ALLA SCALA DEI TURCHI NUOVO CROLLO (video)

ALLA SCALA DEI TURCHI NUOVO CROLLO (video)

Nuovo crollo alla Scala dei Turchi, l’imponente falesia di marna bianca a picco sul mare lungo la costa siciliana di Realmonte, in provincia di Agrigento (nella foto principale di Luigi Filice). Un’altra porzione della roccia s’è sgretolata, precipitando sulla spiaggia che era fortunatamente deserta in questa stagione. “Mentre Comune e Privato discutono nelle opportune sedi sulla titolarità del bene, solo la Procura ha agito!”, commentato l’associazione ambientalista Mareamico (Delegazione Di Agrigento), che ha condiviso questo video su Facebook.

La vertenza sulla proprietà di questa suggestiva scogliera inizia nel dicembre 2019, quanto la Procura di Agrigento apre un’inchiesta dopo la caduta di alcuni massi. La Capitaneria di porto viene incaricata di svolgere una serie di accertamenti, per risalire alla proprietà dei terreni. A rivendicarla è da sempre Fernando Sciabarrà, 73enne agrigentino.

Per la Capitaneria non ci sono atti pubblici che lo dimostrino in modo inconfutabile e definitivo. E Sciabarrà, intanto, viene indagato per non aver installato cartelli di pericolo sul luogo dell’erosione, per danneggiamento del patrimonio archeologico e per occupazione abusiva dello spazio demaniale marittimo e comunale (nella foto qui sotto, la spiaggia frequentata dai bagnanti – Luigi Filice).

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Ora la perizia affidata dal gip Luisa Turco a due consulenti sembra ribaltare tutto. La Scala dei Turchi non è di proprietà pubblica, ma semmai sarebbe privata. Lo certificherebbe un atto del 1948, in cui “i passaggi di proprietà della particella sembrano sufficientemente provati”. Per le altre particelle, esistono diversi documenti (datati 1889, 1930 e 1974). E “seppur non si riscontra un atto dirimente sulla proprietà – come scrivono i periti – Sciabarrà ne vanta il possesso da diversi decenni”.

I due consulenti del magistrato, anzi, redarguiscono il Comune di Realmonte per “non aver trasmesso atti” sulla vicenda, puntando il dito contro tutti gli enti che “non hanno messo in atto azioni volte all’acquisizione dei beni o alla dichiarazione di pubblica utilità”. E ciò nonostante abbiano ribadito in diverse occasioni “la volontà di preservare il bene attraverso l’apposizione di vincoli”.

Oltre che nei romanzi di Camilleri, la Scala dei Turchi è stata decantata anche in altri libri e film, da Giuseppe Tornatore a Pif. In passato, gli amministratori locali si sono impegnati a proporre la sua candidatura nella lista Unesco dei beni dichiarati patrimonio dell’umanità, come annunciato dall’Assemblea regionale siciliana nel 2019. Ma finora le promesse dei politici sono rimaste lettera morta.

 

 

 

 

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