TAGLIATI I FONDI AI PARCHI NAZIONALI

TAGLIATI I FONDI AI PARCHI NAZIONALI

Siamo, o meglio dovremmo essere, in piena transizione ecologica. L’obiettivo strategico è quello di ridurre l’inquinamento atmosferico, l’emissione di gas a “effetto serra” e il riscaldamento del pianeta, per avviare la cosiddetta “decarbonizzazione” passando dalle energie fossili a quelle alternative, rinnovabili, verdi, come il solare, il fotovoltaico e quindi l’idrogeno. E nel frattempo, dovremmo salvaguardare il patrimonio naturale, l’ambiente in cui viviamo, i fiumi e il mare: a cominciare, dai parchi nazionali e regionali e dalle aree protette.

Ma proprio ora che abbiamo anche un ministero della Transizione ecologica, guidato dal fisico Roberto Cingolani, il governo taglia i fondi ai parchi nazionali.  “Dal ministero per la Transizione ecologica – come denuncia Virginia Della Sala sul Fatto Quotidiano – sono spariti 350 milioni di euro (170 circa sia per il 2020 che per il 2021) destinati ai parchi nazionali, alla tutela della biodiversità e dell’ambiente, per coprire l’aumento delle bollette che, ovviamente, deriva anche dallo sfruttamento delle fonti fossili”.

Spiega l’autrice dell’articolo: “Il decreto correttivo del dl Sostegni del 30 giugno, pubblicato in Gazzetta ufficiale il primo luglio, prevede all’articolo 3 la mitigazione dei maxi-aumenti delle bollette elettriche attingendo ai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2₂ fondi che arrivano sia dal ministero dello Sviluppo economico che da quello per la Transizione ecologica. In sostanza, per sterilizzare in parte il rincaro delle tariffe fino a settembre (dal 20% iniziale al 15,3% per il metano e al 9,9% per l’elettricità) vengono utilizzati i fondi delle aste 2020 e 2021 destinati ai parchi e in generale alle aree protette”.

parco-nazionale-abruzzo-1

In dettaglio, si tratta dei soldi destinati a questi scopi: 1) copertura delle spese per interventi per la riduzione della CO₂ nelle aree naturali protette e a tutela del paesaggio; 2) programmi di intervento per l’adattamento ai cambiamenti climatici a favore dei comuni dei siti Unesco di interesse naturalistico e parchi nazionali; 3) incentivare le misure di interventi di promozione dello sviluppo sostenibile; 4)  contributi a favore di progetti di cooperazione internazionale; 5) spese per interventi nazionali di riduzione delle emissioni climalteranti. In totale, 177 milioni già programmati ai tempi dell’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (di cui 93 per i parchi) e altri 180 dai proventi delle aste nel 2021, non ancora assegnati al Mite e ancora nella disponibilità del Tesoro, che a questo punto verranno redistribuiti.

In una circolare inviata dalla Direzione generale per il patrimonio naturalistico ai parchi nazionali, si legge fra l’altro: “Si comunica che le risorse destinate al programma Parchi per il clima sono state stornate dai capitoli di questa Direzione Generale. Con l’occasione si partecipa altresì che in data 8 e 9 luglio si sarebbero dovute tenere le sessioni formative, finalizzate all’illustrazione della piattaforma Parchi per il clima 2022. Pertanto le sessioni formative non si terranno”. Come dire, il danno è fatto.

Eppure, il ministro Cingolani ha dichiarato che “non c’è un euro del Mite che doveva andare ai parchi che sarà spostato sulla compensazione delle bollette”. Evidentemente, o il ministro ha mentito oppure nel suo ministero è successo qualcosa di cui non era al corrente, ma che in qualche modo è stato autorizzato dai suoi uffici.

E infatti, è arrivata successivamente la conferma: “Il Mite ha dato la disponibilità dei fondi provenienti dalle aste Ets non ancora impegnati. È evidente che nella scrittura delle norme di copertura non si è tenuto conto che i fondi del relativo bando Parchi per il clima non erano utilizzabili. Si è trattato di un errore formale per il quale verrà posto rimedio”.

Ora si cerca di correre ai ripari. Scrive ancora la giornalista del Fatto: “Cingolani prevede un emendamento al Sostegni Bis in discussione in questi giorni per restituire quanto tolto: parte dei fondi arriveranno dal Mef, altri saranno presi dall’avanzo del bonus mobilità. All’appello, però, mancheranno sempre almeno 200 milioni”.

parchi-nazionali-mappa

Sono in tutto 24 i parchi nazionali e coprono oltre un milione e mezzo di ettari, fra terra e mare, pari a circa il 5% del territorio nazionale. A questi vanno aggiunti 134 parchi regionali, per un totale di circa 1 milione e 300mila ettari. Il primo, istituito nel 1922, è il Parco nazionale del Gran Paradiso, 70.318 ettari, ai confini di Piemonte e Val d’Aosta (nella foto principale).

Ecco, qui di seguito, l’elenco completo con una Photogallery di SKY: Tutti i parchi nazionali d’Italia (sky.it)

 

 

Share this: