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UNA CASA PER ADULTI CON AUTISMO IN LIGURIA CON IL SOSTEGNO DI INTESA SANPAOLO E CESVI

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È diventato realtà il progetto “Un Domani per l’Autismo”, promosso dalla Fondazione Il Domani dell’Autismo e sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula, in collaborazione con CESVI. Un progetto che ha permesso di realizzare a Madrignano, sulle colline di Calice al Cornoviglio (Liguria), una struttura idonea ad accogliere persone adulte con autismo, per migliorarne le condizioni di vita e favorirne l’inclusione sociale.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie a una raccolta fondi attiva da gennaio a marzo 2023 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per persone con disabilità. In tre mesi, sono stati raccolti oltre 100.000 euro grazie alla generosità di cittadini, imprese e dello stesso Gruppo bancario.

Nella struttura di Madrignano, grazie a tre appartamenti indipendenti, possono ora essere ospitati stabilmente sei ragazzi già inseriti nei percorsi di “Vita Indipendente”, ai quali potranno aggiungersi da tre a cinque ragazzi con disabilità che vi soggiorneranno mediante percorsi di ospitalità temporanea.

Nel dettaglio, i fondi raccolti grazie al Programma Formula sono stati destinati a:

  • la ristrutturazione di uno degli appartamenti con l’allestimento di spazi idonei, compresi un bagno e una stanza “morbida”, per gestire in sicurezza gli eventuali momenti di crisi dei ragazzi e calmarli: rivestita con materiale anti-trauma, la stanza morbida dispone di luci led per la stimolazione sensoriale, una nicchia e una palla bobath, e offre un ambiente adatto per lo svolgimento di attività individuali e per la stimolazione sensoriale e cognitiva;
  • la sostituzione della serratura del cancello esterno e l’acquisto di infissi;
  • la riqualificazione del verde e il ripristino di parti di terreno incolto;
  • l’acquisto di attrezzature agricole;
  • l’acquisto degli arredamenti e l’installazione domotica di un lavandino, con un’attenta ricerca dei materiali più idonei;
  • l’avvio di attività laboratoriali varie quali la produzione di saponette e attività con il legno;
  • le attività educative e i servizi alla persona: la presenza costante di educatori o di altro personale clinico (psicologi e supervisori) consente di seguire i beneficiari durante tutte le loro attività sia all’interno degli appartamenti, sia sui luoghi di lavoro, offrendo quindi un servizio di carattere abilitativo e educativo.

Il Consiglio Direttivo della Fondazione Il Domani dell’Autismo e tutti i genitori “ringraziano Intesa Sanpaolo, il Programma Formula e CESVI, per il grande supporto fornito in questo lungo percorso che ci ha portato a realizzare, grazie alla collaborazione di tutti e al contributo ricevuto, una serie di lavori e di opportunità. Questo ci ha permesso di inserire, all’interno del grande progetto Vivere la vita, 32 ragazzi e ragazze che in questi 18 mesi si sono alternati nel progetto abitativo e in piccoli laboratori e attività occupazionali”

Commenta Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo: “Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo e ringraziamo tutti coloro che, con la loro donazione, hanno permesso di dare risposte concrete al bisogno di assistenza e di autonomia dei ragazzi ospitati, che potranno così vivere più serenamente la loro quotidianità. L’inclusione sociale e il contrasto alle disuguaglianze sono al centro del nostro modo di essere banca al servizio del territorio, con benefici duraturi nel tempo per tutta la collettività. Grazie al programma Formula, dal 2021, in Liguria abbiamo raccolto donazioni per oltre 348mila euro.”

“CERAMICHE E NUVOLE”, QUATTRO ANTICHE OPERE GRECHE A CONFRONTO CON IL FUMETTO ALLE GALLERIE D’ITALIA – VICENZA

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Dall’ 11 aprile 2025 al 22 marzo 2026, Intesa Sanpaolo apre al pubblico alle Gallerie d’Italia – Vicenza la mostra CERAMICHE E NUVOLE. Cosa le antiche ceramiche greche raccontano di noi, curata da Francesco Poroli per Associazione Illustri e con il patrocinio del Comune di Vicenza. Un progetto inedito e ambizioso che pone in dialogo due mondi apparentemente lontani come quello delle antiche ceramiche con quello più attuale del fumetto mediante temi universali che attraversano i secoli. Così come le scene rappresentate sui vasi costituiscono un’importantissima fonte di analisi storica e sociale, così nei tempi più moderni il fumetto racconta la società in tutte le sue sfaccettature e ne segue le evoluzioni e riflette sulle domande a cui da sempre l’uomo cerca una risposta.

Saranno esposte, per circa un anno, quattro opere selezionate dalla collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo, che saranno poste a confronto con l’arte del fumetto, su quattro temi attuali correlati ad altrettanti personaggi della mitologia: Elena o delle donne, a raccontare le donne e il femminile; Dioniso o della diversità, a farsi protagonista del tema della diversità; Aiace o dei conflitti, a raccontare i conflitti e le guerre; Eros o del desiderio, come simbolo dell’amore, dei sentimenti e del desiderio.

Cratere a campana

Gli artisti ai quali è stato affidato il compito di misurarsi con l’arte magnogreca sono Lorenza Natarella, sul tema del femminile: Elisa Macellari per Dioniso;  Fabio Pia Mancini per Aiace: Giovanni Esposito, in arte Gio Quasirosso, per Eros.

Afferma Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo e Direttore Generale delle Gallerie d’Italia “Valorizziamo le nostre collezioni con riletture sempre nuove delle opere, per riscoprirne bellezza, valore e attualità. Questo è il significato di Ceramiche e nuvole che, con l’Associazione Illustri, affida all’estro di giovani artisti il racconto dei nostri preziosi vasi. I loro lavori originali evidenziano come le opere antiche siano ancora oggi vicine alla sensibilità e ai temi contemporanei. Le Gallerie d’Italia sono luogo di creatività e condivisione per mantenere vivo il legame tra il patrimonio culturale e la comunità”.

Cratere Manieristi

In chiusura dell’esposizione, sarà presentata una selezione fotografica della celebre Hydria (kalpis, attribuita al Pittore di Leningrado in collezione Intesa Sanpaolo. E, inoltre, un video animato, realizzato dai giovani talenti Lunastorta e Walter Dessì, che crea un parallelismo tra gli artigiani di un tempo e i creativi di oggi.

Saranno organizzate attività didattiche e laboratori per le scuole e per i visitatori, family lab, talk con gli artisti e un ciclo di incontri del palinsesto #INSIDE aperti gratuitamente per la cittadinanza. L’iniziativa pone particolare attenzione al tema dell’accessibilità. L’esposizione è dotata infatti di supporti tattili, riproduzioni 3D per essere ampiamente inclusiva, con l’obiettivo di ridurre, per quanto possibile, le barriere culturali, sensoriali, motorie, intellettive e psichiche, al fine di creare uno spazio condiviso.

Officina del Pittore

La collezione Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche è costituita da oltre cinquecento reperti provenienti da Ruvo di Puglia, fiorente centro antico nell’attuale provincia di Bari. I vasi, che nel loro insieme forniscono una preziosa testimonianza della cultura della Grecia d’Occidente, furono importati da Atene o prodotti in Puglia e in Lucania tra VI e III secolo a.C.

Pittore di Leningrado

La collezione era in origine di proprietà della famiglia Caputi che dal 1830 iniziò a raccogliere, evitandone la dispersione, i vasi venuti alla luce dagli scavi condotti a Ruvo in località Arena, appartenenti probabilmente a un’unica necropoli. La raccolta, confluita nel patrimonio d’arte della Banca sin dal 1999, è conservata nella sua interezza nelle Gallerie d’Italia di Napoli. Il museo di Vicenza, che ha precedentemente custodito la collezione, è sede di un’attività di valorizzazione incentrata su piccoli nuclei di ceramiche selezionate dalla raccolta.

PINEROLO: RISTRUTTURATA LA “CASA DELL’ANZIANO” ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITA’ CON I FONDI DEL SUPERBONUS E IL SUPPORTO DI INTESA SANPAOLO

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Ecco un caso esemplare in cui il Superbonus 110% è servito a realizzare la ristrutturazione di un edificio storico, destinato a finalità sociali, all’insegna della sostenibilità ambientale. Entro quest’anni si concluderà un ambizioso intervento di riqualificazione iniziato nel 2023 dell’immobile situato nel cuore di Pinerolo (Piemonte), a opera della Fondazione Casa dell’Anziano, verso una maggiore sicurezza strutturale e un’ottimizzazione energetica.

Questo intervento è stato possibile grazie alla collaborazione con Sviluppo Verde S.r.l., con sede a Torino, general contractor con una solida esperienza nel settore edile, specializzata in progetti di efficientamento energetico e miglioramento sismico. Un contributo fondamentale è stato offerto da Intesa Sanpaolo che, grazie alla disponibilità degli specifici incentivi fiscali per la ristrutturazione di edifici gestiti da ONLUS, si è attivata per favorire la riuscita degli interventi, confermandosi ancora una volta leader nel sostegno a progetti che promuovono l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale.

Fondata nel 1822, la Fondazione Casa dell’Anziano di Pinerolo ha sempre posto al centro della propria missione il benessere degli anziani e delle persone fragili. Oggi, con questa importante opera di riqualificazione sismica ed energetica, la Fondazione rinnova il proprio impegno per il futuro della comunità.

Un progetto di valore per la Comunità

L’intervento di riqualificazione ha un impatto significativo non solo sugli Ospiti della Fondazione, ma anche sul territorio. La Fondazione, che occupa circa 200 persone tra personale diretto e indiretto, è un pilastro dell’economia locale. Inoltre, i lavori di ristrutturazione hanno coinvolto aziende del territorio come RACE S.r.l. per la parte edile; Tecnical Impianti S.r.l. per la parte impiantistica; MB Infissi e FAS Serramenti per la fornitura e installazione degli infissi, generando ricadute economiche positive per l’intera area.

Miglioramento sismico ed efficientamento energetico

Per garantire la sicurezza sismica, sono stati realizzati interventi di consolidamento strutturale delle facciate e il rifacimento della copertura con materiali certificati, con l’adozione di tecniche avanzate e soluzioni ingegneristiche mirate al miglioramento del comportamento strutturale dell’edificio in caso di evento sismico.

Il manto di copertura, inoltre, è stato interamente rinnovato nel pieno rispetto delle stringenti prescrizioni della Soprintendenza, garantendo la conservazione delle caratteristiche storiche ed estetiche dell’edificio. Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei materiali, che, pur garantendo alte prestazioni in termini di protezione dagli agenti atmosferici e durabilità, rispondono ai requisiti richiesti per il mantenimento dell’armonia architettonica originale. Un aspetto di primaria importanza, vista la posizione dell’edificio in un’area di rilevanza storica nel comune di Pinerolo.

Sul fronte energetico, il progetto prevede:

  • Installazione di un impianto termico con pompe di calore per la climatizzazione invernale ed estiva degli ambienti: un sistema innovativo ed efficiente, particolarmente rilevante considerando le ampie dimensioni dell’immobile (16.000 mq).
  • Implementazione di un sistema di cogenerazione per ottimizzare la produzione di energia termica ed elettrica.
  • Installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia pulita.
  • Adozione di un sistema di building automation per monitorare e ottimizzare i consumi energetici.
  • Sostituzione degli infissi con elementi a bassa trasmittanza per migliorare isolamento termico e acustico.

Un investimento strategico per il futuro

L’efficientamento energetico non solo ridurrà i costi di gestione, ma garantirà una maggiore sostenibilità economica alla Fondazione in un periodo complesso per il settore socio-sanitario. Tutti gli interventi sono stati realizzati in stretto coordinamento con la Soprintendenza, considerata l’importanza storica dell’edificio e il contesto urbano in cui è inserito, alla quale va un ringraziamento speciale per la comprensione della complessità delle opere e per il prezioso supporto offerto durante le fasi progettuali e realizzative.

Un impatto positivo per tutta la Città

Questo intervento non è solo un’opera di riqualificazione, ma un impegno concreto per il futuro della comunità. Migliorare la sicurezza e l’efficienza energetica della Fondazione significa garantire un ambiente più sicuro e confortevole per gli anziani ospitati, ridurre l’impatto ambientale e valorizzare il centro storico di Pinerolo. La Fondazione Casa dell’Anziano dimostra così, ancora una volta, di essere un punto di riferimento solido e innovativo per il territorio, capace di coniugare tradizione e futuro con un occhio sempre attento al benessere della comunità.

Il Direttore di Casa “Pietro Giachetti”, una delle due RSA gestite della Fondazione, Roberto Pons, dichiara: “Questo intervento rappresenta un passo fondamentale per garantire il futuro della nostra struttura. Grazie a queste innovazioni, non solo miglioriamo la qualità della vita dei nostri Ospiti, ma investiamo nella sostenibilità e nel risparmio energetico, rafforzando al contempo il legame con il territorio. È un risultato di squadra che ci permette di guardare con fiducia alle sfide future”.

Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo e Presidente della Fondazione, esprime la sua profonda gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto: “Grazie a tutti coloro che stanno collaborando con dedizione e professionalità a questo importante intervento. La riqualificazione della nostra struttura non è solo un miglioramento fisico degli edifici, ma un segno concreto dell’attenzione e della cura verso le persone più fragili della nostra comunità. Questo risultato è il frutto di un grande lavoro di squadra e di una rete di solidarietà che dimostra, ancora una volta, quanto sia prezioso per il nostro territorio. Oggi più che mai, investire in interventi che riducano l’impatto ambientale è una scelta imprescindibile per costruire un futuro più sostenibile e responsabile, in cui innovazione e rispetto per l’ambiente vadano di pari passo con la qualità della vita delle persone“.

LO SCANDALO DELLE DIGHE: IN SICILIA SU 47 IMPIANTI SOLO 20 COLLAUDATI E 17 GIA’ DISMESSI

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Su 47 dighe, ne sono state collaudate solo 20, di cui oggi 17 già dismesse. Perdite delle condotte idriche al 56,1%, contro una media nazionale del 42% mentre quelle europee variano dal 5% al 50%. La Sicilia detiene il primato assoluto sia nel nostro Paese sia nel Continente. Non è, dunque, solo un problema di siccità, ma anche di infrastrutture obsolete che – è proprio il caso di dirlo – fanno acqua da tutte le parti come un colabrodo.

Ha dichiarato il funzionario regionale Tuccio D’Urso, incaricato nel 1991 di mappare i lavori del settore idrico, a Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera: “Solo per elencare gli interventi ho avuto bisogno di 47 pagine”. Per un totale di 7.000 miliardi di vecchie lire, “non meno di otto miliardi di euro senza contare l’inflazione che ne moltiplicherebbe l’importo finale almeno per quatto”. Una montagna di denaro pubblico sperperato nell’arco di 78 anni dai governi che si sono succeduti alla guida dell’isola: due soli di centrosinistra (durati in totale sette anni) e 28 di centro o centrodestra dalla Dc in giù.

Il risultato di questo “grande flop dell’acqua in Sicilia”, come s’intitolato l’inchiesta del Corriere, è “Dighe vuote, dissalatori arrugginiti”. Un’emergenza ambientale che è anche un’emergenza sociale per una popolazione colpita dalla crisi idrica. Insomma. Una catastrofe.

La classica punta dell’iceberg è la Diga sul lago della Trinità a Castelvetrano, in provincia di Trapani, un caso emblematico a livello nazionale (qui sopra, l’invaso pieno; in alto, l’invaso pieno). Racconta Stella nel suo articolo: “Costruita in terra battuta, quella diga benedetta non fu mai collaudata. Mai. E nella scia delle immagini del Vajont del ’63 (…) il rischio che cedesse non se lo prese più nessuno”. Così l’invaso è stato svuotato per decenni, fino a un via libera ministeriale arrivato pochi giorni fa, appena superava una certa soglia. Per tutte le dighe, e non solo in Sicilia, sono stabilite due quote di riferimento: una indicata sulla carta dai progetti ingegneristici e l’altra fissata delle autorità di bacino. Per cui, “soglia superata, sversamento automatico”.

Non è un caso, dunque, che le campagne di Castelvetrano siano state “sfigurate da spropositati tappeti di pannelli fotovoltaici e gigantesche palizzate eoliche”. Il fatto è che gli agricoltori percepiscono appena 25 centesimi per un chilo di frumento prodotto, mentre possono incassare fino a 50mila euro l’ettaro per installare impianti di energie alternative”. In questo modo, con le dighe chiuse, la siccità è destinata ad avere fatalmente il sopravvento.

Neppure il Pnrr è bastato a risolvere la situazione. I 31 progetti presentati dalla Regione Sicilia, per far fronte a questa emergenza, sono stati tutti bocciati. Spiega l’Osservatorio Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano: “La bocciatura pare dovuta alla debolezza dei progetti predisposti dalla Sicilia e alle carenza della sua amministrazione che a loro volta potrebbero dipendere da politiche poco meritocratiche di selezione del personale”. Traduce il giornalista del Corriere della Sera: “Troppi addetti scadenti assunti per motivi clientelari”.

Ora il governatore della Regione, Renato Schifani, ha promesso di spendere 290 milioni di euro per cinque dissalatori, sconsigliati anche dal Cnr, per prelevare l’acqua dal mare e garantire l’approvvigionamento idrico. Tre di questi andrebbero a Trapani, Gela e Porto Empedocle, dove giacciono ancora i ruderi arrugginiti di quelli precedenti abbandonati per i costi – economici e ambientali – proibitivi. Ma intanto a Gela, per il “mostro” locale, stanno ancora pagando 10,5 milioni di debiti all’anno fino al 2026.

DAZI E AGROALIMENTARE, UNO STUDIO DI INTESA SANPAOLO: IL 50% DELLE IMPRESE PUNTA A NUOVI CLIENTI E NUOVI MERCATI

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Tra le ipotesi che le imprese agroalimentari italiane stanno valutando per reagire all’inasprimento dei dazi americani, circa il 50% indica la ricerca di nuovi clienti in nuovi mercati; mentre un terzo indica la possibilità di aprire filiali commerciali o produttive negli Usa. Si rileva anche un certo attendismo nel posticipare le tempistiche degli investimenti; mentre un 20% circa indica l’eventualità di rivedere i listini per il mercato statunitense. Sono questi i risultati di un sondaggio interno condotto da Intesa Sanpaolo, presso le filiali specializzate nell’ Agribusiness.

Lo studio è stato presentato dal Research Department della Banca in occasione di Vinitaly 2025, il salone Internazionale del vino e dei distillati che si tiene ogni anno a Verona dal 1967. Per la circostanza, la Direzione Agribusiness ha organizzato un incontro sul tema “Governare l’incertezza. Strategie per il futuro dell’agroalimentare”, allo scopo di offrire alle imprese una visione strategica e strumenti pratici nella gestione dei rischi.

 

Dal report, risulta che l’export agroalimentare italiano ha registrato un’ottima evoluzione anche nel 2024: +8,3% a prezzi correnti rispetto al 2023, per un controvalore di 67,5 miliardi di euro. Gli Stati Uniti sono un mercato rilevante per l’alimentare italiano: il peso degli USA sul totale dell’export dell’alimentare e bevande è del 13,4%, superiore alla media del manifatturiero (10,4%). Per alcuni comparti il peso sale ben oltre il 20%, con punte del 28% circa per le bevande dissetanti e acque minerali e del 25% circa per l’olio e per il vino. Bene anche le esportazioni di vino nel 2024: oltre 8 miliardi di vendite sui mercati esteri (+5,5% rispetto al 2023), trainate dai risultati oltreoceano (Stati Uniti +10,2%, Canada +15,2%) a cui si aggiungono il contributo del mercato tedesco (+3,7%) e di quello britannico (+1%).

Dichiara Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo (nella foto sopra): “Per il quarto anno siamo al Vinitaly offrendo valore e concretezza alla costruzione del futuro delle nostre 7.000 aziende vitivinicole clienti. Il settore agroalimentare, e in particolare quello vitivinicolo, si trova ad affrontare sfide decisive legate all’internazionalizzazione, alla sostenibilità, alla digitalizzazione e al ricambio generazionale. Per questo oltre agli strumenti finanziari, con quasi 7 miliardi di euro di erogazioni dalla costituzione nel 2021 della Direzione Agribusiness, mettiamo a disposizione tutte le competenze che può offrire il nostro Gruppo in ambito assicurativo, corporate e sulla gestione del rischio d’impresa, che rappresenta una componente inevitabile e un indicatore di un contesto in movimento. Oggi le aziende necessitano di visione, protezione e capacità di adattamento. Un’attenta pianificazione e una consulenza specializzata, grazie agli strumenti messi in campo, consentono di navigare in questo scenario complesso e, in definitiva, di trasformare l’incertezza in opportunità di crescita”.

La Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo conta 250 punti operativi di cui 95 filiali nel territorio nazionale, circa 1.100 specialisti e offre soluzioni finanziarie e consulenza a 360 gradi alle imprese agroalimentari. Particolare l’attenzione posta alle oltre 7.000 aziende clienti del comparto vitivinicolo, uno dei simboli più potenti del Made in Italy, testimoniata anche dai quasi 20 milioni di euro concessi per mettere a pegno il proprio magazzino, nell’ambito dei vini DOC e DOCG caratterizzati da periodi di invecchiamento.

FORMAZIONE DEI GIOVANI TALENTI: ACCORDO DI MEMBERSHIP TRA INTESA SANPAOLO E L’IMPERIAL COLLEGE DI LONDRA

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Un accordo di membership è stato siglato da Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, guidata da Mauro Micillo, con l’Imperial College London, una delle università più prestigiose al mondo. L’obiettivo è quello di sostenere iniziative per la formazione e il coinvolgimento dei talenti internazionali emergenti.

L’accordo qualifica Intesa Sanpaolo come membro del network Imperial Business Partners dell’Ateneo e prevede l’organizzazione di momenti di confronto tra studenti e manager della Divisione IMI CIB, con opportunità di dialogo e approfondimento sulle professioni del Corporate & Investment Banking. La Divisione potrà prendere parte, inoltre, alle giurie di premi accademici promossi dall’Imperial College London, contribuendo alla valorizzazione delle migliori idee e talenti emergenti.

Un’iniziativa chiave della collaborazione è il supporto alla Venture Catalyst Challenge, una competizione che mira a sviluppare le capacità imprenditoriali e di teamwork degli studenti attraverso laboratori dedicati alla creazione di business plan, sessioni di presentazione di progetti imprenditoriali e incontri con investitori. La premiazione della Challenge, prevista per l’autunno, rappresenterà un’importante occasione per sostenere il percorso formativo degli studenti e favorire lo scambio di conoscenze tra il mondo accademico e quello finanziario.

Afferma Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo: La partnership con Imperial College London testimonia il nostro costante impegno nell’attrarre e sviluppare giovani talenti, offrendo loro strumenti concreti per comprendere il mondo della finanza e costruire un percorso professionale solido”. E aggiunge: “Attraverso iniziative come questa vogliamo stimolare il dialogo tra accademia e impresa, favorendo la crescita di una nuova generazione di professionisti con una visione internazionale e multidisciplinare”.

Dichiara Julia Zanghieri, Director di Imperial Business Partners: “La nostra stretta collaborazione con Intesa Sanpaolo fornirà alla comunità di Imperial preziose informazioni sulle esigenze e i percorsi professionali nel settore dei servizi finanziari, in particolare nelle aree emergenti del fintech e dell’innovazione sostenibile. Inoltre, permetterà alla Banca di rafforzare le relazioni con una nuova generazione di talenti e di avere accesso a insight sulle più recenti innovazioni tecniche in fase di sviluppo presso un’università imprenditoriale di livello mondiale.”

L’Imperial College London è una delle università più prestigiose a livello europeo e internazionale. È rinomata per la sua eccellenza nella ricerca e nell’insegnamento nei campi delle scienze, dell’ingegneria, della medicina e del business ed è rinomato per l’applicazione di queste competenze all’industria e all’imprenditorialità.

Nell’ambito della collaborazione, il 24 marzo si è tenuto presso il campus di South Kensington dell’Imperial il primo incontro a livello internazionale del programma “La Finanza e le Buone Storie”. Già avviata con successo in diversi atenei italiani, l’iniziativa con Guido Maria Brera, autore di “Diavoli”, tende ad approfondire insieme agli studenti i meccanismi e le dinamiche che regolano i mercati finanziari globali. L’incontro è stato introdotto da Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, e dal Professor Gilles Chemla, docente di Finanza e Co-Director del Centre for Financial Technology dell’Imperial College Business School.

Carlo Messina, CEO e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo

L’accordo con l’Imperial College London s’inserisce negli obiettivi del Piano d’Impresa 2022-2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, guidato da Carlo Messina, che prevede un costante impegno verso l’inclusione educativa e l’occupabilità giovanile all’interno delle iniziative della Banca per far fronte ai bisogni sociali e per contrastare le disuguaglianze. La partnership con il prestigioso ateneo conferma anche a livello internazionale la strategia della Divisione IMI CIB, volta a creare sinergie con le migliori università e a offrire concrete opportunità ai giovani nel settore finanziario, creando un ponte tra percorso accademico ed esperienza professionale.

NUOVE TURBINE EOLICHE INTEGRATE CON L’AMBIENTE E A MINIMO IMPATTO PAESAGGISTICO: ENEL LANCIA “WINDESIGN”, UN CONTEST INTERNAZIONALE

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Turbine eoliche innovative, sempre più integrate con l’ambiente circostante e progettate per ridurre al minimo l’impatto paesaggistico. Enel ha lanciato WinDesign, un contest internazionale rivolto a studi di architettura, società di ingegneria, imprese, start-up, università e studenti di tutto il mondo, con l’obiettivo di raccogliere nuove idee e soluzioni che integrino funzionalità, design, innovazione e sostenibilità nelle turbine eoliche. Una sfida globale per dare un nuovo look all’energia sostenibile, con soluzioni che combinino avanzamento tecnologico e design.

Il contest stimolerà i migliori creativi e ingegneri a ideare, progettare e implementare nuove soluzioni sviluppate secondo criteri di ridotto impatto ambientale e paesaggistico, idoneità tecnico-funzionale, flessibilità di utilizzo e sostenibilità economica e finanziaria, nel pieno rispetto delle comunità locali e in conformità alle normative vigenti.

Si è aperta ufficialmente la gara: la prima fase del contest prevede che disegni e progetti vengano depositati entro la mezzanotte del 16 giugno. I progetti che saranno ammessi alla fase successiva riceveranno un premio di 5.000 euro.

La seconda fase, quella finale, partirà il 1° luglio e i candidati ammessi avranno tempo fino a mezzanotte del 29 settembre per presentare un progetto di dettaglio e un report tecnico-economico sulla fattibilità delle soluzioni proposte. I primi tre classificati riceveranno rispettivamente un premio da 250.000 euro, 150.000 euro e 50.000 euro. Saranno assegnati, inoltre, tre riconoscimenti speciali non cumulativi, per le categorie (i) Design, (ii) Fattibilità Tecnico-Economica e (iii) Innovazione e Sostenibilità, da 15.000 euro ciascuno.

Enel è leader nella transizione e innovazione energetica. Da anni è impegnata per diffondere la consapevolezza dell’importanza della produzione eolica, anche attraverso il coinvolgimento delle comunità locali e con progetti in grado di coniugare efficienza e salvaguardia ambientale. Questo approccio aperto alla più ampia partecipazione è testimoniato anche dalla scelta di accogliere il contest WinDesign su www.openinnovability.enel.com, la piattaforma di crowdsourcing sviluppata da Enel proprio per la ricerca di soluzioni innovative avvalendosi delle più brillanti idee e tecnologie in circolazione, siano esse provenienti da startup, aziende, mondo accademico o investitori.

IL GRUPPO ENEL IN AUSTRALIA CON “POTENTIA ENERGY” PER SVILUPPARE LE RINNOVABILI

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Operazione “rinnovabili” di Enel in Australia. La multinazionale dell’energia informa che Potentia Energy, società che opera nelle energie rinnovabili e di cui Enel Green Power detiene una quota di controllo congiunto, ha finalizzato l’acquisizione da CVC DIF e Cbus Super di partecipazioni di controllo in un portafoglio da oltre 1 GW di asset rinnovabili in Australia.

Il portafoglio, geograficamente e tecnologicamente diversificato, comprende asset operativi per oltre 700 MW di impianti eolici e solari. A questi si aggiungono più di 430 MW in fase avanzata di sviluppo che includono sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS).

 

Questa acquisizione conferma il programma del Gruppo Enel di sviluppare il proprio portafoglio di asset rinnovabili, focalizzandosi in aree geografiche a maggior stabilità regolatoria, politica, macroeconomica e valutaria. L’operazione fa seguito, inoltre, all’acquisizione da parte del Gruppo di 626 MW di asset idroelettrici in Spagna finalizzata il 26 febbraio 2025. Ed è in linea con la nuova strategia di sviluppo della generazione rinnovabile del Gruppo, selettiva, profittevole e aperta a opportunità brownfield (asset in operation).

Potentia Energy è la joint venture che ha operato come Enel Green Power in Australia a partire dal 2017. L’attuale portafoglio della società comprende oltre 500 MW di asset rinnovabili, di cui quasi 500 MW operativi e oltre 100 MW in fase di costruzione.

La società ha inoltre diritti garantiti per una pipeline di sviluppo di oltre 7 GW in tutta l’Australia ed è impegnata in un ambizioso programma di crescita. L’obiettivo è quello di aumentare significativamente la sua capacità installata in progetti eolici, solari, di stoccaggio e ibridi in tutto il Paese.

 

CARGO REVOLUTION: DA LONDRA A MILANO L’ESPERIMENTO DELLE BICI “ALLUNGATE” PER UNA LOGISTICA PIU’ SOSTENIBILE

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S’è celebrata a Milano la prima Cargo bike parade italiana, la giornata di festa per promuovere le biciclette “allungate” per una nuova mobilità urbana. Possono trasportare persone, oggetti o animali. E sostituire o integrare i furgoni per le consegne a domicilio, che ingombrano le strade e spesso sostano in doppia fila, soprattutto nei centri storici delle città.

Partita con grande successo da Londra, la ciclologistica ha dotato le sue flotte di biciclette cargo: a seconda dei carichi e del tipo di merce, queste hanno preso il posto dei mezzi più tradizionali a motore, più ingombranti e inquinanti, che in confronto risultano ormai obsoleti. Dopo alcuni esperimenti messi in atto ai tempi della pandemia da Coronavirus, ora sembra che le famiglie abbiano sempre più voglia di cambiare. La cargo bike diventa così uno strumento per modificare le abitudini quotidiane: non solo un’alternativa sostenibile per trasportare merci, ma anche un mezzo versatile per portare i bambini a scuola, fare la spesa, trasportare il cane dal veterinario o anche piante o strumenti musicali.

Queste nuove bici attrezzate prendono praticamente il posto dei veicoli motorizzati, con tutti i benefici che possono apportare: a partire dal traffico più leggero e meno congestionato. Una svolta per grandi città come Milano.

Secondo un’analisi di Trt-Trasporti e Territorio per Clean Cities, il capoluogo lombardo può aspirare a diventare una città nella quale almeno il 30% delle consegne dell’ultimo miglio possono essere effettuate in cargo bike. Non a caso, proprio a Milano s’è celebrato, domenica 30 marzo, il Cargo Bike Day, tanto di parata: musica, giochi e cibo di strada. Una grande festa pensata anche per ribadire alla politica locale e non che serve un futuro a misura di persona.

L’evento è stato promosso da Clean Cities Italia, nell’ambito della campagna internazionale Cargo Revolution. Il movimento è sostenuto da numerosi partner tra cui Legambiente Lombardia, Legambici APS Milano, e Fiab Milano Ciclobby e da C40 Cities.

(Photo credits: Shutterstock)

UCCELLI E TRALICCI: UN SIMPOSIO ORGANIZZATO DA E-DISTRIBUZIONE PER PROTEGGERE L’AVIFAUNA DAI CAVI ELETTRICI

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Aquile, cicogne, falconidi, grifoni e nibbi reali sono alcune delle specie di uccelli che ogni anno muoiono folgorati dalla corrente elettrica posandosi sui cavi di media tensione durante le loro rotte migratorie. Un fenomeno che coinvolge soprattutto uccelli dall’ampia apertura alare, alcuni dei quali già a rischio estinzione.

Con l’obiettivo di tutelare l’avifauna si è tenuto il simposio “La prevenzione del rischio di elettrocuzione dell’avifauna”. l’incontro che ha riunito esperti, rappresentanti delle istituzioni e associazioni ambientaliste. Durante il dibattito sono state analizzate le cause del problema e le strategie più efficaci per mitigarne gli effetti, con particolare attenzione alle possibili soluzioni tecniche e normative per proteggere la fauna selvatica dalle infrastrutture elettriche.

L’evento, organizzato da E-Distribuzione con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) rientra nell’ambito di LIFE Milvus, il progetto realizzato in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Aspromonte, l’associazione Conservatorie d’Espace Naturels Corse e la Regione Calabria.

 

Afferma Vincenzo Ranieri, AD di E-Distribuzione: “La tutela dell’avifauna e la mitigazione del rischio di elettrocuzione per gli uccelli sono di fondamentale importanza al fine di salvaguardare la biodiversità. In E-Distribuzione lavoriamo da anni per proteggere le specie a rischio estinzione partecipando a progetti LIFE cofinanziati dall’Unione Europea, come il progetto Life Milvus, nonchè siglando accordi con Enti Parco, Organizzazioni Nazionali e Associazioni ambientaliste. Oggi, grazie a tutte le azioni intraprese nel tempo, abbiamo fatto interventi di mitigazione su linee elettriche dislocate in tutto il territorio nazionale. È essenziale che istituzioni, imprese e cittadini rafforzino la collaborazione per sviluppare soluzioni durature, garantendo così un futuro in cui natura ed energia possano coesistere in modo sostenibile”.

Il fenomeno dell’elettrocuzione si verifica quando un esemplare, posandosi sui sostegni delle linee elettriche di media tensione per riposare o osservare i dintorni, tocca contemporaneamente due parti a tensione diversa. E-Distribuzione interviene da tempo per garantire la sicurezza degli uccelli in aree individuate come particolarmente sensibili rispetto ai rischi per avifauna, applicando guaine o coperture isolanti sui cavi conduttori in prossimità dei sostegni.

Durante l’evento – che ha visto la partecipazione anche di Eugenio Dupré della Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare del MASE – è stato illustrato il Progetto LIFE Milvus da Luca Pelle dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, finalizzato in particolare alla reintroduzione del nibbio reale. Il simposio ha rappresentato anche l’occasione per approfondire la rilevanza del fenomeno a livello globale, con l’intervento di Alessandro Andreotti dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale ISPRA e per conoscere l’esperienza del governo spagnolo, già impegnato da molti anni nella mitigazione del fenomeno come ha illustrato Noemi Rueda Garcia, del Ministero spagnolo della Transizione Ecologica.