UN VIDEOREPORTAGE SULLA “SERENISSIMA” CHIUSA PER VIRUS

UN VIDEOREPORTAGE SULLA “SERENISSIMA” CHIUSA PER VIRUS

“Com’è triste Venezia soltanto un anno dopo”, lamentava con la sua voce roca Charles Aznavour in una vecchia canzone d’amore. Ma oggi, in piena emergenza sanitaria per l’epidemia di coronavirus, la Serenissima appare sempre più triste, vuota, desolata. Senza abitanti e senza turisti in giro per le calli, i vicoli, le piazze. Uno spettacolo tanto insolito quanto sconcertante, documentato da un video reportage esclusivo realizzato e concesso ad “Amate Sponde” da una grande firma della televisione italiana, come la giornalista Carmen Lasorella, già conduttrice del Tg2 e inviata speciale della Rai.
Nel racconto filmato di questa desolazione, Venezia sembra quasi abbandonata, evacuata, priva di qualsiasi segno di attività o di presenza umana. In questo silenzio spettrale, non c’è voce né commento della giornalista. Bastano le immagini che, mai come in questa occasione, parlano davvero da sole. La telecamera gira in pieno giorno da un vicolo all’altro, attraversa piazze e piazzette, passa sui ponti, sfila davanti ai negozi e alle botteghe con le vetrine e le saracinesche abbassate. La nostra città d’arte per eccellenza, ammirata e celebrata nel mondo, è come sprofondata in uno stato di coma profondo.
Le immagini riprese da Carmen Lasorella contrastano drammaticamente con quelle consuete, affollate e chiassose, di una capitale del turismo internazionale. La storia, l’arte, la cultura, le bellezze naturali della Serenissima sono sopraffatte dall’emergenza sanitaria, dalla paura del virus, dall’allarme per la pandemia. Abituata nei secoli a essere una grande potenza navale, commerciale e militare, anche Venezia è costretta ora a nascondersi nelle case, per sfuggire a un nemico sconosciuto e invisibile che ha le sembianze minacciose di una palla con gli aculei, pronta a colpire, ferire e uccidere. Un incubo che alimenta una psicosi collettiva.
È il simbolo di un’Italia sfregiata questa Venezia triste e dolente raccontata nel video di Carmen Lasorella. Un reportage di straordinaria forza emotiva che, passo dopo passo, mostra una città-fantasma, deserta, silenziosa e assente. Senza parole, senza commenti, senza retorica, attraverso la testimonianza personale di una grande giornalista e inviata speciale. Un’atmosfera struggente che, a distanza di mezzo secolo, richiama alla mente quella di “Morte a Venezia”, il celebre film girato da Luchino Visconti nel 1971.
Prima o poi, anche la Serenissima tornerà a vivere come il resto dell’Italia. Da Piazza San Marco a Piazza Duomo e a Piazza Navona, il nostro Paese troverà la forza per riprendersi e risorgere. Ma sarà bene conservare queste immagini, negli archivi della memoria nazionale, per non dimenticare la fragilità e la vulnerabilità della nostra condizione umana. E per salvaguardare, insieme all’Ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini. Cioè, il diritto fondamentale alla vita.

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