OPERE BUONE PER MATERA

OPERE BUONE PER MATERA

Mancano ormai pochi mesi all’investitura di Matera a Capitale europea della Cultura 2019 e purtroppo la Basilicata registra ancora un record negativo di opere pubbliche incompiute, con 33 cantieri in cui i lavori non finiscono mai. È pur vero che a dicembre 2017 risultavano tre in meno rispetto all’anno precedente. Ma, come scrive Piero Miolla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, mancano i fondi per completarle oppure cause tecniche ne impediscono l’esecuzione definitiva.

Neppure la prestigiosa assegnazione di Capitale della Cultura, dunque, è bastata ad accelerare questi lavori infiniti. Eppure, in virtù del suo paesaggio e dello straordinario complesso dei Sassi, la città Matera è già diventata una méta privilegiata del turismo italiano e internazionale. E la Basilicata è, per di più, la prima regione dell’Italia meridionale a conquistare questo titolo.

Il dato sui ritardi dei lavori pubblici in corso è stato fornito dalla sezione regionale dell’Osservatorio dei Contratti Pubblici, Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata, che ha trasmesso al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’elenco delle opere riferite all’anno 2017, per la pubblicazione sul portale nazionale Simoi (Sistema informativo monitoraggio opere incompiute). Per dieci di queste 33, in Basilicata si registra una percentuale di lavori eseguiti superiore al 50%, ma per più d’una i lavori non sono stati ancora avviati.

Allo zero per cento risultano lo stato di avanzamento dell’intervento di messa in sicurezza del raccordo ferroviario a servizio della Siderpotenza nell’area industriale di Potenza e i lavori per l’adeguamento sismico e la ristrutturazione della scuola di Grassano, nel Parco letterario intitolato a Primo Levi. Al 93,72%, invece, risultano eseguite le opere di ripristino e adeguamento funzionale della diga di Abate Alonia sul Torrente Rendina.

A Vaglio di Basilicata, l’incompiuta risulta essere l’Antiquarium: opera realizzata appena per il 10,19 per cento. A Spinoso,  lavori di una piazzetta parcheggio in corso Garibaldi sono quasi terminati (avanzamento al 93,74 per cento), per una spesa di 118.785 euro, ma l’opera non è ancora fruibile. È di proprietà del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Potenza, invece, il cantiere per i lavori di completamento funzionale delle opere di depurazione e smaltimento acque reflue con ricircolo, collegamento area industriale alla grande viabilità, nell’area industriale di Senise: quasi 2 milioni e mezzo di euro per un’opera a uso ridimensionato. A Bernalda, non è ancora terminata la costruzione dell’impianto natatorio: oltre 600mila euro per un’opera i cuoi lavori di realizzazione risultano al 68,32 per cento, tanto da renderla non fruibile. A Carbone, invece, ancora non completata la scuola media, i cui lavori sono in uno stato di avanzamento pari al 21,16 per cento. A Lagonegro, infine, l’opera incompiuta è quella relativa alla ristrutturazione di Parco Giada, i cui lavori sono al 58,61 per cento.

“Come si può vedere, quindi, ce n’è per tutti i gusti – conclude l’autore dell’articolo sulla “Gazzetta” – ma c’è poco da stare allegri: di lentezza e inefficienza, infatti, si muore. Così come di burocrazia e di mancanza di fondi”. E l’investimento sulla Cultura, aggiungiamo noi, è quello che assicura nel tempo il ritorno maggiore. Un danno per la Basilicata e per tutto il Mezzogiorno.

Luca Grimaldi

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