I PORTICI DI BOLOGNA PATRIMONIO UNESCO

I PORTICI DI BOLOGNA PATRIMONIO UNESCO

Sono lunghi 38 chilometri solo nel centro storico e arrivano in totale a 68 chilometri con quelli fuori porta. I portici di Bologna sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Un riconoscimento internazionale per una città unica al mondo, emblema di convivialità e senso civico.

Concepiti nell’Alto Medioevo per “prolungare” all’esterno la superficie degli edifici privati, oltre a offrire riparo dalla pioggia o dalla neve d’inverno e dal sole d’estate, i portici bolognesi sono diventati nel tempo luogo d’incontro e di socializzazione. E hanno rappresentato anche uno strumento per l’espansione di attività commerciali e artigiane, rendendo più abitabili i pianterreni, isolandoli dalla sporcizia e dai liquami delle strade.

 

portico-dei-servi

A partire dal 1288, un bando comunale stabilì che tutte le nuove case dovessero essere costruite con il portico e quelle già esistenti lo aggiungessero. Al proprietario, spettava l’onere della manutenzione, ma restava del Comune l’uso pubblico del suolo. Il bando specificava che i portici dovessero essere alti almeno sette piedi bolognesi (2,66 metri) e larghi altrettanto, per permettere il transito di un uomo a cavallo. Gli statuti del 1352 imposero, invece, un’altezza e una profondità di 10 piedi (3,60 metri) per i nuovi edifici.

In origine, i portici erano realizzati in legno, quasi come tettoie esterne dei palazzi. Poi, in seguito a un decreto emanato il 26 marzo 1568 dal governatore pontificio monsignor Giovanni Battista Doria e dal Gonfaloniere Camillo Paleotti, furono costruiti in laterizio o pietra. Ma in città sopravvivono ancora alcuni edifici con portico in legno, risalenti all’epoca medioevale, altri ripristinati all’inizio del Novecento.

portico-san-luca-bo

Con i suoi 3.796 metri di lunghezza e le sue 666 arcate, il portico di San Luca quello più grande al mondo (nella foto sopra). Conduce fino al Santuario della Madonna di San Luca, icona veneratissima dai bolognesi di nascita e di adozione: da secoli, tranne che in questi anni di pandemia, lungo il portico a maggio la statua della Madonna scende e risale al Santuario, accompagnata da ali di fedeli. Conta 15 cappelle ed è punteggiato di lapidi ed epigrafi commemorative di varie epoche. Tra il 1674 e il 1721, sotto la direzione dell’architetto Gian Giacono Monti, si decise di costruirlo per proteggere dalla pioggia i pellegrini che si recavano al Santuario.

 

 

Share this: