UNA NUOVA ASTA SUL CASINO DELL’AURORA

UNA NUOVA ASTA SUL CASINO DELL’AURORA

E’ andata deserta la prima asta per il Casino dell’Aurora, base 471 milioni di euro. Nonostante l’interessamento di Bill Gates e del Sultano del Brunei, per il momento nessuno ha presentato formalmente un’offerta, nell’attesa che il prezzo cali. Né il ministero dei Beni culturali, per conto dello Stato italiano, ha potuto esercitare finora il diritto di prelazione sulla Villa Boncompagni Ludovisi, come richiesto dalla petizione sulla piattaforma change.org, arrivata già a 34mila adesioni. Situato a Roma in via Lombardia 42, a pochi passi dalla celebre via Veneto, il Casino (circa 2800 metri quadri di superficie) è un bene di “interesse culturale dichiarato” fin dal 1987 e contiene cinque sale affrescate dal Guercino (nella foto qui sotto, “Il Carro dell’Aurora” – 1621) e l’unico dipinto murale di Caravaggio, realizzato nel 1597.

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Lo Stato, se vorrà, potrà acquistarlo solo al livello dell’offerta più alta. Trattandosi di un bene artistico e culturale di incalcolabile valore, si deve fare in modo che resti sotto la tutela del Ministero, per essere preservato da alienazioni o da eventuali trasformazioni, fruibile dal pubblico. E con tutta la “manna” di fondi europei in arrivo, per il ministro Dario Franceschini non dovrebbe essere tanto difficile reperire le risorse necessarie.

Per anni la storica Villa è stata al centro di una guerra di carta bollata fra il proprietario – il principe Nicolò Boncompagni Ludovisi che chiedeva di costruire un parcheggio pubblico sotto il giardino, per poter sostenere i costi di manutenzione – e le varie Sovrintendenze che hanno espresso nel tempo pareri discordanti. Incastonato su una collinetta fra via Veneto e Villa Medici, il Casino Ludovisi è uno scrigno di arte cantato da Goethe e Gogol, Stendhal e D’Annunzio. Alla fine del 1500 fu acquistato dal cardinale Francesco Del Monte, mecenate di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, che gli commissionò un gabinetto scientifico completamente affrescato di sorprendente originalità: raffigura una scena alchemica che descrive la varie fasi di trasformazione del piombo in oro. In primo piano, Giove, Nettuno e Plutone, scandalosamente nudo.

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Il Casino dell’Aurora è un gioiello del barocco romano dei primi del 1600, che il cardinale Scipione Borghese fece erigere dall’architetto fiammingo Giovanni Vasanzio sulle rovine delle Terme di Costantino. Le sue finestre si affacciano direttamente sulla Piazza del Quirinale e sulla Fontana dei Dioscuri, e le tre grandi vetrate sul giardino pensile.

ll patrimonio che il Casino custodisce da secoli è composto da opere che vanno dai sarcofagi marmorei romani del IIº e IIIº secolo d.C. inseriti nella facciata, ai pregevoli affreschi del 1500 e del 1600, “Le 4 Stagioni” del Bril e “I Trionfi” del Tempesta. Ma la sua valenza artistica e culturale si esprime anche attraverso la presenza di statue e busti marmorei straordinari per bellezza e stato di conservazione, come “L’Artemide Cacciatrice”, la più completa tra quelle note d’epoca ellenistica; l’Athena Rospigliosi; e il complesso della rampa d’accesso al Casino, denominata Scala della Pastorella.

La preziosa collezione della Quadreria arricchisce ulteriormente un ambiente esclusivo che testimonia storia e cultura attraversando tutte le arti classiche. Tra le numerose opere che adornano le stanze del Casino, si possono annoverare anche quadri di Guido Reni e di Luca Giordano.

INFORMAZIONI

Il Casino apre al pubblico, limitatamente alla sala centrale affrescata da Guido Reni, il 1° giorno di ogni mese (escluso gennaio)

CONTATTI

Tel. 06 4814344

Email: saita@saita.it

 

Website http://www.casinoaurorapallavicini.it

 

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