Progetto Certosa contributo di “Aboca”

Progetto Certosa contributo di “Aboca”

Con un contributo liberale di “Aboca”, l’azienda di prodotti naturali per la salute, prende quota il progetto presentato dagli Amici della Certosa di Trisulti al FAI (Fondo Ambiente italiano) per la valorizzazione dell’antico monastero di Collepardo, in provincia di Frosinone, con la sua storica Farmacia del XVIII secolo. Per poter accedere ai fondi messi a disposizione dall’iniziativa “I luoghi del cuore”, nella cui graduatoria la Certosa s’è classificata al 32° posto in tutt’Italia e al secondo nel Lazio, era necessario garantire un co-finanziamento a fondo perduto. E il mecenatismo di Valentino Mercati, fondatore e presidente di “Aboca”, ha consentito adesso di raggiungere questo primo risultato, in attesa che il FAI scelga a ottobre i progetti vincitori.

L’obiettivo degli Amici della Certosa, e delle altre associazioni locali che hanno collaborato alla stesura del progetto (Naturnauti, Lega Ernica, Cavalieri di Montagna e Slow Food Lazio), è quello di avviare un programma di valorizzazione storico-artistica, naturalistica e turistica della splendida certosa di Trisulti e della sua raffinata Farmacia impreziosita da pitture del Settecento. Una perla del nostro patrimonio culturale, la cui importanza è stata sottolineata recentemente anche dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: in seguito a un sopralluogo, Zingaretti ha promesso, insieme al presidente di Unindustria Frosinone Maurizio Stirpe, uno stanziamento regionale di 300.000 euro. Questi fondi verranno impiegati per il restauro degli affreschi della volta nella chiesa monasteriale e per il consolidamento di alcune coperture gravemente danneggiate dall’umidità.

Il progetto promozionale presentato dalle associazioni che da oltre un anno lavorano appassionatamente  e gratuitamente per la Certosa, punta a essere il preludio di un’azione duratura nel tempo. L’intento è quello di gettare le basi per costituire intorno al monastero un network che colleghi il territorio circostante, e magari l’intera Ciociaria, in difesa di un patrimonio culturale e ambientale che – se pienamente valorizzato – potrebbe rappresentare una valida risposta alla crisi economica, offrendo concrete possibilità di lavoro in loco.

La cifra richiesta al Fai per la realizzazione dell’iniziativa “Trisulti nel Cuore” ammonta complessivamente a 8.000 euro. Verrebbe impiegata per la creazione di un sito Internet, attraverso cui diffondere la conoscenza del monastero sul territorio nazionale; di una App per dispositivi mobili da utilizzare durante la visita e per l’installazione di pannelli didattici per il pubblico meno avvezzo alle tecnologie. Azioni, quindi, pensate e studiate nell’assoluto rispetto del luogo, della sua storia secolare e della sua fortissima vocazione spirituale.

All’appello degli Amici della Certosa, “Aboca” ha risposto positivamente mettendo a disposizione un co-finanziamento di 3.000 euro, ovvero più di un terzo della cifra totale richiesta al Fai. È importante ricordare come il monastero di Trisulti sia un bene di proprietà dello Stato Italiano, per cui nessuna contropartita commerciale è stata assicurata, promessa o garantita all’azienda di Sansepolcro (Arezzo) che ha deciso di contribuire all’iniziativa, partecipando con un ruolo esclusivamente da mecenate.

Ora, non resta che aspettare la decisione finale del Fai, nella speranza che “Trisulti nel Cuore” non resti soltanto un progetto sulla carta. Questa può diventare per la Certosa un’opportunità per uscire finalmente dal cono d’ombra in cui era caduta negli ultimi anni, a causa dell’indifferenza generale.

Valeria Danesi

ALLEGATI (CLICK PER VISUALIZZARE):

1. PROGETTO CERTOSA DI TRISULTI

 

 

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