AUTUNNO D’ARTE IN PROGRAMMA ALLE GALLERIE D’ITALIA: QUATTRO MOSTRE CON INTESA SANPAOLO

AUTUNNO D’ARTE IN PROGRAMMA ALLE GALLERIE D’ITALIA: QUATTRO MOSTRE CON INTESA SANPAOLO

Sono quattro le mostre programmate in autunno da Intesa Sanpaolo, fra settembre e dicembre, nelle Gallerie d’Italia a Milano, Torino, Napoli e Vicenza. Storia, arte e fotografia d’autore: dall’impresa marinara del navigatore Antonio Pigafetta fino a un’esposizione monografica della “pittora” Artemisia Gentileschi.  Ecco, in dettaglio il calendario.

VICENZA – Si parte il 6 settembre con l’apertura della mostra Pigafetta e la prima navigazione attorno al mondo. ‘Non si farà mai più tal viaggio”. L’iniziativa, con il patrocinio del Comune di Vicenza, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del Comitato Nazionale dedicato a Pigafetta, è realizzata in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla prima circumnavigazione del globo terrestre (1519-1522) guidata da Ferdinando Magellano, a cui partecipò il navigatore e scrittore vicentino. Proprio attorno alla figura di quest’ultimo si è costituito il Comitato Nazionale per le celebrazioni “500 anni fa il primo viaggio attorno al mondo: Antonio Pigafetta, vicentino, cronista della spedizione di Magellano”, con l’approvazione del Ministero della Cultura, che riunisce studiosi e istituzioni per far conoscere la figura di Pigafetta e indagare l’eredità dell’impresa di cui fu protagonista.

GALLERIE Pigafetta 2GALLERIE Pigafetta 4

Al centro della mostra, il prezioso manoscritto della Relazione sul primo viaggio attorno al mondo conservato nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, considerato il più antico testimone della versione originale redatta da Pigafetta, e diventato testo di riferimento ai nostri giorni (nelle foto sopra). Il documento sarà affiancato dalla preziosa carta nautica delle Indie e delle Molucche di Nuño Garcia de Toreno (1522), proveniente dai Musei Reali di Torino, da esemplari di cartografia del XV e XVI secolo, antichi volumi a stampa e opere selezionate dalle raccolte della Biblioteca civica Bertoliana, del Museo Diocesano di Vicenza, da Venezia e da Reggio Emilia. In mostra oggetti particolari, come il mantello in pelle di guanaco, animale descritto da Pigafetta, sconosciuto agli europei, e preziosi materiali cartografici che permettono di ricostruire la conoscenza del mondo prima, durante e dopo il viaggio, offrendo spunti per riflettere sulla straordinaria ricchezza di informazioni che la Relazione di Pigafetta ha consegnato all’umanità.

MILANO – Il 15 settembre apre al pubblico alle Gallerie d’Italia di piazza della Scala la mostra “Gabriella Benedini. Athanor”, un ulteriore sviluppo nella personale ricerca artistica dell’artista cremonese, classe 1932, protagonista della vita culturale milanese fin dall’inizio degli anni Sessanta. I temi del viaggio (fisico e spirituale), dell’interrogazione delle stelle, della trasmutazione della materia e degli elementi, della sete di conoscenza sono centrali nel lavoro dell’artista e anche della mostra, come rivela il titolo: quell’esoterica parola, athanor, che rimanda proprio al mondo dell’alchimia ed è ripresa da un racconto di Jorge Luis Borges, La rosa di Paracelso.

Protagonista dell’esposizione è senza dubbio la Biblioteca, un corpo compatto, ermetico, color Gris de Payne, che si manifesta nella propria enigmatica e incombente presenza. Sugli scaffali sono ordinatamente posizionati 360 “libri” (in realtà indecifrabili contenitori), all’esterno tutti uguali. Non contenitori qualsiasi, come ovvio, ma speciali, delle medesime dimensioni: due coperchi che, aprendosi, schiudono mondi inimmaginabili, sorprendenti, ma che restano celati all’osservatore. Uno solo, spalancato, è posizionato su un leggio.

GALLERIE Benedeini Arpa

Tra le 24 opere in mostra, figurano le ormai celebri Arpe di Gabriella Benedini (foto sopra), fra cui tre della collezione Intesa Sanpaolo: sculture polimateriche che, come scrisse Gillo Dorfles nel 1992, colmano d’una loro “sonorità spaziale” l’ambiente in cui sono collocate. A queste si accompagnano opere bidimensionali, grandi tavole aggettanti giocate rispettivamente sui toni del blu e del grigio, che richiamano le costellazioni e un ulteriore motivo caro all’artista, quello della musica.

TORINO – Alle Gallerie d’Italia, nuovo museo di 10.000 metri quadri (nella foto sotto, l’ingresso) dedicati alla fotografia, apre il 22 settembre la mostra “Lisetta Carmi. Suonare forte”: la prima “monografica” dedicata a una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano recentemente scomparsa all’età di 98 anni.

Andrea Cappello - Fotografo

Andrea Cappello – Fotografo

Con il progetto “La Grande Fotografia italiana” affidato a Roberto Koch, editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia, le Gallerie d’Italia di Torino si propongono di dare spazio ai maestri della fotografia italiana attraverso una serie di mostre monografiche: “Lisetta Carmi. Suonare Forte” inaugura il primo di questi appuntamenti volti a celebrare la grande fotografia italiana del Novecento. Il titolo della mostra a lei dedicata evoca la sua formazione di pianista, ma anche il coraggio di cambiare direzione, di intraprendere percorsi diversi, per seguire la sua ostinata volontà di dare voce agli ultimi.

Saranno presenti oltre 150 foto scattate tra gli anni Sessanta e Settanta, che fanno parte dei suoi lavori più significativi: dallo straordinario reportage sul mondo dei travestiti, unico nel suo genere (pubblicato negli anni Settanta in un libro oggi divenuto di culto) con immagini in bianco e nero e a colori, alla serie del parto, dai lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia alla sequenza dell’incontro con Ezra Pound.

Sempre a Torino si prosegue il 12 ottobre con la grande mostra “Gregory Crewdson. Eveningside”, dedicata al fotografo americano di fama internazionale, maestro della staged photography. Fulcro dell’esposizione, la première mondiale della nuova serie di fotografie dal titolo omonimo Eveningside, atto finale di una trilogia che abbraccia dieci anni di lavoro.

La mostra è una rassegna di questa trilogia, curata da Jean-Charles Vergne, che inizia con Cathedral of the Pines (2012-2014) e An Eclipse of Moths (2018-2019), accanto ai precedenti scatti minimalisti di Crewdson, intitolati Fireflies (1996). Nella sala multimediale, adiacente alla mostra all’interno del museo, verrà proiettato inoltre Making Eveningside, un video dietro le quinte con musiche originali di James Murphy degli LCD Soundsystem, e Stuart Bogie, polistrumentista-compositore americano.

Ogni serie della trilogia rappresenta tappe essenziali del percorso artistico e dell’evoluzione creativa di Crewdson nell’ultimo decennio, con temi che spaziano dalla dimensione intima e personale, alle visioni esistenziali ed espansive del mondo, fino alla riflessione sul profondo rispetto e sull’ammirazione per la storia della fotografia, della pittura, del cinema e di altri mezzi, tutti reinventati per raccontare le sue storie.

 

NAPOLI – A dicembre 2022 Intesa Sanpaolo propone nel suo museo napoletano delle Gallerie d’Italia in via Toledo (foto sotto), la mostra Artemisia Gentileschi a Napoli, dedicata al lungo soggiorno napoletano della pittrice, documentato tra il 1630 e il 1640 e interrotto solo da un viaggio a Londra tra il 1638 e il 1640: un capitolo fondamentale nell’arte e nella vicenda biografica di Artemisia, che nel capoluogo campano non era stato mai oggetto di un’esposizione monografica così ampia.

Gallerie Napoli credit Ciro Fusco

La mostra, realizzata in special collaboration con la National Gallery di Londra e in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e l’Archivio di Stato di Napoli, presenterà un’accurata selezione di opere provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane e internazionali, che renderanno la mostra un’occasione di aggiornamento degli studi scientifici sull’argomento.

La narrazione espositiva intende procedere secondo una scansione tematica e iconografica, coprendo l’arco cronologico in cui Artemisia fu a Napoli, per esplorare l’enorme successo incontrato nella capitale del Viceregno, e restituire un’immagine attendibile della grandezza artistica di questo complesso momento storico. A Napoli, infatti, Artemisia impiantò una bottega fiorente che si avvalse della collaborazione, o semplicemente interagì, con i migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo e Bernardo Cavallino.

La mostra di Napoli nasce come approfondimento dell’esposizione monografica dedicata all’artista alla National Gallery di Londra nel 2020, con la presenza di Gabriele Finaldi, nel ruolo di specialist advisor, e la curatela di Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio.

(I cataloghi delle quattro mostre sono realizzati da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira).

 

 

 

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