Riflettere sul complesso rapporto fra libertà e democrazia, dentro e fuori le frontiere della nostra società. Questo uno degli obiettivi di “Biennale Democrazia”, la manifestazione culturale, giunta all’ottava edizione, che per cinque giorni ha animato Torino con oltre cento appuntamenti sparsi per la città. “Ai confini della libertà” è stato il tema di quest’anno, un invito a discutere di come libertà sia un valore fondamentale – assieme all’eguaglianza – delle società democratiche.
Main Partner di “Biennale Democrazia” è Intesa Sanpaolo (nella foto principale, il Museo di Torino), grazie al cui sostegno sono stati realizzati una serie di eventi come ad esempio “Come nasce la costituzione. I diritti di libertà, 75 anni dopo”, legato ad un progetto di ripubblicazione e digitalizzazione degli Atti dell’Assemblea Costituente curato dai professori Giuseppe Valditara ed Elisabetta Lamarque. Oppure “Portami là fuori”, organizzato con CCO – Crisi come Opportunità, associazione che vede tra i co-fondatori Giulia Minoli, in cui si è parlato di come la musica rap possa diventare uno strumento di espressione per i ragazzi che si trovano negli istituti penali per minorenni presenti in Italia.
Sono stati oltre 220 tra ospiti e relatori arrivati a Torino da tutto il mondo per partecipare a questa edizione che, dopo gli anni della pandemia, è tornata a svolgersi interamente in presenza. Lezioni, dialoghi, letture, ma anche immagini e momenti di alleggerimento hanno riempito la città, in 17 diverse sedi tra le più prestigiose. In totale, più di 48.000 visitatori, torinesi e forestieri.
Dichiara il presidente di “Biennale Democrazia”, il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky: “Questa edizione 2023 ha offerto un ricchissimo programma e desideriamo ringraziare i nostri ospiti per la profondità dei contenuti che hanno offerto. Siamo riconoscenti anche al nostro pubblico che ha confermato l’affetto per “Biennale Democrazia” con una vivace partecipazione e diamo appuntamento a tutti per il 2025″.
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