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CON L’UNESCO ANCHE L’OCEANO VESTE PRADA: UN PROGRAMMA EDUCATIVO (E UN FONDO) CON IL NYLON RIGENERATO

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Moda e ambiente. Prada e Unesco. S’intitola Sea Beyond il programma educativo lanciato dalla maison italiana in partnership con la Commissione oceanografica intergovernativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’obiettivo programmatico è la costituzione di un fondo per salvaguardare l’oceano, in un’ottica di sviluppo sostenibile.

La Terra è coperta dall’acqua marina per il 71% della sua superficie. E si stima che la “Blue Economy” abbia un valore globale di oltre 1,5 trilioni di dollari all’anno e conti pin tutto il mondo più di 30 milioni di posti di lavoro. Si tratta, dunque, di una questione ambientale ma anche economica e sociale.

Nella foto, il team Prada con Luna Rossa, la barca “volante” che ha partecipato alla Coppa America

A Venezia, il 3 aprile prossimo, Sea Beyond aprirà l’innovativo “Ocean Literacy Center”, primo centro permanente in Italia dedicato all’educazione sull’oceano con sede sull’isola di San Servolo. “L’alfabetizzazione sull’oceano, la comprensione dell’influenza dell’acqua sulla vita dell’uomo e viceversa – spiega Francesca Santoro, senior programma officer di Unoesco-Ioc – sono fattori abilitanti per mettere a terra l’Agenda 2030”. Poi, a ottobre, Sea Beyond sbarcherà anche Shangai, in Cina, con il progetto itinerante “Ocean Climate & Village”, presso la residenza Prada Rong Zhai, restaurata dal Gruppo milanese che sarà aperta al pubblico.

In un articolo pubblicato su ‘L’Economia” del Corriere della Sera a firma di Francesca Gambarini, il giovane Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, alla guida della Corporate social responsibility del Gruppo (4,7 miliardi di ricavi nel 2023),  dichiara: “Il mare fa parte del dna della mia famiglia e anche per questo abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto”. Da luglio 2023, l’1% dei ricavi della collezione Prada Re-Nylon for Sea Beyond è destinato a sostengo del programma educativo che ha già raggiunto 35mila studenti in oltre 56 Paesi del mondo. Tutta la produzione in nylon è stata convertita da vergine a rigenerato, attraverso il riciclo e la depurazione della plastica raccolta dall’oceano, reti da pesca, discariche e rifiuti di fibre tessili a livello globale.

ENEL FOUNDATION: UN COMITATO SCIENTIFICO DI 15 ESPERTI PER ISTRUZIONE SU ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

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Si è riunito per la prima volta, a Roma, il nuovo Comitato Scientifico di Enel Foundation, composto da 15 esperti di rilievo del mondo scientifico, accademico e culturale, a livello nazionale e internazionale. Con un’ampia eterogeneità di competenze, esperienze e background geografico, oltre a un maggiore equilibrio di genere e diverse fasce di età rispetto al passato, il nuovo organismo è stato strutturato per garantire una pluralità di prospettive e promuovere un approccio innovativo e multidisciplinare alle sfide globali della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile.

Il Comitato, presieduto da Laura Cozzi, Direttrice per la sostenibilità, la tecnologia e le prospettive, e Chief Energy Modeller dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), è composto da:

  • Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi di Milano
  • Paolo Boccardelli, Rettore dell’Università LUISS
  • Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino
  • Manlio Coviello, Pontificia Universidad Católica de Chile
  • Izael Pereira Da Silva, Strathmore University, Kenya
  • Michael Mehling, Vice Direttore del Center for Energy and Environmental Policy Research (CEEPR) presso il MIT
  • Carlos Nobre, Università di São Paulo
  • Ignazio Perez Arriaga, Universidad Pontificia Comillas
  • Valentina Petrone, Head of Global Services Positioning and Transformation Office, Enel
  • Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano
  • Gauri Singh, Deputy Director-General International Renewable Energy Agency (IRENA)
  • Robert N. Stavins, Harvard Kennedy School
  • Helen Watts, Direttrice di Student Energy

Commenta Giulia Genuardi, Direttore di Enel Foundation: “La conoscenza è il catalizzatore del cambiamento. Per questo motivo, siamo orgogliosi di poter contare su un Comitato Scientifico indipendente e internazionale, con esperti di alto profilo, e una visione globale che guarda alle future generazioni come motore per uno sviluppo sostenibile”.

Enel Foundation s’impegna a promuovere l’istruzione, la ricerca e la diffusione della conoscenza su energia, sviluppo sostenibile e innovazione, a livello nazionale e internazionale (nella foto in alto, il parco solare di Trino Vercellese di Enel Green Power).

 

NUOVO ACCORDO TRA CONFCOMMERCIO E INTESA SANPAOLO: 5 MILIARDI DI CREDITO ALLE IMPRESE PER LA COMPETITIVITA’ E POS

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Un nuovo accordo è stato firmato da Confcommercio Imprese per l’Italia e da Intesa Sanpaolo, allo scopo di mettere a disposizione delle aziende associate 5 miliardi di euro di nuovo credito per finanziamenti a favore della competitività e delle transizioni innovative, in linea con gli obiettivi collegati al PNRR per i quali il Gruppo bancario ha previsto complessivamente 410 miliardi di euro, di cui 120 per le PMI.  Sono previste commissioni agevolate per l’intero 2025 sui pagamenti POS per accrescerne la competitività e favorire la nascita di nuove attività commerciali.

Con questo accordo, siglato dal Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Carlo Sangalli e il Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo Stefano Barrese, si rinnova la partnership che da circa un decennio si prefigge l’obiettivo di accompagnare le piccole e microimprese del settore in programmi di crescita e di rafforzamento. Nel periodo 2020-2024, infatti, Intesa Sanpaolo ha erogato circa 18 miliardi di euro alle aziende del commercio al dettaglio e all’ingrosso italiane.

L’iniziativa odierna si rivolge alle imprese associate a Confcommercio con soluzioni finanziarie e condizioni dedicate, servizi di consulenza e iniziative congiunte sul territorio: in particolare, si caratterizza per l’azzeramento delle commissioni sui micropagamenti Pos, una misura di grande attenzione verso gli esercenti che la Banca aveva già attivato nel 2022 e che oggi conferma per l’intero 2025, rispondendo così a una esigenza manifestata a più riprese soprattutto dalle realtà commerciali più piccole, con l’obiettivo di favorire la diffusione dei pagamenti digitali.

Viene agevolato inoltre l’accesso al credito delle imprese di minori dimensioni attraverso soluzioni completamente digitali: i finanziamenti a breve termine saranno direttamente accessibili dal canale internet dedicato – sia in fase di domanda che in fase di perfezionamento – con la possibilità di mantenere la consulenza del proprio gestore bancario e potendo al contempo amministrare l’operatività dalla propria azienda.

Ecco i punti fondamentali dell’accordo:

  • soluzioni e strumenti di pagamento multicanale ed evoluti (es. SmartPOS) che abilitano molteplici servizi (per esempio, mance);
  • accesso a un innovativo processo del credito dematerializzato e digitalizzato;
  • supporto ai progetti di investimento in digitalizzazione ed energie rinnovabili;
  • definizione di modelli di business in chiave sostenibile, anche grazie ai Laboratori ESG di Intesa Sanpaolo;
  • strumenti per facilitare la nascita di nuove attività e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile.

I contenuti dell’accordo saranno presentati agli associati in una serie di incontri locali congiunti che coinvolgeranno le rispettive strutture territoriali di Confcommercio e Intesa Sanpaolo.

Nella foto, sa sinistra a destra, Barrese e Sangalli

Dichiara Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia: “Il rinnovo dell’accordo con Intesa Sanpaolo è un’importante iniziativa nel quadro di una partnership di lungo termine tra la Confederazione e il primo istituto bancario italiano. Nello specifico, l’accordo offre una serie di soluzioni molto richieste dalle nostre imprese nel settore dei pagamenti, cruciale per tutte le imprese del terziario nel loro quotidiano rapporto con i clienti/consumatori. Apprezziamo, in particolare, l’attenzione di Intesa Sanpaolo alla digitalizzazione e ai temi ESG dei nostri associati, argomenti che orientano la competitività presente e futura delle filiere e delle singole imprese.”

Commenta Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “L’accordo di oggi conferma che la collaborazione con le associazioni di categoria e l’ascolto dei nostri clienti è fondamentale per fornire risposte concrete alle loro esigenze. Commissioni sui micropagamenti azzerate, altre agevolazioni sui POS e facilità di accesso al credito grazie ai nostri canali digitali ci consentiranno di supportare gli investimenti per migliorare il business. L’obiettivo che condividiamo con Confcommercio è stimolare l’innovazione tecnologica e digitale del settore, così come l’efficientamento energetico che assume un sempre maggior impatto anche sui piccoli esercizi”.

MILANO, IN MOSTRA ALLE GALLERIE D’ITALIA 85 FOTO D’AUTORE DI ENZO SELLERIO: “PICCOLA ANTOLOGIA SICILIANA” (FINO AL 13 APRILE)

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Alle Gallerie d’Italia di Milano, dal 26 febbraio al 13 aprile, Intesa Sanpaolo apre al pubblico la mostra Enzo Sellerio. Piccola antologia siciliana: un omaggio al fotografo ed editore Enzo Sellerio (Palermo, 1924-2012), uno dei più interessanti intellettuali del Novecento, a chiusura delle celebrazioni dedicate al 100° anno dalla sua nascita. L’esposizione, curata da Monica Maffioli e Roberta Valtorta e realizzata in collaborazione con l’Archivio Enzo Sellerio, presenta una selezione di 85 fotografie, per la maggior parte stampe d’epoca, a cui si aggiunge una serie di stampe da negativi originali inediti selezionati in occasione del centenario dal vasto e ancora in parte inesplorato archivio del fotografo.

Si tratta di una piccola ma preziosa antologia fotografica dedicata ai luoghi e alle persone della sua Sicilia, rivelata spezzando i tradizionali stereotipi visivi che a lungo hanno connotato la conoscenza dell’isola, per mostrarne invece gli aspetti più realistici, simbolici e contradditori: frammenti di vite, luoghi, comportamenti, osservati con uno sguardo libero, nutrito di storia dell’arte e del cinema, capace di ironia e dolcezza e non privo di malinconia. Fotografie di un grande autore e di uno dei protagonisti della stagione del reportage italiano che s’intreccia al neorealismo; vicino – per qualità narrativa e potenza di sintesi – alla fotografia umanista francese di autori come Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau o Ėdouard Boubat.

Palermo. Trattoria “L’Ingrasciata”, 1961. Fotografia di Enzo Sellerio © Eredi di Enzo Sellerio

Afferma Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo: “Per le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo essere luogo vivo del proprio Paese significa prendere attivamente parte alle più significative ricorrenze della cultura italiana, contribuendo alla diffusione della conoscenza del nostro patrimonio identitario. Si inserisce in questa logica la partecipazione alle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Enzo Sellerio, con un’esposizione che ospita a Milano la Sicilia raccontata dalle immagini e dalla sensibilità del grande intellettuale, fotografo ed editore. Realizzata insieme all’Archivio Sellerio, questa nuova iniziativa è accolta nella Sala delle Colonne che, dopo le mostre su Maria Callas e Alighiero Boetti, si conferma spazio dedicato ai protagonisti dell’arte e della cultura del Novecento, portando oggi attenzione sulla straordinaria personalità di un maestro della fotografia italiana”. 

Palermo. Emigranti alla stazione, 1960. Fotografia di Enzo Sellerio, © Eredi di Enzo Sellerio

Nato a Palermo in una famiglia colta e cosmopolita – il padre, fisico e docente universitario, la madre ebrea russa insegnante della sua lingua nell’ateneo palermitano – Enzo Sellerio si forma negli anni ferventi della Sicilia liberata e del dopoguerra. Fondatore insieme alla moglie Elvira Giorgianni della nota casa editrice, progetta e cura i libri d’arte e fotografia, e inventa la grafica di  tutte le collane: tra queste, La memoria, la celebre collana blu.

È stato anche un grande collezionista e un raffinato interprete del suo tempo grazie alla fotografia, disciplina da lui praticata dai primi anni Cinquanta ai primi anni Settanta con grande consapevolezza e spirito critico, testimoniati anche dai suoi scritti. Voce autorevole della cultura siciliana, appassionato difensore della società civile e dei valori identitari dell’isola, figura di riferimento per molti altri fotografi, artisti, studiosi, scrittori.

Montelepre. Fine di un giorno di scuola, 1958. Fotografia di Enzo Sellerio, © Eredi di Enzo Sellerio

Il percorso espositivo presenta i nuclei fondamentali del lavoro svolto dal fotografo in un ventennio di attività: dal primo reportage, Borgo di Dio pubblicato nel 1955 sul periodico Cinema Nuovo, che occupa una posizione centrale nell’ambito della fotografia neorealista italiana, alle moltissime fotografie realizzate a Palermo e in particolare quelle commissionategli nel 1961 dalla prestigiosa rivista svizzera Du; dal racconto dei Paesi dell’Etna, realizzato per la stessa rivista nel 1962, ai molti ritratti di artisti, intellettuali e attori del mondo dello spettacolo che hanno contribuito alla stagione culturale palermitana del secondo Novecento.

APERTA LA RACCOLTA FONDI PER LA SEDE DI ROMA DELLA “BEBE VIO ACADEMY” (SPORT BAMBINI DISABILI)

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E’ ufficialmente aperta la raccolta fondi per la sede di Roma della Bebe Vio Academy, un’iniziativa pensata per contribuire al rafforzamento e alla crescita del progetto che coinvolge insieme bambine e bambini con e senza disabilità nella pratica dell’attività sportiva. La campagna, che nasce con lo scopo di arrivare alla cifra di 300.000 euro, sarà attiva fino al prossimo 31 dicembre su For Funding, la piattaforma online di raccolta fondi che Intesa Sanpaolo dedica alle organizzazioni non governative e alle associazioni non profit per raccontare, promuovere e finanziare progetti di solidarietà sociale.

L’obiettivo è quindi quello di sostenere concretamente la “Bebe Vio Academy” di Roma andando a finanziare l’acquisto di attrezzature sportive funzionali e adeguate a supportare anche i giovani con disabilità fisica, come per esempio carrozzine da scherma, basket e rugby, maschere e fioretti da scherma, pedane paralimpiche (incluse quelle per non vedenti), reti da sitting volley, porte da calcio e stampelle (calcio integrato), accessori vari per l’atletica (ostacolini, vortex, tappetoni, palle mediche).

Allo stesso tempo, i fondi raccolti saranno utili per contribuire alle spese per l’affitto della palestra che accoglie le attività della BVA per un totale di 9 mesi; per aiutare a mantenere il servizio gratuito per tutti i giovani partecipanti e a coprire le spese di assicurazione per i partecipanti e per tutto lo staff dedicato; per coinvolgere staff qualificato, tra allenatori ed educatori, per l’intero prossimo anno di attività.

Grazie a un accordo con Sapienza Università Roma, la Bebe Vio Academy di Roma svolge le proprie attività proprio presso il Centro Sportivo SapienzaSport in via Fornaci di Tor di Quinto 64. La BVA è organizzata e gestita dall’Associazione art4sport ONLUS. L’obiettivo del progetto è la promozione dello sport paralimpico, in linea con la visione di Bebe, condivisa e supportata anche dalla Sapienza, ovvero quella di rendere lo sport accessibile a tutti. L’Academy, che a Milano nel suo primo triennio di attività ha coinvolto circa 180 ragazzi, si rivolge a bambine e bambini tra i 6 e i 18 anni con disabilità fisiche ma anche a giovani senza disabilità che vogliono sperimentare alcune discipline sportive nella loro versione paralimpica.

A Roma, il programma della stagione 2024/2025 ha preso il via martedì 5 novembre, e andrà avanti fino a maggio 2025 con due allenamenti a settimana, il martedì e il giovedì, dalle ore 17alle 18. Nella Capitale, nel corso dell’anno le ragazze e i ragazzi della BVA hanno la possibilità di cimentarsi in ben 6 discipline, ossia nell’atletica, nel calcio integrato, nel sitting volley, nella scherma in carrozzina, nel basket in carrozzina e nel rugby in carrozzina. La partecipazione all’Accademia, tutte le attività sportive comprese, l’abbigliamento tecnico e gli ausili sono messi a disposizione gratuitamente per tutte le ragazze e tutti i ragazzi dall’Associazione art4sport ONLUS.

La raccolta fondi è già attiva e rappresenta un’opportunità per fare la differenza, contribuendo al futuro della Bebe Vio Academy di Roma.

Per maggiori informazioni sulla campagna e per sostenere il progetto con una donazione, sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo è online la pagina dedicata al seguente link:

https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/bebevioacademy-roma

Per maggiori informazioni sulla “Bebe Vio Academy”, è possibile consultare i seguenti link.

Sito ufficiale: https://www.bebevio.com/academy/

Profilo Instagram: https://www.instagram.com/bebevioacademy/

LE ACQUE CHE CURANO: IL TAR INTERVIENE SULLA DISPUTA FRA TERME E SPA. LA DIFFERENZA STA NELLE PROPRIETA’ TERAPEUTICHE

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“Non esistono terme senza acque dal valore terapeutico”: inizia così un articolo di Luca Cinotti pubblicato sul quotidiano Il Tirreno di Livorno. Il servizio dà conto della decisione con cui il TAR del Lazio, competente a giudicare le controversie di carattere amministrativo ultraregionale, ha annullato il provvedimento dell’AGCM (Autorità di garanzia della Concorrenza e del Mercato) che aveva archiviato sulla disputa fra “terme” e “spa” per alcune strutture che in realtà erano soltanto centri benessere.

A presentare il ricorso all’Antitrust era stata la società Terme di Sirmione, appoggiata da Federterme, nei confronti di alcuni impianti privi di acque termali: in particolare, QC Termegarda e QC Terme San Pellegrino. L’Agcm aveva archiviato il caso nel settembre 2023, con la motivazione che la pubblicità di queste strutture era comparsa nella sezione “centri benessere” anziché “centri termali”. Ma il Tribunale amministrativo ha ritenuto, invece, che già la denominazione “terme” delle società in causa possono trarre in inganno il consumatore, provocando così una forma di “concorrenza sleale”.

La questione riguarda, dunque, tutti quei territori che per le loro caratteristiche naturali sono in grado di offrire acque effettivamente curative o altri trattamenti come i fanghi. “I clienti – dichiara allo stesso giornale Rolando Pampaloni, amministratore unico della società Bagni di Casciana che gestisce lo stabilimento della Valdera – spesso non hanno chiaro qual è il valore dell’acqua termale e quali sono i benefici per la salute”. E quindi, la tutela di un bene che s’incrocia con la salvaguardia dell’ambiente.

Senza che ricorrano necessariamente intenzioni ingannevoli, è bene far capire insomma che l’acqua termale può curare in virtù delle sue caratteristiche e proprietà terapeutiche che cambiano da fonte a fonte. Questo riconoscimento ufficiale viene assegnato infatti al termine di un iter sanitario e amministrativo, con una sorta di “bollino di garanzia” proprio a tutela dei pazienti e dei consumatori. “Il 70 per cento nostro fatturato – aggiunge Pampaloni – arriva dall’attività curativa, mentre solo il 30 per cento da quelle ludico-ricreative”.

Di rincalco, in un’intervista T Quotidiano a firma di G.F.P., la presidente dell’Associazione Terme del Trentino, Elena Andreolli, dichiara “No alla parola ‘terme’ senza proprietà curative”. E spiega polemicamente: “In Trentino non esistono casi analoghi, ma in Alto Adige ci sono molti hotel che utilizzano il termine ‘terme’ in modo improprio, generando così una concorrenza sleale”. E in difesa di questa tesi, la presidente Andreolli afferma che nella sua regione il settore termale produce una ricaduta intorno a 26 milioni di euro all’anno, attribuibili a chi si sottopone alle cure termali; occupa circa 400 addetti e conta su 40mila ospiti, per il 70% provenienti da fuori provincia.

Il largo di Garda, com’è noto, lambisce tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Ma articoli analoghi sono apparsi sui giornali locali come La Gazzetta di Modena e La Gazzetta di Reggio; Il Mattino di Padova; Nuova Ferrara e Nuova Sardegna. Tutti interessati – ovviamente – a difendere i legittimi interessi, economici e occupazionali, dei rispettivi territori. E, per questo, le virtù terapeutiche delle loro terme.

 

UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ “LA SAPIENZA”: “ENTRO IL 2050 IN ITALIA IL 90% DI ENERGIA RINNOVABILE, A META’ PREZZO”    

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Entro il 2050 l’Italia può soddisfare il suo fabbisogno energetico attraverso le fonti rinnovabili, come il sole e il vento, non inquinanti e non nocive né per l’ambiente né per la salute collettiva. E il raggiungimento di questo obiettivo ci consentirebbe di pagare l’elettricità 52 euro al MWh, contro i 108 attuali, i 127 del 2023 e i 304 del 2022, quando la guerra fra Russia e Ucraina provocò il rialzo dei prezzi di gas e petrolio.

A questi risultati il nostro può Paese può arrivare, secondo un’analisi condotta da due ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, appena pubblicata sulla rivista scientifica Energy. Lo studio è intitolato “100% renewable energy Italy: A vision to achieve full energy system decarbonisation by 2050” (“Italia al 100% di energia rinnovabile: una visione per raggiungere la completa decarbonizzazione del sistema energetico entro il 2050”). Gli autori sono Lorenzo Mario Pastore e Livio de Santoli.

A loro parere, il 90% della produzione di energia elettrica può provenire da fonti rinnovabili variabili. E per quanto riguarda settori in cui è più difficile abbattere le emissioni, come quello dei trasporti, le ipotesi da perseguire riguardano l’applicazione di tecnologie legate all’idrogeno, ai biocarburanti e all’elettrificazione.

La previsione di questa analisi si fonda sull’obiettivo di 200 GW di fotovoltaico installato al 2050, con quasi 300 TWh all’anno di generazione. Ma, in uno scenario preferibile, si potrebbero produrre circa 210 GW di fotovoltaico, 115 GW di eolico onshore e 55 GW di eolico offshore. Si tratta di diversificare le tre cosiddette “fonti non programmabili”, in modo da evitare una concentrazione della generazione nelle stesse ore del giorno e negli stessi mesi dell’anno.

Al solare e all’eolico, va aggiunta poi – a nostro parere – anche l’energia idroelettrica di cui la nostra Penisola dispone in abbondanza, per via delle catene montuose che la circondano a Nord (le Alpi) e l’attraversano nella dorsale centrale (gli Appennini). Non è da trascurare, inoltre, la voce “risparmio energetico” attraverso il ricorso a nuove tecnologie.

“Il costo complessivo della generazione – calcola Pastore – risulta uguale a 44 €/MWh. Considerando anche il costo dello storage elettrico, si arriva a 52 €/MWh complessivi. Valore paragonabile ai dati storici del Pun (prezzo unico nazionale – ndr) e inferiore ai prezzi degli ultimi anni in cui la crisi energetica ha aumentato il prezzo dell’energia elettrica”.

Altrettanto importante sarà dedicare la necessaria attenzione allo stoccaggio e alla produzione di batterie sempre più efficienti. La conversione di elettricità in idrogeno, inoltre, fornirà una forma di accumulo di lungo periodo per lo stoccaggio stagionale, estremamente necessario vista la grande capacità installata di fotovoltaico.

Un altro settore su cui intervenire, oltre a quello dei trasporti, è il riscaldamento domestico da cui provengono le dosi maggiori di gas serra. Qui la prospettiva è rimessa all’elettrificazione attraverso pompe di calore e al teleriscaldamento, alimentato anche dagli scarti industriali. Conclude Pastore: “Trasformare radicalmente il sistema energetico in 25 anni significa mobilitare un’enorme quantità di investimenti con un potenziale impatto socioeconomico. La decarbonizzazione è un’opportunità per creare posti di lavoro e ridurre i costi dell’energia, ma affinché la transizione rappresenti per noi cittadini dei benefici e non dei costi è necessario pianificare gli investimenti, la politica industriale, la formazione e lo sviluppo di nuove competenze”.

In sintonia con questo studio, da segnalare un’intervista di Agostino Re Baudengo – ex presidente di Elettricità Futura, l’associazione di Confindustria che riunisce il 70% delle imprese sul mercato elettrico – rilasciata a Elisabetta Ambrosi per Il Fatto Quotidiano. “Solo le rinnovabili possono abbassare le bollette italiane”, conferma l’imprenditore. E, a proposito della nostra dipendenza dall’estero, lui stesso ricorda che noi importiamo circa il 75% dell’energia che consumiamo, contro una media europea del 58%.

“Le uniche risorse energetiche presenti in abbondanza in Italia – ribadisce Re Baudengo – sono le rinnovabili”. Ma, a suo giudizio, “gli ultimi provvedimenti emanati – decreto legge Agricoltura, decreto ministeriale Aree Idonee e Testo Unico – rendono quasi impossibile installare nuove rinnovabili e fanno crescere i costi degli impianti, causando un aumento del costo dell’energia prodotta”.

Sul sito greenme, intanto, si dà notizia che un enorme parco flottante, con 156 turbine, sarà installato al largo delle coste di Marsala, in Sicilia. Sarà il più grande del Mediterraneo e darà lavoro a circa tremila persone. Secondo i progettisti, fornirà energia a 3,4 milioni di famiglie, per un totale di quasi 12 milioni di persone: un “bacino di utenza” pari al 3% del fabbisogno nazionale.

TORINO, “LA GRANDE FOTOGRAFIA”: OLTRE 150 OPERE DI OLIVO BARBIERI SULLA CINA ALLE GALLERIE D’ITALIA (FINO AL 7 SETTEMBRE)

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Intesa Sanpaolo apre al pubblico, dal 20 febbraio al 7 settembre 2025, alle Gallerie d’Italia – Torino la mostra Olivo Barbieri. Spazi Altri a cura di Corrado Benigni. Uno sguardo sulla Cina attraverso le immagini del grande fotografo Olivo Barbieri realizzate in un arco temporale di trent’anni, che colgono le polarità e i contrasti di un Paese tra nette antitesi: frenesia e vuoto, postmodernità e antico. Un dualismo che caratterizza la stessa arte di Barbieri, uno dei fotografi più innovativi e originali, le cui immagini oscillano tra vero e rappresentazione del vero, tra mondo immaginato e mondo riprodotto.

L’esposizione è un nuovo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, con cui la Banca celebra dal 2022 i grandi maestri della fotografia del Novecento del nostro Paese, dopo Lisetta Carmi (2022, ‘Suonare forte’), Mimmo Jodice (2023, ‘Senza Tempo’) e Antonio Biasiucci (2024, ‘Arca’).

Realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, la mostra presenta una selezione di oltre 150 opere: trittici di grandi dimensioni, polittici e due grandi quadrerie che rappresentano una sintesi organica della ricerca che l’artista ha dedicato alla Cina dal 1989 al 2019, con molte fotografie inedite.

Dichiara Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo: “La collana dedicata ai maestri della fotografia italiana vede oggi protagonista Olivo Barbieri, con opere di straordinaria imponenza e bellezza che raccontano la Cina. Le sue immagini, per la prima volta riunite in mostra, suscitano curiosità, interesse e riflessioni su un Paese percorso da profonde trasformazioni. L’originalità di questo progetto conferma il ruolo di leadership delle Gallerie d’Italia torinesi nel mondo della fotografia, capaci di fare incontrare il talento e la sensibilità di importanti artisti. Questa è l’occasione, inoltre, per presentare il primo catalogo del nuovo corso di Allemandi, con un libro dedicato al lavoro eccezionale di un grande fotografo”.

È il 1989 quando Olivo Barbieri compie il suo primo viaggio in Cina, casualmente proprio durante i fatti di Piazza Tienanmen. Da allora inizia un approfondimento che per tre decenni conduce regolarmente l’artista sul territorio della Repubblica Popolare Cinese, della cui trasformazione intuisce fin dagli esordi la portata sociale, economica e culturale, una transizione che interessa tutta l’umanità per il suo impatto in termini di identità, sostenibilità, migrazioni, nuove tecnologie e intelligenza artificiale.

Il fuoco selettivo e le riprese dall’elicottero hanno reso Olivo Barbieri riconoscibile in tutto il mondo per la capacità di trasformare l’immagine della realtà in un modello, un plastico, un mondo in progettazione. Nelle opere esposte, lontane da intenti documentaristici, si ritrovano tutti gli slittamenti percettivi che negli anni identificano l’opera di Barbieri: le lunghe esposizioni, l’illuminazione artificiale, le riprese verticali, l’uso di colori saturi e il fuoco selettivo che trasforma il reale in un avatar di sé stesso.

Il percorso espositivo presenta inoltre una serie di contenuti audio scaricabili attraverso l’app Gallerie d’Italia, con approfondimenti dedicati.

La mostra sarà affiancata da un ricco palinsesto di eventi di approfondimento ad ingresso gratuito per il tradizionale public program #INSIDE del mercoledì sera. A inaugurare il ciclo, un doppio incontro con Olivo Barbieri in programma giovedì 20 febbraio: alle ore 18 l’artista dialogherà con i curatori Corrado Benigni e Roberto Koch, approfondendo trent’anni di esplorazioni fotografiche dedicate alla Cina, tra paesaggi in trasformazione e prospettive inedite. Al termine dell’incontro, dalle ore 19, l’artista sarà disponibile per il firmacopie del catalogo dedicato alla mostra, il primo edito da Società Editrice Allemandi per Gallerie d’Italia.

L’acquisto del catalogo darà diritto a un biglietto d’ingresso gratuito: un’iniziativa volta alla valorizzazione della fotografia italiana e dei libri di arte. Per i possessori dell’Abbonamento Musei, è previsto uno sconto del 5% sull’acquisto del catalogo.

INFORMAZIONI  

SEDE: Gallerie d’Italia – Torino, Piazza San Carlo 156, Torino

ORARI: martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 9,30 alle 19,30; mercoledì dalle 9,30 alle 20,30; lunedì chiuso; ultimo ingresso: un’ora e mezza prima della chiusura.

TARIFFE: intero 10€, ridotto 8€, ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e prima domenica del mese; ridotto speciale 5€ per under 26 e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo.

PRENOTAZIONI: http://www.gallerieditalia.com, torino@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619

 

DUE ISOLE, UNA FUNIVIA: POLEMICHE SUL PROGETTO TRA VENTOTENE E SANTO STEFANO

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C’è un’altra funivia della discordia che “scoppia” sulla scena nazionale e suscita polemiche. Dopo l’impianto “cabriolet” di Bolzano che porta clienti davanti all’albergo dell’ex assessore – contestato dagli ambientalisti perché pagato al 75% con fondi pubblici – di cui aveva scritto recentemente Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, ecco un altro progetto che provoca divisioni tra favorevoli e contrari. Questa volta, però, non si tratta di montagna, bensì di mare (in alto, foto da Ventotene Today).

La nuovo funivia contesa dovrebbe collegare le due isole di Ventotene e Santo Stefano. Sono due piccole perle del Tirreno meridionale che fanno parte dell’arcipelago Pontino, in provincia di Latina (lazio). Entrambe sono comprese da un’area marina protetta che fu istituita nel 1997, occupando insieme una superficie totale di quasi tremila ettari. E Ventotene, in particolare, è tristemente famosa perché furono inviati al confino centinaia di detenuti politici durante il regime fascista: qui Ernestro Rossi e Altiero Spinelli scrissero il famoso Manifesto per “un’Europa libera e unita”. Mentre sull’isolotto di Santo Stefano era staro costruito lo storico carcere d’epoca borbonica che, a distanza di tanti anni, richiede lavori di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione: su questo sito, verrebbe realizzato un polo culturale, con un Museo e una Scuola di alta formazione.

Ora il problema è che, a seconda delle condizioni del mare, non sempre l’approdo è agevole per i turisti, soprattutto per i bambini e i disabili. Da qui, il progetto di una funivia presentato dal Commissario straordinario del governo, Giovanni Maria Macioce. In soli quattro minuti, l’impianto potrebbe collegare le due isole distanti all’incirca un chilometro.

Approvata dal “Tavolo permanente del Cis” (Contratto istituzionale di sviluppo, la proposta era stata anticipata da una relazione tecnica dettagliata trasmessa a tutte la amministrazioni e gli enti coinvolti. A realizzare l’opera dovrebbe essere Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che già da qualche mese ne aveva iniziato l’esame, confermando la possibilità di una sua realizzazione. Si tratterebbe di un impianto di andata e ritorno, di dimensioni ridotte e dotato di una o due cabine in grado di trasportare 12 persone per volta. Senza emissioni acustiche e con alimentazione prevalentemente a energia solare.

Ma l’Italia – si sa – è il Paese dei guelfi e dei ghibellini. Per cui il progetto ha scatenato, com’era prevedibile, una diatriba tra chi ritiene che sia utile e fattibile e chi, invece, pensa che sarebbe inutile e forse anche dannoso per l’ambiente: in particolare, per il parco e per l’area marina. Data la scarsa funzionalità dell’approdo, questa sembrerebbe però la soluzione più praticabile ed efficace, anche per il trasporto dei materiali necessari ai lavori di ristrutturazione del carcere.

“In un anno puntiamo a 40mila visitatori dell’ex super carcere”, dichiarano gli imprenditori e gli albergatori locali, in un articolo a firma di Vittorio Buongiorno sul Messaggero di Roma. I timori principali riguardano i due piloni, alti 30 metri ciascuno, a cui dovrebbero essere ancorate le funi. Ma sullo stesso giornale Marco Cordeschi (nomen omen!), ingegnere e amministratore delegato della società “Alte Vie”, considerato un esperto di funivie, sostiene che “un impianto piccolo, con una sola campata, è fattibile”.

La questione sarà rimessa al verdetto finale della popolazione locale: 746 residenti che d’inverno si riducono a non più di 250. Una specie di referendum preventivo, insomma, per decidere se Ventotene approva o meno questo nuovo impianto. Il Commissario Macioce lancia, perciò, un altolà: “Se la comunità dell’isola non vuole la funivia, basta che lo dica. Ma poi sarà difficile pensare che si continuerà a investire 80 milioni di euro su un museo che pochi potranno andare a visitare”.

SUCCESSO DEL BOND ENEL DA 2 MILIARDI DI EURO (ORDINI PER 5) PER LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E FINANZIARIA

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Un bond per un totale di 2 miliardi di euro è stato lanciato da Enel Finance International, società finanziaria controllata da Enel S.p.A., sul mercato Eurobond: si tratta di un “Sustainability-Linked bond” in tre tranche rivolto agli investitori istituzionali. L’emissione, garantita da Enel, ha ricevuto richieste di sottoscrizione in esubero per più di due volte, totalizzando ordini per un importo pari a circa 5 miliardi di euro con una significativa partecipazione di investitori e portafogli ESG (Environmental, Social Governace), che risulta strutturale in tutte le recenti emissioni di Enel.

La positiva risposta degli investitori ha consentito, inoltre, il raggiungimento di un costo medio inferiore agli attuali livelli di mercato e una cedola media inferiore al 3%. Si prevede che le risorse finanziarie di tale emissione verranno utilizzate per finanziare l’ordinario fabbisogno finanziario del Gruppo.

Dichiara Stefano De Angelis, CFO del Gruppo Enel, ha commentato: “L’esito del collocamento, sia in termini di domanda sia di condizioni economiche, dimostra ancora una volta la fiducia degli investitori nella nostra strategia di crescita e creazione di valore, garantendo la sostenibilità sia finanziaria che ambientale nel lungo termine. Attraverso l’execution del Piano Strategico il Gruppo ha già conseguito un deciso rafforzamento della struttura del capitale ed il miglioramento degli indicatori reddituali, unitamente a un’importante accelerazione nel processo di decarbonizzazione ed elettrificazione del proprio business. Proseguiremo con impegno questo percorso di crescita confermando il nostro supporto alla transizione energetica, attraverso investimenti in reti, energia rinnovabile e servizi ai clienti finali, fino all’azzeramento delle emissioni di gas a effetto serra lungo tutta la catena del valore entro il 2040.”

La nuova emissione prevede l’utilizzo di due Key Performance Indicators (“KPI”) di sostenibilità per ciascuna tranche, illustrati all’interno del Sustainability-Linked Financing Framework, come aggiornato a dicembre 2024. E conferma l’impegno di Enel nella transizione energetica, in linea con il pilastro della sostenibilità ambientale e finanziaria della strategia del Gruppo.