 30 città il livello è “sufficiente”. Oltre due terzi dei capoluoghi, dunque, ricevono una votazione “sufficiente” o addirittura “scarsa”.

Per quanto riguarda la dispersione della rete idrica – un altro “male antico” del nostro Sud, causato della vetustà degli impianti – a livello nazionale si registra un piccolo miglioramento: dal 36,6% al 36,3. Il servizio di trasporto pubblico, trascinato dalla Comune di Milano, conferma dopo gli anni del Covid un trend positivo. Nell’ambito della mobilità, dove le città dell’Emilia-Romagna risultano in evidenza, c’è un lieve incremento negli standard delle piste ciclabili (11,02 metri ogni 100 abitanti rispetto ai 10,69 dell’anno precedente) e nell’estensione delle isole pedonali (da 48 a 50,7 metri quadrati su 100 abitanti). Sale la raccolta differenziata (dal 62,7 al 64,2%), con la città di Ferrara in testa, mentre si riducono appena i rifiuti urbani prodotti (da 516 al 513 chili per abitante). Cresce di poco l’incidenza del solare e del fotovoltaico installati sugli edifici di proprietà comunale. E, oltre al dato sul consumo di suolo (+7,9 metri quadri), si registra anche un ulteriore aumento del tasso di auto circolanti (da 66,6% a 67,7 ogni 100 abitanti), in controtendenza rispetto alle graduatorie europee.

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“Proprio questo parametro – sottolinea Giacomo Bagnasco nel suo articolo sul Sole 24 Ore – mette in luce un’anomalia: Reggio Emilia è insieme prima per sviluppo delle infrastrutture dedicate alla ciclabilità e ultima per l’alta quota di auto circolanti (88 su 100 abitanti”. E il sindaco, Marco Massari, in carica da giugno scorso, a sua volta commenta: “Evidentemente bisogna anche intervenire sul piano culturale per arrivare a un uso estensivo delle piste ciclabili”. Tanto più, aggiungiamo noi, che in questo caso si tratta di una città completamente pianeggiante, senza salite e discese. Ma la necessità di una “campagna culturale” riguarda in realtà tutte le pratiche ambientaliste.

STUDIO SVIMEZ-RFI: 2 ORE NAPOLI-BARI IN TRENO. 4,4 MILIARDI, 62MILA POSTI, MENO EMISSIONI (PARI A 638MILA CAMION)

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Un valore aggiunto pari a 4,4 miliardi di euro e 62mila posti di lavoro come impatto economico della realizzazione della nuova linea ferroviaria Napoli – Bari. Sono questi i principali risultati di uno studio, frutto della collaborazione tra SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno) e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) sull’impatto della nuova infrastruttura in corso di realizzazione al Sud, inserita nel Rapporto Svimez 2024.

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Con la realizzazione della nuova linea Napoli – Bari commenta l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI, Gianpiero Strisciugliotracciamo una rotta per supportare il rilancio del Mezzogiorno. L’impegno di RFI è teso a cambiare le abitudini di mobilità e a dare un impulso decisivo per le economie locali. Un valore che si concretizza non solo nella creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche nella spinta allo shift modale in linea con gli obiettivi climatici europei”.

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Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana

Per il direttore generale della SVIMEZ Luca Bianchi, “l’analisi svolta in collaborazione con RFI fa emergere il potenziale trasformativo di un intervento che mette in connessione due regioni tra le più dinamiche del Sud. Questi progetti contribuiscono ad un nuovo modello di sviluppo, in grado di coniugare crescita dei territori, valorizzazione delle competenze e sostenibilità”.

Nel dettaglio, la nuova linea AV/AC Napoli – Bari, per un investimento complessivo di oltre 6 miliardi di euro, ha un impatto diretto e indiretto sul valore aggiunto di oltre 3,9 miliardi di euro, con circa 53mila posti di lavoro a tempo pieno generati. Considerando anche gli effetti indotti, il valore aggiunto attivato dal progetto sale a 4,4 miliardi, con un impatto occupazionale di 62 mila addetti. I settori maggiormente interessati sono l’ingegneria civile, i servizi legati alla progettazione, le altre costruzioni, la fabbricazione di prodotti in metallo e i servizi di vendita all’ingrosso.

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La linea Napoli – Bari è un’infrastruttura strategica che permetterà di mettere in comunicazione il Sud Italia con le più importanti regioni del Centro-Nord e dell’Europa, estendendo i benefici dell’Alta Velocità al Mezzogiorno e contribuendo al rilancio competitivo del Paese. Il programma di investimenti prevede la realizzazione di una nuova linea a doppio binario tra Napoli e Foggia, con maggiore capacità di trasporto e velocità di 200-250 km/h, che consentirà una riduzione significativa dei tempi di percorrenza per i viaggiatori: due ore tra Napoli e Bari, tre ore tra Roma e Bari e quattro ore tra Roma e Lecce/Taranto.

In conseguenza dello shift modale, si stima una riduzione delle emissioni medie annue di circa 141 mila tonnellate di Co2, equivalenti alle emissioni di 638mila camion che percorrono la tratta Napoli – Bari.  Le ricadute positive non sono esclusivamente economiche e l’investimento rappresenta un esempio concreto delle potenzialità dello shift modale in termini di riduzione delle emissioni del settore dei trasporti e lotta al cambiamento climatico.

 

ECONOMIA DEL MARE: RAPPORTO DI INTESA SANPAOLO SU INVESTIMENTI PER IL TERRITORIO

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“L’Economia del mare, volano di sviluppo per gli investimenti sul territorio”: s’intitola così il Rapporto presentato a Cagliari da Intesa Sanpaolo, nel terminal polifunzionale Molo Ichnusa dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna, a cura di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Nella stessa occasione, s’è fatto il punto sugli scenari relativi ai flussi marittimi e sulle iniziative promosse da Intesa Sanpaolo a sostegno delle imprese operanti nella blue economy. Ecco una sintesi del Rapporto.

CAGLIARI PORTO

Valore aggiunto, export e occupazione

La Sardegna ha un valore aggiunto generato dal totale dei settori connessi all’economia del Mare pari a 2,4 miliardi di euro (oltre il 7% del valore aggiunto totale della regione) e vanta la presenza di quasi 2.700 imprese della filiera logistico-portuale. I porti sono un grande volano per la proiezione internazionale delle imprese del territorio: 15 miliardi di euro, cioè il 91% dell’import-export della Sardegna viaggiano via mare. 2

Porti e logistica

I porti della Sardegna rappresentano il 9% del totale nazionale sia per tonnellate di merci sia per passeggeri. Se il 2023 ha risentito della situazione geopolitica per il segmento commerciale (41 milioni di tonnellate pari a -6,7%), il primo semestre del 2024 ha confermato una grande capacità di reazione con 21,2 milioni di tonnellate di merci gestite, pari a +6,2%. Numeri record per il traffico passeggeri nel 2023 con 6,6 milioni (+10,2%), di cui 434 mila croceristi. I primi 6 mesi del 2024 registrano il miglior risultato di sempre con 2,3 milioni di passeggeri (+10%). Lo scalo di Cagliari è il principale porto commerciale della Sardegna con 29,1 milioni di tonnellate nel 2023 e hub italiano dell’energia: secondo porto per movimentazione di rinfuse liquide. Cagliari è anche il primo porto crocieristico dell’isola con 334 mila passeggeri nel 2023 e ancora un +76,5% nei primi 6 mesi del 2024. Di valore strategico per Cagliari anche il traffico Ro-Ro vale a dire navi che trasportano TIR e Rotabili (+11,6% nei primi 6 mesi del 2024) e il primo semestre segna una ripresa importante anche per i container (+63,2%); rinfuse liquide +11,6%. Olbia è il principale porto della regione per numero passeggeri con 3,6 milioni nel 2023 (+16%) e per traffico Ro-Ro con 6,2 milioni di tonnellate (+5,3%).

La strategia sostenibile

La Sardegna si candida a diventare hub nel Mediterraneo Sud-Occidentale per il bunkeraggio (rifornimento di carburante) sostenibile, con il rifornimento del GNL (Gas Naturale Liquefatto) alle navi. A tal fine, dal 2022 è operativo un impianto di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di GNL nel porto di Oristano e sono in fase progettuale altri depositi nell’isola e un terminal di rigassificazione a Porto Torres. L’obiettivo strategico è di intercettare maggiori quote di traffico nel Mediterraneo offrendo opportunità di bunkering per le imprese armatoriali. Il porto di Cagliari può inoltre offrire oltre ai combustibili navali tradizionali anche il nuovo olio combustibile ecologico a bassissimo tenore di zolfo, cosiddetto ultra-low-sulphur marine fuel oil (ULSFO). Il terminal destinato al rifornimento è stato adeguato per consentire alle navi di ormeggiare al di fuori della raffineria di Sarroch per caricare direttamente questo carburante. Significative le risorse stanziate dal Piano Nazionale Complementare per implementare il cold ironing (elettrificazione delle banchine nei porti dell’Autorità di Sistema portuale della Sardegna, pari a 70,5 milioni di euro).

PORTI ELETTRIFICATI 2

Progetti di sviluppo infrastrutturale e la nautica

Per accrescere la sua capacità di movimentazione delle merci, il porto sta portando avanti il progetto di “hub multipurpose” nel Porto Canale di Cagliari dedicato a container, traffico commerciale (nuovo terminal Ro-Ro), movimentazione delle rinfuse (infrastrutturazione dell’esistente terminal), cantieristica della nautica da diporto e anche insediamenti industriali in ZES e Zona Franca Doganale interclusa. Sono oltre mille le domande presentate in Sardegna per accedere al credito di imposta in ambito ZES. Molti dei settori prioritari della ZES Unica, come ad esempio l’agroalimentare, rientrano nelle vocazioni produttive della Sardegna. Strategico il comparto della nautica da diporto: Sardegna terza regione italiana per numero di posti barca e seconda per posti barca oltre i 24 metri, dopo la Liguria.

Intesa Sanpaolo per la blue economy

Intesa Sanpaolo mette a disposizione consulenza specialistica e soluzioni finanziarie per gli investimenti nel settore attraverso il suo Desk Navale, con l’obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese italiane attive in questo ambito strategico. Le imprese possono contare su un’assistenza personalizzata che le affianca lungo tutto il processo, dalla pianificazione all’erogazione dei finanziamenti, fino al monitoraggio continuo dell’andamento del mercato grazie alla collaborazione con SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Il Desk Navale collabora inoltre con associazioni di categoria come Confitarma e Assarmatori, consolidando un rapporto diretto con le realtà produttive del territorio. Questo supporto è fondamentale per operazioni finanziarie di ampio respiro che riguardano trasporti marittimi e fluviali, cantieristica navale, nautica da diporto, oltre ai servizi logistici portuali.

La Banca, inoltre, riconferma l’impegno per un ammontare di 2,4 miliardi di euro riservato alle imprese della Sardegna grazie a Il tuo futuro è la nostra impresa, il programma di Intesa Sanpaolo che a livello nazionale mette a disposizione 120 miliardi di euro fino al 2026. L’iniziativa si inserisce tra le azioni del Gruppo a sostegno degli obiettivi fissati dal PNRR, che prevede complessivamente oltre 410 miliardi di euro di investimenti, come annunciato dal CEO Carlo Messina. Gli ambiti principali sono tre: transizione energetica, con soluzioni per il risparmio e la produzione di energia; sviluppo estero e nuovi mercati, con un occhio alla crescita internazionale del “made in Italy”; e progresso digitale e sicurezza, con strumenti avanzati per la protezione dai rischi cyber.

Afferma Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo: “Offriamo alle imprese una consulenza specializzata che va oltre il finanziamento. I nostri esperti accompagnano le aziende nell’affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione, aiutandole a cogliere nuove opportunità di crescita. In Sardegna, abbiamo messo a disposizione 2,4 miliardi di euro entro il 2026, in particolare per l’economia del mare e il turismo, dove abbiamo avviato iniziative per creare filiere locali e promuovere il ‘made in Sardinia’. Inoltre, nel settore agroalimentare, abbiamo attivato finanziamenti con durate fino a 30 anni per sostenere le aziende agricole nella transizione verso modelli più sostenibili e innovativi”.

 

FERROVIE DELLO STATO: CONSEGNATI I 7 TRENI IBRIDI PER LA LINEA CALABRIA, BASILICATA E PUGLIA

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Trenitalia (Gruppo FS Italiane) ha completato la consegna dei sette treni ibridi Intercity che collegano Calabria, Basilicata e Puglia. I convogli, acquistati con fondi PNRR, hanno iniziato a circolare sulla linea ionica dallo scorso marzo, riscontrando, nel periodo estivo, un aumento dei passeggeri del 15%.

Con la consegna degli Intercity ibridi si completa così la prima parte di investimenti di Trenitalia, pari a 60 milioni, finanziati con fondi PNRR e inseriti in un piano più ampio per il Sud che include ulteriori 600 milioni per l’acquisto di nuovi treni Intercity. Il primo treno ibrido, che collega Reggio Calabria a Taranto, è partito il 25 marzo scorso e, a seguire, da questa estate sono iniziati a circolare gli altri treni, prolungati fino a Bari e Lecce, assicurando così un nuovo collegamento diretto tra le località della linea ionica calabrese e le due importanti città Pugliesi.

L’Intercity ibrido di casa Trenitalia è prodotto da Hitachi e unisce alla tecnologia dei convogli di ultima generazione, l’esperienza di viaggio tipica dell’Intercity. I nuovi mezzi sono sostenibili, innovativi e in grado di garantire un servizio più confortevole ed ecologico grazie a ridotti consumi e alla tripla alimentazione – elettrica, diesel e a batteria – che consente di abbassare le emissioni di CO2 dell’83% rispetto agli attuali treni a motore diesel.

I nuovi treni sono composti da 4 carrozze per un totale di 200 posti con sedili rivestiti in tessuto 100% ricavato da plastiche riciclate; posti dedicati ai passeggeri con disabilità o mobilità ridotta e 8 posti bici.

Intercity è un brand storico che offre un servizio capillare, confortevole, conveniente e pratico con orari e itinerari, anche notturni, adatti ad ogni esigenza, per un viaggio all’insegna della sostenibilità, accessibilità, comfort, scoperta e libertà.

 

TRA ENEL E PROTEZIONE CIVILE PROTOCOLLO D’INTESA PER GESTIONE DELLE EMERGENZE

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Firmato a Roma un protocollo d’intesa fra Protezione Civile ed Enel che rinnova la collaborazione in materia di formazione, comunicazione, prevenzione, intervento operativo e gestione delle emergenze. Sulla base dell’esperienza maturata, che ha dimostrato l’importanza di questa cooperazione, l’intesa assicura un ulteriore sviluppo della collaborazione, introducendo nuovi elementi e ambiti di intervento per garantire massima efficienza ed efficacia nei momenti di emergenza; nella previsione, prevenzione e gestione dei rischi con impatti sul sistema elettrico; la gestione  delle piene e degli invasi, con l’obiettivo di tutelare gli interessi fondamentali della collettività.

In particolare, il protocollo – per la durata di quattro anni – vedrà un impegno congiunto tra Enel e le strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile nell’analisi degli scenari di rischio specifici, anche in considerazione degli effetti dei cambiamenti climatici, per pianificare azioni preventive e attività di intervento in caso di emergenza. L’accordo faciliterà il coordinamento tra Enel e la Protezione Civile; promuoverà attività di comunicazione tra le parti e verso l’esterno, con la definizione di modelli condivisi; e includerà attività di formazione ed esercitazioni congiunte per migliorare la capacità d’intervento.

ENEL logo

Dichiara Nicola Lanzetta, Direttore Italia di Enel: “Con la firma di questo protocollo consolidiamo e potenziamo una collaborazione che ha già portato in questi anni risultati rilevanti”. E aggiunge: “Il nostro Gruppo, gestendo un’infrastruttura strategica come la rete di distribuzione elettrica, offre un servizio fondamentale per i cittadini. Il rinnovo dell’accordo con il Dipartimento della Protezione Civile rafforza ulteriormente la capacità di fronteggiare scenari critici ed eventuali emergenze con interventi sempre più tempestivi ed efficaci. È essenziale lavorare insieme per essere sempre più vicini alle persone e al fianco delle comunità locali”.

Afferma Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento della Protezione Civile: “Il valore aggiunto del modello di Protezione Civile italiano è proprio la collaborazione tra pubblico e privato, sia nelle attività di prevenzione sia nella risposta operativa. Il rinnovato accordo siglato con Enel Italia, segna un ulteriore passo avanti del nostro percorso di collaborazione, al fine di perfezionare procedure e linguaggi operativi per poter assicurare una sempre più efficace risposta alle necessità delle comunità anche durante le emergenze”.

 

VILLA BORGHESE: IL COMUNE DI ROMA RIMETTE LE TESTE ALLE STATUE DECAPITATE DAI VANDALI

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Chi attraversa in questi giorni Villa Borghese, uno dei più grandi e storici parchi pubblici nel cuore di Roma, può trovarsi di fronte a una piacevole sorpresa. Diversi busti di personaggi famosi che adornano i viali hanno le teste “incappucciate”: cioè ricoperte con un cappuccio di plastica, su cui è attaccato un avviso della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali con lo stemma del Comune e un segnale giallo con il punto esclamativo. Una scritta recita “Lavori di manutenzione conservativa ci scusiamo per il disagio”, ripetuta anche in inglese.

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Questi busti, nel corso del tempo, erano stati “decapitati” dai vandali o dai trafficanti di oggetti d’antiquariato. E ora, finalmente, il Comune di Roma s’è deciso a far riprodurre le teste per rimetterle al loro posto e restituire le statue al loro aspetto originario. Una bella sorpresa, dunque, per i cittadini romani, ma anche per tanti visitatori italiani o stranieri che arrivano da tutto il mondo nella Capitale. E anche un segnale di buona manutenzione e cura del verde pubblico. I personaggi famosi ospitati nel parco hanno – per così dire – rimesso così la testa a posto.

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All’interno di Villa Borghese, si trovano molte statue dedicate al mondo dell’arte. Monumenti e busti che ritraggono scrittori e poeti sono stati collocati in varie fasi dal 1851 al 1952. Ma purtroppo gli atti vandalici richiedono spesso considerevoli interventi di restauro a queste sculture.
Numerosi i personaggi raffigurati: da Orazio a Virgilio, da Dante Alighieri a Francesco Petrarca, da Giovanni Boccaccio a Niccolò Machiavelli. Ecco qui di seguito una selezione di quelle più rappresentative.

Statua di Lord Byron

 

Situata in Via della Pineta, questa fantastica statua in marmo di Carrara è una copia dell’originale scolpita dallo scultore danese Thorvaldsen, oggi presso la biblioteca del Trinity College, a Cambridge. Il poeta è effigiato seduto su rovine romane, in abito elegante. Un mantello sulle spalle, con la mano destra tiene una penna in attesa di ispirazione mentre la mano sinistra regge il frammento di un libro.

Personaggio di spicco del romanticismo del suo tempo, è ritenuto ancora oggi, uno dei più grandi poeti inglesi letto e conosciuto nel mondo. L’iscrizione sul piedistallo di marmo su cui poggia la statua sono dei versi del poeta tratti da “Il pellegrinaggio di Childe Harold, parte IV“. Si legge:

“Ma io ho vissuto e non ho vissuto invano: la
mia mente può perdere la sua forza, il mio sangue il suo fuoco,
e la mia struttura perire anche nel vincere il dolore;
Ma c’è quello dentro di me che stancherà
Tortura e Tempo, e respiro quando espiro. “

GOETHE

Statua di Wolfgang Goethe

Imponente e maestosa la statua dello scrittore tedesco  fu un dono dell’Imperatore di Germania Guglielmo II alla città di Roma in segno d’amicizia tra i due popoli. Lo scrittore e poeta amava molto l’Italia, e vi soggiornò tra il 1786 e il 1788. Lo scultore italiano Valentino Casali realizzò l’opera che fu inaugurata nel 1904.

Il monumento al poeta, tra i grandi letterati tedeschi di sempre, raggiunge gli otto metri mentre la sola statua di Goethe è alta tre e si erge su un possente capitello corinzio. Simbolo del rapporto con Roma e la sua storia classica, ai piedi del capitello ci sono due sculture che incarnano allegoricamente soggetti delle opere dello scrittore. Oreste ai piedi di Ifigenia rappresenta il dramma, la lirica con Mignon al fianco del vecchio arpista Lotario e Faust tentato da Mefisto la filosofia.

PUSKIN

Statua di Aleksandr Puškin

Negli incantevoli giardini del parco, si trova anche la statua del famoso poeta e drammaturgo russo, morto nel 1837. Il suo monumento è stato creato da uno scultore russo e collocato nella Villa nel 1999.

Puškin non visitò mai l’Italia, ma in alcune sue opere scriveva dichiaratamente della sua ammirazione: “dove scendono le notti d’oro dell’Italia, respirerò liberamente” (Eugene Onegin – Libro I – 49). In tutto il mondo gli sono state dedicate sculture in ricordo della maestria con cui scriveva opere teatrali fondendo stili e linguaggi differenti.

 

L’ENERGIA DELL’ACQUA, UNA RISORSA NATURALE DA DIFENDERE E VALORIZZARE PER ESSERE INDIPENDENTI

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L’avviso a pagamento è apparso lunedì 23 dicembre su diversi giornali, tra cui Il Fatto Quotidiano, a pagina intera sotto il titolo “Manifesto – Uniti per l’idroelettrico italiano”. Ed era firmato da una ventina fra associazioni ambientaliste e sindacali. Ora il giornalista Giovanni Valentini, già direttore del settimanale L’Espresso ed ex vicedirettore di Repubblica, l’ha ripreso nella sua rubrica settimanale “Il Sabato del Villaggio” che viene pubblicata sul giornale diretto da Marco Travaglio. Titolo: “L’energia dell’acqua e la nuova chimera del nucleare pulito”.

L’Avviso a pagamento apparso sul Fatto Quotidiano e altri giornali a favore dell’energia idroelettrica

Di entrambi questi temi, come sanno i nostri lettori, il sito Amate Sponde s’è occupato più volte anche nei mesi scorsi, per difendere e valorizzare il settore idroelettrico che rappresenta – dice lo stesso Manifesto – una “eccellenza italiana” nel novero delle fonti rinnovabili. E in effetti, si tratta di un settore strategico che, insieme al solare e all’eolico, può contribuire a sostenere la produzione energetica nazionale, riducendo la nostra dipendenza dall’estero e contrastando l’inquinamento che nuoce all’ambiente e alla salute collettiva.

Con la catena delle Alpi a Nord e quella degli Appennini al Centro, la Penisola è attraversata in lungo e in largo da fiumi, torrenti e vari corsi d’acqua. Una grande risorsa naturale che, attraverso le dighe e i bacini di raccolta, diventa anche una consistente fonte energetica. Nel suo articolo, citando i dati pubblicati sul “Manifesto” a favore dell’idroelettrico, Valentini cita questi dati essenziali: nel 2023, i 4.800 impianti italiani sparsi sulle nostre montagne hanno prodotto energia verde pari al fabbisogno di 15 milioni di famiglie su un totale di 26, all’incirca la metà dell’intera popolazione nazionale. Hanno generato un valore di due miliardi di euro all’anno che poi in realtà arrivano a un totale di 24 tenendo conto di tutta la filiera. E hanno impiegato circa 12mila lavoratori specializzati, in foma diretta o nell’indotto.

Si tratta, dunque, di una grossa industria che oggi però si trova in difficoltà. Da qui, l’appello degli operatori pubblicato a pagamento sui quotidiani. “Il fatto è – spiega l’autore dell’articolo – che in questo prezioso contesto idrogeologico non esiste, neppure a livello europeo, una chiarezza di principi e di criteri normativi in cui assegnare le concessioni”. E l’acqua, non va dimenticato, è un bene pubblico fondamentale che appartiene a tutti i cittadini.

Per il rinnovo di queste concessioni, il governo italiano ha indetto procedure di gara all’insegna della concorrenza, aperte a imprenditori europei e non europei. Ma quelli italiani che hanno investito sui propri asset rischiano adesso di perderli, senza poter investire in altri Paesi a condizioni di reciprocità. Commenta il giornalista sul Fatto: “L’opposto, insomma, di quanto s’è fatto per le concessioni ai gestori degli stabilimenti balneari (altro tema di cui questo sito s’è ampiamente occupato a suo tempo – ndr), una lobby economica ed elettorale a cui il governo in carica s’è mostrato particolarmente sensibile”.

La difesa dell’idroelettrico s’incrocia a questo punto con lo sviluppo delle altre fonti rinnovabili e con la ricerca tecnologica per il cosiddetto “nucleare pulito”, fondato sulla fusione dell’atomo e non più sulla fissione. Questo, per essere considerato effettivamente tale, non deve produrre scorie radioattive e non deve inquinare l’ambiente circostante. Ne discende l’appello a valorizzare al massimo le risorse naturali, come il sole, il vento e l’acqua, prima di avventurarsi in sperimentazioni sul “nucleare verde” che possono richiedere tempi lunghi e investimenti ingenti.

Non è più tempo di ingaggiare “guerre di religione”. Ma è chiaro ormai che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha provocato un forte aumento dei prezzi di gas e petrolio sui mercati internazionali. E occorre, perciò, che ciascun Paese si attrezzai per contenere i rincari e aumentare la proprio indipendenza energetica. In un mix di fonti “verdi”, non inquinanti e non nocive per la salute, ci sarà posto anche per un nuovo nucleare soltanto se sarà davvero “pulito”.

ROMA, “NUMERO CHIUSO” PER VISITARE LA FONTANA DI TREVI: IN PROGRAMMA UN TICKET DI 2 EURO

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È già accaduto ad altre città d’arte, come Venezia e Firenze. Ed era naturale che prima o poi toccasse anche a Roma, invasa tutto l’anno dai turisti. In vista del Giubileo del 2025, il fatidico “numero chiuso” arriva anche nella Capitale. Con il via ai lavori di manutenzione straordinaria, la celeberrima Fontana di Trevi sarà circondata da una cinta di pannelli trasparenti e sarà dotata di una passerella a ferro di cavallo all’interno della vasca, per consentire ai visitatori di godere di una vista inedita. Ma, ovviamente, le polemiche non mancano: tanto è bastata per farla ribattezzare già “La Fontana proibita” (in alto FotoGrav).

A vacation plan ruined when tourists discover one destination, the Trevi Fountain in Rome, Italy is under construction, covered in scaffolding.
Foto Jonathan W. Cohen

Per il momento, l’accesso alla passerella sarà a numero contingentato per ragioni di sicurezza. Poi, in coincidenza con il Giubileo, scatterà il “numero chiuso”. E successivamente, si valuterà anche l’introduzione di un “piccolo contributo” economico di 2 euro, ticket o biglietto che dir si voglia, per contenere e regolare il flusso dei turisti che assedia quotidianamente il grandioso monumento.

Incastonata in una piazzetta fra il Quirinale, via del Corso e via del Tritone, la fontana più famosa del mondo si appoggia alla facciata di Palazzo Poli fin dalla data della sua inaugurazione nel 1762. Opera degli architetti Nicola Salvi e Giuseppe Pannini, fu l’indimenticabile scenografia del film La dolce vita, di Federico Fellini, con l’iconica scena del bagno notturno di Anita Ekberg e di Marcello Mastroianni (foto sotto).

ANITA
Dal film “La dolce vita” (Zona Nove)

Ai turisti forse mancherà il tradizionale lancio della monetina in acqua, rito scaramantico per esprimere desideri e impegnarsi a tornare a Roma. Al suo posto, sarà installato un “cesto della speranza”, in cui depositare il proprio contributo. L’ingresso alla parte bassa della fontana non avverrà per prenotazione o a scaglioni orari: hostess e stewart faranno entrare gradualmente i visitatori fino al limite massimo di capienza. Ma non sono previsti tornelli. L’eventuale biglietto – come hanno annunciato il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore ai Grandi Eventi del Comune di Roma Alessandro Onorato – potrebbe essere introdotto dopo i primi mesi dell’anno prossimo.

Nella conferenza stampa di presentazione del progetto, alla domanda se verrà disposto un provvedimento anti-bivacco nel catino della Fontana di Trevi, lo stesso sindaco ha risposto: “La Fontana ha delle sedute, anzi lo scopo di questo contingentamento è proprio consentire la fruizione del monumento anche sedendosi. Ovviamente non è il luogo più adatto per mangiare, ci saranno delle limitazioni. Uno mica si mette a mangiare dentro al museo davanti alla Gioconda…”. Ma a Roma, a volte, si vede anche di peggio.

The Trevi Fountain, Palazzo Poli, Rome, Lazio, Italy, Europe.
Foto Stock Barocco

Il tema centrale dell’intera composizione – come si legge nell’enciclopedia online Wikipedia – è il mare. La Fontana è inserita in un’ampia piscina rettangolare dagli angoli arrotondati, circondata da un camminamento che la percorre da un lato all’altro, racchiuso a sua volta entro una breve scalinata poco al di sotto del livello stradale della piazza. L’architetto Salvi ricorse al sistema della scalinata per compensare il dislivello tra i due lati della piazza: il lato sinistro, quello verso il Quirinale, è molto più elevato rispetto all’altro, tant’è che si è anche dovuto ricorrere a un breve parapetto per delimitare la strada, parzialmente coperto da rocce, su una delle quali è scolpito uno stemma cardinalizio raffigurante un leone rampante.

La scenografia è dominata da una scogliera rocciosa che occupa tutta la parte inferiore del palazzo. Al centro, si trova una grande nicchia delimitata da colonne che la fa risaltare come fosse sotto un arco di trionfo. Qui si erge una grande statua di Oceano di Pietro Bracci (1759-1762), su progetto iniziato da Giovanni Battista Maini, dalle forme muscolose e opulente e dallo sguardo fiero e altezzoso: il dio, ammantato in un drappo che gli copre appena il bacino e il pube, è colto mentre incede su un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, soprannominati rispettivamente “cavallo agitato” (quello di sinistra) e “cavallo placido”, in riferimento agli analoghi momenti del mare a volte calmo e a volte burrascoso. Ai lati della grande nicchia centrale ne troviamo altre due, più piccole, occupate dalle statue della Salubrità (alla sinistra di Oceano) e dell’Abbondanza (alla destra), quest’ultima raffigurata mentre regge il simbolico corno colmo di frutti e monete. Entrambe queste statue sono di Filippo della Valle. Le tre nicchie sono delimitate da quattro imponenti colonne.