“RESORT ITALIA” UN LIBRO-VERITÀ

Perché Abu Dhabi si prepara alla fine del petrolio costruendo il museo più grande del mondo e noi chiudiamo il Colosseo alle quattro e mezzo del pomeriggio? La provocatoria domanda compare nella quarta di copertina di “Resort Italia”, un libro-verità di Lorenzo Salvia pubblicato recentemente da Marsilio, con un sottotitolo che recita: “Come diventare il villaggio turistico del mondo e uscire dalla crisi” (presentazione il 13 aprile a Roma, con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e Sergio Rizzo, responsabile della Redazione economica romana del “Corriere della Sera”, libreria Arion – piazza Montecitorio 59).

Dal primo posto che deteneva nella graduatoria mondiale del Turismo, da qualche anno ormai l’Italia è retrocessa al quinto posto. E ciò nonostante il fatto che il nostro Paese possiede notoriamente il più grande patrimonio storico, artistico e culturale del pianeta. Eppure, il Turismo resta la nostra prima industria nazionale, la risorsa principale a nostra disposizione, il deposito di valori a cui attingere per rilanciare l’occupazione e l’economia nazionale.

Il saggio di Salvia tocca, dunque, un nervo scoperto della crisi italiana. “Il turismo – si legge nel risvolto di copertina – è il migliore degli export possibili: è l’unico comparto del Made in Italy che lascia da noi non solo il marchio ma anche la produzione, i lavoratori e gli stipendi”.

La nostra Grande Bellezza, celebrata nel film di Paolo Sorrentino con la magistrale interpretazione di Toni Servillo, rimane perciò la nostra maggiore ricchezza. Ma, come avverte l’autore di “Resort Italia”, da sola non basta più: “È arrivato il momento di passare dal ‘museo deposito’ al ‘modello Ikea’, per coltivare quella dimensione industriale del turismo e della cultura che finora abbiamo ignorato”.

Se la diagnosi di Salvia è certamente condivisibile, la sua prognosi non mancherà probabilmente di suscitare reazioni e polemiche negli ambienti più burocratici e corporativi come quelli delle varie Sovrintendenze, artistiche, archeologiche, paesaggistiche e via discorrendo. Non gli si può dare torto, però, quando osserva che “non è soltanto una questione di beni culturali: chi decide di venire in Italia lo fa non solo per vedere il Colosseo ma anche per tutto quell’insieme di fattori unici che rendono il nostro Paese famoso nel mondo, dal cibo alla moda passando per il design”.

Ecco, allora, la metafora di un “Resort Italia” per sollecitare una trasformazione di tutta la nostra economia in funzione dell’industria turistica e culturale. “Meglio un monumento pubblico ma in rovina – si chiede alla fine il libro – o un monumento gestito da privati ma restaurato e aperto ai visitatori?”. La risposta di “Amate Sponde”, già contenuta nel nostro editoriale d’esordio, può essere soltanto la seconda.

FOTO:

Parco Nazionale delle CinqueTerre (foto di Mario Spalla - 2012)

Parco Nazionale delle CinqueTerre (foto di Mario Spalla – 2012)

Gran Sasso e Monti della Laga - Marche, Lazio, Abruzzo (Foto di Mauro Rinaldi - 2014)

Gran Sasso e Monti della Laga – Marche, Lazio, Abruzzo (Foto di Mauro Rinaldi – 2014)

Parco Regionale delle Tre Cime - Dolomiti di Sesto - Trentino Alto Adige (Foto di Riccardo Cocco Riccardo - 2011)

Parco Regionale delle Tre Cime – Dolomiti di Sesto – Trentino Alto Adige (Foto di Riccardo Cocco Riccardo – 2011)

Parco Nazionale dei Marche Sibillini - Marche-Umbria (Foto di Giovanni Dala - 2010)

Parco Nazionale dei Marche Sibillini – Marche-Umbria (Foto di Giovanni Dala
– 2010)

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