LA STRAGE DEL CLIMA: IL RISCALDAMENTO DEL PIANETA FA VITTIME OGNI GIORNO

LA STRAGE DEL CLIMA: IL RISCALDAMENTO DEL PIANETA FA VITTIME OGNI GIORNO

Il titolo più appropriato è apparso sulla prima pagina del quotidiano Il Messaggero di Roma: “La strage del clima”. E infatti il crollo del ghiacciaio sulla Marmolada, considerato non a rischio, è una nemesi storica, una vendetta della natura e dell’ambiente, con il suo tragico bilancio di 11 morti e 7 feriti. Salvo poi pubblicare però nello stesso giorno sullo stesso giornale, poco più sotto nella stessa pagina, un altro titolo di “taglio” che recita: “Trivelle, il no costa 8 miliardi”. Sommario: “Gas, stoccaggio più caro con lo stop alle estrazioni di Dem, M5S e Lega”. Insomma, un colpo al cerchio dell’emergenza climatica e un colpo alla botte delle estrazioni di gas e petrolio.

Ma forse sarebbe meglio chiamarla “Strage continua”, se vogliamo parlare di tutte le vittime quotidiane dei cambiamenti climatici: dalla valanga della Marmolada alle inondazioni e alle frane, dalla grande sete al grande caldo, dalla siccità alle malattie quotidiane provocate proprio dall’innalzamento delle temperature. Neppure questa volta, infatti, si tratta di una calamità naturale. Bensì di conseguenze prodotte dalla mano dell’uomo, dallo sfruttamento intensivo della terra e delle sue risorse.

MARMOLADA 2

Eppure, c’è chi vorrebbe approfittare dell’emergenza energetica per rinnegare le fonti alternative ai combustibili fossili, come il sole, il vento, l’idroelettrico e le biomasse, per tornare al passato del carbone e del petrolio. Quasi che quella delle rinnovabili non fosse una scelta obbligata, una strada a senso unico, per ridurre le emissioni inquinanti, neutralizzare gli effetti dei gas serra e contrastare così il riscaldamento del pianeta che ormai minaccia la sopravvivenza dell’intera umanità.

“Si poteva evitare. E c’è ancora chi non ci crede”, ha scritto in un editoriale Agnese Pini, direttrice della Nazione e del Resto del Carlino. Certo che anche questa strage si poteva (e si doveva) evitare, come tutte le altre stragi, crolli, frane e rovine prodotte dai cambiamenti climatici. Sono anni ormai che gli ambientalisti lanciano l’allarme, senza essere ascoltati.

MARMOLADA 1

Ma, come informa ancora Il Messaggero, altri ghiacciai sono a rischio. In vent’anni, se ne sono estinti 180. Ne restano solo 903, ma molti si sono già ridotti. La loro superficie complessiva perde l’1% ogni 12 mesi. E nel 2050, se non cambierà la situazione, si prevede che scompariranno del tutto. Nel frattempo il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani, per prudenza ha messo la Marmolada off limits, vietando a tutti i turisti ed escursionisti l’accesso alla montagna.

Continua a imperversare, intanto, la siccità. Per combattere la quale, finora il governo non ha trovato di meglio che stanziare la modica cifra di 36,5 milioni euro, a favore delle cinque regioni per le quali è stato dichiarato lo stato d’emergenza: Emilia Romagna (10,9 milioni), Lombardia (9), Piemonte (7,6), Veneto (4,8) e Friuli Venezia Giulia (4,2). A fronte di miliardi di danni, in particolare per l’agricoltura e la sua produzione. Non mancano neppure i “No sic”, i negazionisti del cambiamento climatico, quelli che vogliono negare l’evidenza. E come per i gasdotti o i vaccini, chiudono gli occhi e si oppongono a tutto, contro gli interessi della collettività.

 

 

 

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