ROMA, IL LAGHETTO DI VILLA BORGHESE SI RIFA’ IL LOOK

ROMA, IL LAGHETTO DI VILLA BORGHESE SI RIFA’ IL LOOK

Si trova nel cuore di Villa Borghese, il “polmone verde” della Capitale. È noto come “Il Giardino del Lago” ed è considerato il posto più romantico di Roma. Luogo di incontri e di passeggiate per gli innamorati, ma anche di ritrovo per i bambini, attratti dal richiamo del laghetto artificiale e degli uccelli acquatici che vi abitano. Per i visitatori, c’è anche un piccolo imbarcadero dove prendere in affitto le barchette a remi. Ora, dopo anni di trascuratezza se non proprio di abbandono, finalmente è in corso un intervento per la “riqualificazione ambientale e vegetazionale” di tutta l’area circostante (vedi foto qui sotto).

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Il progetto, a cura del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, prevede il rifacimento dei viali in pozzolana stabilizzata e ghiaia, la piantumazione di Hydrangea ovvero ortensia, un prato con l’aggiunta di bulbi di Crocus (10%), una superficie ricoperta da Hedera helix, una siepe di Laurus nobilis e diverse bordure in fiori. Al centro, il bar “Casina del Lago” con tavolini e sedie all’aperto. Di fronte, la sede del Museo Belotti, ricavata nell’antica Aranceria dopo un restauro che l’ha sottratta al degrado: ospita mostre d’arte ed eventi culturali.

 

L’originaria sistemazione del Giardino del Lago risale alla fine del Settecento. La sua creazione va inquadrata nell’ambito del rinnovamento della villa voluto dal principe Marco Antonio IV Borghese e proseguito poi nei primi anni dell’Ottocento dai figli Francesco e Camillo, marito quest’ultimo di Paolina Bonaparte. I lavori di restauro fecero perdere alla villa il suo originale aspetto settecentesco, che secondo i canoni del giardino all’italiana obbediva alle leggi della prospettiva e della geometria, per trasformarla in un grande parco all’inglese, che sostanzialmente è quello a noi pervenuto, dove prevale una maggiore libertà e una concezione pittorica, in senso paesaggistico, della natura.

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Immerse nel verde, si trovano qua e là statue, urne, fontane, false rovine che conferiscono all’insieme un preziosismo artistico e accentuano il carattere romantico della villa. Verso la fine del Settecento, Marco Antonio Borghese aveva fatto pubblicare un manifesto nel quale si diceva: “Chiunque tu sia, o straniero, purché uomo libero, non temere qui punto le catene delle leggi. Passeggia dove vuoi, cogli ciò che desideri, ritirati quando ti aggrada. Tutti qui è disposto per il godimento degli stranieri prima ancora che per il proprietario”.  Ma fin da allora la villa veniva aperta anche al passeggio popolare dei romani e oggi è frequentata abitualmente dagli appassionati di jogging.

 

 

 

 

 

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