STOP AI GRATTACIELI NELLA FIRENZE STORICA

STOP AI GRATTACIELI NELLA FIRENZE STORICA

Stop ai grattacieli, e non solo, a tutela di Firenze. Una variante approvata dal Consiglio comunale stabilisce che tutti gli interventi edilizi in grado di modificare lo skyline, anche fuori dal centro storico, d’ora in poi saranno ammissibili solo a condizione di non stravolgere la vista privilegiata che si gode da 18 punti panoramici. È da questi belvedere che si possono ammirare le terrazze più suggestive e gli scorci più romantici, anche quelli meno noti ai turisti: da piazzale Michelangelo alla Kaffeehaus di Boboli, da San Miniato al Monte a piazza Desiderio da Settignano, dalla Badia Fiesolana fino alle stradine di campagna in collina, come via San Carlo, Bellosguardo, via del Loretino.

L’obiettivo è quello di salvaguardare la panoramica mozzafiato che, con la Cupola di Brunelleschi sullo sfondo, fa di Firenze uno dei simboli italiani più famosi nel mondo. E ciò significa, oltre ai grattacieli, stop a qualsiasi nuova costruzione che possa modificare l’aspetto della città e del suo tessuto urbano. Il vincolo paesaggistico non riguarda solo il quadrilatero del centro storico con i monumenti più importanti, ma un’area molto più vasta che comprende anche la cintura ottocentesca dei viali; la fascia collinare che circonda l’abitato con le ville medicee; i nuovi quartieri a Nord in via di sviluppo e perfino i Comuni dell’hinterland metropolitano come Bagno a Ripoli, Fiesole, Sesto Fiorentino. Una grande zona cuscinetto di 10 mila ettari che protegge la Capitale del Rinascimento, definita in inglese “core zone” nei documenti ufficiali, come ha chiesto l’Unesco che tutela il sito di Firenze dal 1982 con sopralluoghi periodici e un dettagliato piano di gestione.

Ora decine di grossi interventi in fase di progetto dovranno essere sottoposti a esami più rigorosi e severi. Dal nuovo stadio della Fiorentina, che il sindaco Dario Nardella vorrebbe collocare nella zona Nord, fino alle costruzioni alberghiere e residenziali previste nei pressi del centro. Al Comune spiegano che non saranno i piccoli interventi sulle facciate dei palazzi a dover superare queste verifiche, bensì le grosse attività urbanistiche: nuove costruzioni, sopraelevazioni degli edifici, rilevanti modifiche al profilo attuale degli immobili. E solo se l’intervento sarà ritenuto corretto, dagli uffici comunali e dai tecnici dell’Unesco, verrà approvato.

“La stessa immagine da cartolina del centro storico – dice l’assessora all’Urbanistica, Cecilia Del Re – è legata all’espansione della città moderna: per questo recepiamo ora una grande “buffer zone” nelle nostre carte urbanistiche. Per noi lo sviluppo sostenibile di Firenze è un obiettivo che riguarda anche le cosiddette periferie”.

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