CLIMA, BALLE E VERITA’: LA POLEMICA DEI NEGAZIONISTI CONTRO GLI “ECO-FONDAMENTALISTI”

CLIMA, BALLE E VERITA’: LA POLEMICA DEI NEGAZIONISTI CONTRO GLI “ECO-FONDAMENTALISTI”

Sotto il titolo “Le balle sul clima chiamate verità”, Il Fatto Quotidiano ha pubblicato nel numero del 10 agosto un ampio e interessante articolo firmato da Giovanni Valentini nella pagina denominata “Radar”. Ne riportiamo qui di seguito i passaggi principali.

“Alla vigilia della tempesta che s’è abbattuta a metà luglio sulla Lombardia e sul Veneto, un quotidiano milanese che ha preso il nome dall’organo ufficiale del Partito comunista sovietico, la Pravda ovvero La Verità, ha pubblicato questo titolo a tutta pagina: “I dati sui consumi smontano la farsa della setta climatica”. A sua volta, il “fondo” del direttore, Maurizio Belpietro, era intitolato “Cassandre climatiche smentite dalla realtà”. Il giornale era appena uscito dalle edicole quando l’ondata di maltempo ha colpito le due regioni, provocando quelli che gli “eco-fondamentalisti” – come li chiama sprezzantemente Giorgia Meloni – definiscono eventi estremi. Tant’è che l’indomani sulla prima pagina del Corriere della Sera campeggiava il titolo “Tornado, grandine, fulmini. E Milano piomba nel buio”.

MILANO tempesta

Continua l’articolo del Fatto: “La coincidenza, a ventiquattr’ore di distanza, è stata puramente occasionale. E non autorizza a insinuare il sospetto di influssi malefici o nefasti da parte del quotidiano diretto da Belpietro. Nell’ansia di contraddire gli allarmisti e i catastrofisti, la Pravda italiana riferiva che secondo Terna – la società che gestisce la rete elettrica – il nostro giugno è stato più fresco del 2022 con 2,3 gradi di meno. Ed è vero. Peccato, però, che nello stesso mese la temperatura globale sia stata di oltre un grado superiore alla media del XX secolo pari a 15,5 gradi centigradi. E soprattutto, che la stessa Terna abbia dovuto certificare che il 18 luglio è stato raggiunto un nuovo picco nei consumi elettrici, al di sopra dei 58 GW, avvicinandosi al massimo storico del luglio 2015: segno inequivocabile che l’eccezionale ondata di calore ha costretto i cittadini ad accendere “a palla” condizionatori e ventilatori”.

Scrive ancora Valentini: “Ora i tornado che nell’ultimo mese hanno colpito due volte la Lombardia e il Veneto non sono evidentemente colpa della Pravda meneghina. Ma i lettori di quel giornale, e più in generale gli abitanti di quelle regioni, hanno avuto modo di verificare direttamente – come già quelli dell’Emilia Romagna, dopo le disastrose alluvioni della prima metà di maggio – gli effetti del cambiamento climatico. E in tutto il Centro-Sud, da Roma in giù, le temperature torride non hanno risparmiato i cittadini né tantomeno i turisti, italiani e stranieri. Ognuno può stabilire, quindi, qual è la “verità percepita”, chi la ignora o la nasconde: gli eventi estremi diventano sempre più frequenti e più intensi, in un’escalation che minaccia l’intero pianeta. Chi lo nega, dunque, non fa che alimentare l’indifferenza e accrescere il pericolo”.

SMOG 1

Ormai è scientificamente accertato – come si legge nello stesso articolo – che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto il valore di 0,04% (pari a 418 ppm, parti per milione) ed è cresciuta rispetto al livello pre-industriale dello 0,03% (280 ppm). Questo è dovuto alle emissioni di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), bruciati prevalentemente dall’industria, ma anche dai trasporti e dal riscaldamento (o condizionamento) domestico, con il concorso della deforestazione. Per la FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, tra il 1990 e il 2020 sono andati persi 420 milioni di ettari di foresta, un’area equivalente a quella dell’UE: riducendo la superficie della vegetazione, si riduce di conseguenza la capacità degli alberi e delle piante di “catturare” l’anidride carbonica. Tutto ciò produce il cosiddetto “effetto serra” intorno al globo terracqueo, facendo aumentare la temperatura e provocando gli eventi atmosferici estremi.

“Nel 2022 – afferma Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club – la CO₂ derivante dalla combustione dei fossili e dalla produzione di cemento ha raggiunto il livello di 36,1 miliardi di tonnellate, il 62% in più rispetto al 1990”. Nel frattempo, l’Unione europea ha registrato un taglio del 30,4%, ma questo calcolo non tiene conto delle emissioni legate alla produzione di manufatti importati in larga parte dalla Cina. E per l’Italia, nel 2019 le emissioni sarebbero salite a 450 milioni di tonnellate, pari a un +32%.

Attualmente, secondo il Kyoto Club, la temperatura della Terra è più alta di 1,1 grado rispetto a quanto fosse alle fine dell’Ottocento e le emissioni continuano ad aumentare. Per mantenere il riscaldamento globale a non più di 1,5 gradi, come previsto dall’accordo di Parigi sul clima, bisogna ridurre le emissioni del 45% entro il 2030 e azzerarle entro il 2050. Ma, purtroppo, gli impegni assunti finora dai governi risultano di gran lunga inferiori: in mancanza di ulteriori interventi, i piani predisposti porterebbero a un aumento dell’11% di gas serra rispetto al 2010.

ENERGIE RINNOVABILI 1

“Per affrontare in modo efficace l’emergenza climatica, dunque, è necessario – a giudizio di Valentini – modificare e correggere il modello di sviluppo capitalistico imperniato sull’iperconsumismo a danno della natura e dell’ambiente. Il che, beninteso, non significa tornare all’età della caverna. Significa piuttosto contenere e modificare i consumi di energia, abbandonando i combustibili fossili, inquinanti e nocivi, a favore delle fonti rinnovabili ovvero pulite: sole, vento, biomasse e quant’altro. È proprio quella che il Next Generation Ue, da cui deriva il Piano nazionale di ripresa e resilienza, intende per transizione ecologica e digitale all’insegna del Green New Deal: una forma di civiltà più equa e solidale”.

SPIAGGE affollate

Conclude l’articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano: “Con buona pace della “verità percepita”, è in gioco la sopravvivenza del pianeta e del genere umano. Eco-fondamentalisti? Allarmisti, catastrofisti, apocalittici? “Cassandre climatiche”? Sempre meglio che eco-sovranisti o negazionisti del riscaldamento globale: se sbagliano gli ambientalisti, poco male; se invece sbagliano i nemici del clima, non c’è rimedio. È la fine”.

 

 

 

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