AUTONOMIA ENERGETICA: UN PIANO DA 76 MILIARDI DI INTESA SANPAOLO

Favorire i processi di autonomia energetica delle imprese italiane aumentandone la competitività e generando benefici economici, ambientali e sociali per la collettività, in un’ottica di rinnovata collaborazione tra pubblico e privato. È questo il principale obiettivo di Motore Italia Transizione Energetica, il programma presentato da Intesa Sanpaolo che prevede una serie di iniziative per incentivare gli investimenti in energia da fonti rinnovabili, lanciando anche una specifica progettualità legata alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Il plafond da 76 miliardi di euro per investimenti in impianti di energie rinnovabili s’inserisce tra gli interventi attivati a supporto della transizione energetica e ambientale fissata nel PNRR, per il quale il primo Gruppo bancario italiano ha stanziato complessivamente da qui al 2026 oltre 410 miliardi di euro a supporto degli obiettivi delle Missioni del Piano, 120 dei quali per le Piccole e media imprese. Obiettivi rilanciati anche dal Piano per la Transizione Ecologica (PTE) approvato dal Governo italiano e quindi alle indicazioni del Green Deal Europeo, il piano di investimenti della Commissione Europea per rendere l’Europa indipendente dalle importazioni di fonti fossili prima del 2030.

In particolare, sono stati fissati nuovi obiettivi al 2030 che hanno innalzato al 65% la quota di energie rinnovabili rispetto alla domanda elettrica complessiva, che comporta per l’Italia una quota incrementale di sviluppo di energia rinnovabile elettrica pari a 75 GW, che richiederebbero oltre 80 miliardi di nuovi investimenti. Agli obiettivi del PTE concorrono anche nuovi investimenti nella produzione di biometano e di idrogeno verde per ulteriori 40 miliardi.

Uno studio condotto da Cerved ha stimato la disponibilità di spazi sulle strutture private – e in particolare sui tetti delle industrie presenti nel nostro Paese – quantificati in oltre 100.000 tetti industriali disponibili per accogliere impianti fotovoltaici, che si sommano agli ulteriori 1,2 milioni di ettari di superficie agricola non utilizzata.

COMUNITA' ENERGETICHE 1

 

Una progettualità virtuosa di autoproduzione di energia elettrica da fonti green è quella che fa riferimento alle Comunità Energetiche Rinnovabili, ovvero gruppi di famiglie, imprese, enti del terzo settore, che scelgono di unirsi per autoprodurre e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili, rendendo l’energia “condivisibile a KM-zero”. L’impresa che decide di investire in una produzione green di energia posizionando pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri capannoni, o l’azienda agricola che investe in parchi agrisolari, diventa così produttrice di energia, con una serie di vantaggi diretti e indiretti: dal risparmio da autoconsumo per l’energia prodotta e consumata ai ricavi da energia immessa in rete per la parte eccedente l’autoconsumo, fino ai ricavi dagli incentivi per la parte di energia condivisa che vengono riconosciuti e ripartiti tra tutti i membri della CER.

AGRIVOLTAICO

Le PMI interessate potranno contare sulla partnership di Intesa Sanpaolo con primari player di mercato per gli aspetti tecnici e commerciali e sul supporto del Desk Energia del Gruppo in termini di consulenza e advisory. Anche le realtà del Terzo Settore, che la Banca sostiene attraverso la Direzione Impact, potranno contribuire allo sviluppo delle CER nel consentire una ricaduta dei benefici sul territorio e sulle fasce sociali più vulnerabili alla “povertà energetica”.

AGRISOLARE 5

Il piano Motore Italia Transizione Energetica di Intesa Sanpaolo dedica nuove risorse e strumenti a una delle transizioni più sfidanti e trasversali, quella energetica, in linea con la missione che l’intero programma Motore Italia– fin dal lancio nel 2021 – ha perseguito, sostenendo il rilancio dell’economia del Paese attraverso gli investimenti delle imprese. Un primo provvedimento di natura emergenziale era stato intrapreso a più riprese dal Gruppo già nel 2022, garantendo una liquidità complessiva di 40 miliardi di euro a famiglie e imprese, di cui 12 miliardi specificamente destinati alle imprese per fronteggiare i rincari delle materie prime e intraprendere o rafforzare percorsi di indipendenza energetica. Oggi, in una fase in cui è necessario diversificare le fonti di approvvigionamento e aumentare l’autonomia energetica, Intesa Sanpaolo conferma con questa nuova iniziativa il proprio sostegno al tessuto produttivo con una liquidità complessiva di 76 miliardi di euro per investimenti, con ampie ricadute sull’economia reale, sulla società e sul territorio.

PANNELLI SOLARI

Per le aziende che decidono di investire nelle energie rinnovabili, contribuendo quindi all’indipendenza energetica del Paese, e soprattutto attuano una strategia volta al miglioramento del proprio profilo economico-industriale e sostenibile, viene lanciata una nuova linea di finanziamento, denominata S-Loan CER, a cui è possibile abbinare la garanzia green di SACE. Il meccanismo di funzionamento prevede un incentivo in termini di agevolazione sul tasso di interesse a fronte dell’investimento in energia rinnovabile, a cui viene riconosciuta un’ulteriore premialità nel caso in cui l’impresa destini parte dell’energia prodotta e non auto-consumata alla Comunità Energetica Rinnovabile. Tale soluzione si affianca a quelle già previste dal Gruppo per le PMI e le Mid–Cap che intendono investire per ridurre il proprio impatto ambientale attraverso progetti per una trasformazione sostenibile riconducibili alla linea di finanziamenti S-Loan, iniziativa unica nel panorama bancario italiano, avviata nel 2021 sempre in sinergia con SACE.

La sostenibilità ambientale, al centro della strategia del Gruppo, è anche il tema portante dell’accordo triennale con Confindustria che mette a disposizione delle aziende una liquidità pari a 150 miliardi di euro e una ampia e strutturata collaborazione a favore del più ampio coinvolgimento e supporto alle imprese nel rilancio economico del Paese.

Nella realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, un ruolo rilevante è svolto dai Comuni italiani che si pongono come soggetti istituzionali per l’informazione e la diffusione delle CER. Proprio per questo la Banca ha sottoscritto un protocollo di collaborazione con l’ANCI per promuovere sui territori la diffusione di modelli di produzione e condivisione dell’energia rinnovabile.

ISP Motore Italia

Da sinistra, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, con il responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese

Un altro accordo di collaborazione è stato siglato recentemente con GSE, il Gestore dei Servizi Energetici S.p.A., per favorire l’integrazione delle tematiche ESG e dello sviluppo sostenibile nell’ambito finanziario e nel tessuto imprenditoriale nazionale.  Al fine di promuovere la realizzazione delle CER, infine, è stato messo a punto da Intesa Sanpaolo un network di assistenza tecnica grazie a specifici accordi di collaborazione con partner tecnici specializzati in virtù della loro capacità realizzativa.

Le agevolazioni governative previste per le CER rientrano in un quadro normativo tuttora in attesa di via libera da parte della Commissione Europea che prevede un incentivo in tariffa valido per 20 anni sull’energia condivisa rivolto a tutto il territorio nazionale e un contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento a favore delle CER ubicate nei comuni sotto i 5.000 abitanti, finanziato con 2,2 miliardi di fondi provenienti dal PNRR.

Dichiara Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “Oggi, insieme ai nostri partner, rinnoviamo il patto con il mondo delle imprese in un ambito decisivo: la transizione energetica. La collaborazione tra soggetti di natura privata e soggetti pubblici che ha già dato buoni risultati durante la pandemia deve rinsaldarsi per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, importante opportunità per Pmi e famiglie in virtù di concreti benefici economici, sociali e ambientali per interi territori. Per questo intendiamo fornire alle nostre imprese, ai privati e agli operatori del Terzo Settore, in un’ottica più ampia possibile, gli strumenti più innovativi per far cogliere le opportunità derivanti dalla transizione energetica, rafforzando le iniziative già avviate nell’ambito del PNRR, con la previsione di 410 miliardi di finanziamenti, di cui 76 dedicati alla transizione energetica, contribuendo così a generare una crescita sostenibile in linea con gli obiettivi del nostro Piano d’Impresa”.

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